Il cuore in tasca: racconti
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Alessio Biagi
Alessio Biagi è nato nel 1980 a Massa dove vive e lavora. Cresciuto con la passione della poesia, si è dedicato alla narrativa dopo il fortunato incontro con lo scrittore fiorentino Marco Vichi. Nell’ottobre 2006 ha pubblicato, per la casa editrice Pensa, un primo racconto nell’antologia La città che narra ed un secondo, contenuto nell’antologia La legge del desiderio a cura di Giulio Milani, presso la casa editrice Transeuropa. In tutti i respiri che ti ho preso è il suo primo romanzo.Alessio Biagi was born in Massa in 1980 where he lives and works. He grew up with a passion for poetry and devoted himself to writing fiction after the successful meeting with the Florentine writer Marco Vichi. In March 2009 he published the novel “In all breaths i've taken” for the Meligrana Giuseppe Editore Publishing House, the novel “Never loved enough” in December 2010, the novel "Let me be your eyes" in July 2012 and the last "Take everything I have" in november 2013.
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Anteprima del libro
Il cuore in tasca - Alessio Biagi
Il cuore in tasca
antologia di racconti
Alessio Biagi
[a cura di]
Published by Meligrana Editore
© Premio Letterario di Scrittura Creativa Cristina Biagi
Tutti i diritti riservati
ISBN: 9788868151287
Copertina © Yndia Ghio
Scultura La meccanica dell’amore
Liceo Artistico Stagio Stagi
di Pietrasanta
Foto di Andrea Pepe
Meligrana Editore
Via della Vittoria, 14 – 89861, Tropea (VV)
Tel. (+ 39) 0963 600007 – (+ 39) 338 6157041
www.meligranaeditore.com
info@meligranaeditore.com
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Premio Letterario di Scrittura Creativa Cristina Biagi
- II Edizione
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Indice
Frontespizio
Colophon
Premio Cristina Biagi
Licenza d’uso
Alessio Biagi
Copertina
Il cuore in tasca
Premessa
Yellow Boy di Alessio Biagi
Lei di Anna Volpi
243 giorni di te di Elisabeth Manfredi
Come granelli di sabbia di Benedetta Ricci
Lacrime di Chiara Santini
Fammi toccare le stelle di Giacomo Marcuccetti
Un grande spirito di Elena Bertuccelli
Lotta con la Fiera di Nicola Riccardi
Correre ad ovest di Roberta Lenzetti
Il Settimo Sigillo di Gioia Giusti
Celeste paura di Giulia Zeribelli
108 di Marta Rivieri
Con i tuoi occhi di Sara Fascetti
Ambra amara di Beatrice Bimbi
Come le rondini di Marta Mannella
La bomba di Filippo Bertocchi
Qualche goccia d’inchiostro di Matteo Mosti
Bellezza e morte di Valeria Barlucchi
Ringraziamenti
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Grazie per il rispetto al duro lavoro di quest’autore.
Alessio Biagi
Alessio Biagi è nato a Massa nel 1980. Nel marzo 2009 ha pubblicato per la Meligrana Editore il romanzo d’esordio In tutti i respiri che ti ho preso (tradotto in lingua inglese nel 2014), nel dicembre 2010 il romanzo Mai amato abbastanza, nel luglio 2012 il romanzo Lascia che sia io i tuoi occhi e nel 2013 il romanzo Prenditi tutto quello che ho. Nel 2014 ha fondato assieme al poeta Gabriel Del Sarto la Fredoom Writers, Scuola di Scrittura Creativa e Story-telling ed è vice presidente dell’Associazione Culturale Viva!
.
Contattalo:
biagi.alessio@libero.it
Seguilo su:
Visita:
www.alessiobiagi.com
L’intera opera è frutto della fantasia degli studenti appartenenti al Liceo Artistico Felice Palma
, Liceo Scientifico Statale Enrico Fermi
, Liceo Linguistico e delle Scienze Umane e delle Scienze Sociali Giovanni Pascoli
, Liceo Classico Pellegrino Rossi
e Istituto Tecnico Industriale Statale A. Meucci
di Massa ed è dedicata alla memoria di Cristina Biagi: Madre, Figlia, Sorella, Donna.
L’arte di scrivere consiste nel far dimenticare al lettore
che ci stiamo servendo di parole.
Henri Bergson
Scrivere è un po’ come fare i minatori di se stessi:
si attinge a quello che si ha dentro, se si è sinceri
non si bada al rischio di farsi crollare tutto addosso.
Andrea De Carlo
L’uomo costruisce case perché è vivo,
ma scrive libri perché si sa mortale.
Daniel Pennac
Premessa
Il Premio Letterario di Scrittura Creativa Cristina Biagi
rappresenta la volontà ed il desiderio dello scrittore Alessio Biagi e di tutta la famiglia Biagi attraverso l’Associazione Culturale Viva!
d’inaugurare una serie di iniziative culturali in memoria di Cristina Biagi rivolte soprattutto alle nuove generazioni.
Questa antologia di racconti, che segue quella della prima edizione Tirando calci al vento, è il frutto di una serie di lezioni di scrittura creativa presso le scuole superiori di Massa che hanno aderito al concorso letterario patrocinato dal Comune di Massa e dalla Provincia di Massa Carrara in collaborazione con la Meligrana Editore. Parallelamente al Premio di Scrittura Creativa, Alessio Biagi e Giuseppe Meligrana, col supporto del Laboratorio Artistico Fotografico di Massa, hanno proposto un concorso fotografico e artistico al fine di utilizzare il miglior scatto o opera pittorica come immagine di copertina.
La ragione di tale iniziativa letteraria e culturale, oltre evidentemente alla volontà dello scrittore Alessio Biagi di onorare la memoria di Cristina, è concedere agli studenti della città di Massa, la possibilità concreta di mostrare il proprio talento letterario stimolandone e supportandone la creatività e l’ambizione artistica.
L’antologia di racconti Il cuore in tasca è un contenitore di idee, urgenze, ambizioni ma soprattutto l’espressione, sotto forma di prosa, dei più variegati sentimenti d’una generazione oltre misura sottovalutata, che celebra la bellezza dello scrivere che Ennio Flaiano sintetizzò così: Io credo soltanto nella parola. La parola ferisce, la parola convince, la parola placa. Questo, per me, è il senso dello scrivere.
I proventi ricavati dalla vendita dell’antologia Il cuore in tasca, come quelli di Tirando calci al vento, verranno utilizzati per il finanziamento delle successive edizione del premio.
Yellow Boy
Un racconto di Alessio Biagi
Bussò alla mia porta una giovane coppia con la loro bambina. La faccia della piccola era corrucciata e dispiaciuta. La madre era sicuramente un’ottima amante: si capiva dai fianchi arrotondati. Il padre ne aveva viste troppo poche in vita propria per potersi dire un uomo fatto, ma la sua voce la sentivo lo stesso:
«Apra! Apra immediatamente!»
Quattro anni di buon vicinato e mai tanta arroganza. Già sapevo cosa li spingesse con tanta insolenza fino alla mia porta, tuttavia, mi domandavo se fossero veramente convinti che quella loro aggressività m’avrebbe persuaso ad alzarmi dal mio giaciglio. Avevo sulle gambe una nuovissima Lettera 22 della Olivetti, con la sua tastiera incorporata nella carrozzeria, il rullo incastrato senza nessuna emergenza, la leva dell’interlinea più compatta rispetto alla Lexikon, la mia vecchia macchina da scrivere. In pratica una meraviglia di funzionalità. Di fianco, dell’ottimo vino francese: un Merlot originario della Gironda, Sud-Ovest della Francia, ultima rimanenza della mia cantina ormai bevuta, che tempo addietro poteva vantare bottiglie di Saint-Émilion, Pomerol e ottime annate di Chianti. Quel tizio che si sgolava, affannandosi invano, non poteva certo offrirmi di meglio, ma dubito lo sapesse.
Il problema pressante era l’assoluta necessità di scrivere: erano oramai tre anni che non producevo un solo dignitoso racconto, né una sceneggiatura accettabile, e avevo tanti debiti da pagare e nemmeno l’ombra di un quattrino. Si può comprendere la mia frustrazione?
«Lo sappiamo che è in casa! Apra o chiamo la polizia!» insisteva quel galoppino venuto fin sotto la mia veranda per riscuotere i sospesi. Ma dov’è finita l’educazione tra vicini?
pensai I cesti di frutta, i biscotti fatti in casa, lo zucchero e le manciate di sale prese in prestito. Dov’erano finiti i vicini di quello stampo?
«È inutile che finge di non esserci!» schiamazzava più forte «La sua auto è nel vialetto! Sappiamo che è a casa, quindi apra! Non me lo faccia ripetere!»
La mia macchina nel vialetto? Ah, sì, la mia Ford Mustung del ‘68 decappottabile color fragola ci arrugginiva da mesi, senza benzina nel serbatoio, con le ruote sgonfiate dal sole della California e una larga e purulenta macchia d’olio che sgolava da sotto il cofano fino alla strada. Guardai da dietro la tenda quel suo muso stupendamente lungo che ricordava quello della Lincoln Continental, e l’abitacolo corto con quel tocco internazionale che richiamava alla mente la Ferrari, e mi strussi di tormento come quando desideravo averla ma non avevo ancora i soldi per comprarla; per queste ragioni non m’ero ancora deciso a venderla.
Continuavo a ignorare le grida del vicino, ma mi scoppiava la testa per il baccano. Cercai di rilassarmi ammirando le rotondità della moglie nascosto dietro la tenda del soggiorno: che amante creativa doveva essere quella signora fuori dal mio uscio. Mi ricordava Rita Hayworth nel film Gilda. Una delle donne più belle e seducenti della storia del cinema; così prorompente e tentatrice. Come la Hayworth anche lei portava una folta capigliatura rossiccia che le cadeva spumosa su un fisico armonioso e atletico, e come la Hayworth era una Dea dell’amore
, eppure quel viso corrucciato la incattiviva; ...una donna, perché sembra una cosa e all’improvviso, sotto i tuoi occhi, ne diventa un’altra, completamente diversa
. Esattamente così, come la descrivevano nel film Gilda.
Ciucciai un po’ di Merlot direttamente dalla bottiglia, lo lasciai girare in bocca, sul palato, tra le gengive e la lingua, chiedendomi cosa si sarebbe potuto fare per un pezzo di donna di quella portata.
Infine mi concentrai sulla bimba: gli occhi gonfi e rossi, la pupilla lucida. Probabilmente aveva pianto da poco e il motivo poteva essere che lei voleva rimanere nella sua stanzetta a giocare con i trucchi, a trafficare con le sue bambole. Aveva i capelli castano chiaro, con dei nastrini rosa che le costringevano i capelli in due ciuffetti deliziosi. Stringeva nel pugno una delle Barbie, una delle tre Barbie che la Mattel vende in un solo secondo: odio profondamente tutto ciò che ha successo.
Annoiata e triste,