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Apocalypse Nerd - Ep4 di 4
Apocalypse Nerd - Ep4 di 4
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E-book61 pagine1 ora

Apocalypse Nerd - Ep4 di 4

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Info su questo ebook

Giulia, Ryan, Yumiko e Samuel: quattro ragazzi uniti da una missione comune, scelti e addestrati per portare a termine il loro obiettivo. Ma qualcosa è andato storto e Giulia ora vuole la sua vendetta. Seguita dal suo mentore, un vecchio onnisciente affetto da disturbi della personalità, e dal gatto che lei stessa ha resuscitato, cercherà i suoi ex-compagni per distruggerli uno a uno. Una storia in quattro puntate che parla di amicizia ed eroismo. Un romanzo che vi poterà sull’orlo dell’Apocalisse… Nerd
LinguaItaliano
Data di uscita20 giu 2016
ISBN9788898585441
Apocalypse Nerd - Ep4 di 4

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    Anteprima del libro

    Apocalypse Nerd - Ep4 di 4 - Roberto Gerilli

    1

    17 marzo 2016

    Giulia è sulla spiaggia di Miami Beach, immobilizzata a terra dalla mano del gigantesco mecha-oni. La sabbia le graffia la pelle, il Sole le asciuga le lacrime, la rabbia le divampa dentro, invano. Non può forzare quella morsa, non può raggiungere la madre, non può vendicarsi. E quindi urla, con tutto il fiato che le rimane. Un verso animalesco carico di frustrazione, rancore, odio. Il ruggito di Morte. Poi chiude gli occhi, appoggia la nuca sulla spiaggia, e si arrende.

    Lasciatela andare, sospira.

    Attraverso le palpebre abbassate vede un’ombra oscurargli la visuale. È solo una macchia scura, indistinta, eppure la riconosce.

    Non vogliamo farle del male, dice Samuel, ma saremo costretti se tu non collaborerai.

    La ragazza scuote la testa, gli occhi ancora chiusi. "Collaborazione, certo, ribatte sprezzante. Quante volte bisogna ripeterlo per farvi diventare i buoni di questa storia?"

    Lo siamo già, lo siamo sempre stati.

    Cazzate, mormora Giulia, e apre gli occhi.

    Samuel è seduto sulla mano del robot, le braccia intrecciate su una t-shirt rossa. È cambiato, la ragazza se ne accorge solo ora. Prima era concentrata sulla madre, lo aveva guardato solo di sfuggita. Ora lo osserva, e quasi stenta a riconoscerlo. Il fisico è diventato muscoloso, il volto affilato: la pelle scura tirata sugli zigomi, gli occhi incavati, le labbra strette. Non sembra più capace di mostrare empatia.

    Non abbiamo tempo per questo, dice l’americano chinandosi. Un giorno lo capirai, o forse no, chissenefrega. Non è importante. Dobbiamo salvare l’umanità.

    Con una delle tue Apocalissi bilanciate, immagino.

    Certo.

    Così non salvate l’umanità, ammettete che sia finita.

    Continua a pensarla come vuoi, non ci interessa farti cambiare idea.

    E allora cosa volete?

    Collaborazione, te l’ho già detto. Samuel indica la madre di Giulia e poi la marea di pesci morti. Tu vuoi che lei sia al sicuro, e noi vogliamo concludere il nostro piano. Una situazione molto semplice.

    La ragazza rimane in silenzio, la rabbia torna ad alimentare il desiderio di vendetta e le dona nuova determinazione. Pensa. Torna con la mente all’appartamento di Ancona, alla sua camera, allo schema appeso al muro e ai fascicoli impilati sulla scrivania. Cerca di concentrarsi sulle informazioni raccolte, di trovare un appiglio capace di sorreggere la speranza. Ma i singhiozzi della madre la distraggono. Le serve altro tempo.

    Posso sparare all’ostaggio, bluffa.

    Samuel scuote la testa. No, non lo farai.

    Perché no? La uccido, mi libero di voi e poi la riporto in vita.

    La madre sussulta ascoltando quelle parole, ma Giulia non se ne accorge. Continua a rovistare tra i ricordi. È certa di avere la soluzione, la percepisce proprio lì, ai margini della memoria, ma non riesce ad afferrarla. Dovrebbe solo concentrarsi un po’ di più, isolarsi nel suo inconscio, ma la risposta del ragazzo afferra la sua attenzione e la trascina di nuovo sulla spiaggia.

    Non puoi, ripete Samuel. Due parole, pronunciate con tono pacato, senza minaccia. E poi un movimento del braccio. L’energia interiore emessa dall’americano è invisibile, ma rende l’aria elettrica e provoca a tutti la pelle d’oca.

    La madre di Giulia solleva la testa di scatto e fissa la figlia. Le sopracciglia sono abbassate e formano rughe verticali al centro della fronte. Le palpebre sono strette, lo sguardo duro, le narici dilatate. La bocca è aperta, pronta a urlare. L’espressione comunica rabbia, le parole odio.

    È tutta colpa tua, grida la donna. Mi fai schifo! Sei un mostro! le frasi sono ruvide per il disprezzo, graffiano la gola e rendono la voce stridente. Il collo si arrossa, le vene si gonfiano, gocce di saliva si staccano dalle labbra e cadono sulla sabbia. Vorrei che fossi morta tu al posto di tuo padre!

    Giulia ascolta, impotente. Ogni frase le schiaffeggia il volto, ogni imprecazione le trafigge il petto. Sa che la madre è solo un burattino nelle mani di Samuel. Il ragazzo è il Cavaliere della Guerra, può alterare i sentimenti della gente, generare collera o calma, odio o amore. Questa consapevolezza

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