Proxima - Il piano inclinato

Di Alex Briatico

Quando il dolore ed il malessere del protagonista diventano troppo grandi da sopportare, questi prendono forma e materia in incubi che fuoriescono dal subconscio e prendono possesso della sua esistenza trascinandolo in un piano esistenziale diverso da quello normale; dovrà iniziare il suo viaggio a ritroso per trovare una via di salvezza verso l'uscita da quella condizione, ma dovrà lottare contro tutti.

Anche contro sé stesso.

• Lingua: Italiano
• Editore: Youcanprint
• Data di uscita: 16 gen 2018
• ISBN: 9788827806326

Anteprima del libro

Secondo

Qualche parola prima di iniziare

Proxima rimane il progetto di una vita e come ogni vita cresce ma, soprattutto, cambia. Già in questa semplice frase sta tutto quello che vorrei dire; potrei finir qua e lasciarvi in pace perché possiate leggere il racconto, ma che scrittore sarei se ve lo permettessi così facilmente. A volte ci piace dilungarci su cose ben chiare e nette mentre diamo per scontati e sorvoliamo immani nodi gordiani che sorreggono spade di Damocle al centro di labirinti di Minotauri.

Gente strana, gli scrittori.

Gente che litiga e fa pace con pezzi di sé lasciati indietro, in un cantuccio, a invecchiare più come pane che come vino.

Gente strana che quando fa pace fa pace per davvero si ricorda non perché ha lasciato nel cantuccio quel pezzo di sé, ma perché qual pezzo di sé è stato scritto.

Ma torniamo al perché ci troviamo qui, io a scrivere questa prefazione e voi a leggerla: Proxima.

Chi ha letto quello che ai tempi era il Libro Primo - Nascita, saprà che Proxima è nato come un diario metaforico sperimentale che pubblicavo a puntate sul mio vecchio blog.

A quest'opera erano stati destinati vari progetti, ma quello che ancora non ho abbandonato, sebbene un iniziale e (spero) momentaneo affossamento, sarebbe quello di trasformare Proxima in un fumetto. Ringrazio comunque la bravissima Rosanna Antoniciello che mi ha assecondato con i suoi sketch in questa causa persa. Nelle prossime pagine vedrete qualche immagine e, la copertina, è sua.

Grazie ancora Rosy.

Come detto nella prima frase il progetto è mutevole, ed eccoci qui a tenere (virtualmente) fra le mani Proxima: quelli che dovevano essere i primi due libri sono stati accorpati in un unico volume con un titolo ben diverso dall'originale, questo perché Proxima si è finalmente evoluta in una serie di racconti uniti da un immaginario mondo dove il piano inclinato è un nemico che diviene sempre più tangibile. Dettagli a parte in corso d'opera.

Quello che non voglio perdere nel portare avanti il progetto è la discussione tra me e voi, che mi ha aiutato a indirizzare il timone di questa nave alla deriva; continueremo a parlarne sul mio blog e affrontare un po' insieme questo viaggio.

Qui mi fermo, perché non credo alle prefazioni troppo lunghe: le vedo più come uno strumento di pomposità dello scrittore pieno di sé.

È per questo che di solito le prefazioni si fanno fare da una terza persona.

Ovvio, ci sono prefazioni e prefazioni, scrittori e scrittori; ma se le dimensioni contano, quelle