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Il paziente oncologico
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E-book122 pagine1 ora

Il paziente oncologico

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Gli autori, partendo dagli aggiornamenti scientifici più attuali e dall’esperienza delle più autorevoli scuole di medicina biologica, elaborano un piano di sostegno nutrizionale per il paziente oncologico. Lo scopo del protocollo suggerito è di limitare i danni iatrogeni della chemioterapia, favorire l’efficacia della stessa, qualora fosse effettuata, ristabilire i parametri funzionali del terreno biologico e dell’organismo globale al fine di potenziare e stabilizzare un’opportuna protezione dalle recidive. E’ posto l’accento sull’importanza della cronomodulazione di tutti gli interventi, siano essi terapeutici o nutrizionali, evidenziando i vantaggi che ne conseguono e i benefici ottenibili mediante un tale atteggiamento. Gli autori hanno, infine, deciso di dedicare buona parte di questo elaborato alla nozione di “sistemica”, definendone l’aspetto teorico generale e trasponendolo al campo della medicina biologica: ciò permette l lettore di comprendere appieno cosa significhi la “sistemica” e cosa questo implichi nella pratica quotidiana del medico e del paziente. Infatti, tale termine è usato, sovente, in modo improprio per la corrotta e diffusa idea dell’individuo e dell’individualità nel concetto di “persona”. Un piccolo ma intrigante spunto sulla vera e reale concezione della natura della medicina olistica.
LinguaItaliano
EditoreAkros
Data di uscita27 giu 2016
ISBN9788895046099
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    Il paziente oncologico - Silvano Mantovani

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    1. OBIETTIVO DEL LAVORO

    Gli autori, partendo dagli aggiornamenti scientifici più attuali e dall’esperienza delle più autorevoli scuole di medicina biologica, elaborano un piano di sostegno integrativo nutrizionale per il paziente oncologico.

    Lo scopo del protocollo suggerito è di limitare i danni iatrogeni della chemioterapia, favorire l’efficacia della stessa, qualora fosse eseguita, ristabilire i parametri funzionali del terreno biologico e dell’organismo globale al fine di potenziare e stabilizzare un’opportuna protezione dalle recidive.

    1.1 LA MEDICINA BIOLOGICA

    Lo studio si propone di offrire al medico e al paziente un modello di medicina biologica che permetta un inquadramento globale dell’organismo e delle sue funzioni, offrendo strategie di supporto e di regolazione.

    Il primo intento è quello di ripristinare tutti i sistemi di regolazione, il metabolismo circadiano di base nonché l’equilibrio acido-base. Ciò consente di agire, oltretutto, su quel particolare ambiente chiamato matrice extra-cellulare che ospita tutte le cellule, nutrendole e permettendo loro un’adeguata rigenerazione, e che presenta specifiche caratteristiche fisico-chimiche di composizione, struttura e pH. Un’alterazione di questo sistema è condizione sufficiente all’instaurarsi di numerosissime patologie croniche.

    Il secondo consiste nel riequilibrio catalitico dei processi enzimatici attraverso oligoelementi altamenti biodisponibili, catalizzatori di molteplici funzioni e reazioni dell’organismo. Sono agenti diretti degli scambi metabolici le cui proprietà diastatiche attivano i fenomeni indispensabili all’organismo. Sono essenziali per altre macromolecole biologiche come le metalloproteine, a loro volta catalizzatori biologici, completamenti inattivi dalla loro chelazione .

    Il terzo consiste nel risanamento dell’ecosistema intestinale, apparato dal quale dipende la salute dell’intero complesso psico-fisico: il restauro della mucosa intestinale e in particolare del sistema MALT (Mucosa-Associated Lymphoid Tissue) risulta di importanza primaria sull’alterazione della flora batterica danneggiata dalla presenza di tossine derivanti da processi fermentativi e putrefattivi, sulla flogosi generalizzata di tutto l’apparato digerente e sull’iporeattività immunitaria (IgA).

    Supportare tempestivamente uno stato di disbiosi conclamata, come nel caso peggiore di diarrea grave chemio-indotta, è presupposto fondamentale per il corretto funzionamento dei sistemi di regolazione nonché per l’assimilazione di tutti i micro/macro nutrienti indispensabili alla biologia organica. È interessante ricordare, per esempio, la funzione del bacillo Acidophilus nell’assorbimento del ferro e dello zinco per il corretto funzionamento della catena respiratoria.

    A seguire, è necessario provvedere a sostenere il drenaggio relativamente a ciascun distretto: cutaneo, epatico, renale e linfatico; solo così è possibile un corretto smaltimento di tutte le tossine endogene ed esogene.

    Un grande accento è posto sulla rilevanza clinica e l’importanza strategica dell’alimentazione: se congrua alla natura della fisiologia organica e ai ritmi biologici dell’organismo, è superiore a qualsiasi trattamento; in caso contrario è in grado di vanificare anche le terapie più raffinate.

    Infine, l’elemento distintivo è la possibilità di attuare una strategia di supporto individualizzata, nel rispetto della costituzione biologica e della diatesi di ciascun individuo. Quest’ultima è quella specifica e particolare predisposizione di ciascun organismo a reagire agli stimoli esterni con data e precisa modalità. Ciascuno presenta una propria reattività individuale che si manifesta a tutti i livelli, organici e psichici, e che ne delinea i punti critici oltre che quelli di forza.

    2. PIANO DI SUPPORTO TERAPEUTICO1

    NEL PAZIENTE ONCOLOGICO

    2.1 PREMESSA

    È ben noto, soprattutto per quanto riguarda i tumori solidi, "...che i farmaci [citotossici] somministrati per via endovenosa e per via orale giungono in corrispondenza della cellula tumorale in concentrazioni inferiori rispetto a quelle che si raggiungono nei tessuti sani: il gradiente terapeutico, ovvero la differenza di concentrazione tra il tessuto sano e quello patologico, è dunque sfavorevole verso le cellule tumorali, che sono invece quelle che necessiterebbero maggiormente di essere colpite.

    Di fatto, la notevole tossicità di questi farmaci s’estrinseca maggiormente a livello dei tessuti sani piuttosto che a livello dei tessuti tumorali" [G. Zora], e questo proprio per l’autonomia perversa della cellula neoplastica rispetto all’ambiente extracellulare e alla gran parte dei metabolismi circadiani. Inoltre, i pesanti effetti collaterali di chemio e radioterapia sono tali che in moltissimi casi condizionano negativamente lo stesso trattamento medico, impedendone la loro prosecuzione.

    Otto Heinrich Warburg (Premio Nobel per la medicina nel 1931), scopritore della respirazione cellulare (1913) studiò a fondo il metabolismo dei tumori dimostrando l’anaerobiosi delle cellule tumorali, ovvero la capacità di queste di sopravvivere in assenza di ossigeno e di produrre energia dal glucosio per mezzo di una glicolisi anaerobica (effetto Warburg).

    Il motivo del blocco nell’assorbimento dell’ossigeno da parte delle cellule neoplastiche è stato in seguito chiarito dalla dottoressa Johanna Budwig: una forte carenza di acidi grassi altamente insaturi: questi, legandosi con i gruppi SH delle proteine, costituiscono un sistema di elettroni che regola l’assorbimento e l’utilizzo di O2.

    L’oncologo Alberto Martí Bosch afferma che il tumore vive in ambiente esterno acido, in anaerobia, con una via alternativa all’APT attraverso l’acido piruvico, sostituendo il potassio citoplasmatico col sodio e utilizzando proteine destrogire....

    Il supporto di medicina biologica proposto da Pegaso durante il trattamento citotossico è in grado non solo di ridurre gli effetti collaterali, ma anche di indurre migliori risultati per la sua azione di riequilibrio dei principali sistemi di regolazione, il metabolismo cellulare e l’equilibrio acido-base, elementi che risultano di sostegno a tutti i distretti drenanti e di correzione dell’assetto endocrino-circadiano.

    Preme sottolineare che la chiave interpretativa più coerente è quella che consente di inquadrare l’individuo nella sua integrità noetico-psico-fisica: diversamente restano attive tutte le cause psico-fisio-patologiche il cui primo effetto sono le recidive.

    Ai fini della remissione completa e duratura è la componente noetico-psichica a giocare il ruolo predominante in quanto è tale da influenzare tutte le funzioni organiche che a lei

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