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SaraBanda
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E-book69 pagine26 minuti

SaraBanda

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Quella dei Musicanti, al di là della inevitabile routine di ogni professione, è una vita costellata di situazioni, incontri e piccoli accadimenti che la fanno davvero interessante e curiosa. Raccontarla in una serie di sonetti significa rivelare quelle sfumature e quei cromatismi che la rendono assolutamente singolare. Altrettanto singolare è il sogno “religioso” che ha originato la Tetratetraloggia, disincantato omaggio ai dubbi mistici ed esistenziali di ognuno (forse). Gli stessi dubbi, le stesse riflessioni e memorie in qualche modo aleggiano nei Sonetti sperzi, scelti per raccontare alcune brevi ed estemporanee parentesi poetiche del nostro pensare quotidiano.
LinguaItaliano
Data di uscita14 lug 2016
ISBN9788892615007
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    Anteprima del libro

    SaraBanda - Alessandro Cerri

    633/1941.

    UNA SPECIE DI PREFAZIONE

    Per sonetto si intende, di solito, quella forma poetica composta da due quartine e due terzine, generalmente a rima alternata. Ma con il termine sonetto si può indicare anche un suono piccolo, modesto, quasi impercettibile e privo di ridondanza, intimo…

    I Musicanti descritti nella prima parte di questo libretto vivono di sonetti, nel senso che la loro presenza nel mondo musicale è fatta della semplicità delle esibizioni della Banda in cui suonano, del clima familiare che instaurano con la gente che incontrano nelle piazze, delle gaffe (a volte vere e proprie figuracce…) che talvolta commettono e dei successi che, più raramente, raccolgono, delle relazioni complesse che stabiliscono fra di loro, e fra loro e le alte sfere che li coordinano, del clima goliardico ma anche tormentato che vivono nelle loro giornate di prova: insomma, della infinita umanità del loro esistere musicalmente, con i limiti oggettivi e la sottile bellezza del loro operare, con l’orgoglio e la insospettabile sofferenza connaturata con la loro professione.

    Raccontare la vita in Banda non è semplice e, probabilmente, gli aspetti a cui dare spazio nei versi raccolti in queste poche pagine avrebbero dovuti essere altri. Ma questi sono usciti dalla mia fantasia e non posso farci nulla. In fondo, essere musicanti - come, secondo la tradizione, vengono amichevolmente definiti i suonatori di Banda - significa anche maturare un profondo senso dell’ironia e la capacità di non prendersi mai troppo sul serio. In questi sonetti ho soltanto cercato di mettere in luce alcuni pregi e difetti della nostra professione, senza preoccuparmi di esagerare troppo nei toni usati e con l’intenzione di tracciarne un vago profilo in chiaroscuro. Ringrazio chiunque ci si ritrovi e chiedo anticipatamente scusa a coloro che, per ragioni che mi sfuggono ma sempre possibili, dovessero offendersene.

    La Tetratetraloggia (der cielo, der sottotera, der dubbio, der gnente) – titolo volutamente pomposo, scelto apposta per evidenziare ironicamente le farneticazioni che vi trovano spazio – è il risultato (magrissimo) di una vera e propria scommessa: quella di poter affrontare, in un approssimativo dialetto, un tema di solito estraneo al linguaggio dialettale: il rapporto fra l’Uomo e l’extraumano.

    I Sonetti Sperzi, infine, non sono che piccoli quadri – talvolta frammenti autobiografici,

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