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La Comunità più grande d'Europa: Anno per anno la storia di Damanhur
La Comunità più grande d'Europa: Anno per anno la storia di Damanhur
La Comunità più grande d'Europa: Anno per anno la storia di Damanhur
E-book67 pagine45 minuti

La Comunità più grande d'Europa: Anno per anno la storia di Damanhur

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Damanhur è una Comunità tra le più strutturate al mondo e la sua storia e fitta di iniziative ed eventi così numerosi che a raccontarli non basterebbe una pubblicazione decisamente più corposa. In queste pagine sono perciò sintetizzate la fase dell’ideazione (1969-1979), la costruzione materiale e il successivo consolidamento (1980-1992), la fase di forte espansione (1993-2000), e l’ulteriore crescita che continua.

LinguaItaliano
EditoreDEVODAMA
Data di uscita20 dic 2017
ISBN9788899652906
La Comunità più grande d'Europa: Anno per anno la storia di Damanhur

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    La Comunità più grande d'Europa - Coboldo Melo

    Corpi.

    Il cantiere dei sogni

    Damanhur è una Comunità tra le più strutturate al mondo e la sua storia è fitta di iniziative ed eventi così numerosi che a raccontarli non basterebbe una pubblicazione decisamente più corposa.

    In queste pagine sono perciò sintetizzate la fase dell‘ideazione, che matura nel decennio 1969-1979 ed è la vera e propria incubazione del progetto comunitario; la costruzione materiale, che interessa il decennio 1980-1992, con l‘impegno diretto dei fondatori che hanno poi sostenuto anche il successivo consolidamento; la fase di forte espansione, iniziata nel 1993 e continuata senza sosta fino al 2000, che ha assicurato alla Comunità una consistente notorietà internazionale; l‘ulteriore crescita, per certi aspetti più ponderata rispetto alla precedente, che ha un suo particolare punto focale nell‘anno 2012.

    Falco Tarassaco (Oberto Airaudi), primo fondatore e guida spirituale di Damanhur, lascia il corpo nel giugno 2013 e, da allora, i damanhuriani sono impegnati in una serie di trasformazioni basate sulle loro esperienze e sulla spinta delle relazioni internazionali: oggi la Federazione di Comunità è un cantiere più che mai aperto, fitto di confronti, discussioni e progetti.

    Nei suoi abbondanti quarant‘anni di vita, Damanhur ha sempre mostrato un‘impostazione originale rispetto ad altre esperienze comunitarie maturate tra la seconda metà del Novecento e l‘inizio del Terzo Millennio.

    La storia di questa avventura inizia con Falco e i primi fondatori, intenti ad aprire il cantiere dei sogni sui quali sarà costruita la Comunità, anche se è opportuno considerare, in primo luogo, la fase precedente, che corrisponde a un periodo di solito poco conosciuto, nel quale maturano esperienze grazie alle quali si addensa un primo gruppo di ricercatori: si tratta di persone disposte a seguire un giovanotto più o meno diciottenne che, fino a pochi anni prima, coltivava, in solitaria, passioni originali come la Selfica, che non fa parte dei classici argomenti discussi in quel periodo nei salotti intellettuali di Torino.

    Come scriverà Falco stesso poco tempo dopo, i suoi primi diciott‘anni di letture, frequentazioni e continue sperimentazioni lo hanno aiutato a risvegliare memorie di altre vite e a ricomporre conoscenze delle quali parla tranquillamente nelle prime conferenze pubbliche e negli incontri riservati agli amici. Nella riscoperta di nozioni tanto complesse, ha già chiaro l‘obiettivo prioritario della sua vita, tanto è vero che un anno prima, a diciassette anni, ottiene dal tribunale di Torino il riconoscimento della maggiore età, che in Italia era prevista soltanto al compimento del ventunesimo anno; detto fatto, conquista anche l‘autonomia economica e inizia a frequentare personaggi considerati di mente aperta, in grado di accogliere e integrare diversi argomenti di ricerca, non ultima la creazione di una comunità di vita dedita allo studio, alla sperimentazione e all‘utilizzo quotidiano delle conoscenze esoteriche.

    Oberto Airaudi, Falco Tarassaco, in una fotografia scattata verso la fine degli anni Settanta, al termine di un Corso Vite Precedenti.

    Nei salotti esoterici di Torino

    Oberto Airaudi, che assumerà diversi anni più tardi il nome Falco, all‘epoca è un giovane irrequieto, eppure lontanissimo dalla contestazione giovanile tipica di quegli anni, il quale esce a suo modo dagli schemi consueti di una tradizione sabauda dedita con assoluta discrezione a discorsi di astrologia, erbe, medicina alternativa, reincarnazione, alchimia, radioestesia, spiritismo, telecinesi e paranormale.

    Si alterna a Benedetto Lavagna nelle conferenze pubbliche che tiene nella sala annessa alla Chiesa Valdese di Corso Principe Oddone, non lontana dal centro storico di Torino, e presto catalizza l‘attenzione generale con i suoi esperimenti di ipnosi e telecinesi, e ancora di più con gli originali collegamenti tra argomenti apparentemente distanti tra loro.Con altrettanta rapidità, si attira molte critiche per quella sua ostinazione a divulgare informazioni da sempre considerate appannaggio esclusivo di un numero ridottissimo di ricercatori.

    Nel 1970 Falco aggrega un primo gruppetto di persone interessate all‘idea di costruire un villaggio, mentre negli ambienti esoterici torinesi si fa

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