Anime - Soul

Di Lorenzo Calanchini

Anime è una raccolta di poesie che si compone a sua volta di tre raccolte distinte: Zerotrenta. Frammenti di Emozioni, Quadri di Stagioni, Soul Shake. Frullato d’Anima.

La prima raccolta conta trenta componimenti per ripercorrere trent’anni di vita, di interrogativi, di emozioni.

Si susseguono poi i componimenti dedicati alla natura, nel suo cammino annuale, come trasposizione degli stati d’animo umani.

L’opera si chiude con un mix di pensieri graffianti, spesso crudi, ma sempre tesi alla ricerca dell’Infinito e della Verità.

• Lingua: Italiano
• Editore: EDIZIONI EVE
• Data di uscita: 24 apr 2016
• ISBN: 9788899394516

Anteprima del libro

Frigeri

INTRODUZIONE

Scrivere Poesia. La domanda che sorge spontanea è: perché?

La realtà che ci circonda, il quotidiano in cui siamo immersi, la propaganda ad alto profilo che viaggia sui media, tutto sembra suggerire un mondo in cui la Poesia sta scomparendo e, forse, ha già perso molto del suo senso intrinseco.

La Poesia non appartiene a tutti i territori, la Poesia fugge dalle luci della ribalta, si fa d’ombra e si ritira nell’habitat che le è congeniale: l’eco infinita del nostro spirito, un recipiente colmo di silenzio e di vuoto, cassa di risonanza per le vibrazioni più profonde dell’animo umano e per la sua ricerca – e struggente anelito – dell’Infinito come senso superiore delle cose.

La Poesia difficilmente appartiene ai materialisti, non ama essere costretta in vincoli deterministici, non ammicca al facile successo. Per contro, si esprime quasi come una canzone, si libra libera in spazi dove non può essere udita, rimanda – come una trama da codificare – a significati che trascendono (e di molto) il loro significante.

Forse per questo fin dai tempi antichi la Poesia ha lottato col suo metro, adeguandosi alle regole per costruire un’armonia e poi infrangendole per suggerire la sua intima ribellione. Da Catullo a Petrarca a Baudelaire a Ungaretti, la Poesia si è evoluta senza sosta, eppure sempre ha espresso il turbamento più profondo dell’animo umano, o talvolta le sue segrete intuizioni e ancor più raramente le sue attese catarsi.

Forse per questo qualcuno sostiene che la Poesia nasce in maniera privilegiata dal dolore. Per la mia esperienza, non posso che essere d’accordo. Il dolore è come una spazzola dalle setole di ferro, che striglia l’anima eliminando le impurità da cui è afflitta, che consente agli occhi interiori di vedere meglio, con retina pulita. Ma se nasce dal dolore, la Poesia non vi resta legata che per pochi attimi: la sua aspirazione è l’Eterno e verso di esso vuole viaggiare libera, rimanendo immortalata come un marchio a fuoco nelle tenebre, solcando i cieli azzurri con ali candide, tracciando scie che sovrastano le banalità del contingente, lasciandole scivolare dietro alle proprie spalle.

Forse è vero che se esiste la Poesia, non necessariamente esiste il poeta, inteso come demiurgo: il poeta è solo un tramite che coglie le parole nel vento, nel cuore, in un pensiero fugace, e poi le traspone su un foglio di carta, cercando di ricomporre con l’inchiostro un ordine fragile.

Per questo, non posso definirmi poeta: sono soltanto un uomo in transito su questa Terra, che nel percorso della