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Randez Vous
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E-book273 pagine4 ore

Randez Vous

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Info su questo ebook

Un romanzo-gioco in cui il lettore è chiamato a partecipare per ricomporre il complicato puzzle di quell’ironica e fantastica babilonia che è il mondo delle donne….
LinguaItaliano
Data di uscita12 giu 2016
ISBN9786050456318
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    Anteprima del libro

    Randez Vous - Emanuela Giacomelli

    RENDEZ-VOUS a mio padre

    PREFAZIONE

    Un romanzo senza un vero protagonista.

    La trama è simile ad una variopinta collana di perle che collega un episodio all’altro, un personaggio all’altro , ma nessuna figura centrale , nessun eroe…

    Storie dentro altre storie, indefiniti i confini fra una e l’altra, tra realtà e finzione.

    Un libro contenitore di figure che dialogano fra di loro, ma anche con l’autrice.

    Un romanzo-gioco in cui il lettore è chiamato a partecipare per ricomporre il complicato puzzle di quell’ironica e fantastica babilonia che è il mondo delle donne….

    …..e allora…facciamo un rendez-vous!

    Capitolo 1 – TISH - MIRELLA

    Erano le sette del mattino, l’aria in montagna era leggermente frizzantina a fine agosto, era ancora un piacere svegliarsi, aprire la finestra ed essere avvolti da una fresca sensazione di benessere, dal profumo di pini e di erba umida e dal cinguettio dei passeri. Tish (Letizia) era mattiniera, sia quando si trovava a Milano e doveva alzarsi presto per recarsi al lavoro, sia quando era in vacanza o durante i weekend, non riusciva assolutamente a stare a letto più di tanto e soprattutto quando era in montagna adorava svegliarsi presto e godere del silenzio della valle e dello spettacolo che solo quella natura poteva offrirle. Dopo una veloce toletta si vestì con una praticissima tuta,  ne possedeva almeno una decina di svariati modelli e colori, con fare assorto tornò in cucina intenzionata a prepararsi un caffè, ma poi ci ripensò: Perché non faccio un salto da Mirella? Sicuramente è già sveglia anche lei e il suo caffè batte sicuramente tutti i bar della vallata!. Non tentennò oltre, infilò le sue sneakers dorate e con passo felpato entrò in camera da letto. Steve, suo marito, dormiva profondamente, Tish sfiorò le sue labbra con un leggero bacio e in un attimo sparì dietro la porta di casa. Fuori nel piccolo cortile non c’era proprio nessuno a quell’ora, le finestre affacciate sulla stradina avevano tutte le persiane accostate, che silenzio!

    Tish si stiracchiò come un gatto, assaporando la timida sensazione di essere l’unica padrona di quell’angolo di pace, poi con lo sguardo cercò in alto a sinistra una finestra aperta, una luce…Mirella, sarà già sveglia? Ho bisogno assolutamente del suo caffè!  Non perse altro tempo, corse sotto la finestra della cucina  e vide uscire un raggio luminoso dalle persiane, senti il rumore delle pentole e capì subito che la sua amica era già all’opera tra i fornelli..Sì, è già sveglia quel tesoro di ragazza… - disse tra sé .Mire, ehi, sono Tish.. bisbiglio furtivamente  sotto la finestra. Mirella la sentì subito o forse la stava aspettando…Non era certo la prima volta che Tish si presentava alle sette del mattino a casa sua per il solito caffè!

    Ehi…dai vieni su, la caffettiera è già sul fuoco..ci sono anche i biscotti integrali in tuo onore! – Comprati  o fatti da te? domandò Tish con un tono di falsa polemica –Ovviamente fatti con le mie sante manine ieri sera, giusto in onore della mia viziatissima amica milanese, sempre pronta a criticare…"- Scherzava e rideva  mentre scendeva ad aprirle la porta. Si abbracciarono affettuosamente e salirono subito per le  scale  che portavano  nella spaziosa cucina stile tirolese.

    Mirella aveva una bella casa veramente accogliente, si respirava un aria di buono, di familiare e di porto sicuro. Le pareti della cucina erano tappezzate da un bel perlinato chiaro, la panca pure era  color faggio e girava attorno a bel tavolone in legno ricoperto da una stupenda tovaglia lavorata all’uncinetto, un capolavoro di cotone grezzo, opera della padrona di casa.

    Certo, Mirella sapeva fare di tutto e soprattutto curava e gestiva da sola una casa grande ed impegnativa come la sua, una villetta costruita su quattro piani con un’accogliente taverna aperta sempre agli amici, una cucina , sala , studio, e bagno al primo piano , mentre al secondo piano c’erano quattro camere da letto e doppi servizi. All’ultimo piano troneggiava un ‘ampia mansarda adibita a palestra , sala relax ed altro. Un piccolo castello di cui lei era l’indiscussa regina, sola a gestire quel mondo in quanto  suo marito Ruggero, per gli amici Gerry, era sempre fuori per lavoro, a volte tornava anche dopo tre giorni, a volte rimaneva lontano dal paese e dall’Italia per settimane, ma Mirella sapeva già prima di sposarlo che il suo  uomo aveva un lavoro particolare e molto impegnativo. Era un manager di alto livello di una famosa azienda produttrice di tubi e apparecchiature di idraulica, molto ben inserita nel mercato estero e per Gerry  fonte di stimoli e di crescita per la sua carriera. Lui non avrebbe mai rinunciato alla sua corsa verso il successo e l’affermazione  professionale anche  purtroppo a discapito della sua vita in famiglia, di cui se ne occupava veramente poco o forse non gli importava poi più di tanto …C’era sempre Mirella che pensava al management familiare e in maniera egregia senza chiedere niente a lui, tutto andava quindi per il meglio, perché preoccuparsi?

    La coppia aveva due  figli di diciassette e diciotto anni, Giovanni e Raffaele, erano due bravi ragazzi, seri e rispettosi nei confronti dei loro genitori, ma soprattutto della mamma , che in qualità di unica donna di casa e perfetto angelo del focolare, veniva costantemente coccolata e  trastullata dai suoi due ragazzi, sicuramente più di quanto non facesse il marito.

    Quel fine agosto Mirella era sola a casa, Gerry non stava stranamente lavorando , anzi, era in ferie già dalla metà del mese, ma in quei giorni aveva organizzato insieme ad alcuni suoi  colleghi un breve ritiro  in un mega resort in Provenza, dove poteva dedicarsi al suo sport preferito, il golf.

    Mirella non capiva nulla di golf e non voleva neanche approfondire la materia. Lei preferiva guardare in Tv una sana partita di calcio oppure una discesa libera di sci, ma non certo il golf..troppo snob per lei,  ma non di sicuro per il suo maritino!

    Quell’estate i ragazzi erano partiti per un campo lavoro al mare organizzato dall’oratorio della parrocchia. Erano andati in Puglia, una vacanza alternativa, in un cascinale a raccogliere pomodori, zucchine e a preparare formaggio. Era stata un’idea accolta con tanto entusiasmo da Mirella , ma sicuramente molto sofferta da papà Gerry.. Perché i suoi figli avevano deciso di faticare nei campi durante le vacanze, invece di andar a prendere il sole in una spiaggia bianca della Sardegna oppure divertirsi semplicemente nella vicina costa Romagnola, tra bagni e discoteche come facevano la maggior parte dei ragazzi della loro età? Certo lui li avrebbe finanziati volentieri e senza problemi, i soldi non mancavano in casa, ma loro  non gli avevano chiesto di pagar  le vacanze, erano partiti entusiasti per il campo lavoro, avevano fatto una scelta che lui non capiva, come non riusciva spesso a capire quei suoi due figli così spartani, poco ambiziosi, per niente simili a lui,  invece proprio identici alla mamma la quale in cuor suo godeva di  tutto questo!D’altra parte Giovanni e Raffaele erano cresciuti quasi esclusivamente con lei, il loro papà era un impegnatissimo manager, un bell’uomo elegante sempre con la valigia in mano,  generoso e brillante con loro e con la moglie, ma sempre di corsa, poco presente, quasi mai attento alla vita della sua famiglia. I soldi non mancavano mai in casa Corsini, ma Gerry Corsini mancava spesso ai suoi figli e a Mirella…

    .- Allora tesoro hai veramente deciso di cambiare lavoro? Accetti la proposta di quel pazzoide di Vilfred? Sai cosa vuol dire? Niente più orari, i tuoi figli e tuo marito ti vedranno tornar la sera a casa stanca ed esaurita, ti chiederanno – Cosa si mangia stasera? - e tu sarai costretta a chiamare Pronto Pizza per non sentire ulteriori lamentele! – Mirella sinceramente preoccupata non aveva resistito  più di un minuto ed aveva subito tempestato Tish di domande su quanto le aveva riferito l’amica la sera prima, la novità del suo imminente cambiamento di lavoro. Sì, Tish avrebbe iniziato a lavorare come assistente del gestore di un centro Fitness di Milano proprio al rientro dalle sue ferie, il gestore era Vilfred Verano, amico di suo marito, manager indiscusso nel settore del Wellness, uomo di grande fascino e magnetismo.

    Mirella, lasciami fare, io non sono come te, un angelo del focolare. Ho trattenuto il fiato per un po’ di anni, lavorando nella boutique di Miriam, ma adesso basta, voglio molto di più, voglio tornare ad usare le lingue che avevo studiato con interesse e fatica, voglio un lavoro più coinvolgente ,più interessante e voglio anche guadagnare di più! Ormai Riccardo ed Alice sono grandi, ho accettato di lavorare da Miriam tutti quest’anni perché lei non mi faceva storie sull’orario di lavoro e questo mi ha permesso di crescere i miei figli , ma adesso sono grandi e per fortuna sono due bravi ragazzi, responsabili ed assennati, perché  devo rinunciare ad una mia vera realizzazione professionale? Questa occasione mi è stata offerta su un vassoio d’argento, non l’ho cercata direttamente, perché rinunciarci? Steve e i ragazzi sono d’accordo, credimi Mire!

    Mirella silenziosamente versò il caffè nelle tazzine e non provò ad interrompere il fiume di parole che la sua amica aveva sciorinato così velocemente, capì che non poteva fermare quel cavallo in corsa di Tish, non era in grado, ma  senza batter ciglio guardò la giovane donna seduta di fronte a lei e riprese il discorso da dove lo aveva lasciato: Tish cara, ti ricordo che solitamente Steve torna a casa tutte le sere dopo le nove, solitamente arriva stanco, distrutto e affamato e chi trova  ad accoglierlo? Forse un piatto di pasta riscaldato e una  moglie appena uscita dalla doccia, perché arrivata a casa dieci minuti prima di lui!  Hai un lavoro tranquillo,  quasi part time, o con orario libero, come meglio credi, un datore di lavoro adorabile e per niente pretenzioso come la tua amica Miriam, a casa non ti manca niente, Steve guadagna molto bene e  i tuoi figli non sono certo delle sanguisughe come la maggior parte dei loro coetanei, non ti pare? - Certo, i ragazzi non mi fanno richieste esigenti perché non ne hanno motivo, Steve ed io facciamo le acrobazie per dare loro il necessario e il superfluo, che poi per loro è comunque l’indispensabile! Il problema non sono loro, sono io! Voglio realizzarmi finalmente nel lavoro che ho sempre sognato, creare eventi per un centro sportivo, vivere nel mondo del fitness, centri benessere..è sempre stato il mio sogno lavorare in questo settore, adesso un folletto di nome Vilfred vuol trasformare questo mio sogno  in realtà e io gli dico di no? Mirella, tesoro, io gli ho già detto di sì e sono felice di questa scelta, ti prego non mi abbattere con i tuoi dubbi e le tue perplessità sul futuro del mio management familiare! Vedrai, i ragazzi e Steve mi saranno vicini e contribuiremo tutti a mandare avanti quella baracca che fino ad oggi vedeva al timone prevalentemente  la sottoscritta!  Sono troppo contenta, curiosa e sicuramente un po’ spaventata della nuova vita che mi aspetta a Milano una volta finite le vacanze, lasciami per favore godere di questa vigilia diciamo così elettrizzante ok? Ti voglio bene sai? Sì, cara, lo so, lo so…sei una testa matta, ho capito,…- Mirella si arrese sorridendo all’amica – Basta, non ti voglio più angosciare , ma sappi che ti voglio bene anche io. - Tish finì il suo caffè e con un balzo buttò le braccia al collo della padrona di casa, le stampò un bacio sulla guancia e disse: Cara,  ti adoro, meno male che ci sei tu con i tuoi saggi consigli ..Che però non segui mai.. - riuscì a controbattere sogghignando -Uffa, ma il fatto che tu mi dia consigli vuol dire che ci tieni a me e poi non è vero che non li seguo mai, però questa volta mi spiace, mia dolce amica brontolona, questa volta non ti seguirò! Mmmh Mire, il tuo caffè è meraviglioso, un elisir di energia ed anche i tuoi biscotti sono buonissimi… Posso portarne un po’ a Steve?  - Mirella si alzò per andare a prendere un contenitore e  le chiese: Quando partite per Milano?. Tish sgranocchiando un biscotto rispose: Partiamo stasera dopo cena, magari andiamo a mangiare una pizza tutti insieme che dici? - Accetto volentieri, chiamo mio fratello Francesco così almeno non farò da terzo incomodo fra te e il tuo dolce maritino!- Sei sempre la solita sciocca, tu non sei il terzo incomodo di nessuno, ma chiama pure Francesco, così lo salutiamo volentieri!  Tish abbracciò l’amica regalandole un luminoso sorriso, prese la scatolina di biscotti  e corse giù verso la porta, Mirella la salutò dal pianerottolo: A stasera cavallo matto! L’altra ricambiò : " Ciao brontolona, prenotiamo per le 19.30, fatevi trovare pronti per quell’ora!

    Capitolo 2 -  VILFRED

    Tish fece stranamente fatica a svegliarsi in quella fresca mattina di settembre.

    Era ancora estate, ma l’aria calda  era ormai alle spalle e con una punta di malinconia Tish non potè non pensare alle vacanze appena trascorse in montagna. Certo, volate via e negli ultimi tempi vissute solo nell’impazienza e nella curiosità  di sapere che al rientro avrebbe dovuto affrontare una nuova avventura lavorativa, avrebbe lasciato Miriam e la sua boutique , per dedicarsi al suo nuovo lavoro che Vilfred le aveva proposto…Vilfred, chi l’avrebbe mai pensato di andar  a lavorare un giorno proprio con lui! Tish lo aveva sempre considerato una specie di pigmalione della bella vita, un divo Hollywoodiano, venuto a sconvolgere il mondo del fitness milanese, uomo dei sogni di molte donne, manager delle alte sfere, praticamente essere irraggiungibile!

    Vilfred  Verano gestiva una società organizzatrice di eventi inerenti al mondo del fitness, ma anche della moda,  la maggior parte di questi eventi avevano luogo in prestigiosi alberghi,  nonché  nei locali più eleganti e ricercati delle principali città italiane.

    Era nato a Cuba 46 anni prima da una splendida ballerina cubana ed un fascinoso ristoratore andaluso , ma due anni dopo la sua nascita la sua famiglia si era trasferita a Miami e lui era cresciuto nel piccolo bar  gestito da suo padre . I suoi genitori erano riusciti  a farlo studiare con  sacrifici e Vilfred li aveva sempre ripagati con risultati brillanti.

    Era stato un ragazzino in gamba e uno studente esemplare. Il suo sogno era imparare le lingue straniere, doveva comunicare con tutta la gente del mondo,diceva, doveva conoscere tante persone,viaggiare, ballare, organizzare feste per far divertire uomini e donne, perché tutte le persone di qualsiasi razza e lingua stessero insieme senza problemi. Questo era il suo sogno e i suoi genitori capivano che non stava scherzando, prima o poi Vilfred li avrebbe lasciati e sarebbe partito ad esplorare il mondo! Così avvenne. Appena ventenne, con il diploma di lingue in mano lasciò Miami e partì per l’Europa, alla volta di Londra, dove restò due anni a lavorare in un fast food, poi arrivò a Parigi altri due anni in una agenzia di viaggi, ma non era esattamente quello che voleva. Fu quindi il momento di andare a Barcellona: qui la situazione iniziò a  migliorare per lui, la gente era più affabile, qualcosa lo riportava alla sua nativa Cuba,  la lingua spagnola, le usanze delle persone del luogo, sì sentiva sicuramente più vicino a casa. A Barcellona iniziò a lavorare in un grande centro sportivo, il più in voga della città, lavorò alla reception per poche settimane poi il direttore capì che il ragazzo poteva sparare ben altre cartucce e lo passò subito promoter. Vilfred si dette da fare nella sua nuova funzione e non mancarono subito i successi! In breve tempo divenne il più ricercato e il più bravo promoter del club. Col suo garbo riusciva a coccolare i  clienti ed a soddisfare le loro richieste, presto diventò anche lui unico ed insostituibile nella sua mansione.

    Aveva decisamente un bell’aspetto: alto con un fisico longilineo ma molto muscoloso, amava fare sport e nel centro dove lavorava spesso si concedeva delle sedute di fitness durante le sue pause. Aveva capelli castano scuro che ricadevano lunghi fino alle spalle in leggeri riccioli ondulati, la pelle era ambrata, proprio del colore del sole, elemento per lui vitale, gli occhi erano due pietre di giada di una bellezza magnetica, occhi che riuscivano a stregare chiunque!

    Era  ammirato dagli uomini e notevolmente adulato dalle donne  Era comprensibile che non facesse alcuna fatica a trovarsi una compagna per qualsiasi occasione: gli piacevano le belle ragazze, libere e disponibili, ma soprattutto quelle che non gli creavano problemi affettivi, che non lo impegnavano più di tanto. Amava la sua libertà e la custodiva gelosamente. Dopo Barcellona si trasferì a Milano dove fondò la sua società di eventi

    Viveva in una delle più prestigiose zone residenziali della città, in un bellissimo attico circondato da un rigoglioso giardino pensile, un piccolo paradiso nel cuore della metropoli lombarda

    Tish aveva conosciuto Vilfred alla festa di inaugurazione del centro benessere di cui il bel cubano  era l’indiscusso proprietario e dove si era iscritta anche Miriam. L’evento era stato ovviamente organizzato da lui. Era andata a quella festa con suo marito, accettando  con piacere  l’invito che avevano ricevuto sia dal padrone di casa che da Miriam stessa, come socia del club.

    Durante la festa Tish aveva visto suo marito parlare a lungo con un bell’uomo scuro di capelli e ben vestito, molto sicuro di sé. Si era avvicinata a loro con fare curioso e sorridendo si era intromessa nella conversazione : Amore, è quasi tutta la sera che mi trascuri per questo tuo amico che non conosco, me lo vuoi presentare? Hai ragione cara, come vedi sto facendo gli straordinari senza volerlo.. Ti presento Vilfred, è un mio affezionato cliente ed ovviamente amico. Vilfred , questa è Tish, mia moglie.

    Vilfred  le aveva stretto cordialmente la mano  accompagnando il gesto con uno dei suoi più amabili sorrisi: Ciao Tish, benvenuta alla mia serata speciale al 3FIT UP, tuo marito mi diceva che sei un’appassionata di fitness- No, diciamo che è una fanatica del fitness! aveva ribattuto Steve. Bene, allora ti piace il mio regno? Senti caro mio, tua moglie non mi sembra che faccia parte del club delle fanatiche del fitness, io le riconosco da lontano, credimi!-Steve, il tuo amico se ne intende e mi ha inquadrato immediatamente pur conoscendomi da solo due minuti!. Vilfred aveva guardato Tish divertito ed un po’ lusingato dalle sue parole:  lei aveva incontrato quello sguardo magnetico ed inquietante: subito, senza spiegarsene il motivo,  aveva capito  che quell’uomo così gradevole ed affascinante non sarebbe stata una semplice meteora nella sua vita…

    Ma dopo quella sera  non pensò più a quell’incontro, tutto continuò nella solita routine.

    Qualche mese dopo Miriam partecipò ad un concorso a premi organizzato dalla palestra 3FIT UP ed arrivò tra le tre prime vincitrici. Il premio per Miriam era un abbonamento annuale omaggio del tipo Gold all inclusive per lei e uno identico da regalare ad un amico. Ovviamente Miriam pensò subito a Tish e nella busta paga di dicembre oltre alla tredicesima, infilò anche il buono omaggio per la sua preziosa dipendente.

    Era l’antivigilia di Natale quando Tish aprì la busta e rimase piacevolmente colpita dal regalo del suo datore di lavoro! Che meraviglia, tornare in palestra! Dopo anni di casa, lavoro, bambini, lavoro, casa…non le sembrava possibile! Stava impalata davanti alla sua amica, aprendo e richiudendo la busta tra le mani: Miriam, non so cosa dire..è un regalo stupendo, un bel premio di fine anno, non me l’aspettavo davvero! Ma riuscirò a frequentare il club? Riuscirò ad organizzarmi? Ho perso il ritmo…!- Prova a non venire in palestra con me e….ti licenzio subito!  L’apostrofò scherzando Miriam: Insomma, sono stufa di scarrozzarti per supermercati o scuole varie, non è meglio che ti accompagni la sera a una seduta di step o Pilates? Basta Tish, adesso devi riuscire a ritagliarti dei momenti di svago e di coccole. È  il tuo datore di lavoro che te lo  ordina,  meglio di così! E’ per il bene dell’azienda no?-Piantala dai, sei un fenomeno..e ti adoro! Tish abbracciò forte la sua amica e dopo gli ultimi saluti di fine giornata lasciò il negozio e corse a casa a terminare gli ultimi preparativi per le imminenti Festività Natalizie.

    Steve,amore, sono arrivata!- Tish, son qui, sono arrivato da dieci minuti, i ragazzi sono in camera e stanno terminando di impacchettare i vari regali ad amici e fidanzati vari, non vogliono essere disturbati ..così mi hanno detto!-  Steve uscì dalla camera, andò verso la moglie e le stampò un bacio sulle labbra. Tish gettò il cappotto e la borsa sul divano e subito disse al marito: Steve, ho preso la busta paga, la tredicesima e ..Miriam è stata tanto generosa con me quest’anno!-Miriam è sempre generosa perché te lo meriti!-Eh no, questa volta mi ha fatto un bel regalo, guarda: un abbonamento Gold All Inclusive al 3FIT UP! E’ meraviglioso capisci? E io non posso deludere il mio capo, devo assolutamente sfruttare questo abbonamento e tornare in palestra, waw!

    Tish abbracciò festosa il marito che la osservava divertito e un po’ perplesso..Eh sì, pensava Steve, l’amata palestra, ha ragione lei..bisogna tornare in palestra…allora..evviva Miriam!

    Capitolo 3 MIRIAM  – ROSALBA

    Faceva veramente caldo alla Stazione Centrale di Milano in quella domenica di metà agosto del 1985. L’aria era pesante ed umida e si appiccicava sulla pelle e sui vestiti come dello zucchero filato e Miriam non era abituata a questa strana sensazione. Appena scesa dal treno con la sua vecchia valigia la ragazza iniziò a guardarsi intorno,  i suoi grandi occhi neri erano un po’ persi nel cercare un viso familiare tra i volti di locali e turisti stranieri presenti alla stazione.Dove mi starà aspettando Zia Rosalba?!?..Si chiedeva  passeggiando lentamente verso la fine della banchina, - Aveva detto che si sarebbe appostata all’inizio dei binari, ma …non la  vedo..o forse  sì…eccola là,  ziaaaaa!Son qui, ziaaa! Miriam iniziò ad aumentare l’andatura della camminata, trascinandosi la valigia, appena vide da lontano sua zia e la chiamò ad alta voce. La bella e giovane signora vestita di rosso con enormi occhiali da sole ed un morbido chignon nero che le incorniciava il viso, iniziò a sventolare le mani e nonostante i tacchi a spillo dei suoi sandali, corse disinvolta incontro alla nipote. Tesoro mio, sei arrivata finalmente! Ma fatti vedere..che splendore di ragazza sei diventata! La mia nipotina prediletta, sei una meraviglia!

    Zia cara, che bello vederti! Ma anche tu non scherzi, sembri un’attrice! Questi occhiali ti danno veramente un’aria da star hollywoodiana!- Rosalba sorrise compiaciuta - A Milano non possiamo andar vestiti da straccioni cara, vedrai, Milano è la patria della moda e dell’eleganza. E’ la metropoli che tutti sognano e che fa sognare! Adesso andiamo subito a casa, così ti rinfreschi un po’, ti riposi quanto vuoi e poi dobbiamo prepararci perché stasera viene a prenderci Vittorio, il mio fidanzato e ci porta in un bel posticino sui Navigli a mangiare tante cose buone! Waw..non vedo l’ora di presentartelo il mio Vittorio, vedrai …è bellissimo!-Zia, ma mi sembri una ragazzina al suo primo amore quando parli di Vittorio! Mi hai  davvero incuriosito, stasera grandi incontri ok? E le due giovani donne scoppiarono a ridere mentre entravano in auto dirette verso la casa di Rosalba.

    Rosalba era la zia giovane di Miriam. Aveva  trent’anni, solo una decina  in più della nipote e aveva lasciato il paesello campano  dieci anni prima, con una valigia in mano, come stava facendo adesso Miriam e proprio come lei era

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