La guerra mondiale tra l'Islam e gli altri
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Anteprima del libro
La guerra mondiale tra l'Islam e gli altri - Bruno De Domenico
Ma per quegli islamici non esisteva nessuna arte e nessuna cultura. Erano delle macchine per uccidere che non facevano altro che ripetere, da quando si svegliavano a quando si addormentavano: Haala ac bar, Halla ac bar.
E nel frattempo, in suo nome, tagliavano gole, ammassavano cadaveri in fosse comuni, fucilavano, decapitavano, o come minimo massacravano di botte, o frustavano, tutti quelli che a loro si opponevano.
Ma la vera tragedia era avvenuta con le testate nucleari.
Nel 2048 si avverò l’apocalisse che tutti i pacifisti, gli ecologisti, gli antimilitaristi avevano sempre temuto, con orrore. Non che anche gli altri non la temessero, ma la vedevano come un’eventualità impossibile da realizzarsi, e così avevano sempre assecondato quelle spese gigantesche e pericolose per il mondo.
Invece, quando ormai le orde barbariche islamiche stavano sciamando in Europa da tutte le frontiere, da Sud, senza più la marina che li soccorreva, ma letteralmente invadendo le coste con piccole navi da guerra, o attrezzate all’uopo, da est e dal nord-est, in tutta Europa si era verificato quello che in Italia era accaduto l’8 settembre del ’43, e la cosa era continuata fino a quando in Europa c’era rimasto qualcuno a resistere. La stessa situazione che adesso ribolliva in Cina e in Russia. Gli stati centrali, nazionali, erano completamente saltati, e con essi ogni catena di comando, ogni sistema giudiziario, civile, penale, militare. Nazionale o europeo.
Era tutto un si salvi chi può, un uccidere prima che ti uccidano, un salvati te e la tua famiglia, se ancora puoi, e non pensare ad altro
.
In questo marasma erano precipitati anche gli armamenti nucleari, del Medio Oriente, di parti della Russia, dell’India, e, ahimè, d’Europa e d’Israele. Ci si era preoccupati per decenni delle ipotetiche armi dell’Iraq, dell’Iran e della Corea del Nord, e ci si era dimenticati di quelle diffuse in tutto il globo nei paesi cosiddetti civili, già funzionanti, già pronte a distruggere.
E prima o poi, i pazzi erano arrivati.
Per gli islamici non era un problema nemmeno sterminare altri islamici presenti in città occidentali, visto che, comunque, sarebbero stati martiri. E poi, secondo i più intransigenti, molto probabilmente erano musulmani ormai corrotti dai costumi del dal grande satana, gli Stati Uniti d’America, il vero stato ebraico che da due secoli opprimeva il mondo e diffondeva il peccato, il veleno materialista, le droghe, il consumismo, la pornografia, la libertà sessuale, ecc. ecc.
Fosse stato per un motivo, o per l’altro,