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Sri Lanka: un reportage
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E-book165 pagine1 ora

Sri Lanka: un reportage

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Info su questo ebook

Un reportage di viaggio nella lacrima dell'India. Suggerimenti e consigli pratici per affrontare un'esperienza indimenticabile.
LinguaItaliano
Data di uscita3 ott 2016
ISBN9788822851468
Sri Lanka: un reportage

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    Anteprima del libro

    Sri Lanka - Ilaria Vitali Francesco Battilani

    praticità

    Sri Lanka: storia di vita vissuta

    Prefazione

    La prima volta che siamo arrivati in Sri Lanka ci siamo arrivati quasi per caso.

    La meta di un viaggio è come un uovo che si cova per un po’ di tempo in attesa di vederlo schiudersi; si raccolgono informazioni, si consultano guide, si leggono blog on line, si cullano affascinanti nomi di città creando quelle piccole rassicuranti aspettative che ti accompagnano fino al giorno della partenza, quando ti ritrovi in aeroporto emozionato e fremente come al primo appuntamento. 

    Ma con lo Sri Lanka è stato tutto diverso. 

    Serendib è l’antico nome persiano di questa isola che sembra nascondersi sotto la smisurata sagoma dell’India, ed è proprio da Serendib che fu coniato il termine serendipità, ovvero il trovare una cosa mentre ne stai cercando un’altra.  Uno scrittore gotico londinese lo utilizzò la prima volta nel 1974 scrivendo ad un amico a proposito di una fiaba persiana (dal titolo Tre prìncipi di Serendippo) che narra delle avventure di tre prìncipi e della serie di fortuite circostanze che incontrano sul loro cammino e che salvano loro la vita numerose volte. Serendib è l’inaspettato, il non atteso, il mai immaginato. Comroe, biomedico americano, nel 1976 diede una definizione molto calzante: Serendipità è cercare un ago nel pagliaio e trovarci la figlia del contadino

    E così, mentre cerchi una destinazione sul mappamondo, qualcuno improvvisamente ti dice che esiste un posto, proprio là dove non stavi cercando, immerso in un oceano che ha un fascino particolare, abitato da persone che sorridono incontrandoti per strada e avvolto da una natura rigogliosa e primordiale. Un piccolo gioiello vicino ad una grande terra, una goccia in mezzo al mare, una lacrima, un ricciolo che da lontano pare un puntino ma che se ti avvicini è un piccolo capolavoro: lo Sri Lanka

    Come i tre prìncipi persiani siamo partiti senza aspettative, solo curiosità e scarse conoscenze. 

    Era il gennaio 2012 e la nostra permanenza di un mese ci sembrava, allora, un tempo sufficiente. In realtà le cose andarono verso un’altra direzione, inaspettatamente. Il primo mese in Sri Lanka ci fece sentire come tornati a casa dopo una lunga assenza, impegnati a recuperare la memoria dopo una inspiegabile amnesia, toccando l’origine del tutto facendo un balzo all’indietro nel tempo. Questo in un solo mese. 

    Trascorso quel mese, doversene andare fu come perdere qualcosa che non credevi di avere ma che già ti mancava nel profondo. Febbraio 2013, ripartiamo per lo Sri Lanka quasi per avere una conferma e con sorpresa o forse sollievo ritroviamo le stesse sensazioni ma più radicate; andarcene di nuovo ci ha fatto sentire come strappati via. Il tempo di tornare in Italia, sistemare alcune cose e ripartire dopo soli 30 giorni per rimanere, compiendo una scelta radicale. Quello che segue è la nostra visione dello Sri Lanka, una parte della nostra storia e l’inizio della nostra nuova vita.

    Torniamo per vedere il nuovo, per rivedere ciò che abbiamo già visto. Coglieremo nuovi particolari o ritroveremo particolari vecchi,  per molti invisibili come il sale nelle pietanze,  per noi indispensabili per rendere quelle pietanze uniche.

    Francesco Battilani e Ilaria Vitali Battilani aprile 2013 

    Introduzione

    Arrivando bisognerebbe sorvolare l’isola alle prime luci dell’alba, perché è proprio quando l’aereo comincia ad avvicinarsi alla terra che appare quello che sembra un sogno dimenticato: una verde coltre di vegetazione percorsa da arterie tortuose di terra rossa, bucata qua e là da ancestrali coni di fumo che si sollevano tra palme e mangrovie.

    Sono i fuochi del mattino, quelli che la gente accende per bollire l’acqua per il tè e per lavare i panni.

    Nella luce irreale che piano piano si dilata, l’aeroporto di Colombo, il Bandaranaike International Airport, appare stridente, quasi anacronistico pur nella sua semplicità e nelle sue dimensioni ancora contenute. Ti viene da chiederti cosa ci faccia quella lunga striscia di asfalto che è la pista in mezzo a tutto quel verde. Ma l’asfalto è un inganno, non ce la fa a contaminare il sapore antico di questa terra ma ne viene, semmai, contaminato a sua volta, così che una volta varcata la soglia degli arrivi, di fronte all’enorme salone dall’odore stantio di muffa con i banchi dei cambiavalute, alla fila di procacciatori di taxi, al lungo e buio corridoio da percorrere prima della strada calda e affollata, tiri un lungo sospiro di sollievo. E’ da lì che si comincia piano piano a prendere confidenza con le scomodità e i palazzi dai muri scrostati, il traffico asfissiante e le mucche ai bordi delle strade, i negozi fatiscenti tutti uguali e i nuovi supermercati con l’aria condizionata, la polizia ad ogni angolo a controllare il traffico e i polverosi e rumorosi autobus. Respirate, come se fosse la prima volta che lo fate, anche se all’inizio l’ossigeno risulterà pesante e vi sentirete accaldati. Osservate, riempitevi gli occhi di immagini anche se inizialmente la luce sarà troppo intensa.  Annusate l’aria e anche se la prima cosa che vi arriverà sarà forse l’odore di smog, preparatevi a perdere la testa per le onde profumate di spezie che nemmeno conoscevate ma che vi parrà di riconoscere. E non abbiate paura di sentire la terra sotto i vostri piedi nudi. I vostri sensi dovranno ricalibrarsi, resettarsi, riprendersi. Per qualcuno sarà come nascere di nuovo, per qualcun altro sarà come nascere per la prima volta. In entrambi i casi non rimarrete delusi. Non lasciatevi spaventare dal traffico caotico di Colombo ma pazientate di uscire dalla città perchè, ovunque sia la vostra direzione, qualunque sia il vostro mezzo di spostamento, lo Sri Lanka entrerà in voi attraverso tutti i vostri rinnovati sensi. 

    Direzioni e intenzioni

    Consigli utili per intraprendere il viaggio

    Il nostro primo impatto con l’aeroporto di Colombo è positivo, i tempi all’immigrazione e al recupero bagagli sono tutto sommato veloci.

    Appena arrivati dovrete decidere che direzione prendere e soprattutto con quali mezzi

    La prima volta che si arriva in un posto nuovo non esiste una decisione giusta o sbagliata, bisogna buttarsi

    La città più vicina al Bandaranaike Airport non è Colombo bensì Negombo, caratteristico villaggio di pescatori che ha sviluppato una costa attrezzata solo per i turisti ma che cela un entroterra interessante

    Per prendere confidenza con l’isola, Negombo è sicuramente a nostro avviso preferibile rispetto alla caotica capitale; dalla sua stazione ferroviaria partono treni diretti a Colombo, snodo obbligatorio se si vuole proseguire con altri mezzi o con un altro treno verso il sud, il centro o il nord. La parte est al momento attuale è raggiungibile solo con mezzi privati o autobus. L’opzione noleggio van con autista evita cambi e attese ma è di gran lunga la scelta più costosa. Noi abbiamo provato tutti i mezzi di trasporto e per ognuno abbiamo trovato pregi e difetti ma è la condizione con cui ci si appresta ad uno spostamento che lo rende piacevole o un’esperienza da dimenticare. Lo spirito di avventura e di adattabilità e un atteggiamento sufficientemente paziente sono gli ingredienti fondamentali per affrontare senza timori il proprio viaggio

    Il nostro primo trasferimento da aeroporto a Ahangama nel sud è stato a bordo di un VAN CON AUTISTA ed è stato un modo molto occidentale per arrivare alla meta senza troppe scomodità: zaini riposti nel bagagliaio, aria condizionata, soste all’occorrenza, riposo e qualche sonnellino senza preoccupazioni. La scelta di un van è sempre un’incognita legata alla bravura dell’autista quindi passato il traffico furibondo di Colombo, una volta presa l’autostrada, prima di dedicarsi all’abbandono totale sui sedili reclinati, è bene controllare lo sguardo di chi guida. Spesso i driver si sottopongono a ritmi serrati di lavoro quindi il colpo di sonno purtroppo è sempre in agguato. La nuova autostrada (febbraio 2014) collega per un breve tratto Negombo a Colombo, si interrompe costringendo un passaggio non facile durante le ore del giorno nella capitale fino al successivo ingresso in autostrada, che prosegue senza interruzioni fino a Matara, nel sud. La rete autostradale è ancora poco frequentata quindi la noia di una strada sempre dritta e con un unico grande autogrill per l’intera tratta induce il guidatore ad avere dei momenti di forte sonnolenza. A breve verrà congiunto il tratto Negombo - Colombo che consentirà un più agevole e veloce tragitto. Quando si arriva sull’isola, un’ora o due di ritardo sulla tabella di marcia possono non rappresentare un problema, ma quando si parte e si deve prendere un aereo, rimanere intrappolati nel traffico pregando al telefono la compagnia aerea di aspettarvi non è un’esperienza rilassante

    Un’incognita da non sottovalutare in quest’ultimo caso è lo spostamento del Presidente. Nei nostri numerosi viaggi da e per Colombo aeroporto siamo incappati un paio di volte in questa situazione e ci siamo ritrovati con strade bloccate e pattugliate per ragioni di sicurezza; in genere le maggiori compagnie aeree sono informate di questi eventi

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