Sherlock Holmes e l’Inferno di Dante

Di Davide Del Monaco

Giallo - racconto lungo (29 pagine) - Un mistero che ruota attorno ad alcuni versi dell'Inferno della Divina Commedia

Dicembre 1901. Due attentati alla vita di persone molto care a Sherlock Holmes turbano non poco il detective e il suo amico Watson. Quello che però più preoccupa il grande investigatore è il ritrovamento su entrambi i luoghi di versi provenienti da alcuni canti dell'Inferno della Divina Commedia. Mentre la situazione peggiora sempre più, i due arriveranno ad affrontare un passato che speravano aver sepolto per sempre.

Nato nel 1991, vive a Taranto dove ha raggiunto la maturità scientifica. Lavora presso un'associazione di volontariato che si occupa di doposcuola e ripetizioni per bambini e ragazzi. Ha iniziato a scrivere ispirato dai racconti di Arthur Conan Doyle e Agatha Christie, cercando di ampliare sempre la propria conoscenza dei generi letterari, nella speranza di riempire i suoi racconti di diverse sfaccettature. Dopo numerose idee ha deciso di partecipare ad alcuni concorsi tra cui quello bandito dalla casa editrice online Wizards & Blackholes e allo Sherlock Magazine Award 2015, bandito dall'omonima rivista.

• Lingua: Italiano
• Editore: Delos Digital
• Data di uscita: 18 gen 2022
• ISBN: 9788825418866

Anteprima del libro

Sherlockiana

A cura di Luigi Pachì

Delos Digital

Davide Del Monaco

Sherlock Holmes e l’Inferno di Dante

RACCONTO LUNGO

ISBN 9788825418866

© 2022 Davide Del Monaco

Edizione ebook © 2022 Delos Digital srl

Piazza Bonomelli 6/4 20139 Milano

Versione: 1.0

Collana a cura di Luigi Pachì

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Indice

Copertina

Il libro

L'autore

Sherlock Holmes e l’Inferno di Dante

Capitolo 1

Capitolo 2

Capitolo 3

Capitolo 4

Capitolo 5

Capitolo 6

Capitolo 7

Capitolo 8

Capitolo 9

Capitolo 10

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Il libro

Un mistero che ruota attorno ad alcuni versi dell'Inferno della Divina Commedia

Dicembre 1901. Due attentati alla vita di persone molto care a Sherlock Holmes turbano non poco il detective e il suo amico Watson. Quello che però più preoccupa il grande investigatore è il ritrovamento su entrambi i luoghi di versi provenienti da alcuni canti dell'Inferno della Divina Commedia. Mentre la situazione peggiora sempre più, i due arriveranno ad affrontare un passato che speravano aver sepolto per sempre.

L'autore

Nato nel 1991, vive a Taranto dove ha raggiunto la maturità scientifica. Lavora presso un'associazione di volontariato che si occupa di doposcuola e ripetizioni per bambini e ragazzi. Ha iniziato a scrivere ispirato dai racconti di Arthur Conan Doyle e Agatha Christie, cercando di ampliare sempre la propria conoscenza dei generi letterari, nella speranza di riempire i suoi racconti di diverse sfaccettature. Dopo numerose idee ha deciso di partecipare ad alcuni concorsi tra cui quello bandito dalla casa editrice online Wizards & Blackholes e allo Sherlock Magazine Award 2015, bandito dall'omonima rivista.

Dallo stesso autore

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1

Tutto iniziò la mattina del 11 dicembre 1901. Avevo deciso di prendere una giornata di riposo dopo un’intensa settimana a curare i miei pazienti. Non mi ero trovato di fronte a casi di malattia particolarmente difficili ma al contempo erano stati casi molto lunghi e tediosi. Avevo deciso di far visita al mio amico al 221/B di Baker Street, non prima però di essere passato dal cimitero a trovare la mia povera moglie che era venuta a mancare tre anni prima. Durante il viaggio verso il cimitero lessi sul quotidiano una notizia che mi colpì. Due membri della servitù e un soldato che prestavano servizio a Buckingham Palace erano in condizioni critiche in seguito a un presunto avvelenamento. Essi erano stati ricoverati mentre pranzavano come di consueto nell’ala dedicata alla servitù. Mentre vari pensieri si facevano strada nella mia mente, potete immaginare la sorpresa e lo sconforto quando, una volta giunto al cimitero trovai un buco nel terreno e di fianco una grande quantità di terra. Tentai di mantenere il sangue freddo nonostante la bara che conteneva il corpo di mia moglie fosse sparita. Non notai altro, se non una scritta rosso sangue sulla lapide di mia moglie I Sanza speme vivemo in disio. Ero sconcertato e un primo momento non seppi cosa fare. Dopo essermi ripreso, chiamai il custode e ritrovammo la bara poco più avanti, completamente intatta. Il custode non aveva sentito nulla durante la notte. Mi accertai che la bara fosse rimessa al suo posto e dopo aver cancellato l’immonda scritta dalla lapide mi avviai per la strada. Continuai a pensare, mentre camminavo, a quella scritta. Ero alquanto infuriato poiché qualcuno si era divertito con uno scherzo macabro e per diletto aveva intaccato la memoria della mia defunta moglie. La scritta che avevano lasciato sulla lapide suscitava in me qualcosa di famigliare ma in quel momento, ancora turbato, non riuscii a ricordare nulla. Raggiunto il 221/B intravidi sovrappensiero una donna bionda, molto attraente e dai lineamenti decisi che uscì dall’appartamento di fianco a quello di Holmes. Mi salutò e io la salutai distrattamente. Mi diressi verso l’appartamento e, dopo aver salutato la signora Hudson, aprii la porta del salotto. Il mio amico Sherlock Holmes era curvo sulla scrivania e maneggiava ampolle e provette. Era intento in uno dei suoi esperimenti di chimica. Si girò per guardarmi.

– Amico mio che piacere! Prego si accomodi – poi tornò a concentrarsi sulla scrivania. Sentii un odore acre e poi un piccolo scoppio.

– Ho quasi finito Watson. Studiavo le differenze tra alcune sostanze e la loro capacità di legarsi fra loro per formare miscugli del tutto nuovi, con caratteristiche straordinarie. Nel frattempo se vuole si versi del brandy. Quando si sarà calmato, potrà dirmi cosa è successo alla tomba di sua moglie e cosa l’ha sconvolta così tanto questa mattina – rimasi colpito.

–