Parole appese

Di AA. VV.

Dal 27 ottobre al 18 novembre 2018 a Villa Argentina (Viareggio, Lu) è stata allestita la mostra “Spessosottile - Un percorso espositivo a tema, tra libri foto e dipinti”: una forma inedita di conoscere e vivere l’Arte, attraverso una sapiente commistione di libri, teatro, musica, tecnologia, pittura e impegno sociale per una regia espositiva che mirava a coinvolgere lo spettatore. In nove sale tematiche sono state esposte le copertine di quarantotto libri, tutti al massimo di quarantotto pagine, a cui si sono aggiunte due sale dedicate alla violenza di genere e al volontariato attivo a sostegno dei bambini più disagiati, una sala tecnologica e una sala simbolo dell’interazione tra forma scritta e forma pittorica.
La mostra ha registrato in tre settimane migliaia di visitatori, e ha distribuito centinaia di libri in omaggio.
L’ultimo giorno di mostra, in particolare, si è chiuso con una sessione di scrittura estemporanea riservata al testo breve, con l’obiettivo di incentivare la narrazione e la lettura, di conseguenza.
Tema dell’Estemporanea: l’Arte, intesa e declinata in tutte le sue variabili.
Il risultato è una silloge che fin dal suo titolo esprime la volontà di declinare l’universo-libro in modi e termini diversi e spesso sorprendenti.

• Lingua: Italiano
• Editore: Giovane Holden Edizioni
• Data di uscita: 1 giu 2019
• ISBN: 9788832924510

Anteprima del libro

2018

Giorgia Alderuccio

Mi è uscita una lacrima

Non era sua,

era mia,

quella parola

era mia

e io non so

come facesse ad averla lei.

Ha detto la mia parola,

quella che non trovavo,

quella che ormai

non provavo neanche a cercare

perché sommersa

da litri di acqua santa

e chili di fango.

Me l’ha rubata,

e poi me l’ha data in dono

con le sue mani estranee,

e ora ce l’ho di nuovo,

ora ce l’ho davvero:

ora la appendo

sulla parete a pezzi

del mio salotto riemerso,

mentre

nell’ingresso della mia anima

onde e frane familiarizzano con l’ambiente.

Un naufrago

ricorderà di esserlo

per mano di colui

che non lo è mai stato.

E quell’altra parola,

cos’era?

Io non la so

io non capisco,

dev’essere roba sua,

estremamente sua.

Perché allora

sto sudando

sul collo

e ho le mani bianche?

Dev’essermi successo da qualche parte

forse

in qualche mondo

forse,

prima che nascessi.

Colui che non lo è mai stato

potrà sentirsi naufrago

per mano di colui

che lo è stato davvero.

Ci deve essere,

più in fondo delle tue esperienze nascoste,

più in fondo di ciò che ti fa peculiare,

un fiume

dove nulla ristagna,

e tutto scorre

da un umano all’altro.

E quando qualcuno riesce

e tocca

e beve

e agita

l’acqua di quel fiume

costui

ha il potere

e il dovere

di parlare:

e dirà cose che non ha mai visto

perché in realtà

le vede da sempre,

negli impolverati spazi

di radici umane;

e dirà cose che ha visto solo lui

perché in realtà

le hanno viste tutti,

negli spazi dove il nome

ha perso il suo calcareo contorno.

Una lacrima,

mi è uscita una lacrima

e di chi è, allora?

Di chi è, a questo punto?

Antonio Bini

Gertrude

Gertrude, ancora in vestaglia, si preparò il caffè sfaccendando nervosamente: stava per compiere una scelta definitiva ed era molto combattuta. Da alcuni mesi aveva intrapreso una meravigliosa storia d’amore; Armando era un uomo splendido che la faceva sentire completa, tanto che fino a ieri era più che mai decisa a offrirgli tutta se stessa. La sera prima però aveva avuto con lui una lite aspra, il motivo era dovuto alla sua insolita attività: Gertrude posava nuda per uno studio d’arte. Sebbene non più giovanissima, aveva ancora un corpo stupendo con curve sinuose ma non appariscenti e una pelle vellutata. Aveva scelto con