Nello scrigno di Laura
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Anteprima del libro
Nello scrigno di Laura - Tiziana Villari
sorprenderci.
Capitolo Primo
E’ arrivato il momento di mettere ordine in questo benedetto cassetto dell’oro
, disse tra se e se Laura, in un pomeriggio buio e freddo d’inizio gennaio. Non sapeva che fare, era da poco rientrata dal lavoro e aveva ancora un po’ di carica da utilizzare. Stranamente, perché il rientro in ufficio dopo le vacanze natalizie in genere è molto stressante, per lei in modo particolare che soffre di ansia e questo la porta a forzare troppo sui nervi per cui la sera è particolarmente stanca e stremata.
Ma oggi si sentiva ancora in gioco e questo era un lavoro rimandato troppe volte.
Laura è molto disordinata, per cui indossa orecchini, bracciali e anelli e poi li rimette alla rinfusa. E cosi ogni tanto deve riordinare tutte le sue gioie perché finisce per non capirci nulla nel cassetto. Ha molti oggetti di oro, regali della madre, anche perché è allergica a tutto praticamente, anche all’argento. E poi ha diverse collane di bigiotteria che però usa esclusivamente sui maglioni perché il collo le prenderebbe fuoco immediatamente e si riempirebbe di bolle.
In genere va a periodi, momenti in cui non indossa nulla di prezioso e il cassetto trova pace ed altri in cui è un continuo cambiare. Questo è il periodo del continuo cambiare, per cui c’è bisogno urgente di ordine!
Tira fuori il cassetto dalla sua sede per poterlo ordinare meglio e lo porta sul tavolo della cucina.
Comincia ad appaiare gli orecchini e riporli nelle loro scatoline, li pulisce, come pure gli orologi, con un meraviglioso panno che le regalò il gioielliere di fiducia almeno 30 anni prima. Funziona ancora alla perfezione, lucida in un attimo e tutto brilla.
Ci sono tutti i suoi ricordi in questo cassetto, di ogni pezzo ha bene in mente quando è stato comprato, per quale occasione, i momenti in cui con la madre andavamo in gioielleria per scegliere l’articolo. Bellissimi momenti, non solo per il regalo in se, ma per il tempo condiviso con la mamma con la quale, crescendo, non andava proprio d’accordo. I soliti problemi adolescenziali che ora liquida con una battuta, ma che all’epoca erano i più insormontabili che potessero esistere.
A lei difatti non sono mai interessati i gioielli, e tuttora non ci muore dietro; le piaceva il fatto che si usciva insieme, fare una lunga passeggiata fino in centro e passare sempre un bel pomeriggio.
Non lo facevano sempre sia chiaro, non erano ricchi, ma sotto natale o nei pressi del suo compleanno, era una piacevole abitudine. La madre di Laura, riusciva a trovare sempre il modo di avvicinarsi alla figlia in quell’età così vivace dimostrandole anche con questi gesti il bene immenso che nutriva.
Ha fatto tutto per lei, con grandi sacrifici, anche adornarle il viso di oro, come una madonna. Per lei era la luce e doveva sempre risplendere.
Un solo scatolino è sempre chiuso. Conserva due bracciali, uno rigido con incisi i nomi di chi glielo ha regalato e uno in oro antico finemente lavorato e semirigido. Sarà degli anni 50, pensa.
Ogni tanto lo apre e li contempla, fino a quando non le scende una lacrima. Questo è il momento in cui chiude repentinamente lo scatolo e lo ripone quasi scottasse. È difficile confrontarsi con i sentimenti specie poi se sono oggetti e non persone fisiche che puoi toccare e abbracciare. Peggio se tramite gli oggetti, quelle persone si materializzano nella tua mente che quasi puoi vederle ma non puoi toccarle. Ripercorre in un solo istante tutti i giorni trascorsi insieme, ne sente i profumi, i suoni e ritorna a provare quelle emozioni che le pervadono l’anima e la rapiscono.
Oggi lo riapre perché ha bisogno di piangere di gioia e di dolore, ha bisogno di sfogare le sue ansie, le sue paure, i suoi timori seguendo la scia di un ricordo lontano nel tempo, di quando era una bambina.
In casa non c’è nessuno e nessuno saprà del suo piccolo segreto. Nessuno può vederla piangere, perché un po se ne vergogna. Non sempre la sensibilità è accettata dagli altri e lei di questo se ne fa un problema.
Il bracciale rigido l’ha avuto in regalo ai suoi 18 anni.
‘Dagli zii Maria e Nicola’, c’è inciso. Chi sono? Bella domanda questa, tocca ora raccontare un po di cose.
Non sono zii veri e propri, insomma non sono parenti, ma l’hanno cresciuta fin da piccola. Ha perso il papà che aveva due anni e la mamma che lavorava, la mattina la lasciava da loro che abitavano al piano di sotto.
Laura li chiamava zii. Era molto piccola e le venne normale