20 racconti per il 2020: Frammenti di stelle
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Info su questo ebook
Un'antologia fresca, frizzante, che farà divertire, ma anche piangere, riflettere e sognare: 20 racconti per il 2020 raccoglie una selezione di 20 racconti, scelti tra tutti quelli che hanno partecipato alla prima edizione dell'omonimo concorso letterario organizzato dalla casa editrice Il Giardino della Cultura di Crotone, per tutti i gusti e per i lettori di ogni età.
Cosa faresti se, un giorno, ti venisse data la possibilità di diventare uno scrittore famoso, ma in cambio ti verrebbe richiesto di rinunciare a dieci anni della tua vita?
E ancora se, durante un terremoto, venissi salvato proprio da quel vicino che hai sempre disprezzato perché diverso da te o straniero?
Scopri come una koala, un canguro e un wallaby, amici per la pelle, riescono a salvare la loro foresta da un devastante incendio con l'aiuto di tutti gli altri animali, ed emozionati quando un ragazzo dislessico, ritenuto problematico, scopre di essere un abile scultore.
Attraversa il deserto a bordo di una mitica Fiat 509, in una gara d'epoca all'ultima duna, oppure parti per lo spazio e scopri perché, a volte, l'uomo e la scienza non sempre hanno una spiegazione per tutto, in particolare quando si trovano davanti ad un asteroide parlante!
Questi, e tanti altri, ti aspettano in 20 racconti per il 2020 in un viaggio che spazierà dal racconto per i bambini all'horror, passando per lo storico e il romantico, fino a raggiungere i lati più estremi della sci-fi e della narrativa contemporanea.
L'antologia comprende 20 racconti di:
-Francesco Franceschini
-Francesco Brusò
-Carola Pipitone
-Annamaria Marconicchio
-Silvia Favaretto
-Carlo Rogato
-Lorenzo Garzarelli
-Alessio Baroffio
-Vito Tarantini
-Alessia De Luca
-Luigino Vador
-Rodolfo Andrei
-Paolo Casarini
-Cristian Venturelli
-Giampiero Olivi
-Maria Emma Allamandri
-Mauro Cotone
-Alessia Piemonte
-Davide Boetto
-Carlo Pizzoni
Prefazione di Francesca Orelli.
"Una seconda edizione completamente rinnovata, con una nuova copertina per il libro cartaceo e una nuova impaginazione per il libro cartaceo e per l'ebook, per festeggiare il primo anno di attività della nostra casa editrice e l'arrivo imminente della nuova antologia.
"20 racconti per il 2020", ieri come oggi e come domani, è una raccolta di racconti tutta da gustare, versatile e che raccoglie alcune delle migliori penne (esordienti e non) del panorama italiano, che abbiamo selezionato con cura e che accompagneranno i lettori tra storie di vita vissuta, mondi magici, atmosfere gotiche e avventure che sfidano le capacità dell'essere umano"
(Il Giardino della Cultura)
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Anteprima del libro
20 racconti per il 2020 - Francesco Franceschini
20 racconti
per il 2020
Frammenti di stelle
INDICE
Prefazione ........................................................7
Dieci anni.......................................................................10
I pompieri della foresta..................................................20
Il silenzio della vita........................................................28
Senza colore...................................................................34
Tessere fili come vite.....................................................41
Finché morte non ci separi.............................................48
Ichtù...............................................................................58
Il broplema.....................................................................67
Il miracolo di zio Luciano Lucertola.............................75
Malanova.......................................................................82
Io sono sbagliato............................................................89
Al di là delle dune........................................................100
Fuori rotta.....................................................................108
Eleonora........................................................................116
La sedia a rotelle...........................................................124
Il dolore più grande del mondo.....................................135
La montagna nuda.........................................................141
La notte del mio omicidio.............................................153
Il vecchio e il bambino..................................................160
Alpini nel deserto..........................................................165
Collana Frammenti di stelle
: gli altri titoli................178
Prefazione
Il 2020, che all'inizio di gennaio abbiamo salutato con brindisi, sorrisi e frasi di auguri, ci ha messo davanti ad una delle più grandi sfide che abbiamo mai affrontato nel XXI secolo: una pandemia, su scala mondiale, contro la quale dobbiamo combattere rimanendo a casa, mentre i nostri eroi, un esercito di dottori, infermieri, donne delle pulizie, commesse, rifornitori, netturbini, poliziotti e tanti altri, sono in prima linea non solo per salvare quante più vite possibili, ma anche per impedire che la vita stessa si fermi.
Quando la nostra casa editrice ha annunciato, lo scorso dicembre 2019, la prima edizione del concorso letterario 20 racconti per il 2020, non sapeva ancora che, di lì a qualche mese, questo progetto sarebbe diventato ancora più importante.
Non che non lo fosse già, ma in un certo senso pubblicare una raccolta di racconti in un periodo particolare come questo, è un po' come urlare al cielo: noi siamo a casa, ma la vita, e la cultura, continua.
Un augurio, e un incoraggiamento, per tutti noi, ad andare avanti, anche davanti alle prove più dure, anche davanti ai numeri che, giorno dopo giorno, assumono sempre di più i contorni di un bollettino di guerra.
20 racconti per il 2020, nata inizialmente come progetto per dare il benvenuto al 2020, adesso è come un'astronave pronta a partire per portarti verso mondi magici, una chiave per farti sognare un po' o, al contrario, farti rabbrividire per il terrore.
Un albero della vita che, come quello del nostro logo, anche davanti alle tempeste più terribili e agli inverni più gelidi, continua testardamente ad affondare le radici nel terreno e a farne nascere di nuove, perché nulla ferma la vita, nemmeno nei periodi in cui la morte sembra dominare le nostre esistenze.
Perché, finito tutto, riprenderemo a vivere, forse anche meglio di prima, perché nelle settimane in cui siamo stati lontani, abbiamo riscoperto il valore dell'amore, dell'amicizia, della condivisione, della solidarietà, delle piccole gioie che prima davamo per scontate, dell'affetto e dei rapporti umani.
Nel frattempo, in attesa di tutto questo, le porte del nostro giardino si sono aperte per Te per farti scoprire, assaporare e ammirare, le sue 20 gemme che ha scelto per Te.
Che queste 20 gemme ti divertano, ti facciano sognare, ti regalino un attimo di serenità e, anche se per il momento tra le tue quattro pareti di casa, ti facciano viaggiare in mondi che aspettano solo di essere scoperti.
Francesca Orelli
Dieci anni
Francesco Franceschini
Un successo effimero, la fama e il denaro valgono dieci anni della propria vita? Coricò, avvocato non di gran fama e autore esordiente alla ricerca continua del bestseller con cui scalare le classifiche, lo verrà a scoprire a proprie spese dopo un incontro fortuito (o sfortunato?) nel giardino pubblico della sua città.
L’avvocato Coricò curava le sue nostalgie a breve termine assecondandone i capricci. Erano le nostalgie di ieri, della mattina appena passata, non quelle antiche, dell’adolescenza o di tempi sui quali non aveva più dominio.
Scendeva in garage alle cinque di pomeriggio perché poche ore prima era lì ad aspettare sua figlia per accompagnarla a scuola, e si inteneriva al ricordo dell’attesa, nonostante sua figlia fosse già rientrata, stesse in camera sua a chattare con le amiche e dunque lui non potesse vantare la ragione dell’assenza, per giustificare quel sentimento.
Altre volte, lasciando a metà la stesura di una memoria difensiva, calzava scarpe da ginnastica e si avventurava giù per la mezza mulattiera che dal condominio in mezzo al bosco, dove abitavano loro due e qualche altra famiglia alternativa, portava in paese. Un posto a sua volta scosceso, colle facciate dei palazzi sbreccate, i vicoli umidi sotto gli archi di pietra, e un ascensore dalle porte di alluminio conficcato nella torre di una chiesa del Seicento.
Coricò aveva un debole per il giardino pubblico appena fuori del centro storico: una macchia d’erba, cordoli di cemento e altalene sulla quale ogni tanto passeggiava con Marilena, la sua donna più recente. Marilena abitava in città - non era ancora riuscito a convincerla a trasferirsi da lui - e di tanto in tanto saliva in collina a vedere se l’uomo stava bene, se ne sincerava e scappava via a gambe levate da quel posto selvatico.
L’avvocato assecondava dalla gioventù questa tenerezza insensata di tornare da solo sui luoghi dove era stato felice in compagnia di qualcuno; si tormentava a quel modo, ma era un tormento dolce, a sentir lui, una pena leggera. E così faceva da che aveva conosciuto Marilena: ricalcava testardo gli stessi passi fatti assieme e cercava di trovare un senso all’amore in quella replica di atteggiamenti teatrali.
A certi amici intimi aveva confidato la ragione di tante smanie:
-Voglio fare lo scrittore, e dunque ho bisogno di un pensiero laterale.-
Un paio di loro l’avevano preso sul serio, incoraggiandolo a tentare, pur non afferrando in pieno il significato di pensiero laterale.
La gran parte dei colleghi pensava si trattasse di una fissa temporanea e lasciavano cadere il discorso, o lo diluivano con osservazioni fuori tema, del tipo:
-Ma allora domenica ci vieni in barca con noialtri?-
O anche:
-La causa Sillani è uno spreco di energie, non la spunteremo mai.-
E infine:
-Come puoi non ricordarti il nome di quel ristorante dove si mangia da pascià?-
L’avvocato Coricò non era un avvocato di gran fama. Non che fosse un asino, ma si lasciava distrarre dalle tentazioni – e il desiderio di scrivere era la più forte.
Mancava della costanza necessaria al suo mestiere, si innamorava di fantasie crepuscolari e se ne lasciava intridere, e perciò i titolari dello studio gli assegnavano una causa solo quando non avevano alternative.
Era una riserva, e tutto sommato a lui non dispiaceva, quel ruolo.
Era laterale anche in quello, e ne era consapevole.
Però per fare lo scrittore – si ripeté in testa una volta che ricreava nei passi e nei gesti la bellezza del giorno prima, con Marilena – mi manca la materia prima: un libro scritto a regola d’arte. Cosa potrei raccontare? In quale forma? Un romanzo, ecco sì, un romanzo è quello che vorrei tentare. Ma da dove si comincia a scriverlo, un romanzo?
Così ragionando era arrivato, camminando lentamente, a una panchina di legno dipinta di verde, con le assi rotte e i chiodi arrugginiti. Ogni volta che ci si sedevano, lui e Marilena, raccomandava alla donna di fare attenzione, che non si strusciasse, non si graffiasse, e tutte le volte lei minimizzava:
-Non mi verrà il tetano per questo.-
Quel giorno Coricò vide che seduto nello stesso posto c’era un uomo anziano, piuttosto malandato nel fisico – il volto raggrinzito, la pelle del collo cadente – ma elegante nell’abito, che odorava di ferro da stiro, come lo avesse ritirato un’ora prima da una lavanderia.
Se ne infastidì, della presenza del vecchio, come succedeva ogni volta che trovava quella panchina occupata.
Tuttavia cercò di non darlo a vedere e passò oltre, nonostante il desiderio di sedersi, per ripetere l’atto del giorno prima con la sua donna, fosse potente. Decise di fare un altro giro dei giardini, in attesa che quello si decidesse a sloggiare, quando si sentì chiamare:
-Avvocato! Avvocato Coricò! Che fa, non si ferma? La stavo aspettando.-
Il vecchio aveva una voce vigorosa, solo un poco stridula, e Coricò fu lieto di trovarla gradevole, per via di quelle parole così ben scandite, di quelle vocali e consonanti così ben pronunciate, così rispettate, e non trascinate via dalla fretta di dire, o mozze, o sorde.
Ammirò d’istinto quel richiamo, la forma che il vecchio gli aveva dato, e la sua testa decise che al contenuto avrebbe pensato dopo, una volta che avesse finito di compiacersi della bellezza del suono. Benché fosse breve – appena undici parole – provò a registrarlo nella memoria.
Gli piaceva, poteva essere l’incipit del suo libro nascente: di qualunque cosa avesse parlato, era un inizio niente male.
L’avvocato tornò sui suoi passi e tentò di sorridere, facendo finalmente caso al senso di quel richiamo.
-Non mi sembra di conoscerla- disse seccato.
-Oh, ma io conosco lei- fece d’impeto il vecchio. -Venga, si sieda. Ecco, guardi: dalla parte dei chiodi arrugginiti mi ci son messo io.-
Coricò non si stupì più di tanto di quella curiosa coincidenza: i chiodi del resto erano ben visibili e chiunque poteva trovarli pericolosi.
Lo affascinò di nuovo, invece, la grazia con cui il vecchio misterioso parlava: gli sembrò una specie di rispetto antico per le parole, un modo per dar loro peso.
Accettò l’invito e si sistemò in punta di stecca, il busto eretto, per tenersi pronto a rialzarsi in qualsiasi momento.
Il vecchio disse:
-Se posso darle un consiglio: tenga a bada la malinconia. Ci stia attento-
-La malinconia?- rispose l’avvocato -Che ne sa lei della mia malinconia?-
-Quanto basta. So per esempio che in un attimo, talora, si trasforma in tristezza. La malinconia è carburante, per quel che ha in animo di fare lei. La tristezza invece frenerebbe qualunque velleità. Spegnerebbe lei e i suoi desideri-
-Quel che ho in animo di fare, non lo so con precisione nemmeno io-
-Beh, questo non lo credo: poco fa rimuginava di scrivere un libro, ci scommetto. Aveva la faccia dell’aspirante narratore-
-Senta, lasciamo stare. Piacere di averla conosciuta ma ora...-
-Un momento, che fretta c’è? Ho una proposta da farle.-
Coricò, più quello parlava, più si spazientiva. C’era però qualcosa che lo tratteneva nei paraggi, una specie di curiosità bislacca che gli faceva intuire una occasione da cogliere, dentro le parole del vecchio.
"Armati