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Collezioni di cielo
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E-book104 pagine1 ora

Collezioni di cielo

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Info su questo ebook

Il racconto intimo di un viaggio per luoghi e per momenti. Protagonista è un giornalista che dovrà fare i conti con i propri sogni, per non reprimerli dietro scelte lontane dalla sua indole. Realizzarsi è saper conciliare il talento, l'amore, la fede e la capacità di creare e ricrearsi. Spinto dall'impulso di condividere il suo dolore sommerso, si imbatte nelle cose che contano e che non era riuscito a cogliere, affidando ai luoghi la responsabilità di farlo vivere come spaesato tra i sentimenti. Così dopo aver vissuto ai margini delle emozioni, tenta di affidare un senso a un mondo che condivide lo stesso cielo da nord a sud, da oriente a occidente. Un libro delicato e leggero, che tocca temi importanti come la precarietà, l'incomunicabilità, la malinconia e il rapporto con il tempo e la speranza, secondo un linguaggio frammentato e poetico, come i ricordi mai eloquenti né nitidi fino in fondo. Lungo questi viaggi fatti di ricordi incasellati uno nell'altro, non gli resta che ricomporre il puzzle della memoria. E se ad attenderlo in ogni città c'è sempre il cielo unico e solo, ad attenderlo a casa c'è l'unica persona che può salvarlo dal più intimo degli smarrimenti.
LinguaItaliano
Data di uscita13 feb 2017
ISBN9788826022208
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    Collezioni di cielo - Pasquale Allegro

    Pasquale Allegro

    Collezioni di cielo

    romanzo

    Per consigli e suggerimenti vari contatta l’autore all’indirizzo E-mail:

    pasqualeallegro@yahoo.it

    Oppure seguilo su:

    www.collezionidicielo.wordpress.com

    www.facebook.com/pasquale.allegro.1

    www.twitter.com/pasqualeallegro

    È disponibile la copia stampata del libro presso:

    Edizioni: Gigliotti Editore

    Via XX settembre 93, 88046 Lamezia Terme

    Tel. 0968.21784 - 1905553 - Fax 0968.1904868

    © Copyright 2017

    Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione, anche parziale e con qualsiasi mezzo, dei testi.

    Pasquale Allegro è nato nel 1976 a Lamezia Terme.

    Si è laureato in Lettere e Filosofia con una tesi sulla scrittura di Elie Wiesel.

    Lavora nell’editoria, scrive recensioni di libri e si occupa di cultura per diversi giornali locali e blog.

    Collezioni di cielo è il suo primo romanzo.

    A Stefania, Matteo e Christian

    sempre accanto

    "Spiegatemi voi dunque,

    in prosa o in versetti,

    perché il cielo è uno solo

    e la Terra è tutta a pezzetti".

    (Il cielo è di tutti, G. RODARI)

    Il viaggio dentro

    Una prefazione a Collezioni di cielo

    Collezioni di cielo è un viaggio tra l’essere e il non-essere (ricorda la lezione degli epigrammi di Giorgio Caproni) che si interseca, come stato d’animo, con la teoria astronomica degli universi paralleli, in quanto il sentimento della nostalgia è vissuto come un paradiso perduto (Paradise Lost di Milton): una nostalgia che viaggia in modo parallelo alla vita reale. Pasquale Allegro riesce in questo attraverso una scrittura inafferrabile e misteriosa.

    Così sfilano i concetti di attimo ed eternità, in una storia costruita partendo sempre da dati soggettivi e personali. È affascinante il crearsi letterario e filosofico di uno spazio tra l’Uomo e le Cose, tra gli Uomini e le Cose, di uno spazio tra l’Uomo e la sua Anima che si espande gradatamente verso una situazione ideale universale. Da qui scaturiscono pagine emozionanti, dove ricordo e rimpianto diventano simbolo delle difficoltà di costruire se stessi e il se stesso con il mondo circostante. Nel paragrafo Milano si può infatti rilevare una intelligente ricostruzione psicologica dell’emigrazione, punto di vista del Sud da parte del Nord. In questo modo si instaura un rapporto tra scrittura e stato d’animo, tra luogo reale e luogo del desiderio e della nostalgia in cui lo scrittore può ricostruire le sue radici su nuove fondamenta: il recupero del vecchio è possibile solo su nuove basi.

    Anche la realtà più cruda è espressa sempre in modo elegiaco e poetico, attutendo così il duro scontro con la realtà. Il ritorno è un ossimoro: la distanza si allunga sempre più creando il mito del lontano del lontano e il cielo si spezzetta sempre più. Il cielo rappresenta il tempo, lo spazio e la precarietà; il ritorno non è mai pieno: dopo che si è andati via, un po’ di sé vive anche altrove (il vissuto, l’esperienza).

    Non manca una buona dose di incomunicabilità nell’amore e nel cielo di appartenenza, data proprio da quel pezzo di vuoto insito in un ritorno. Quindi l’esperienza, l’andare e il ritornare costituiscono la storia bella e dolorosa della vita collettiva (l’esito o il confine degli artisti). Ci troviamo di fronte ad un simbolismo esistenzialista o all’anima della pittura neoclassica immersa in pensieri esistenzialisti.

    Collezioni di cielo è un testo etereo e delicato, classico-moderno, tra sogno e realtà, scevro da ogni tipo di retorica. È una scrittura di relazione e di contrasti, e richiama la scuola goethiana per semplicità e poesia dello stile narrativo.

    Punto nodale Dentro è buio, centrato sulle problematiche del dentro e del fuori, della verità e dell’addio. E mi preme particolarmente sottolineare il concetto di Amore che viene espresso nel romanzo: l’Amore è un’esperienza che non si consuma in se stessa, ma contribuisce alla costruzione del bagaglio individuale dell’esperienza. Aleggia un’ombra di incomunicabilità che né l’amore né la paternità riescono ad abbattere: è altro da sé.

    Il protagonista, l’io narrante, conserva nel suo cuore uno spazio di solitudine e di malinconia, un giardino segreto, a volte anche doloroso, ma che gli appartiene, autenticamente, per sempre.

    Tommaso Cozzitorto

    (critico letterario)

    Parte prima

    Ovunque altrove

    Per altri cieli (prologo)

    Sono giorni che sento di avere un viso tirato, e me ne vado in giro per casa, in una mano le chiavi e nell’altra il giornale. A volte vado dritto in camera da letto e mi sdraio così come sono, vestito come per un viaggio.

    Frugo nella mia macchina, nella mia vita alla ricerca di un minimo dettaglio per spiegare come possa sentirmi in questo momento; cerco di osservare il mondo come potrebbe farlo chiunque altro si appresti serenamente a portare avanti la sua presenza in questa vita, e faccio una gran fatica. Trovo il depliant di un convegno, vecchi scontrini (la ricevuta della cravatta regimental dai colori sobri che non indosso mai). Passo al setaccio ogni ricordo, metto a fuoco molto lentamente ogni momento, ogni attimo di vuoto.

    Tu invece sei una donna determinata, a volte durissima, ma hai provato dolori che io non ho mai provato, di quelli che attanagliano la pancia e tolgono il respiro. Tu hai conosciuto la marea oscura della disperazione. E io invece?

    Amo te, mia cara, e che tu mi desideri è qualcosa su cui potrei giurarci, e che io possa desiderare solo te è una cosa su cui un uomo come me non può fingere. Ho solo queste certezze adesso.

    Rimango in soggiorno a scrivere e a leggere, di recente la mia collera esplode per un nonnulla, sento in petto come qualcosa che si schianta e che non riesce a fuggire. Il pensiero c’è eccome in me, e pure il corpo esiste, respira e s’accalora, piange e suda, si rallegra e si sbraccia per catturare l’aria.

    Una volta mi era pure sembrato di portarmi dietro un difetto a una gamba, di zoppicare leggermente, di storpiare i miei movimenti. Poi dopo quella sensazione (non s’è ancora capito se il problema c’è o no) sono passato ad avvertire onde di benessere improvviso. È come se dentro di me stessi facendo provvista di emozioni,

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