Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

Anonimità
Anonimità
Anonimità
E-book53 pagine45 minuti

Anonimità

Valutazione: 0 su 5 stelle

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

Un mediocre scrittore e la sua vita banale impregnata di insoddisfazione. Pochi, ipocriti, amici delineano un’esistenza superflua. A ciò si aggiunge un romanzo congelato, da completare dopo anni di improduttivo lavoro. In piena crisi esistenziale, il protagonista decide di aprirsi al suo grande amore. Il tentativo di rovesciare la situazione è rischioso, ma audace. L’occasione per creare scompiglio nel piattume sociale potrebbe essere quella possibilità attesa da una vita.
LinguaItaliano
Data di uscita12 dic 2016
ISBN9788822876287
Anonimità

Correlato a Anonimità

Ebook correlati

Psicologia per voi

Visualizza altri

Articoli correlati

Categorie correlate

Recensioni su Anonimità

Valutazione: 0 su 5 stelle
0 valutazioni

0 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    Anonimità - Gianmarco Cosoli

    Ringraziamenti

    Capitolo I

    Il venerdì / io

    Fumo l’ultima sigaretta mentre apro la finestra, arricchendo la stanza di un debole color arancione, già sporcato dal bluastro serale. Le rondini, urlando, migrano da un tetto all’altro, mentre il sole muore dietro i grigi palazzi.

    Per strada, giù in basso, poche persone chiassose affollano la piazza lamentando il caldo afoso. È l’estate che segue alla primavera dicono, tuttavia la brezza è piacevole. Adesso potrei anche scrivere qualcosa, magari portare a termine il mio lavoro, ma ritorni ad invadere la mia mente.

    Pensarti mi agita.

    Ora la sigaretta scorre più velocemente fra le dita, fumo con ansia e livore. I polmoni ne risentono, so che dovrei fermarmi, ma immaginarti su di lui, stretta fra le sue braccia, mi fa aspirare con più grandi boccate. Posacenere, labbra, ancora posacenere, di nuovo bocca. Si consuma in fretta questo mortifero tubo bianco.

    La mente è troppo veloce, il cuore batte, il sudore imperla la fronte come gocce di rugiada al mattino, sudo freddo. Ho bisogno d’aria.

    Abbandono la sigaretta, non faccio altro che ripetermi che devo smettere di fumare o mi ucciderà. Rapidamente raggiungo la finestra aperta poco prima. Chiudo gli occhi e respiro l’aria densa ed umida, tipica di questo periodo, giusto il tempo per dimenticarti e ritrovarti di nuovo. Il corpo si riabitua all’ossigeno, torna a distendersi, ma solo per poco.

    Le otto.

    Spengo la sigaretta, devo prepararmi. So già cosa mettermi per la serata, metto solo quello quando ci sei tu con lui, rende il mio fisico meno decadente e mi conferisce autorevolezza, nascondendo le mie imperfezioni. È infantile, quasi animalesco, pavoneggiarsi mostrando solo le piume migliori, ma mi fa sentire bene.

    La preparazione è agitata. Sento già la mancanza di nicotina, mi rende nervoso ancora più del fumare. Stringo giusto un po’ le scarpe nere appena lucidate, salto in salone per le chiavi e sono già sul pianerottolo. Penso solo a te tuffandomi nelle scale.

    Un piccolo, insignificante dubbio torna prepotentemente mentre chiudo l’ultimo cancello: cosa c’entro io fra voi? Tu ami lui, si vede, lui ricambia, è palese, o forse no? O forse potrai essere mia?

    Forse un giorno ti proteggerò, stringendoti tra le mie braccia che circonderanno il tuo ventre, come mura indistruttibili.

    Il traffico confuso mi calma. Osservare questi strani nuclei impazziti chiamati uomini, che affollano le strade, mi rilassa. Tutti loro cercano una insignificante felicità, un senso alla loro esistenza, un piccolo angolo di vita felice in un’eternità vacua. Io no, io sono più egoista: io voglio solo te, che sei di un altro.

    È vicina alla mia, la casa dove ogni venerdì sera ci incontriamo. Piena periferia, zona residenziale. Mi piace la tranquillità di queste strade che si abbatte sulla mia ansia e sui miei vizi. Spesso perde la battaglia, altre volte invece vince e mi addormenta, come la voce di una mamma dolce e confortante. Dietro di me non c’è già più crepuscolo, passato da tempo. Ora un velo blu scuro cinge la città illuminata, mentre sole ed eterne le poche stelle visibili giudicano il nostro tempo.

    La macchina si parcheggia da sola, sono già di fronte alla porta. Saluti di cortesia e un dono, un buon vino rosso. Ecco che gli amici di sempre mi vengono incontro, sorrido ipocritamente e allo stesso modo loro rispondono. Li conosco da tanto tempo, eppure sono lontani anni luce dal mio tormento interiore. Potrei confessare loro tutto, potrei chiedere consiglio, ma non riesco a far altro che nascondermi dietro i soliti stereotipi fissati da tempo.

    Io sono lo scrittore, sono quello che sa, ma che non fa nulla. Sono il vizioso, il fumatore, il nullafacente. Quello strano, quasi sociopatico.

    Stasera, però, sono più entusiasta del solito, sarà per l’acqua di colonia che ho accuratamente cosparso sul collo, sarà per la

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1