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Dieci Lustri
Dieci Lustri
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E-book175 pagine2 ore

Dieci Lustri

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Info su questo ebook

Ecco, in questo racconto all’incirca si intrecciano storie come quella sotto ma anche altre molto diverse, che poco hanno a che fare con tutto il resto.
 Ma è venuto così.

Ehi avrei voglia di vederti.
Il muso, il sorriso.

Il profumo. Il muoversi. La scia.
Ma poi no.
Perché salirebbe la voglia di toccarti.
E di tutte quelle robe che si mettono in moto nella testa per arrivare a farlo.
E magari riuscirci.
E sentire che piace. La foga e poi la pace.

Un decollo congiunto. L'atterraggio altrettanto.
Ehi meglio non vederci.
Rimescolare, riversare risorse del cuore.
Agitarsi sfiorarsi.
Baciarsi.
No dai oggi no.
Non accettare. Lasciamo stare. Stringiamo niente.
Rimane tutto .. regolare.
LinguaItaliano
Data di uscita18 lug 2017
ISBN9788826483481
Dieci Lustri

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    Anteprima del libro

    Dieci Lustri - Gem Luis Tallys Mendoza

    Ringraziamenti

    Prefazione

    A cura di DANILO LANDI

    Quando mi ha detto il titolo subito non ho ben capito, pensavo si trattasse di roba che ha a che fare coi calzolai o col trattamento della pelle per le borsette.

    Lui ha qualcuno nella cerchia dei conoscenti che lavora in quel ramo, o che ci ha lavorato, perciò credevo avesse ricamato storielle pescando aneddoti da uno di quelli per poi riproporli in salsa romanzata farciti delle solite nefandezze con cui riempie la prosa. Invece lo stronzo prova a suonar l’andiamo di quando un uomo diventa senatore, coi figli che crescono, le coetanee che arrancano ma non mollano, la carne giovane che comunque fa sempre gola e la carne alla griglia che fa tanto gola pure quella.

    Beh, devo dire che il giochino gli viene ancora bene: è una faticaccia per me questo tipo di esternazione, un po’ come Fonzie in quella storica puntata in cui doveva pubblicamente ammettere ‘ho sbagliato’. Sarei ben felice di stroncarlo facendomi beffe dei suoi scritti ma non son così malvagi da consentirmi di farlo.

    E allora non c’è il due senza il tre: anche stavolta la prefazione la metto io, a macca o quasi come sempre: andrà a finire che mi inviterà ad una di quelle cene devastanti che lui e i suoi amici di baccanale organizzano a ripetizione. Meglio di niente, mi accontenterò ..

    Dieci lustri son cinquant’anni, mezzo secolo, quando il bello è alle spalle ma occorre impegnarsi per stare a galla e far finta di credere come fosse un dogma che il meglio deve ancora arrivare ..

    E allora lui s’affanna a raccontare e che qui e che là, tettine e lati B, cuori che battono mani che si intrecciano ragazzini che crescono, amanti che nitriscono, ricchi premi, cotillones e cotenna.

    Le solite canelle-miraggio vestite bene quasi fosse vita vissuta, spruzzate di follia e ricoperte di dialetto grasso.

    Però fa sorridere e, porca puttana, c’ha quel ritmo denso che la seconda volta scopri sfumature che al primo giro sfuggono, e vabbè: mi tocca di rileggere pure questo racconto qui.

    DIECI LUSTRI

    Altri mesi e mesi di Ics Eipsilon

    Si-sì, ora che son consapevoli :-) questo terzo giro di valzer lo dedichiamo agli anzianotti: sembrano schermirsi un po’ per gli argomenti ma alla fine hanno una copia della Bomba ben in vista sul tavolino in salotto ..

    Prologo

    Poi girò in neve. Non lieve: quella pesante che le ruote schizzano alta addosso ai malcapitati sui marciapiedi.

    E allora quello che aveva il negozio sbuffò al pensiero di spalare di fronte alla vetrina l’indomani mattina e spazzare con la segatura il pavimento davanti al bancone ripulendo le orme a mo’ di suola lasciate dai clienti. Già gli rompeva tenere aperto la domenica che ‘ sti cacchio di centri commerciali stanno distruggendo il confine tra lavoro e riposo ’ figuriamoci con la neve.

    Milla Vaniglia inorridì addirittura all’idea di far la stessa cosa di lì a poco in lungo ed in largo per gli abbondanti vani del bar, tornando a casa ben oltre l’orario previsto, quando anche chi l’aspettava si sarebbe stancato e allungato sul divano sprofondando nel sonno.

    Il Vigile era preoccupato: una nevicata notturna in un sabato tra le festività avrebbe colto impreparati gli addetti alla spalatura e a seguire si sarebbero ingolfate le strade, una disdetta.

    Drugo Fantini invece colse il lato positivo: lui era in un momento romantico, finalmente una stanga mora dagli Urali gli motivava l’esistenza e – quasi, forse – era giunto il momento di smettere con la briscola e il tressette conditi brut: la coltre bianca ha in effetti un proprio fascino, quando ricopre tutto e cambia il paesaggio, mette addosso una sacrosanta voglia di stare al caldo sotto le lenzuola, magari solo abbracciati, magari a far ginnastica.

    Il nonnino di suo sorrise all’idea della Milla a casa col proprio uomo, lui non si sarebbe addormentato sul divano nonostante gli ottant’anni certificati: " La ghà da esòr un bèl spètacol clà ragasa lì quand at la cheèv zò .. "

    (dev’esser proprio un bello spettacolo quella ragazza quando la spogli)

    Ad Acciaio tutto questo non andò proprio giù, oltretutto con la neve la caccia era proibita, decise quindi per ripicca di smettere di bere: decisione umorale che immediatamente gli costò parecchio, in special modo sentir gli altri tra mormorii e risolini che lo additavano di compatimento quando, dopo tre sonorissime bestemmie piene, avvicinò alle labbra una gasata da 50cc al posto del rosé.

    A Merletto - figurarsi se stava zitto – la neve suonò indifferente.

    Ma cosa vuoi che me ne freghi a me di tre scarfulle di neve – sentenziò cinico dall’alto del suo aplomb padanbritannico, assolutamente distaccato dal presente – dammi un rhum, vah – disse alla Milla – che ci teniamo scaldati da dentro ..

    Mi voltai verso il Barbiere di Siviglia, un omone, ben oltre cento chili, che aveva smontato e smaltito da pochissimo la poltrona da taglio, cessando l’attività a favore di una comoda e meritata pensione. Ne ricavai un sorriso, la neve non lo avrebbe costretto ad un inatteso passaggio domenicale in barberia per evitare il gelo alla serranda: Vorrà dire che non andrò a pescare, domattina. Meglio, si sta bene a far niente ..

    Tolsi lo smarthphone dalla tasca del soprabito, toccai lo schermo per rimuovere lo stand-by. Cliccai Faccia Libro per vedere come l’avevano presa sul social: non pioveva da un mese ed oltre, Natale e Capodanno erano andati asciutti, a Gennaio è anche giusto che faccia inverno.

    La prima notifica che trovai era di Atomo, in trasferta a Singapore per lavoro nonostante le festività: equatore pieno, 37 gradi umidi, selphie dove cinghialeggiava in spiaggia dietro ad una pinta di birra chiara ghiacciata assieme ad esemplari umani dal tratto somatico orientaleggiante.

    Mi scappò da ridere.

    ‘ Vi voglio bene tatoni – era il suo commento allo scatto – sto bene, mi mancate, è la vita .. ‘

    Pagai la mia parte in fretta e corsi a letto, prima di cadere in tentazione aprire il portale di Opodo e prenotare un volo per Miami o una settimana a Kitzbuhel: la neve o le galleggi sopra leggero o la fuggi, altrimenti son guai.

    Mi svegliai alla domenica mattina ed era girata indietro in acqua, strade pulite, caccia aperta, nonnino presente, brut abbondante, barbiere a pesca.

    Meglio così: la neve è per pochi, e non va sprecata - bisogna assolutamente essere preparati ..

    Un’altra stagione

    Il modello sociale, che è completamente saltato, è la chiave di tutto – declamai con tono serio, proprio convinto – il modello sociale non concede più un minimo di programmazione. Poi ci infili in mezzo l’innegabile progresso medico e tecnologico degli ultimi vent’anni, finalmente orientato dal marketing al benessere e non solo alla sopraffazione e alle guerre. Aggiungi un pizzico di furberia da strada ed infine una buona dose di fortuna: il gioco è presto fatto ..

    Troppa roba: capito niente – rispose il Ragioniere – ti ho chiesto com’è che riesci ancora a rimorchiare, a volte addirittura qualche ragazza giovane e pure carina, e tu mi hai risposto con una specie di estratto preso dall’esame di storia economica ..

    Ti ho risposto con quel che credo davvero sia la spiegazione, perché la tua domanda me la sono fatta da solo qualche volta. Una coincidenza può capitare, ma quando certe cose succedono più di una volta, uno comincia a farci anche caso ..

    E allora cosa c’entra il modello sociale ?

    Beh, pensala così: alla fine è tutto un mercato, no ? E al mercato quando si porta a termine l’affare ? In che momento avviene lo scambio ? Solo ed unicamente quando domanda ed offerta s’incontrano ..

    Cioè le paghi ? Non mi pare, almeno da quel che ho visto io ..

    Non pago nulla, se non quello che pagherei ad una coetanea, cioè il cinema o la cena fuori o il giro al mare. Il modello sociale, ti dicevo. Quando noi si era in età universitaria il mondo funzionava che ogni generazione stava meglio della precedente. Se i tuoi genitori finite le medie avevano scelto di metterti alla scuola per Geometra, bene o male avresti finito per diventare un Geometra, e guadagnare in conseguenza. Se ti facevano fare il classico per poi iscriverti a giurisprudenza e diventare Avvocato, le tue aspettative erano di arrivare a 30 anni con uno studio avviato, bei soldi in tasca e una carriera davanti. Il modello sociale prevedeva una crescita, uno scatto migliorativo tra una generazione e quella successiva. Da muratore in affitto a capomastro con la casetta di proprietà. La principale ambizione di un genitore era che i figli andassero a star meglio ..

    Lo è pure oggi ..

    Già. Ma la disoccupazione giovanile è oltre il quaranta per cento, quasi la metà di loro non lavora. Il modello sociale è saltato. Colpa certamente di cambiamenti rapidi ed epocali a livello mondiale, ma in gran parte di una bella serie di ministri economici clamorosamente inetti, che han preferito scaricare la colpa di tutto questo direttamente sulle vittime con cazzate del tipo ‘bamboccioni’ o ‘choosy’ per poi finire con l’innalzare l’età pensionabile riducendo di fatto il numero di posti di lavoro disponibili ..

    .. già – mi saltò nel discorso il Ragioniere, che i conti li sapeva fare – prima han devastato l’INPS per pagar gli sprechi di una classe politica mazzettara legata ad un’imprenditoria pessima e nepotista, poi quando è arrivata una crisi vera e reale per mettere una pezza han pensato di non mandare più in pensione la gente avanti con gli anni e far tornare i conti. Al caro prezzo di bloccare di brutto ai giovani l’ingresso nel mondo del lavoro. Che miopia, che vigliacchi ..

    Vedi che passi dalla mia parte ? Il modello sociale è saltato in pieno i venticinquenni di oggi stanno peggio di quanto lo siamo stati noi: baristi con la laurea in ingegneria, operatrici dei call center con laurea in geologia. E nessuna assunzione per ingegneri e geologi. Trovi solo stages non pagati nelle aziende dei rispettivi rami ..

    Si ma non capisco cosa c’entri il modello sociale - effettivamente saltato - col rimorchiare ragazze che potrebbero essere tue figlie ..

    Mercato: il punto d’incontro di domanda ed offerta. Cosa cerca una donna di venticinque anni - perché a quell’ età quelle che vale la pena rimorchiare son già donne mica più ragazze - cosa vuole una di quelle dal proprio presente ? Punto primo: accasarsi. E lì parte la competizione alla ricerca del maschio piacente col portafoglio sufficientemente interessante per garantirsi un futuro tranquillo. Punto secondo: divertirsi. E per divertirsi una donna giovane vuol tre cose: glamour, un pizzico d’adrenalina e zero problemi. Se tu incroci queste verità inconfutabili col fatto che poco più di un maschio su due lavora, e ti presenti sul mercato qualche chances ce l’hai ..

    Il Ragioniere cominciò a rifletterci sopra. Non c’era tanto romanticismo in quel che gli stavo dicendo. Ma parecchia verità. L’illusione di un mondo sempre in crescita spinto da continui progressi tecnologici era crollata, non si cresce più, che è uguale a decrescere.

    Loro mica hanno in testa il modello sociale – continuai – loro hanno età ed energia, desideri e aspettative, bisogni e necessità di oggi nel mondo di oggi. Se racconti la storia dei sacrifici, del mettere impegno e tempo oggi in qualcosa che darà frutto domani mica se la bevono: le prospettive sono pessime. Tutto e sùbito che il domani quasi sicuramente sarà peggio dell’oggi. Servono prodotti finiti, pronti all’uso ..

    Mmmm .. ci sta. E’ un’analisi abbastanza alternativa ma pungente e reale. Tolti gli accoppiamenti agli estremi – il Ragioniere annuiva, la teoria lo stava interessando – cioè le veline e i calciatori da una parte della scala sociale e disperati e bagasce dall’altra, la stragrande maggioranza dell’universo femminile della fascia ragazze, oopppsss donne giovani come le chiami tu, vive il tipo di presente che dici tu. Vai avanti ..

    He-he: ti interessa – sorrisi – eh ? In effetti tutto questo ha dell’incredibile, ma i riscontri nel reale ci sono eccome ..

    Dai, semo, continua con le tue cazzate ..

    Concedimi che oggi le ‘giovani donne’ diciamo tra i venticinque e i trenta siano molto più mature dei loro coetanei, in questi anni molto più che prima del duemila. Concedimi che i loro coetanei, appunto, piuttosto che portar fuori le girls preferiscano una bella serata on-line con X-Box e Playstation varie ..

    Mi piace. Concesso ..

    Concedimi che la cosmesi la medicina la farmacologia la scienza e la possibilità di fare un minimo di sport possano aiutare qualcuno di noi born-in-the-sixties a figurare ancora decentemente. Certo non il figo stracciamutande, ma neppure il nonno arterioso brontolone della porta accanto ..

    " Sì questo è vero: aiutati che il

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