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Racconti di viaggio
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E-book361 pagine6 ore

Racconti di viaggio

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Info su questo ebook

Racconti di viaggio in modo scherzoso, esperienze di viaggio, cose da vedere, da mangiare, da provare.
LinguaItaliano
EditoreUCCIO
Data di uscita23 dic 2017
ISBN9788827539842
Racconti di viaggio

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    Anteprima del libro

    Racconti di viaggio - STEFANO ZINNI

    Alam

    Prefazione

    Mi piace viaggiare, da solo o in compagnia, conoscere persone nuove, culture nuove, usanze nuove. Mi piace osservare con attenzione gli altri, per imparare sia dai loro errori che dai loro successi, cercando di non giudicare. E mi piace scrivere.

    Questa è l'estrema sintesi che mi ha spinto a scrivere questi miei semplici racconti di viaggio, inizialmente solo per non ripetere tutte le avventure ad ogni singolo amico, sono scritti così, di getto.

    Voi direte ma allora fai sempre quello che ti piace?, ma certo! O meglio, ci provo, non sempre si può fare, ma se posso, perché no? E le cose che piacciono riescono pure meglio! Per viaggiare ci vogliono tre requisiti principali, in ordine di importanza: salute, tempo e soldi, quando finisco uno dei tre mi fermo! :-)

    Osservare dunque, un'osservazione silenziosa e rispettosa, senza violare la Prima Direttiva della Federazione Unita dei Pianeti: mai interferire con le culture locali! :-)

    E proprio i miei amici spesso mi hanno suggerito decisamente di ampliare la condivisione di questi racconti raccogliendoli in un libro.

    Alcune loro osservazioni sono state scrivi davvero molto bene o quando leggo i tuoi racconti ho la sensazione di trovarmi realmente lì con te e in quel momento. E' fico. o il racconto è molto scorrevole e non pesante e lo finisco in pochissimo tempo o sintetizzi bene molte informazioni in poche parole o il prossimo viaggio scrivi un altro racconto che mi piace molto!

    Devo confessare che di solito sono abbastanza geloso dei miei scritti e li scrivo in maniera mirata per i miei amici, generalmente, quando si scrive si dovrebbe tener conto di chi leggerà, quindi, estendere questa comunicazione al grande pubblico, come idea non mi piaceva molto inizialmente (spero che nessuno se ne abbia a male quando a volte scherzo un po', una narrazione politicamente corretta che vada bene a tutti è difficile da realizzare quando si tratta di popoli e culture diverse, nonostante in questo caso si tratti quasi sempre di un ambito europeo).

    Però, dopotutto, pensandoci bene, può essere un interessante spunto di viaggio per molti, o di confronto per le loro stesse esperienze personali, per esplorare vari posti con un punto di vista diverso, in modo a volte scherzoso, a volte serio, per focalizzarsi sulle cose carine da visitare o avere un breve accenno sulla cultura gastronomica del posto o sulla natura o sulle relazioni sociali o per prendere spunto per alcune brevi considerazioni che vanno oltre la narrazione.

    Questi racconti riguardano solo una piccola parte dei posti che ho visitato, proprio perché scrivere un libro ogni volta richiede un po' di tempo e soprattutto recentemente non ne ho più molto.

    Però, in esclusiva, ho aggiunto qui per voi il mio recentissimo viaggio in Egitto, a Marsa Alam, sul Mar Rosso.

    Le informazioni potrebbero non essere del tutto aggiornate, soprattutto sui prezzi, il viaggio più vecchio qui descritto è del 2009.

    Le cose cambiano nel tempo e nello spazio ma alcune rimangono sempre le stesse ed è comunque un'interessante fotografia di quel momento, oltre alle innumerevoli immagini che immortalo con la mia macchina fotografica vera e propria. Vedrete come in molte occasioni la realtà superi la fantasia.

    In ogni caso, se avete la pazienza di seguirmi, vi guiderò nei sentieri di questa esplorazione di alcune parti del nostro piccolo pianeta!

    E ricordate GLI AMICHI SONO SEMPRE GLI AMICHI! ;-)

    BUON VIAGGIO!

    Ringrazio e dedico questo libro a tutti i miei compagni di viaggio, alle persone interessanti che ho incontrato, ai miei amici e a tutti coloro a cui voglio bene.

    Grecia: Sifnos

    Siamo andati a Bari e lì abbiamo preso la nave MEGA, era la Ionian King della Agoudimous Lines, è lunga circa 200 metri, non avevo mai portato la macchina sul traghetto. Avevamo la cabina doppia personale col bagno privato, non male. Il mare non si sentiva per niente anche se c'era una certa vibrazione che poteva dare un po' fastidio. L'aria condizionata era controllabile senza problemi. Era molto elegante, c'era il ristorante, il self service, il casinò, i negozi, la piscina (non funzionante) e altre robe.

    Abbiamo pure cenato al ristorante di bordo, pensavo ci spellassero e invece è venuto 25 euro in due e le porzioni sono molto abbondanti. La notte ci sono stati vari avvisi che rompevano abbastanza per annunciare le fermate a Igoumenitsa e a Cefalonia.

    All'arrivo a Patrasso alle 13:15 dovevo stare concentrato per andare al Pireo il porto di Atene che stava a circa 250 Km e 3 ore di viaggio, dove ci aspettava la seconda nave (arrivandoci senza navigatore satellitare), è stato abbastanza facile, bastava seguire le indicazioni per la capitale greca, era una delle strade più precise che hanno, si va a circa 100 Km/h, metà strada è a una corsia (ma usano quella di emergenza come seconda corsia e per farsi sorpassare da quelli che vanno più veloci così scorre sempre). Avvicinandosi ad Atene la strada diventa molto più grossa, il limite è 120 Km/h e si paga a due caselli 2,80 euro. All'arrivo al Pireo c'è un bel po' di caciara di traffico.

    Per fortuna ho trovato il porto. Lì ci informano che la nostra nave avrà un lieve ritardo, alla fine arriviamo con 5 ore di ritardo, per fortuna che doveva essere la nave veloce, era il catamarano della Hellenic Seaways Highspeed3 tutto rosso, al quale devo ricordarmi di fare causa. :-) Arriviamo a Sifnos di notte all' 1:30 e ci aspetta la mamma della signorina dello Studio Eugenia (una specie di residence casareccio) dove abitavamo, lei parla SOLO greco o MONOGRECO come dice lei. Il giorno dopo ci vediamo con Eugenia che parla pure inglese ed è la titolare della casa, ha 30 anni e c'ha tre puffi (per puffi intenderò sempre i bambini, aveva perso il conto era rimasta a due quando le ho chiesto quanti erano), è molto gentile e ci ha risposto prontamente a ogni domanda. La casa veniva pulita una volta al giorno, gli asciugamani una volta ogni due giorni e le lenzuola ogni tre.

    La veduta dalla veranda era una bomba ed era sulla baia, i monti erano molto alti, arrivando di notte avevo visto delle luci in alto e non capivo che era, pensavo un velivolo, poi di giorno ho capito che era la chiesa sulla sommità del monte, lì c'hanno chiese bianche e celesti (ortodosse) dappertutto ogni 20 metri, in cima ai monti e in punta ai dirupi sul mare.

    L'isola è molto carina, ci sono vari villaggi spesso sul mare, ci sono una quindicina di spiagge, due o tre sono di difficile accesso in macchina, una volta ho fatto una strada sterrata che faceva paura per le buche e per la pendenza bestiale, a tornare indietro avevo paura che la macchina non ce l'avesse fatta: se si sbilancia tutto il peso indietro le ruote motrici davanti non avrebbero avuto più presa, quindi era importante spostare i pesi avanti e andare a velocità più costante possibile senza accelerare, è andato tutto liscio anche se qualche slittata l'ho fatta, in sintesi era meglio una jeep, infatti anche se quella spiaggetta di ciottoli mi piaceva ci sono stato una volta sola.

    Ho fatto pure un'altra strada da camel trophy (tanto fra un po' cambiavo comunque le ruote), ma era interrotta perché i tecnici erano al lavoro per rinforzarla col cemento perché aveva ceduto e quindi sono tornato indietro.

    Sott'acqua è una bomba, ogni giorno ho fatto sempre un bagno di minimo due ore, io esploro con pinne e maschera e faccio lunghi tratti, c'era un numero infinito di pesci, i più piccoli ti stanno intorno, i più grossi sono più timidi, forse perché sanno che in generale hanno più probabilità di finire in padella. C'era una isola vicina ma non ho avuto modo di arrivarci perché non era praticabile l'accesso al mare di fronte. Pinnando lungo la costa si vedono delle rocce gigantesche che mettono paura, ma anche nell'acqua spesso la costa è una parete di roccia verticale dove il fondo seppur trasparente non si vede, c'è solo il blu!

    Peccato che non affittavano motoscafi, ma fuori Italia non mi sento molto sicuro a guidare in mare, ad esempio una volta pinnando in mare dalla barca uno mi dice tutte cose in greco, gli dico che parlo solo inglese o italiano e allora dice che è tutto a posto, il ché mi lascia perplesso.

    Una volta a 15-20 metri di profondità ho trovato una conchiglia mega di 30-40 cm, con non poca facilità per la profondità sono riuscito a prenderla, si infiltrava acqua nella maschera e le orecchie potevano schioppare per la compensazione. Alla fine l'ho portata su e l'ho vista, poi ho pensato spero che non sia abitata e ho visto nel verso del buco, pareva pieno ma era come un piano preciso, non capivo se era nella struttura stessa della conchiglia o il mostro, ho provato a toccare quel piano con una roccia facendo toc toc, e niente, poi ho provato a toccarlo col dito, e sembrava tosto come una roccia, stavo per concludere che fosse disabitato, poi dopo un po' quel piano si gonfia e tende ad andare in fuori, ai bordi era arancione, allora ho concluso che era una forma di vita, e allora ho avuto il dilemma se tenermi il ricordo e farlo schiattare o lasciarlo lì con tutta la casa, alla fine ho concluso che del resto la casa serviva più a lui che a me e ho deciso di riposarlo anche se a una profondità inferiore per intervenire se c'erano intoppi, infatti l'ho lasciato scivolare ed è atterrato col lato aperto in aria e alcuni pesci già gli ronzavano attorno, allora sono andato di nuovo sotto e l'ho messo rivolto verso il pavimento, a quel punto lentamente è uscita fuori dai bordi come una specie di mano arancione che si è ancorata aggrappandosi saldamente al pavimento, dopo quando l'ho rimossa per controllare non si schiodava più, evidentemente la prima volta l'ho preso alla sprovvista, forse stava in cucina! Ho capito che stava a posto e sono andato oltre. Altra nota di rilievo è al museo del folklore e cultura popolare, dove ho conosciuto il direttore il signor Troullos, che era un professore e ha scritto 43 libri e ha preso il premio dall'Unione Europea, mi ha chiesto di tradurgli delle cose da alcune foto di bacheche che lasciarono i soldati italiani quando si sono ritirati nel '43. C'era una frase il latino, una cosa tipo NULLA VIRTUTE SECUNDI NULLI, e poi c'era scritto tipo ORDINI - SERVIZIO - COMUNICAZIONI, robe di logistica.

    Poi mi sono fatto raccontare se i soldati italiani erano amichevoli col popolo, dice che hanno avuto tre comandanti, il primo era molto bravo, ha anche sposato una signorina dell'isola ma per questo è stato spostato dal comando. Il secondo era un po' meno gentile e il terzo era tranquillo ma molto preciso e se non si faceva come diceva si arrabbiava, ad esempio TUTTI dovevano fargli il saluto militare, se non lo facevano scendeva da cavallo e li crepava di mazzate. Il babbo fu messo 15 giorni in galera dai carabinieri perché accusato ingiustamente da un altro greco di fare frodi con l'olio, ma il capo della galera lo mandava tutti i giorni a dormire a casa. Dice che agli italiani piaceva molto la musica e la danza e stare in allegria e non volevano pensare alla guerra. Sembra che i tedeschi siano stati abbastanza più severi diciamo.

    La mamma si è beccata delle punture nel piede da un animale tipo riccio, io ho tolto tre spine ma ne erano rimaste altre tre, quindi siamo andati all'ambulatorio del posto, c'era una signorina dottoressa molto brava, sono stati molto efficienti, e con la tessera sanitaria europea neanche si paga una lira. Dicevano che c'era da aspettare molto, le ho chiesto quanto? e lei un quarto d'ora, che teneri, mi sono quasi commosso, al pronto soccorso a Roma puoi aspettare anche 48 ore...

    Si mangia benissimo, io ho mangiato pure troppo, sarò ingrassato almeno 2 kg nonostante lo sport acquatico, abbiamo mangiato a cena in trattoria ogni sera. Ci sono trattorie OVUNQUE, spesso quasi dentro al mare, con 30-35 euro si mangiava da scoppiare in due.

    Una volta ho visto di notte che hanno buttato il pane avanzato in mare e ha cominciato subito a PULLULARE di pesci che si scornavano per mangiarlo, come i piranha! Bestiale. Volevo provare a farlo in mare quando c'ero dentro pure io ma ho preferito non provarlo. :-) Lì c'è di tipico una zuppa di ceci cotta da sabato mattina fino a domenica, l'abbacchio fatto in una specie di coccio, le polpette di ceci e poi le cose classiche della Grecia, i pomodori col riso, la moussaka, l'insalata greca e poi un mare di pesce, in un ristorante vai proprio a vedere quale vuoi e poi la signorina te lo cucina! :-) Pure la pasticceria è una bomba, ci sono dolci col miele con accostamenti perfetti, il mio preferito era uno con le mele, ma anche con le mandorle o le nocciole, ah, e poi le palle alla pasta di mandorla... Stavo imparando abbastanza a leggere le parole con l'alfabeto greco e ho imparato parecchie parole, in qualche occasione le indicazioni stradali sono SOLO in greco e leggerlo un po' aiuta. Molte parole sono UGUALI, in campo medico quasi tutte. C'erano molti ospiti francesi. Le spiagge erano frequentate ma ad esempio con una persona ogni 10-20 metri, spesso alle signorine (quasi sempre NON greche) piace prendere il sole con le bocce di fuori o cambiarsi il costume così, in pubblico, un'attività gratificante soprattutto per chi osserva.

    Il popolo sembra che capisca quasi meglio l'italiano che l'inglese, quelli più giovani sanno bene l'inglese, quelli più maturi meno e allora lì si attiva la mamma a divertirsi a gesti! 8-)) I film americani li passano in lingua originale ma con i sottotitoli in greco.

    Con la mamma mi sono arrabbiato 3-4 volte essenzialmente perché per lei non si usciva di casa prima delle 14 e a me questo non andava sempre bene e me ne sono andato al mare da solo. Sembra che non esistano chiese cattoliche, solo ortodosse e alla domenica la mamma non era contenta, anche se ho scoperto che con gli ortodossi siamo amichi! Poi era il paesaggio era ruspante, pieno di besti: galli, vacche, pecore, le capre un paio di volte sono scese pure nella spiaggia di ciottoli, sembra che i locali non le gradiscano e le prendano a selciate, addirittura in una baia riparata c'erano le papere come al lago!!!

    Il 14 Settembre mi pare, ho assistito a uno strano fenomeno, alla spiaggia di Kastro a Est, stavo in acqua e tornavo alla base, noto d'improvviso onde più alte, ma senza creste, onde lunghe e di colpo tutto il fondale, anche in alto mare, si annebbia come se la sabbia si fosse smossa, poi mi ha detto la mamma che a riva sono arrivate onde bestiali e i bagnanti si sono spaventati correndo di corsa fuori dall'acqua: i dati non coincidono, l'unica spiegazione può essere un sisma ma nessuno ha riferito che la terra si sia mossa, una nave o il vento non può smuovere il fondale, dovrò indagare.

    Al ritorno con la nave piccola siamo tornati al Pireo con Aegean Speed Lines, il mare era mossetto, ma sopportabile, guardando la TV per 10 minuti mi sono sentito strano, ma poi è passato. Siamo atterrati di nuovo al Pireo per una notte in albergo, nonostante io avessi già studiato il posto all'andata, mi sono infognato coi sensi unici e il traffico allucinante, un po' troppo simile a Roma!!! C'è un porto BESTIALE con navi per tutta la Grecia, andando via infatti sono finito nello scalo per i camion, con miliardi di camion che modularmente si integrano sulle navi. Ah, la benzina lì al Pireo costa molto meno, stava a 0,973 al litro, sull'isola invece stava a 1,205, in Italia 1,350, forse perché lì ciucciano direttamente dalle petroliere! 8-) Siamo quindi tornati a Patrasso senza intoppi e da lì di nuovo la stessa nave MEGA, che stavolta era molto meno affollata e con vibrazioni molto inferiori e senza rottura di scatole per gli avvisi delle fermate intermedie che penso era solo a Igoumenitsa, di nuovo cena al ristorante di bordo, stavolta abbiamo preso meno cose, costo 15 euro. Prima di salire con la macchina, stando in salita sulla rampa d'ingresso alla nave, mentre mostravamo i biglietti, due soldati con la tuta mimetica, occhiali da sole e mitraglia ci dicono alcune cose in greco, gli dico in inglese che non ho capito e si alterano, poi altri mi traducono di aprire il bagagliaio e io dico è aperto e loro devi aprirlo te, apro e quello attasta l'angolo in basso dove un eventuale oggetto pesante sarebbe scivolato e trova l'ombrellone, si incuriosisce e poi capisce un po' divertito, poi ci sorride e dice che è tutto a posto.

    Arrivando in Italia stessa scena con la Finanza ma non con noi, davanti a noi c'era un napoletano con la targa Venezia e gli dicono apri e lui è aperto e loro dicono devi aprirlo te... 8-)) Io già ero pronto mostrando il passaporto aperto con la foto e quello mi ha fatto passare subito avanti senza guardarmi e ordinando ai sottopanza di farmi passare subito, boh. Andando in Italia doppio controllo, andando in Grecia nessun controllo, evidentemente vogliono evitare traffico di materiale verso di noi o più probabilmente è tutto a capocchia.

    Per ora non ricordo altro di rilievo, semmai vi aggiorno. Poi da Bari a Roma in autostrada e il giorno dopo l'aereo per Parigi partiva alle 6:45! Ma di questo parleremo nella prossima puntata.

    Francia: Parigi

    Inizialmente dovevamo essere in tre a fare questo giretto, io, Piero e Filippo, alla fine ci sono andato da solo!

    E' vero che non andando avrei perso solo i 20 euro del volo e andandoci ne avrei persi 200 perché dovevo comunque pagare l'albergo per tre persone (non avendo avuto modo di riorganizzare tutto in fretta in due giorni soprattutto stando ancora in Grecia) ma spesso, per vari motivi, le occasioni non si ripetono e sono andato lo stesso, almeno c'è il vantaggio che ho potuto fare come mi pare e pure forzare un pochetto la mano (o meglio i piedi) a camminare in maniera abbastanza intensa per la media degli umani. :-)

    Il giro non era ottimizzato perché non ho avuto modo di studiare in dettaglio gli itinerari, però un bel po' di roba l'ho vista. Il babbo mi è venuto a prendere sotto casa alle 5 del mattino, c'abbiamo messo 10 minuti ad arrivare a Ciampino. Dall'aereo ho visto l'alba, un evento raro per me a cui piace svegliarmi il più tardi possibile!

    Tutto liscio, scendo a Paris-Beauvais, da lì col solo bagaglio a mano esco subito e faccio i biglietti del bus per Parigi, circa un'ora e mezza di viaggio, c'è molta campagna lì intorno, è carino. Arrivo a Parigi a Port Melliot sotto il Palazzo dei Congressi. Chiedo in inglese all'autista dove sia la metro e mi risponde prontamente anche se in francese ma qualche parola la conosco e si capiva. Con sole tre fermate della metro linea 1 arrivo alla Esplanade della Defense, la struttura delle linee della metro è bestiale, arrivi quasi ovunque. La linea 1 sembra la più elegante, le altre sono più tipo trenino di Ostia, anche se non le ho provate TUTTE. La Defense è un quartiere per gli affari tipo Wall Street con mega grattacieli pieno di banche e grosse società. Dalla Esplanade mi sono recato a piedi verso casa, l'albergo della catena ETAP che stava lungo la Senna, sono 15-20 minuti a piedi, il problema è che lì le strade sia per le macchine che per i pedoni non si sviluppano su un singolo piano ma su 2-3 o più piani, simile ai ponti della Tiburtina o del Laurentino e quindi le prime volte era un po' difficile capire quale percorso fare, comunque sono arrivato. All'arrivo all'albergo c'erano altri italiani che m'hanno detto per carità chiedi una stanza NON fumatori, a noi c'hanno affumicato... e quindi ho chiesto NON fumatori e il ragazzo della reception che parlava bene inglese si è sorpreso ma mi ha accontentato. Mi ha dato la stanza che non si affacciava sulla Senna ma forse era più tranquillo. C'era un letto matrimoniale e uno a castello che passava sopra, ma tanto stavo solo. C'erano ambienti separati per la toilette, la doccia e il lavandino, quindi in tre si poteva pure operare in parallelo... c'era il TV LCD con i canali francesi più la BBC, il canale spagnolo, il canale tedesco e RAI1. Nella stanza si entrava solo col codice numerico assegnato. C'è stata forse qualche incomprensione con il ragazzo della reception (che poi cambiava ogni volta), perché gli ho detto devo pagare subito? e quello anche solo un giorno, o 2 o 3 o quanto ti pare e io ok, allora posso pagare un giorno subito e gli altri quando me ne vado? (così se c'è qualche follia sono in tempo a scappare) e quello certo. Il giorno dopo il codice per entrare non funzionava più e ci sono riandato a parlare (per fortuna tenendo sempre con me documenti e carte di credito perché avevo previsto qualche pazzia) e quello dice che era successo perché era stato pagato un giorno solo, e quando gli ho detto che il suo collega mi ha detto che potevo pagare gli altri giorni quando partivo ha detto che il suo collega non ci capisce un cacchio. E gli credo.

    Gli dico ok, allora facciamo così pago tutti gli altri 4 giorni adesso, ok? e quello nun se po'! Solo un giorno si può pagare! e io ma scusi, il codice così cambierà tutti i giorni? e quello certo e io mi sembra una follia comunque se non c'è alternativa facciamo così, quello stampa il foglio con sopra DUE giorni e gli faccio ma non si era detto UNO?, quello Si, uno sono due e io vabbé vabbé facciamo come capita... mi arrendo....

    Il pomeriggio ho visitato Le Grande Arche che è un arco nuovo fatto 20 anni fa, alto 110 metri e con dentro il museo dell'informatica, c'era un hard disk di mezzo metro aperto e parecchie robe antiche. Ho anche ruspato alla Defense, c'è una fontana semplice ma carina perché fanno fluire l'acqua dinamicamente e si formano figure tipo l'onda o alternanze di acqua. Considerando che in Grecia ho abbonato col cibo ho cercato di contenermi e mangiavo abbastanza al volo, due volte dal Mc Donald's, una al subway, una a casa, una al Pizza Hut, a pranzo solo frutta e carote.

    Il giorno dopo la Torre Eiffel, prima ho dato uno sguardo ai giardini sottostanti, gli Champs de Mars, c'erano parecchie signore tipo zingare che dopo averti chiesto se parli inglese ti propongono un foglio con scritto in sintesi che stanno con le pezze al culo e che chiedono soldi, inutile dire che le altre volte che mi hanno chiesto se parlo inglese ho risolto dicendo loro NO, così si sono disattivate.

    Per la torre c'era la fila bestiale per l'ascensore diceva SATURATION POSSIBLE, allora sono andato con le scale a piedi fino al secondo piano che costava pure un terzo e la fila era di 10 minuti. C'è una bella veduta da lì e pure un certo venticello. E pensare che la torre doveva essere una esposizione temporanea e invece è rimasta per sempre.

    Vicino c'era il Trocadero ma non ci sono andato dentro, c'era di interessante il museo della marina, ma non si può fare tutto. Poi quando sono risceso ho preso il Batobus, cioè il battello sulla Senna, è molto utile perché fa 8 fermate nei posti più interessanti che ci sono e puoi salire e scendere per tutto il giorno come ti pare dalle 10 alle 19, per un giorno costa 12 euro, per 2 giorni 16 euro, per 3 giorni 19 euro, io l'ho fatto solo per un giorno ma forse poteva essere utile pure per più giorni, ma alcune tappe come il Louvre richiedono quasi tutta la giornata, anzi forse più giorni. A bordo c'è la signorina che spiega le fermate in francese, inglese e spagnolo e alla quale si può chiedere informazioni, mi è rimasto impresso con quanto orgoglio spiegava tutte le cose accessibili alla fermata, si vedeva che le piaceva proprio la sua città, a me faceva quasi un po' ridere ma ero contento per lei che ci credesse. :-)

    Quindi sono sceso alla Cattedrale di Notre-Dame, molto carina, all'interno un po' scura per far risaltare con la luce esterna tutte le vetrate coloratissime. Poi ho ricontinuato per scendere al Louvre solo per vedere orari e prezzi, anche qui è tutto gigante e da lì si vede lungo la strada dritta la piazza della concordia con un obelisco dalla punta color oro, poi gli Champs Elysee, l'arco di trionfo e il nuovo grande arco alla Defense tutto lungo una linea con una strada larghissima. Ho ripreso il battello e ho deciso di rifare tutto un giro completo (é forte sul fiume, lo usano molto più di noi per turismo e traffico commerciale con delle chiatte bestiali, ci sono proprio i segnali per le navi sui ponti, deve essere per indicare il senso di marcia) per poi scendere alla fermata Champs Elysee, qui credevo che fossero dei giardini, invece è un vialone enorme con tutti negozi di lusso, con ai bordi un po' di giardini. Poi ho ripreso la metro e sono tornato a casa: i 20 minuti finali a piedi si sentono abbastanza dopo che hai camminato per 10 ore...!

    Il giorno dopo in metro al Louvre, fila accettabile perché ci sono anche le macchine automatiche per fare i biglietti e il prezzo è più che onesto almeno rispetto alle altre cose e ai contenuti che ha, 9 euro (quando chiude alle 17:45), mercoledì e venerdì mi pare si può entrare dalle 18 alle 21:30 per 6 euro ma è un po' troppo di corsa, giusto se uno è interessato a poche cose mirate.

    All'interno è una cosa enorme, non a caso è il più grande del nostro pianeta, richiede almeno 100 giorni per visitarlo tutto per bene, ci sono 4 piani, ognuno che segue la struttura del palazzo fatto a U, ti danno la mappa, c'ho messo mezz'ora solo a capire dove stavo eppure un certo orientamento ce l'ho. Quasi un'ora per localizzare la Monnalisa che poi è molto piccola rispetto a quanto pensavo, in contrasto di fronte c'è un dipinto del Veronese largo 30 metri, è molto affollato, tutti vogliono farsi la foto con la Monnalisa.... A ogni passo c'era da restare a bocca aperta, mi scoppiavano sia i piedi per il camminare che il cervello per la mole di dati da elaborare e immagazzinare, poi ho deciso di concentrarmi su quello che preferisco, ho visto il reparto greco, romano, egiziano, i quadri dei pittori del nord Europa.

    Mi sono rimaste impresse le sculture della Venere di Milo, il bacio tra Amore e Psiche (del Canova... moltissima della roba più gajarda è italiana...), lo schiavo morente, una armatura del re di Francia tutta luccicante, una mummia di 4mila anni fa perfettamente conservata, il papiro egizio con la formula magica per trasformarsi in una fenice! I quadri di nature morti di pittori olandesi, quelli con la frutta, oh sembravano proprio una fotografia ad alta definizione, ammazza, c'erano pure i CARCIOFOLI!!!

    Poi le tombe dei faraoni o dei potenti egizi, c'era quasi sempre sopra la loro statua insieme alla signorina, certo è durata molto di più la statua che loro. Lì dentro ho camminato circa 24 Km. Poi sono uscito e ho ruspato un po' nelle attrazioni vicino, il Palazzo Reale, il Grand Palace, il Petit Palace, e poi sugli Champs Elysee e poi a casa quasi arrivando con la sedia a rotelle. :-)

    Il giorno dopo la gita a Versailles. Raggiungo la RER linea C, la ferrovia, faccio il biglietto e la signorina molto gentile mi spiega in inglese che c'è un cambio di treno da fare e me lo indica su uno schema della metro che mi lascia. Dove c'è il cambio non ci sono molte indicazioni scritte perché non tutti i treni vanno bene, infatti la linea C si biforca, ma un annuncio vocale avverte quale è il treno giusto, anche perché scoppierà di turisti! Il primo che è arrivato si è fermato 100 metri più lontano perché ci sono treni lunghi e corti, quello era corto e si allinea in quel modo, quindi non l'ho potuto prendere perché scoppiava di gente e ho aspettato il prossimo dopo un quarto d'ora, anche quello scoppiava ma ero preparato. Arrivati a Versailles ho dovuto fare non meno di un'ora e mezza di fila sotto al sole, ma col cappello, per il biglietto d'ingresso che, includendo il castello e i giardini, sono 21,50 euro non proprio pochissimo (in fila un cinese ha chiesto a uno dietro a me perché sta in fila? e quello ha risposto non lo so! :-) Poi l'ha chiesto a me e ho risposto che vedendo in fondo la scritta biglietto mi auguravo di poter comprare i biglietti ed entrare a visitare la reggia... è rimasto sorpreso dalla logica), c'era pure l'audioguida inclusa ma c'ho rinunciato per non fare un'altra mega fila. Nella fila c'era gente di tutto il pianeta, infatti si sentiva parlare in tutte le lingue, c'era un gruppo di signorine spagnole che facevano una gran caciara e poi l'immancabile cinese, anzi mi sa giapponese, a proposito ne ho visti almeno tre a Parigi di coppie giapponesi che si sposavano... A Versailles c'era una giapponese col vestito tradizionale e con gli zoccoli infradito coi petalini, uno strano effetto in un ambiente che non ha niente a che fare con lei, poi lì mettono come sottofondo quelle musichette classiche del '700 rilassanti intonate all'ambiente.

    Dentro è molto elegante ma mi hanno colpito di più i giardini. Quando accendevano le fontane non c'era più neanche un posto per sedersi sulle MEGA scalinate! Al ritorno sempre un po' di confusione sul treno giusto, più che altro nel capire quale partiva prima, visto che era un capolinea e, nel dubbio, sono salito all'ultimo così era di nuovo pieno di gente. Sono sceso a una fermata diversa dalla partenza all' Invalid dove c'è uno spiazzale enorme con questo monumento e dietro il mega Duomo con la cupola lucente che si vede bene pure dalla Torre Eiffel, ma non mi ci sono soffermato molto, giusto di passaggio come per l'Assemblea Nazionale. Poi ho continuato il giro alla chiesa più antica di Parigi, a Saint Germain

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