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Leggimi di te
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Leggimi di te
E-book74 pagine59 minuti

Leggimi di te

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Info su questo ebook

Un figlio legge un libro al padre affinché la sua memoria resti
viva. Un pompiere scova un romanzo fra le ceneri di una casa
distrutta dalle fiamme. Un uomo solitario spia una misteriosa
lettrice dalla finestra. Un bambino aspetta l’amore in una
biblioteca piena di tesori. Un ragazzo trova il coraggio di
raccontarsi ai genitori attraverso le pagine che lo hanno
aiutato a dare un nome ai suoi sentimenti. Questi sono solo
alcuni dei protagonisti di Leggimi di te, una raccolta di short
stories dove i libri sono specchi nei quali si riflettono
generazioni differenti. Ogni racconto è uno scatto fotografico
che immortala il momento in cui ognuno di noi incontra un
libro. Incontri che cambiano la vita, sempre. Christian
Mascheroni, dopo Non avere paura dei libri, torna a leggere
gli sguardi, a sfogliare i volti e a dare voce alle storie di coloro
che, lungo il loro cammino, voltano pagina e cambiano la
direzione della loro esistenza grazie al potere travolgente dei
libri.
LinguaItaliano
Data di uscita9 lug 2015
ISBN9788868991739
Leggimi di te

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    Anteprima del libro

    Leggimi di te - Christian Mascheroni

    I libri stanno tutti bene

    La neve picchietta contro il finestrino. Ogni fiocco è sospinto dal soffio inarrestabile di una vita. Difficile dire da dove arrivi questo messaggio di promessa. Attorno ci sono solo altre automobili cariche di valigie e l’insegna luminosa del punto di ristoro che crepita; la brace rovente di un camino.

    Alessio spalanca lentamente gli occhi. Sbadiglia con le sue piccole fauci di leone.

    «Dove siamo?» dice con voce impastata.

    Sua madre, Giuliana, abbassa il libro e lo chiude, lasciando fra le pagine il mignolo come segnalibro.

    «Mi sono fermata a un Autogrill. Non sentivo più il piede destro.»

    Il bambino allunga le braccia e sfiora il tettuccio.

    «È ancora notte?»

    «Sono quasi le cinque del mattino.»

    «Non hai sonno?»

    Giuliana muore dalla stanchezza, ma abbozza un sorriso. Le labbra screpolate si spezzano anche nei silenzi. Alessio è ormai consapevole che il volto di sua madre sia una lingua straniera da imparare giorno dopo giorno.

    «Hai fame?» dice Giuliana.

    «Ci sono ancora succhi di frutta?»

    «Ne ho uno nel borsone, aspetta che lo prendo.»

    Mentre si allunga scavalcando il sedile, il libro le scivola dalle ginocchia e cade di lato, accanto al freno a mano tirato.

    Alessio si slaccia la cintura e lo raccoglie.

    Un brivido gli corre lungo la schiena. Nonostante sia acceso il riscaldamento, il freddo si è arrampicato lungo la spina dorsale e intride le ossa.

    «Cosa stai leggendo?» chiede fissando l’illustrazione del libro, una lacrima che scivola lungo la guancia della copertina.

    «Bonjour tristesse

    «Di cosa parla?»

    Giuliana raccoglie il romanzo dalle mani del figlio. Con il palmo della mano asciuga la lacrima, poi le dita spalancano la palpebra della prima pagina.

    «Parla dell’amore e della tristezza.»

    Alessio incrocia le braccia e infila le ginocchia dentro l’abbraccio.

    «Non capisco. Parla di amore o di tristezza?»

    Giuliana inclina il capo e avvicina il libro al naso. L’odore è forte, come se la carta fosse imbevuta di acetone. Non ha nulla ha che fare con l’odore dell’adolescenza e dei primi amori.

    «Parla di entrambi. Si può amare ed essere tristi allo stesso tempo. L’amore è un sentimento così intenso che a volte fa male, anche quando è la cosa più bella del mondo.»

    Il bambino sfrega la fronte contro le ginocchia. Ascolta il respiro della madre ogni volta che lei finisce una frase. È un sibilo, simile all’alito di vento che trascina i fiocchi di neve da una parte all’altra, senza meta.

    «Perché leggi un libro così triste?»

    Giuliana sfoglia le pagine ingiallite. Sono docili sotto i suoi polpastrelli.

    «Perché i libri non sono mai tristi. Parlano dei sentimenti umani, come l’amore, il dolore, la sofferenza, ma anche la felicità, la gioia. Lo stare bene.»

    «E noi stiamo bene adesso?»

    «Non lo so. Penso di sì. Siamo io e te e tutto il mondo ci aspetta.»

    «Tutto il mondo?» risponde il figlio, stranito.

    «Il mondo intero.»

    Alessio alza le spalle, non è convinto che il mondo stia aspettando proprio lui e sua madre, ma in qualche modo gli piace l’idea che qualcuno o qualcosa sia pronto ad accogliere loro due.

    Forse questo lo aiuterà a non sentire la mancanza di casa e di Marco. Tanto non faceva altro che urlare, Marco.

    I pugni chiusi.

    «Brutte notizie» annuncia Giuliana, che è tornata a rovistare nel borsone, incastrato fra scatoloni e sacchetti di plastica. «I succhi di frutta sono finiti. Andiamo dentro a comprarne altri. Anzi, ci beviamo qualcosa di caldo.»

    «Ma i libri? Li lasciamo tutti qui, in macchina, da soli?»

    La donna guarda il figlio. È fiera. Il cuore è in tumulto. Per un istante immagina Alessio in una scatola di cartone, insieme a tutti i suoi libri, abbandonati sul sedile posteriore della vecchia Renault.

    «Fai una cosa allora. Apri la scatola dove ci sono i tuoi libri, quelli illustrati, e chiedi loro se stanno bene, se hanno fame o sete. Se è tutto a posto, li chiudiamo dentro al caldo e ce ne andiamo a bere una cioccolata.»

    Il bambino esulta. Si gira sulla pancia, punta i piedi contro il cruscotto e si affaccia per guardare quello che lui e la madre sono riusciti a portarsi dietro dalla vita di prima.

    «Non ci arrivo.»

    «Sei sottile, acciughetta. Puoi passare in mezzo ai due sedili. Attento al freno a mano, però, altrimenti torniamo dritti nel passato» dice Giuliana.

    Arrotola distrattamente Bonjour Tristesse con le mani. Prova un po’ di vergogna per quello che ha appena detto al figlio, ma è il nome che si meritano i giorni indietro. Passato.

    Alessio si fa largo fra le sedute di stoffa e riesce ad avvicinarsi alla scatola. La apre. Una luce soffusa sembra dissolvere l’oscurità dentro l’abitacolo.

    Il bambino appoggia l’orecchio sulla copertina di Oh, i posti in cui andrai del Dr. Seuss. Ascolta il respiro delle pagine. Dormono. Le parole fanno le bolle con la bocca. Solleva il libro dolcemente. Anche gli altri volumi dormono, sognano l’attesa di essere spalancati da un momento all’altro.

    «Quindi? Come stanno?» sussurra Giuliana.

    «Stanno tutti bene.»

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