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Quello che lui vuole
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E-book74 pagine57 minuti

Quello che lui vuole

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Info su questo ebook

Horror - racconto lungo (48 pagine) - Una storia di ombre, un racconto feroce per scoprire quali sono i terribili desideri dell’Uomo Nero…


Un viaggio oscuro che trascina i propri personaggi verso il basso, un racconto dove il surreale si mischia con l'orrore umano, quello fatto di trauma, lutto, possessività e follia. Un incubo dalla tensione crescente, con un finale che lascerà il lettore sorpreso e sconvolto.


Marco Santeusanio è nato a Napoli nel 1995, dove tuttora vive. Ha frequentato scuole e laboratori, imparando dallo sceneggiatore e fumettista Diego Cajelli, dagli sceneggiatori Filippo Gravino e Corrado Morra, nonché dai romanzieri Fabio Guarnaccia, Diana Lama e Simonetta Santamaria.

Il suo cortometraggio La Sepoltura è stato selezionato nel 2018 al FI PI LI Horror Fest di Livorno e a L’Aquila Horror Festival. Nel 2019 esordisce su Delos Digital con il racconto lungo Il Diavolo tra noi, mentre nel 2020 partecipa all'antologia cartacea I volti del male, per l'editore Weird Book.

LinguaItaliano
Data di uscita2 mar 2021
ISBN9788825415063
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    Anteprima del libro

    Quello che lui vuole - Marco Santeusanio

    9788825410693

    1

    Il dolore torna feroce ogni volta, lì dove sa di aver già morso e di poterlo fare ancora, di nuovo. Risucchia carne e tendini nelle sue fitte, proprio sotto al cuore, togliendole il respiro tra i denti stretti. Si nutre vorace, di una fame compiaciuta e inesorabile, con un ritmo che lascia solo il tempo di sperare di poter sopportare ancora, tra una poppata e l’altra. Lo sente crescere, insinuarglisi in seno, una massa abnorme che prende spessore insieme al fantasma di una domanda così spaventosa: Cosa mi sta succedendo?

    Maria non si riconosce più, e ogni mattina trova un nuovo abisso tra il suo riflesso e quello delle foto che campeggiano sulla parete proprio dietro di lei: altri spettri, ma stavolta nella forma di ricordi di un passato che non c’è più e non può tornare.

    I fianchi sono ingrossati ora, devono portare il peso dei chili in più, lo stomaco è gonfio come le gambe e i piedi, sotto vecchi vestiti che le stanno stretti. Il corpo muta ogni giorno, sotto le responsabilità della sua nuova vita, e non lo sente più florido. Si guarda i seni e li trova più grandi, ma incapaci di star su, mentre cadono giù lungo il petto. Il tempo lascia i propri segni graffiandole la pelle con le rughe, così come il poco sonno cerchia gli occhi con le occhiaie. L’unica increspatura che non compare sul suo volto, stretto in una smorfia di dolore, è il sorriso.

    È tutto tanto cambiato dal giorno immortalato nelle foto.

    Nove anni, due gravidanze, una in particolare così complicata, e la vita matrimoniale. Un bagaglio pesante, ma nemmeno il più grave: perché ora c’è Samuele nella sua cameretta e Anna, di nemmeno un anno, che poppa al seno, ma manca Lui.

    Maria non indossa più il velo nunziale, e questo perché Alessandro non è più con lei. L’amore della sua vita è andato via, per sempre, e non ritornerà. Da promessa di futuro è diventato un ricordo del passato, e l’ha lasciata lì, sola, con i postumi dei nove mesi, l’età che avanza, una casa da mantenere e due figli da crescere.

    Ha stretto i denti Maria, anche di fronte un destino tanto crudele. Ha continuato ad andare avanti, a cercare di vivere la vita, dando tutta sé stessa a Samuele e alla piccola Anna, ma ora, quel dolore…

    La donna è seduta sul letto, con la camicetta aperta e continua a tenere la bambina in braccio, stretta tra le mani, ma più la piccola cerca il latte materno, più la madre diventa debole.

    Un’altra poppata, un’altra fitta. Cosa mi sta succedendo?

    Va avanti così ormai da qualche giorno, forse addirittura oltre la soglia della settimana. Allattare la bambina è diventato uno strano calvario, qualcosa di simile a dover fare una terapia che, per quanto necessaria possa essere, però fa star male.

    Era iniziato tutto con solo un lieve fastidio, una sensazione fuori posto. Maria aveva avvertito subito qualcosa di strano, aveva registrato l’insolito malessere, ma si era fatta forte per evitare di cadere in quella che poteva essere soltanto una delle sue paranoie. Aveva fatto finta di niente, si era detta che era solo suggestione, che non era nulla d’importante. Si era ripetuta il suo mantra, ma, anche quella volta, le sole preghiere non erano servite a rasserenarla.

    Il sospetto non l’aveva mai abbandonata, e il fastidio neppure. Anzi, era cresciuto e si era trasformato in vero e proprio dolore: erano bastati solo pochi, pochissimi giorni, e si era trovata così costretta ad allontanare ogni tanto Anna dal petto. Separata dal seno materno, la bambina iniziava quasi subito a piangere, ancora affamata, spaventata da quelle brusche interruzioni, ma Maria ne sentiva la necessità, prima di continuare fino alla fine.

    Quel giorno però, sente qualcosa di diverso.

    Quando stacca Anna dal suo capezzolo, il dolore resta più del dovuto e capisce subito che, per la prima volta, non riuscirà a finire l’allattamento. Posa la bambina nella culla riposta sul letto e, prima che possa fare altro, fa subito correre la mano sotto al cuore, e allora rabbrividisce.

    Anna inizia a piangere, chiede il pasto disperata, con urla tanto stridenti come solo quelle di un neonato sanno essere, ma a Maria non interessano nemmeno. Per un secondo vorrebbe farla stare zitta, per avere il tempo di affrontare le proprie paure.

    La pelle è calda sotto goccioline di sudore freddo, la mano le trema non appena le dita sfiorano il nido dei suoi mali. Nel proprio seno sinistro, quello che usa per allattare, c’è qualcosa: sotto la pelle ha sentito un nodo, una massa che non dovrebbe esserci. Le grida disperate di Anna le entrano nella testa per diventare il suo urlo, tenuto silenzioso.

    – Mamma, che sta succedendo?

    Maria si sta ancora tastando, seminuda, quando una voce

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