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L'Elisir di Nuova Vita
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E-book729 pagine8 ore

L'Elisir di Nuova Vita

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Info su questo ebook

Abitudini sbagliate, vite sregolate, stress e ritmi frenetici si accumulano nel nostro corpo e nella nostra mente sotto forma di sostanze tossiche, disagi nervosi e psichici che si manifestano in disturbi fisici ed emotivi. L'Elisir di Nuova Vita è un percorso formativo su ciò che siamo, sulle energie che influiscono sulle nostre vite, sulle difficoltà di adattamento che incontriamo quotidianamente, sui metodi e le tecniche da attuare per un cambiamento interiore orientato alla cura della persona nella sua interezza, per il raggiungimento del benessere e della felicità. È una lettura essenziale per tutti coloro che hanno bisogno di ritrovare ritmi di vita naturali ed approcciare la quotidianità al meglio. Un'opera completa di semplice lettura e comprensione in grado di stimolare il lettore, grazie alla concretezza del materiale trattato ed alla semplicità di attuazione delle tecniche e dei metodi di cambiamento. Il testo è composto da 416 pagine.
LinguaItaliano
Data di uscita21 feb 2017
ISBN9788892643697
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    Anteprima del libro

    L'Elisir di Nuova Vita - Paolo Marmiroli

    nutrizionista.

    Prefazione

    La salute, gli stati d’animo positivi, il sentirsi pieni di energia, lo stare bene con se stessi, sono fattori importanti per vivere bene.

    Spesso ipotizziamo o semplifichiamo il tutto trasferendolo a pochi elementi materiali quali la salute fisica, l’essere benestante (o almeno non povero) e l’avere una famiglia ed un nucleo di amici con cui passare momenti piacevoli.

    Nulla di quanto sopra è spiacevole ma per avere una buona salute, per instaurare buoni rapporti con le persone e per vivere serenamente con i famigliari, è necessario saper coccolare il proprio corpo per trarre i migliori giovamenti dalle proprie energie vibrazionali.

    Nelle pagine di questo libro approfondiremo le varie tematiche e tutto sarà più chiaro, semplice ed intuitivo.

    Prima di entrare nel vivo della lettura occorre ribadire alcuni concetti che spesso i comuni mass media non rimarcano:

    le malattie non hanno una sola origine (virale, emozionale, batterica, psicologica, ecc.);

    l’alimentazione ha un importanza fondamentale sulla salute fisica e mentale;

    la psicologia è una materia oscura per la maggior parte delle persone ma che condiziona molto i nostri stili di vita;

    la medicina ufficiale occidentale da sola non risolve tante problematiche di salute;

    l’attività fisica moderata è fondamentale per sentirsi meglio;

    il buon umore contribuisce a garantire una maggior salute corporea;

    i campi elettromagnetici delle tecnologie in nostro uso interferiscono sul nostro organismo, quasi sempre in modo negativo.

    Questo libro è un percorso che accompagna ogni lettore ad una consapevolezza della propria natura e delle proprie capacità per capire che siamo energia materializzata in un corpo costituito da cellule organizzate come un laboratorio chimico.

    Il nostro corpo elabora, trasforma, produce sostanze chimiche utilizzando l’energia del cosmo e delle sostanze degli alimenti di cui ci nutriamo.

    Il percorso, oltre a fornire adeguate indicazioni sulla cura della salute del Corpo, si occupa anche dei disagi della psiche con patologie e problematiche connesse e fornendo consigli e pratiche che ognuno può adottare per un equilibrio interiore orientato al benessere della Mente.

    Solo conoscendo come siamo fatti e cosa ci migliora/peggiora possiamo prendere atto dell’impatto che le nostre abitudini ed i nostri comportamenti hanno sulla salute.

    Il respiro della Terra

    Il fenomeno di risonanza magnetica tra la superficie della Terra e la ionosfera viene chiamato Risonanza di Schumann e prende nome dal fisico Winfried Otto Schumann che lo previde matematicamente nel 1952.

    La risonanza di Schumann (che alcuni hanno anche definito Il Respiro della Terra) avviene poiché lo spazio, tra la superficie della Terra e la ionosfera conduttiva, agisce come una guida d’onda. Le dimensioni limitate della Terra fanno comportare questa guida d’onda come una cavità di risonanza per le onde elettromagnetiche nella banda ELF (Extremely Low Frequency).

    Le risonanze di Schumann sono osservabili nello spettro di potenza del rumore elettromagnetico naturale di fondo, come picchi separati nelle frequenze estremamente basse (ELF) i cui picchi principali sono 7.83,  14.3,  20.8,  27.3  e  33.8 Hertz.

    L’Hertz è l’unità di misura della frequenza; definisce i cicli al secondo.

    Per esempio, un orologio ticchetta ad 1 Hz cioè emette un tic per ogni secondo quindi un ciclo al secondo.

    La frequenza fondamentale delle risonanze di Schumann è un’onda stazionaria nella cavità Terra-ionosfera con una lunghezza d’onda uguale alla circonferenza della Terra. Essa viene anche chiamata respiro della Terra.

    Le risonanze di Schumann vengono utilizzate per tracciare l’attività globale dei fulmini. A causa della connessione tra l’attività dei fulmini e il clima terrestre, queste possono anche essere usate per monitorare le variazioni della temperatura globale e del vapore acqueo presente nell’atmosfera. Con le risonanze di Schumann potrebbero essere rilevati e studiati anche i fulmini extraterrestri.

    La risonanza di Schumann è stata usata per la ricerca e il controllo della bassa ionosfera sulla terra e fu suggerita per l’esplorazione dei parametri della bassa ionosfera sui corpi celesti. Possono anche essere usate per tracciare disturbi geomagnetici e ionosferici. Un altro campo di interesse nell’uso della risonanza di Schumann è relativo alla previsione a breve termine di terremoti. La risonanza di Schumann è andata oltre ai limiti della fisica, invadendo la medicina, interessando artisti e musicisti, e guadagnando interesse in frange come la psicobiologia.

    Sin da quando Schumann pubblicò i risultati delle sue ricerche, vi fu chi, come il medico dottor Ankermueller (collega del medico tedesco Hans Berger inventore dell’elettroencefalogramma), collegò immediatamente la risonanza di Schumann con il ritmo alfa del cervello (circa 8 Hz).

    Lo scienziato Herbert König (successore di Schumann all’università di Monaco di Baviera) ha dimostrato che effettivamente esiste una correlazione fra le frequenze di risonanza di Schumann ed i ritmi del cervello.

    Nel 1979, König ha paragonato le registrazioni umane dell’elettroencefalogramma (EEG) ai campi elettromagnetici naturali dell’ambiente ed ha notato che la frequenza principale prodotta dalle oscillazioni dello Schumann è molto vicina alla frequenza del ritmo alfa del nostro cervello.

    I ricercatori hanno scoperto che quei 7,83 Hz delle onde di Schumann risuonano alla stessa frequenza dell’ippocampo nel nostro cervello. L’ippocampo fa parte del sistema limbico, relativo alla sopravvivenza ed alla memoria.

    L’ippocampo è parte del cervello, localizzato nella zona mediale del lobo temporale; svolge un ruolo importante nella memoria a lungo termine e nella navigazione spaziale.

    Gli esseri umani e gli altri mammiferi possiedono due ippocampi, uno in ogni emisfero del cervello. Nei roditori, animali in cui l’ippocampo è stato studiato in maniera approfondita, l’ippocampo ha all’incirca la forma di una banana. Nell’essere umano, ha una forma curva e convoluta, che ispirò ai primi anatomisti l’immagine di un cavalluccio marino. Il nome, infatti, deriva dal greco (Greco: hippos = cavallo, campos = mare).

    Nel morbo di Alzheimer, l’ippocampo è una delle prime regioni del cervello a subire danni; deficit di memoria e disorientamento sono i primi sintomi che compaiono. Lesioni all’ippocampo possono occorrere anche come conseguenza di mancanza di ossigeno (anossia), encefalite o epilessia del lobo temporale mediale. Le persone che presentano danni estesi al tessuto ippocampale possono mostrare amnesia, cioè incapacità di formare o mantenere nuovi ricordi.

    Anche se nessuna ricerca ha finora dimostrato che le frequenze di Schumann stiano modificandosi, è peraltro vero che l’enorme quantità crescente di campi elettromagnetici che diffondiamo nello spazio, entra in conflitto con l’energia elettromagnetica naturale della Terra.

    Tali interferenze stanno dimostrandosi talmente gravi che la NASA utilizza degli strumenti che sono una sorta di imitazione artificiale delle onde di Schumann per la difesa dei cervelli degli astronauti nello spazio, là dove le frequenze di Schumann svaniscono o entrano in grave conflitto con le onde elettromagnetiche inviate dal sole e dal cosmo. Lo stesso è stato fatto per i cosmonauti russi, quando gli scienziati spaziali si sono accorti che l’interferenza con le onde di Schumann aveva un’influenza nociva sulla salute e sul benessere. Un’interferenza che può causare la malattia e la morte.

    Rupert Sheldrake (biologo e saggista britannico, noto soprattutto per la sua discussa teoria della risonanza morfica) descrive i nostri corpi come gerarchie annidate di frequenze vibratorie che si manifestano come sistemi discreti all’interno di sistemi più grandi e più complicati.

    L’intero universo, dalle particelle sub-atomiche, alle forme di vita più complicate, alle nebulose ed alle galassie, può considerarsi come un gigantesco insieme di campi di risonanza di energia, tutti in costante interazione tra loro.

    Frequenze cerebrali

    Le onde cerebrali sono onde elettriche generate dall’attività del cervello.

    Ogni volta che uno dei neuroni che compongono il nostro cervello, entra in attività per ricevere o trasmettere un segnale psichico produce una scarica elettrica a bassissimo voltaggio (microvolt).

    Queste scariche elettriche prodotte dal nostro cervello si possono individuare con tracciati grafici che evidenziano l’attività elettrica del cervello tramite la registrazione dell’elettroencefalogramma (EEG).

    A seconda della frequenza, si dividono in:

    Onde gamma caratterizzate da una frequenza superiore ai 30 hertz.

    Durante la fase in cui si rilevano le onde gamma, è possibile sperimentare profondi poteri psichici, come, ad esempio, i poteri del medium in trance. Esse hanno una frequenza di 14-42 cicli al secondo,si rilevano raramente, e sono l’elettricità nervosa della personalità totalmente inconscia.

    Onde beta caratterizzate da una frequenza compresa tra 14 e 30 hertz.

    Lo stato di coscienza associato alle onde beta è connesso alla concentrazione, alla vigilanza intensificata e all’acuità visiva. La frequenza beta di 40Hz si crede sia collegata al processo della cognizione.

    Onde alfa con una frequenza compresa tra 8 e 13,9 hertz.

    Sono caratteristiche del rilassamento profondo, ma è uno stato di coscienza non abbastanza profondo da potersi già definire di meditazione. Nell’alfa, cominciamo ad accedere alla ricchezza della nostra creatività. È una sorta di portale verso gli stati di coscienza più profondi.

    Onde theta con una frequenza compresa tra 4 e 7/8 hertz.

    Il dominio delle theta è forse il più straordinario e il più evasivo. È anche il più difficile da ricordare, perché, normalmente, è il fugace stato di passaggio tra la veglia e il sonno o nel risveglio nel passaggio inverso dal sonno allo stato di veglia. In theta, possiamo sperimentare dei rapidi flash di immagini detti immagini ipnagogiche, di natura piuttosto misteriosa. Altre volte, questi flash consistono in suoni o in voci. È questo lo stato della trance, della trance ipnotica, delle immagini ipnagogiche, dell’accesso diretto all’inconscio. Come tale, poiché in theta si è privi degli schermi di difesa dell’Io, è lo stato dell’apprendimento totale e perfetto. In theta, viviamo il massimo della nostra creatività, dell’intuizione e di altre abilità di percezione extrasensoriale, come la telepatia.

    Onde delta caratterizzate da una frequenza compresa tra 0 e 3,9 hertz.

    Lo stato delta è associato al coma ed al sonno profondo, che un tempo si credeva senza sogni e che invece si è scoperto essere una fase di sogni molto vividi. Tale stato è collegato al rilascio dell’ormone della crescita GH (connesso alla guarigione ed alla rigenerazione) ed al rilascio della melatonina, un altro ormone in grado di sincronizzare il nostro orologio biologico e di stimolare le difese immunitarie. Ecco perché il sonno profondo è così ristoratore ed essenziale al processo di guarigione.

    Il passaggio da uno all’altro di questi stati di coscienza comporta grandi mutamenti nella nostra struttura energetica.

    Su tali onde opera da decenni l’elettrobiologia, ramo della biologia che studia i fenomeni elettrici che avvengono durante le manifestazioni vitali degli organismi e l’influenza dell’elettricità sui fenomeni biologici.

    Andrija Puharich, morto nel 1995, era un medico pioniere in ricerche sull’elettrobiologia e sulle capacità extrasensoriali del cervello. Durante la sua brillante carriera scientifica il Dott. Puharich detenne cinquantasei brevetti americani e stranieri per le sue invenzioni nel campo della medicina elettronica, neurofisiologia e biocibernetica.

    Durante la sua vita fu membro dell’Accademia delle Scienze di New York, dell’Associazione americana per l’Avanzamento della Scienza, dell’Associazione della Medicina Aerospaziale e l’Associazione americana per la Psicologia Umanistica. La sua mente vivace e anticonformista lo portò a riprendere alcune ricerche di Tesla con le onde non hertizane ELF (frequenze estremamente basse) rilevandone il potenziale nocivo per l’uomo e l’ambiente.

    Un suo pionieristico lavoro fu il creare una tecnologia, tutt’ora usata, nel far sentire i non udenti attraverso l’elettrostimolazione cranica con segnali elettronici che vanno direttamente al cervello.

    Tra le molte invenzioni va segnalato il suo brevetto US Patent 4394230, dove descriveva un metodo ed una strumentazione per il frazionamento delle molecole d’acqua. Questo brevetto spiega l’impiego delle frequenze per far risuonare le molecole d’acqua e così liberare i legami tra l’idrogeno e l’ossigeno, creando un ecologico combustibile ad acqua.

    Già negli anni ‘60 il dott. Puharich e il dott. John Taylor scoprirono che gli otto cicli per secondo erano anche la banda di frequenza con cui il cervello attivava capacità extrasensoriali quali visione a distanza, telepatia, telecinesi, ecc., capacità latenti presenti in ognuno di noi. Inizialmente lo scienziato americano effettuò numerosi esperimenti con i funghi Amanita Muscaria raccolti nel giardino del suo laboratorio di Glen Cove nel Maine, scoprendo che l’Amanita Muscaria, il fungo usato in diversi riti pagani e dai cristiani delle origini, aumenta le facoltà percettive solo nei soggetti già psichicamente sensitivi, ma era in grado di far risolvere brillantemente dei test anche a persone di intelligenza media dove le possibilità di soluzione casuale, secondo Puharich, erano praticamente inesistenti.

    Questi funghi considerati sacri hanno anche la peculiarità di far aumentare considerevolmente i limiti delle capacità fisiche di chi gli ingerisce. In quel periodo certamente non fu l’unico ricercatore a scoprire l’enorme potenzialità di questi ed altri funghi ancor più potenti, e certamente non pericolosi come l’Amanita Muscaria, per procurarsi stati mentali di ordine superiore. Il ricercatore, grazie al suo background scientifico, riuscì a notare che determinate frequenze avevano effetti ben precisi sulla mente umana. Già nel 1956 potette studiare un mistico indiano ed osservare come riusciva a cambiare a piacimento la frequenza delle proprie onde cerebrali passando da uno stato di coscienza ad un altro.

    Studiò anche un guaritore che riusciva a settare il proprio cervello ad 8 Hz ed indurre la stessa frequenza nella persona che curava. Gli otto cicli per secondo sono in grado di aumentare la predisposizione ad imparare, inducendoci al theta mode (stato cerebrale che ci porta ad essere creativi e ad avere profonde intuizioni di natura scientifica, mistica o comportamentale).

    Una delle peculiarità del nostro cervello è l’essere molto sensibile a qualsiasi strumento che emette onde di frequenza, tra cui le ELF, poiché tende a sintonizzarsi naturalmente con il segnale esterno.

    Nel prosieguo delle sue ricerche il ricercatore americano scoprì che se un soggetto veniva esposto a 7.83 hertz, la frequenza Schumann a cui vibra la Terra, si sarebbe ottenuta un’alterazione nella percezione facendolo sentire bene.

    Ad una frequenza di 10.80 hertz invece avrebbe suscitato un comportamento violento mentre 6.60 Hz avrebbe causato invariabilmente la depressione del soggetto. In ulteriori ricerche si trovò che la frequenza di 3.5 hertz provoca formazioni cancerogene, i 6-7 Hz risuonano nelle orecchie, danno la sensazione di restringimento del petto, incrementano la pulsazione sanguigna e la stanchezza, mentre tra i 8.60-9.80 hertz provocano sensazioni di formicolio ed induzione del sonno. Invece frequenze mixate tra i 17 Hz e 70 Hz provocano effetti biologici dannosi.

    Puharich in un suo testo definì gli 8 hertz come la differenza della velocità di fase tra la velocità delle orbite del protone contro quelle dell’elettrone, sta di fatto che gli 8 Hz possiedono la stranezza di poter oltrepassare sia un blocco elettromagnetico di vuoto (gabbia di Faraday) sia un’impenetrabile campo Meisner di un superconduttore. In parole povere, durante una moltitudine di esperimenti, si è scoperto che gli 8 hertz sono in grado di penetrare qualsiasi barriera fisica o energetica, svelando una loro natura di vettore multidimensionale non soggetta alla materia del nostro spazio-tempo.

    Gli 8 hertz hanno una simmetria d’onda di natura frattale che stimola la ghiandola pineale (ghiandola endocrina del cervello dei vertebrati le cui cellule producono la melatonina che regola il ritmo sonno-veglia) al rilascio dell’ormone della vita, la somatropina, che istiga il colesterolo a convertirsi a pregnenolone e quest’ultimo a DHEA (deidroepiandrosterone), tutti considerati elisir di lunga vita.

    L’epifisi, o ghiandola pineale, controlla la sincronizzazione circadiana del nostro sistema neuroormonale nei confronti di luce e temperatura. In studi di laboratorio si è scoperto come il trapianto della ghiandola pineale di un soggetto vecchio in un soggetto giovane ne accelera l’invecchiamento. Qualsiasi malattia della vecchiaia è causata da una perdita della sincronia del sistema ormonale.

    Uno tra i più potenti sincronizzatori ormonali antagonisti all’invecchiamento è l’N-acetil-5-metossitriptamina, conosciuto anche con il nome di melatonina, ed alcune carboline presenti nelle sostanze psicotrope usate durante le pratiche sciamaniche. In sperimentazioni su topi, la presenza di melatonina ha dimostrato di proteggere il tessuto cerebrale dalla perossidasi lipidica inoltre possiede un effetto di induzione del sonno, incrementando la fase REM (profonda) riducendo gli effetti collaterali di farmaci serotonino-simili.

    La melatonina riduce il danno cerebrale, dovuto ai radicali liberi, su malattie degenerative quali il morbo di Parkinson e la demenza di Alzheimer. La ghiandola pineale è attivata direttamente mediante l’emissione di un segnale ad otto cicli per secondo, mentre la melatonina, uno degli ormoni prodotti dall’epifisi, induce, con un identico segnale, la replicazione mitosica del DNA, rafforzando la riparazione del danno del DNA dovuto alla vecchiaia e, perfino, la rigenerazione. 

    La ghiandola pineale inoltre favorisce il rilascio serotoninico, con azione antidepressiva, potenziando il sistema immunitario. Il Dr. Robert Becker, nel suo libro Cross Currents, dimostrò che il calcio, elemento indispensabile anche nei processi di guarigione, viene rilasciato ad una frequenza di sedici cicli al secondo, ossia il primo multiplo degli 8 Hz.

    I ricercatori hanno visto che una corretta pratica della meditazione ad occhi chiusi stimola il cervello a lavorare con onde cerebrali di tipo alfa e che la sincronizzazione dei due emisferi cerebrali incomincia a lavorare a partire dagli otto cicli per secondo.

    Questa sincronizzazione biemisferica espleta una moderata azione antineoplastica ed incrementa la produzione di endorfine, sostanze endogene ad azione antidolorifica.

    L’Atomo Magnetico

    A rafforzare quanto detto in precedenza sulle frequenze vibrazionali dell’universo, andiamo ad esaminare gli studi di uno scienziato italiano: Pier Luigi Ighina.

    Pier Luigi Ighina, nato a Milano il 23 Giugno 1908, a 16 anni scopre l’atomo magnetico.

    Ighina, allievo e collaboratore di Guglielmo Marconi, è stato uno scienziato pressoché sconosciuto al pubblico, perché le sue scoperte ed invenzioni non hanno ottenuto alcun riconoscimento dalla scienza ufficiale ma che, qualora fossero prese in considerazione, potrebbero (secondo il Reiki master Giuseppe Zanella) cambiare radicalmente la vita dell’uomo.

    Nel libro L’Atomo Magnetico, suddiviso nelle due sezioni teoria (I) e tecnica (II), Ighina descrive le sue ricerche nel campo della fisica dell’atomo, in particolare la scoperta dell’atomo magnetico. Gli atomi magnetici sono costituiti da triplette neutre di quark (+1,-1,0). Secondo questo modello di atomo magnetico quindi non ci sono protoni e neutroni nel nucleo atomico che contengono quark, ma i quark stessi costituiscono l’atomo. 

    Ighina affronta lo studio dell’atomo da una prospettiva alquanto diversa rispetto agli altri ricercatori; infatti invece di sottoporre l’atomo all’azione di potenti campi magnetici o di particelle ad alta energia, decide di contenere il suo movimento utilizzando altri atomi, definiti assorbenti, che impediscono agli atomi luce e a quelli esterni di interferire nell’osservazione.

    L’atomo magnetico è il più piccolo rispetto agli altri atomi, possiede una pulsazione più veloce ed inoltre ha la caratteristica di imprimere il movimento a tutti gli altri atomi, diventando così il promotore di essi.

    Attraverso questo geniale accorgimento e mediante il microscopio atomico lenticolare di sua invenzione, Ighina è riuscito a classificare varie categorie di atomi in base alle loro differenti pulsazioni.

    Un concetto importante che Ighina intende sottolineare è che "l’atomo non oscilla, ma vibra, non si può dividerlo, sarebbe però possibile dividere la sua energia ma non l’atomo stesso".

    La scoperta dell’atomo magnetico avviene casualmente come scrive lo stesso Ighina: ero intento a queste prove quando, spostando inavvertitamente una calamita lì vicina, vidi che tutti gli atomi in osservazione e i cataletti di assorbimento si erano messi vertiginosamente in movimento scomparendo poi in una massa luminosa.

    L’atomo magnetico è il più piccolo rispetto agli altri atomi, possiede una pulsazione più veloce ed inoltre ha la caratteristica di imprimere il movimento a tutti gli altri atomi, diventando così il promotore di essi.

    L’Uomo è un’antenna?

    L’uomo, come ogni altro organismo vivente, emette e riceve radiazioni.

    L’ing. Georges Lakhovsky, studioso russo, riteneva che quello che noi attribuiamo all’istinto animale, come ad esempio il senso d’orientamento degli uccelli e dei pesci, sia il risultato dell’emissione e della ricezione di onde elettromagnetiche e in modo particolare delle radiazioni cosmiche.

    Lakhovsky sosteneva che Una cellula è schematicamente costituita da un protoplasma cellulare circondato da una membrana cellulare. Nel protoplasma è immerso il nucleo costituito da un filamento tubolare contenente liquido conduttore avvolto in sostanza cromatica isolante. Essa può essere considerata un circuito oscillante microscopico avente una determinata lunghezza d’onda assai corta. Il nucleo ricorda da vicino il circuito oscillante di Hertz poiché è un vero circuito elettrico dotato di Self induzione e capacità quindi suscettibile a oscillare e di risuonare con altissima frequenza. La bobina di induzione è rappresentata dalla spira continua di filamento nucleare, il condensatore è dato dalla capacità tra i due estremi del filamento stesso.

    Tutti gli esseri viventi, in quanto costituiti da quegli oscillatori elementari che sono le cellule, sono assimilabili a circuiti oscillanti ad altissima frequenza in grado di emettere e ricevere radiazioni elettromagnetiche. In quest’ottica energetica egli sosteneva che le malattie sono causate dall’interazione dell’irraggiamento cosmo-tellurico con le cellule. Infatti, in base alle indagini statistiche effettuate, chi abita in prossimità di terreni argillosi è più soggetto ai tumori di chi vive su terreni sabbiosi in quanto un suolo impermeabile oltre a provocare un’intensificazione delle radiazioni, dà anche luogo ad interferenze con il campo di radiazione naturale.

    L’ing. Lakhovsky sosteneva che la vita nasce dalla radiazione, è trattenuta dalla radiazione ed è soppressa dal disequilibrio oscillatorio. Se la cellula è costretta a vibrare ad una frequenza diversa da quella naturale, si danneggia e per guarirla occorre sottoporla ad una radiazione avente una frequenza tale da fornirgli l’energia necessaria per riportarla allo stato di salute naturale. Se per Pasteur era necessario uccidere i microbi, per Lakhovsky era sufficiente ripristinare l’oscillazione ovvero l’energia cellulare naturale mediante l’impiego di radiazioni aventi frequenze adeguate. Mosso da queste considerazioni, ideò alcuni dispositivi energetici costituiti da anelli aperti di rame e argento isolati e di dimensioni variabili in modo da ottenere bracciali, collane e cinture. Tali dispositivi erano veri e propri circuiti oscillanti aperti in grado di riequilibrare lo stato energetico delle cellule e di guarirle. Dal 1924 impiegò i suoi circuiti oscillanti nella battaglia contro il cancro, presso l’ospedale della Salpetriére a Parigi. Inizialmente condusse i suoi esperimenti su gerani affetti da tumore ottenendo le prime guarigioni e successivamente, spinto dal primario del reparto di oncologia, su malati terminali di cancro ricoverati presso l’ospedale, ottenendo la guarigione straordinaria di soggetti ritenuti dai medici incurabili.

    Lakhovsky progettò e costruì un oscillatore a lunghezze d’onde multiple che, emettendo innumerevoli armoniche, era in grado di entrare in risonanza con qualsiasi gruppo di cellule del corpo umano.

    Con Lakhovsky è nata la medicina vibrazionale.

    L’inventore americano Royal Raimond Rife, grazie ad un potente microscopio di sua invenzione, è stata la prima persona al mondo in grado di vedere i virus. Nel 1920 riuscì ad identificare e isolare quello che definì il virus del cancro umano a cui diede il nome di bacillo X.

    Rife inventò un dispositivo che attraverso l’emissione di onde elettromagnetiche era in grado di distruggere le cellule cancerose che si trovavano dentro il suo raggio d’azione.

    Nel 1934, l’Università della Carolina del Sud sponsorizzò un Comitato di ricerca, composto da medici e patologi, per esaminare 16 malati terminali di cancro condotti presso la clinica di Rife. Dopo 90 giorni 14 pazienti su 16 risultarono completamente guariti e dopo altri 130 giorni, a seguito di una modifica introdotta nel trattamento, anche gli ultimi due pazienti guarirono.

    Il metodo usato da Rife per distruggere i virus consisteva nell’aumentare l’intensità della frequenza irradiata fino al valore della frequenza di risonanza del virus. È lo stesso principio utilizzato dai medici per disintegrare i calcoli renali e dalle cantanti per mandare in frantumi un bicchiere di cristallo quando una nota raggiunge la frequenza di risonanza del bicchiere. È da notare che tale frequenza non danneggiava i tessuti circostanti. Purtroppo, nel 1939 la maggior parte dei 44 medici che otto anni prima lo avevano osannato negarono persino di averlo mai incontrato. Alcuni incidenti quali la distruzione del suo laboratorio, l’uccisione di alcune persone a lui vicine e la distruzione di tutta la documentazione in loro possesso, convinsero Rife a porre fine alle sue ricerche.

    Dal 1939, pur di nasconderlo all’opinione pubblica, la stessa esistenza del Dr. Rife è stata messa in discussione.

    Anche la biologa canadese D.ssa Hulda Regehr Clark ideò un dispositivo elettronico chiamato Zapper che emette, a basse tensioni (circa 7-9 volt), frequenze capaci di distruggere microbi, parassiti, muffe, ecc., creati nell’intestino o introdotti con gli alimenti. I parassiti dall’intestino, per mezzo del sangue, vengono trasportati in tutto l’organismo andando ad annidarsi nei punti del corpo dove il terreno è per loro più propizio.

    Questa sorta di antibiotico elettronico non ha controindicazioni per l’organismo umano e bastano poche applicazioni per eliminare parassiti, microbi e virus patogeni, dal sangue e dalle cellule degli esseri viventi. Poiché eliminando dei cadaveri dal corpo possono prodursi dei disturbi, occorre mettere in atto, contemporaneamente, un’adeguata terapia disintossicante.

    Il limite di questo tipo di terapie è dovuto al fatto che non si può avere vera guarigione se non si modifica il terreno su cui proliferano i germi patogeni.

    La Bioenergetica

    Il Prof. Walter Kunnen (ingegnere e ricercatore belga) da alcuni decenni si occupa dello studio delle complesse manifestazioni energetiche della Biosfera e delle sue influenze sulla salute ed il benessere dell’uomo.

    Secondo il Prof. Kunnen, il corpo umano è un’antenna e come ogni antenna emette e riceve frequenze. Inoltre, ha dimostrato che ogni organo emette su una frequenza o lunghezza d’onda propria. Ne consegue che grazie alla sua funzione di antenna il corpo umano può nutrirsi delle energie presenti nella biosfera o subirne gli effetti nocivi.

    Analizzando le frequenze emesse dagli organi del corpo umano, mediante uno strumento molto sensibile noto come antenna Lecher, egli asserisce di riuscire ad individuare gli organi affetti da patologie.

    Antenna Lecher

    Per Kunnen particolare importanza per la salute riveste la camera da letto (disposizione, materiali da costruzione, arredi, impiantistica elettrica ed idraulica, ecc.) dove il nostro corpo riposa durante la notte. Durante il sonno, infatti, il corpo rimanendo nella stessa posizione per diverse ore viene impressionato, come una lastra fotografica, da tutte le radiazioni emesse dall’ambiente circostante nel raggio di 150 m., realizzando un ologramma cioè un’immagine tridimensionale delle energie della biosfera.

    Così come i raggi luminosi creano all’interno di una sfera piena d’acqua l’immagine di una stanza, allo stesso modo i campi energetici esterni creano l’immagine olografica della biosfera nel corpo umano.

    Secondo Kunnen è possibile curare le diverse patologie semplicemente sanando, da un punto di vista energetico, l’ambiente in cui si vive a partire dalla propria abitazione e dall’ambiente in cui si lavora.

    Radiestesia

    Sin dall’antichità l’uomo ha sempre percepito l’esistenza di radiazioni invisibili ai sensi materiali, energie che possono essere positive o negative, nei sarcofagi egizi sono stati trovati pendoli e rametti a forcella. L’uomo ha ricercato queste energie per costruirvi insediamenti e luoghi di culto. Esempi di questi siti sono Stonehenge e Glastonbury in Inghilterra, la Cattedrale di Chartres in Francia, ecc.

    Abbiamo visto nelle pagine precedenti come ogni cosa in natura vibri ed emetta radiazioni aventi differenti lunghezze d’onda. Nonostante la maggior parte di queste radiazioni non sia percepibile con i comuni sensi materiali, ogni essere vivente sulla Terra, incluso le piante e gli animali, ha delle facoltà che gli consentono di percepirle. La scienza che studia la capacità di percepire radiazioni che si trovano al di sotto della soglia sensoriale viene chiamata Radiestesia.

    La radiestesia anticamente veniva chiamata Rabdomanzia ed era impiegata per la ricerca delle fonti d’acqua o dei metalli come l’oro. Il radioestesista è colui che utilizza per le sue indagini bacchette, pendoli o biotensor, strumenti che non hanno come alcuni credono poteri propri, ne tantomeno magici, ma servono esclusivamente ad amplificare le reazioni muscolari e nervose del radiestesista quando interroga la sua sensibilità extrasensoriale.

    La radiestesia è la capacità che ha ogni essere umano di ascoltare, sviluppando la propria sensibilità, il proprio Sé e l’ambiente in cui vive. Egli può ottenere risposte e scegliere cosa è meglio per lui, al di là dell’opinione altrui. Chiaramente non essendo possibile percepire radiazioni che devono ancora essere emesse, non sarà possibile interrogare e predire avvenimenti futuri. Affinché avvenga la comunicazione tra il radiestesista e l’oggetto o la persona in esame occorre che entrambi vibrino alla stessa frequenza detta frequenza di risonanza.

    La sede dell’apparato ricetrasmittente del corpo umano, nelle applicazioni radiestetiche, si trova nel plesso solare.

    I Biofotoni

    Si è osservato che se in due bicchieri, posti uno a fianco all’altro senza che si tocchino, viene versato sangue fresco di animale e in uno dei due viene aggiunta una sostanza in grado di far reagire gli anticorpi del sangue, dopo un pò di tempo è possibile rilevare la stessa reazione anticorpale anche nel sangue dell’altro bicchiere senza che vi sia stata aggiunta alcuna sostanza. L’informazione è passata dal sangue del primo bicchiere a quello del secondo, scatenando la stessa reazione anticorpale.

    Secondo il biofisico Fritz Albert Popp, ogni cellula vivente emette segnali specifici sotto forma di una debolissima luce laser (biofotoni) che ha la capacità di trasportare informazioni. Questa scoperta avvalora la componente energetica del corpo umano sia in fase di costruzione sia di guarigione.

    Il nostro corpo è costituito da 50 trilioni di esseri viventi cellulari che comunicano fra di loro alla velocità della luce, per organizzare la casa comune dell’organismo umano. In questa prospettiva la malattia appare sempre più come un’interruzione delle linee di comunicazione biofotoniche all’interno dell’organismo operata da batteri, virus, funghi, parassiti, sostanze inquinanti e tossiche, che nel loro complesso vengono chiamate tossine.

    La medicina naturale ha come primo obiettivo l’eliminazione delle tossine e il ripristino delle corrette linee di comunicazione e quindi della salute, agendo sulla causa delle malattie e non solo sui sintomi come fa la medicina allopatica.

    Questa nuova visione energetica del funzionamento del corpo umano è avvalorata da un’altra importante scoperta scientifica.

    I tre cervelli ed il campo elettromagnetico del cuore

    Secondo il neurologo Paul MacLean, il nostro cervello è costituito da tre componenti distinte, ognuna delle quali rappresenta un momento evolutivo ben preciso della specie umana. Un pò come succede in un sito archeologico o con gli strati geologici delle montagne, anche il nostro cervello sarebbe il risultato finale di tre sedimenti stratificatisi durante l’evoluzione:

    l’archipallium o cervello primitivo, costituito dal cervelletto e dal bulbo spinale;

    il paleopallium o cervello intermedio, costituito dal sistema limbico;

    il neopallium o neocortex chiamato anche cervello superiore, costituito dagli emisferi cerebrali.

    Il primo corrisponde al cervello rettile ed è sede degli istinti primari e di funzioni vitali come per esempio il controllo del ritmo cardiaco e respiratorio; il secondo corrisponde nella scala evolutiva al cervello dei mammiferi, specie di quelli più antichi ed è coinvolto nell’elaborazione delle emozioni; il terzo, più recente, è esclusivo dei primati ed è sede di tutte le funzioni cognitive e razionali.

    Pur se perfettamente coordinate tra loro, queste tre aree encefaliche sarebbero, secondo MacLean, indipendenti l’una dall’altra e in grado di dominarsi reciprocamente.

    L’idea, in sostanza, che la corteccia cerebrale dominasse e coordinasse l’intero funzionamento del cervello, veniva così a cadere ed obbligava a riformulare tutte le ipotesi fino allora avanzate sull’elaborazione dei pensieri e sulle cause dei comportamenti nell’essere umano, ivi inclusa la malattia.

    Oltre al cervello (o tre aree) encefalico c’è poi un secondo cervello localizzato invece nel nostro cuore: il cervello cardiaco. Nel 1991, il Dott. J. Andrew Armour con la sua ricerca pionieristica sulla neurocardiologia, ha introdotto il concetto di un vero e proprio piccolo cervello anche nel cuore.

    Da ciò si può risolvere il dilemma relativo al fatto che nel feto il cuore inizia a battere prima della formazione del cervello.

    Nel suo libro intitolato La scienza del Cuore, pubblicato nell’ambito della saggistica scientifica dell’Istituto HeartMath di Boulder Cree in California, Andrew Armour spiega che il cuore è un centro nervoso complesso che opera in modo autonomo rispetto al cervello encefalico.

    Nel cuore sono stati trovati più di 40.000 neuroni e si è scoperto che qui vengono sintetizzati e rilasciati anche diversi tipi di ormoni e neurotrasmettitori. Il cuore rappresenta inoltre il più potente generatore di energia elettromagnetica nel corpo umano, basti pensare che il campo elettrico del cuore (misurato con l’elettrocardiogramma (ECG)) è circa sessanta volte maggiore in ampiezza rispetto a quello del cervello encefalico, ed il suo campo magnetico (misurato con l’elettroencefalogramma (EEG)) ha un’intensità più di cinquemila volte superiore (ha un diametro che si estende dai due metri e mezzo ai tre metri, con l’asse centrato nel cuore).

    Secondo gli studi del gruppo di ricerca dell’Institute of HeartMath, la variabilità del battito del nostro cuore ha un’enorme influenza sul funzionamento del cervello encefalico e la comunicazione tra cuore e cervello è molto più intensa e rilevante di quella che avviene nella direzione opposta, tra cervello e cuore.

    I campi elettromagnetici generati dal cuore permeano ogni cellula e possono agire come un segnale sincronizzatore per il corpo in maniera analoga all’informazione portata dalle onde radio.

    L’evidenza sperimentale dimostra che questa energia non solo è trasmessa internamente al cervello ma è anche recepibile da altri che si trovino nel suo raggio di comunicazione.

    La componente magnetica del campo del cuore non è impedita dai tessuti e può essere misurata a diversi piedi di distanza dal corpo con uno Strumento a Superconduzione di Interferenze Quantiche (SQUID) basato su magnetometri.

    C’è però un terzo cervello, che forse molti non conoscono, che è localizzato nell’addome, è che è chiamato anche cervello enterico. Il primo a parlarne è stato Michael Gershon, della Columbia University, nel 1998, con il suo libro Il secondo cervello (pubblicato da UTET nel 2013). Gershon è considerato uno dei padri della neurogastroenterologia, una nuova disciplina che si occupa di studiare appunto questo sistema nervoso per curare in modo più efficace molti disturbi gastrointestinali.

    A quanto pare abbiamo un centro neurale complesso e autonomo, un vero e proprio cervello, nella pancia che conta più di 500 milioni di neuroni, e che ha una dimensione e articolazione simile al cervello di un gatto. Questi neuroni sono rintracciabili nei tessuti dell’intestino ed anche nell’esofago e nello stomaco. Il cervello enterico invia e riceve segnali nervosi comunicando direttamente con il cervello della testa e con altri organi. E produce anche una serie di ormoni e neurotrasmettitori, basti pensare che ben il 95% della serotonina nel nostro corpo viene da qui.

    Tutti quanti, probabilmente, abbiamo sperimentato situazioni in cui testa, cuore e pancia ci suggeriscono cose diverse; essi, in sostanza, pensano in modo diverso causando indecisione, malesseri o anche conflitti interiori.

    La comunicazione tra i nostri tre cervelli è quindi costante e molto importante e avviene in ogni istante. A volte ci rendiamo conto, nella vita quotidiana, di come questi tre centri ci inviino messaggi anche contrastanti o contraddittori.

    Se sappiamo di poter contare addirittura su tre cervelli, il punto è come utilizzare al meglio ciascuno di essi e soprattutto come allineare le loro intelligenze, come fare in modo che lavorino bene insieme. A questo proposito, vogliamo citare due ricercatori e trainer australiani: Grant Soosalu e Marvin Oka, i quali partendo dalle più recenti ricerche scientifiche sull’esistenza dei tre cervelli, hanno sviluppato un innovativo metodo per agevolare la comunicazione e l’integrazione di cervello, cuore e pancia, attraverso una serie di tecniche chiamate mBIT (multiple Brain Integration Techniques).

    DNA

    Il DNA, come sappiamo, ha la forma di una doppia elica avvolta su se stessa. Tale configurazione è tipica di un circuito oscillante in grado di trasmettere e ricevere informazioni. Grazie a questa caratteristica del DNA le cellule possono comunicare tra loro e con i campi energetici. Ogni cellula del corpo umano, contiene un microchip avente una capacità di memoria di 3 Gigabits, riceve dall’ambiente circostante informazioni di natura elettromagnetica, li immagazzina, li processa e a sua volta li trasmette. La frequenza naturale del DNA, in base alla sua conformazione, è di 150 megahertz e corrisponde alla frequenza della luce blu, il colore del cielo e degli oceani.

    Negli anni ‘90 un’equipe multidisciplinare di scienziati, diretta dal Dott. Pjotr Garjajev, ha fatto alcune importanti scoperte: ha messo in relazione la struttura del codice genetico con tutti i linguaggi esistenti o meglio ha visto che i linguaggi umani seguono la struttura e le regole del codice genetico; inoltre, ha scoperto che il 90 % del nostro DNA, che la scienza ufficiale si ostina a definire DNA spazzatura, in quanto non è in grado di spiegarne la funzione, viene impiegato per comunicare. Infatti, è stato osservato che cromosomi danneggiati dai raggi X possono essere riparati utilizzando il linguaggio modulato dalla luce laser e dalle onde radio.

    Mentre la scienza occidentale ricerca nuove medicine chimiche, traendo informazioni dalle ricerche sul genoma, gli scienziati russi seguono un approccio più olistico cercando di capire il funzionamento del DNA nella sua globalità e sviluppando dispositivi elettronici per la cura delle malattie che dovrebbero sostituire i costosi e pericolosi rimedi chimici della medicina allopatica.

    Era ben nota dalle filosofie orientali l’influenza dei suoni e quindi delle parole (mantra) sul funzionamento dei nostri organi, adesso è stato scoperto che il DNA reagisce al suono delle parole.

    Siamo immersi in un campo di energia intelligente che agisce sul DNA fornendogli le informazioni per la costruzione degli organismi viventi e l’energia necessaria per il corretto funzionamento delle cellule. Il DNA, tramite i biofotoni, comunica con tutti gli organismi interni ed esterni al corpo umano e con tutti i campi informati dell’universo. In realtà siamo una sorta di ricevitori che galleggiano in un caleidoscopico mare di frequenze.

    La ghiandola pineale o epifisi

    La pineale è una piccola ghiandola endocrina, situata al centro del cervello, che svolge importantissime funzioni fisiologiche.

    Trattandosi di un’antenna sensibilissima il suo corretto funzionamento, in una società come la nostra bersagliata da ogni tipo di radiazione (segnali televisivi, cellulari, eccessiva illuminazione nelle ore notturne, ecc.), può essere compromesso.

    All’età di 12 anni la sua atrofizzazione, a causa della formazione di calcificazioni, inibisce la sintesi di ormoni come la melatonina e la pinolina, fondamentali sia per il benessere psico-fisico sia per accedere al fantastico mondo delle percezioni extrasensoriali (apertura del terzo occhio).

    Un metodo suggerito per la riattivazione della ghiandola pineale è quello di rimanere al buio per 72 ore e mangiare cibi ricchi di triptofano, sostanza base per la produzione della melatonina.

    Quando è attiva secerne un liquido, chiamato dagli orientali amrita, a cui vengono attribuiti poteri miracolosi tra cui la guarigione da tutte le malattie, l’immortalità e l’illuminazione.

    Proprio come i sismografi sono usati per misurare i terremoti, è possibile misurare la frequenza energetica di una persona su una scala specifica di Vibrazioni.

    I ricercatori usano il test muscolare e la kinesiologia per determinare dove le persone sono su questa scala. Come si può vedere, le emozioni pesanti come la tristezza, senso di colpa o umiliazione vibrano a frequenze basse, mentre i sentimenti come l’amore, la felicità e l’illuminazione vibrano a frequenze elevate, edificanti.

    Il livello che dovremmo raggiungere è almeno 500.

    500 è la vibrazione dell’amore.

    Quando si vibra a questo livello, la vita diventa drasticamente diversa: l’amore, la gioia, e l’abbondanza sono all’improvviso a portata di mano. Il dolore, lo stress, e la lotta sembrano sciogliersi e diventare un polo di attrazione per ciò che veramente desidera.

    Frequenze vibrazionali vitali degli alimenti

    La biofisica alimentare

    Le cellule sono l’elemento fondamentale di cui sono composti tutti i tessuti di un organismo, sia esso umano, animale o vegetale. È una singola unità di materiale vivente capace di autoriprodursi. Una cellula assomiglia ad un uovo e si compone di:

    1. Nucleo (es. il tuorlo): è la parte centrale adibita alla riproduzione e all’accrescimento della cellula.

    2. Citoplasma (es. albume): è l’elemento che consente alla cellula di contattare ed interagire con l’ambiente esterno; è infatti in grado di irritarsi, contrarsi, assorbire, espellere e respirare. Nel citoplasma si trovano corpuscoli di varia forma e volume che fanno parte del sistema vivente della cellula (mitocondri, ecc.).

    Tutte le reazioni, che definiscono le condizioni essenziali di un ambiente in cui la vita sia possibile, si svolgono nell’ambito di determinati valori, tra questi il più importante è il rapporto acido/basico. All’interno del nostro organismo questo rapporto dovrebbe sempre rimanere costante, si possono però creare delle condizioni troppo acide (per eccesso di potassio) oppure troppo basiche (per eccesso di sodio).

    Per misurare il rapporto acido/basico viene utilizzato un termine di paragone chiamato pH. Nel campo medico, il pH viene utilizzato per misurare il liquidi organici ed in particolare il sangue, la saliva e l’urina. Questi liquidi vengono definiti:

    ACIDI, quando il pH è compreso tra 0 e 7,06;

    NEUTRI, quando il pH è uguale a 7,07;

    BASICI o ALCALINI, quando il pH è compreso tra 7,08 e 14,14.

    Le energie segrete degli alimenti

    Intorno al 1960, il Dr. A. George Wilson completò lo sviluppo di un’apparecchiatura elettrica molto sensibile che chiamò Neuro-Micrometro. Questo strumento, una volta collegato con elettrodi in contatto con la superficie del corpo di una persona, è in grado di registrare il flusso di elettricità che scorre nei suoi nervi.

    Il Neuro-Micrometro è in grado di misurare:

    Rapporto acido/basico

    Energia che scorre nei nervi

    Energia funzionale

    Ossidazione delle cellule

    Riserva di energia organica

    Tensione emotiva

    Tossicità organica

    Con l’ausilio del Neuro-Micrometro, si può ottenere un’indicazione abbastanza approssimata della condizione di alcuni organi interni oppure delle ghiandole endocrine. Queste misurazioni diventano possibili in quanto vi sono sul corpo dei punti riflessi.

    Cos’è la salute? 

    Per definire la condizione di buona salute, la cosa migliore da fare è esprimersi in termini di energia funzionale, una forma di corrente nervosa, anche chiamata bio-elettricità, che fornisce gli impulsi necessari al movimento degli arti ed alla vitalità di tutte le cellule che costituiscono il nostro organismo. Va sottolineato il fatto che tale energia non potrà mai essere fornita da alimenti cotti, surgelati o provenienti da animali morti.

    L’elettricità è definita come un’onda di elettroni che sono costretti a muoversi da atomo ad atomo. Vi sono molti modi per creare dell’elettricità, quella nel nostro organismo è causata da reazioni chimiche (come quando si carica una batteria) che avvengono nelle cellule; tale processo prende il nome di ossidazione.

    L’ossidazione avviene come conseguenza dell’assorbimento di ossigeno e nutrimento da parte delle cellule. Nel momento che l’ossigeno e gli elementi nutritivi giungono al loro nucleo e ne diventano parte integrante, viene a crearsi una minuscola corrente elettrica che ammonta a circa un 50-milionesimo di Volt.

    Questa corrente, anche se appare assai debole, è sufficiente per mantenere in vita una cellula e, quando si combina con quella di altre cellule (come accade nel cervello), diventa sufficiente per causare un flusso di energia nervosa che, diretto verso una parte dell’organismo, prende il nome di impulso nervoso e può produrre un’azione.

    Siccome sono gli alimenti che assumiamo a permettere la generazione di questa energia, spetta a noi stessi il compito di mantenere l’integrità termica, chimica, strutturale e funzionale del corpo. Questi quattro fattori sono ugualmente importanti ma, purtroppo, solo i primi tre sono stati presi nella dovuta considerazione. Quanto il cibo, possa essere correlato alla generazione dell’energia che mantiene le attività funzionali del corpo, è stato infatti un argomento alquanto trascurato.

    La prima cosa da fare, nella ricerca di una dieta ottimale, dovrebbe essere l’attenta considerazione dell’effetto che essa avrà sulle cellule dell’organismo, sul rapporto acido/basico e quanto potrà aumentare o diminuire l’energia nervosa disponibile. Il Dr. Wilson enumera quattro modi nei quale una dieta scorretta può interferire nel buon funzionamento delle cellule:

    1. Incapacità di provvedere il giusto nutrimento alle cellule, sia per i processi di ossidazione che per la creazione di nuove cellule.

    2. Creazione di eccessiva acidità, che interferisce con i processi ossidativi delle cellule.

    3. Incapacità di creare l’acidità sufficiente a creare la differenza di potenziale necessaria per permettere il fluire dell’energia lungo i nervi del corpo.

    4. Eccessiva assunzione di alimenti che può ostacolare la circolazione dei fluidi all’interno dell’organismo. Se i fluidi non circolano liberamente i nutrimenti non possono giungere alle cellule nella dovuta quantità e non vi potrà neppure essere un’adeguata eliminazione dei rifiuti dovuti alla loro attività. Entrambi questi fattori creano una malnutrizione delle cellule: l’unico fattore, secondo il Dr Wilson, che sta alla base di molte malattie, specialmente quelle croniche.

    La ricerca dell’Ing. Andrè Simoneton

    L’Ing. Simoneton, francese, ha speso ben 20 anni facendo ricerche sull’effetto che gli alimenti possono avere sul corpo umano. Poiché tutto ciò che vive, compreso il nostro organismo, emette radiazioni, egli si chiese quali radiazioni lo indeboliscono e quali lo fortificano (vedi libro Radiations des Aliments di André Simoneton).

    Per portare avanti le sue ricerche usò un contatore Geiger, una camera ionizzante di Wilson, il Biometro di Bovis, che è graduato in Angstroms (A) e può misurare anche le onde che sono lunghe solo un decimilionesimo di millimetro.

    Con tali strumenti fu in grado di stabilire che ogni essere umano emette delle radiazioni attorno ai 6200/7000 Angstroms (questa lunghezza d’onda corrisponde al colore rosso dello spettro solare). Constatò anche che al di sotto dei 6500 Angstroms l’organismo non può più mantenersi in buona salute e compare la malattia.

    Per mantenersi con vibrazioni ad una lunghezza d’onda superiore ai 6500 A (verso l’infrarosso) il nostro organismo deve continuamente adattarsi all’influenza di ogni specie di radiazioni, siano esse dovute a: pensieri, emozioni, alimentazione, medicamenti, radiazioni cosmiche, solari, terrestri, ecc.

    Un ruolo assai importante, per il mantenimento della buona salute, viene pertanto rivestito dagli alimenti, dalle bevande, dal modo di vita e dall’ambiente in cui si vive.

    Prove di laboratorio, effettuate su animali, hanno dimostrato che gli alimenti sintetici, pur fornendo un’alimentazione equilibrata dal punto di vista qualitativo e calorico, non è sufficiente per fornire uno sviluppo normale. Questo significa che oltre ai consueti elementi (proteine, carboidrati, ecc.) gli alimenti devono anche possedere delle vibrazioni energetiche, capaci di mantenere la vita.

    Una volta fatte queste considerazioni, l’Ing. Simoneton controllò un gran numero di alimenti che suddivise nelle 4 grandi categorie riportate qui sotto.

    Le qualità vibrazionali e vitali dei cibi

    1 - ALIMENTI SUPERIORI (vivi) con vibrazioni sopra i 6500 A;

    2 - ALIMENTI DI APPOGGIO, con vibrazioni da 6500 a 3000 A;

    3 - ALIMENTI INFERIORI, con vibrazioni dai 3000 in giù;

    4 - ALIMENTI MORTI, senza alcuna vibrazione.

    Alimentazione

    L’alimentazione è un argomento complesso che necessiterebbe lunghi approfondimenti per valutare quali sono gli alimenti migliori ed in quali quantità, a seconda delle caratteristiche del consumatore (corporali, attività fisica/lavorativa, patologie, ecc, ecc.)

    Nelle prossime pagine, non ci addentreremo in diete particolarmente estreme quali il crudismo, le diete vegane, le diete iperproteiche o altro, ma ci focalizzeremo su indicazioni alimentari salutistiche.

    I migliori alimenti superiori vivi sono:

    la frutta fresca matura;

    i succhi di frutta fatti in casa e subito bevuti;

    gli ortaggi e legumi crudi oppure cotti a basse temperature (max 70 °C);

    il grano, i farinacei, la farina ed il pane integrale;

    i dolci fatti in casa;

    la frutta oleaginosa;

    le olive, le mandorle, i pinoli, le noci, i semi di girasole, le nocciole, le noci di cocco e la soia;

    il burro freschissimo di giornata;

    i formaggi NON fermentati;

    la crema del latte;

    le uova di giornata.

    Altri alimenti di appoggio sono:

    il latte fresco appena munto,

    il burro;

    le uova non di giornata;

    il miele;

    lo zucchero di canna;

    il vino;

    l’olio di arachidi;

    le verdure scottate in acqua bollente.

    Alimenti inferiori da limitare a piccole quantità a settimana:

    la carne cotta;

    i salumi;

    le uova dopo il 15 giorno;

    il latte bollito;

    il the;

    il caffè;

    le marmellate;

    il cioccolato;

    il pane bianco;

    tutti i formaggi fermentati.

    Alimenti morti da evitare o da ridurre a piccole quantità mensili:

    le conserve alimentari;

    le margarine;

    tutte le pasticcerie ed i dolci fatti con farina raffinata e prodotti industriali;

    i liquori e gli alcolici;

    lo zucchero

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