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La nuova alleanza
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E-book165 pagine2 ore

La nuova alleanza

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Info su questo ebook

Era l'anno 1500 dalla fine di quelli dei tempi che furono.

Quel mondo passato – mondo della falsità e dell'ipocrisia, egoista, superbo, di ladrocinio, razzista, schiavista – per la sua malsana condotta si auto distrusse.
LinguaItaliano
Data di uscita17 feb 2022
ISBN9791220388252
La nuova alleanza

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    Anteprima del libro

    La nuova alleanza - Massimo Marini

    Introduzione

    Era l’anno 1500 dalla fine di quelli dei tempi che furono.

    Quel mondo passato – mondo della falsità e dell’ipocrisia, egoista, superbo, di ladrocinio, razzista, schiavista – per la sua malsana condotta si auto distrusse.

    La Terra fu sconvolta da continue guerre tra stati, tra fazioni di vario colore e ancora peggio tra famiglie e parenti.

    L’ultima guerra, nel 3060, fu totale, coinvolse tutti gli angoli del pianeta. Questa fu combattuta soltanto tra due fazioni, una opposta all’altra, per conquistare il dominio sull’intero pianeta Terra e per appropriarsi di tutti i beni di sopravvivenza dell’avversario. Tutti si erano schierati chi da una parte e chi dall’altra. Non fu una guerra come le precedenti, vennero messe in campo nuove armi, geologiche e batteriologiche, di altissima capacità distruttiva che causarono terremoti, maremoti, enormi eruzioni vulcaniche, offuscamento dell’intero cielo ed epidemie.

    Tutte le terre emerse erano occupate da insediamenti umani, non vi era più alcun spazio che ne fosse stato libero. Anche le zone più impervie erano occupate dall’uomo: cime di monti, paludi, deserti e strapiombi. Con questa ultima guerra tutte le infrastrutture furono rase al suolo. Come conseguenza di questo, le terre con i pochi sopravvissuti sprofondarono negli abissi marini. Furono pochissimi che, su l’unico lembo di terra rimasto emerso, riuscirono a salvarsi.

    Solo nell’anno 1000, dopo la distruzione totale, il sole ritornò a fare di nuovo il suo servizio come ai vecchi tempi. L’aria però aveva perso tutto il suo ossigeno, la fonte di questo era scomparsa. Sul pianeta tutte le specie viventi si erano estinte, anche i mari erano morti.

    Le ultime specie della flora e della fauna scomparvero nell’anno 2700 dell’era di quelli dei tempi che furono.

    Queste specie vivevano in spazi ristretti da molti anni, protette da cupole; senza queste protezioni sarebbero morte all’istante perché l’aria e l’acqua erano altamente inquinate, infatti ogni cupola era provvista di depuratori.

    Le allora specie sopravvissute, da molto tempo, non si erano più abituate all’aumento dell’inquinamento come invece aveva fatto l’uomo. Poche volte all’anno, le cupole venivano aperte agli studenti e agli scienziati, ma in seguito vennero chiuse e abbandonate a se stesse. In breve tempo queste superstiti morirono tutte. Sulla Terra infine vi rimase solo l’uomo con le sue macchine.

    Quello che accadde fu voluto dai pochi che decidevano della vita dell’intera umanità. Volevano cancellare tutto ciò che rappresentava e potesse ricordare il passato. Tutti i film, i libri e le immagini che si riferivano ai vecchi tempi, già da decenni erano stati dichiarati nocivi e quindi dovevano essere distrutti, chi ne veniva trovato in possesso rischiava di essere eliminato.

    Anche le vecchie infrastrutture erano state demolite e al loro posto ne furono costruite più alte e capienti, così subirono la stessa sorte anche le poche costruzioni millenarie dell’antichità che fino ad allora erano sopravvissute allo scorrere del tempo come il Colosseo romano e le piramidi d’Egitto e dell’America Latina. Del passato non restava più nulla, tutto doveva essere nascosto e dimenticato. Volevano che tutti accettassero e si convincessero del fatto che il mondo era stato sempre come loro lo stavano vivendo in quel momento. Imponendo il loro volere e il loro credo ai popoli, credevano che con il tempo questi avrebbero perso tutti i ricordi e la conoscenza della vita sulla Terra del passato e così non gli avrebbero causato noie e pericoli, non si sarebbero ribellati dando loro la colpa di essere i veri responsabili della catastrofe umana giunta a un punto senza ritorno. Dovevano anche essere convinti che il pianeta da sempre era stato abitato solo da umani.

    Se uno non conosce la storia e il passato, e vive in un mondo di violenza e di opportunismo sarà difficile per lui capire e ragionare su cosa sta realmente accadendo. Per lui, l’unico mondo e l’unica realtà e l’unica cosa giusta sarà solo quello dell’ambiente in cui vive, non ha nulla per poter fare confronti e quindi non si porrà mai alcuna domanda.

    Tutta la flora, piante, erbe, alghe erano scomparse dalla faccia della Terra. Le poche cose che si riuscivano a coltivare, in luoghi segreti, e senza l’apporto di terra che era altamente inquinata, erano destinate solo ai pochi potenti.

    Una volta a settimana, alla massa veniva distribuita una razione di sopravvivenza, composta solo di pastiglie ottenute dal riciclaggio di sostanze organiche e chimiche.

    I popoli erano ritornati al loro primo istinto, quello animale, quello della sopravvivenza – o preda o cacciatore. C’erano zone in cui si riciclavano anche i morti, in altre parti più disperate da decenni si praticava il cannibalismo. Era ritornata la schiavitù, si cacciavano e catturavano donne, bambini, anziani e uomini di qualsiasi età per renderli schiavi, oggetto di sesso o come materia prima. L’essere umano era diventato una cosa indescrivibile: non aveva più pudore, moralità, ideali. Da secoli aveva perso le tre cose più importanti: l’amore per il prossimo, l’umiltà e la saggezza. Era diventato malvagio, egoista, assassino, ladro, menefreghista, cannibale spietato, voleva solo senza dare nulla in cambio.

    La maggioranza della popolazione non aveva alcuna occupazione. La quasi totalità dei lavori veniva espletato da macchine robotizzate.

    Per fortuna dell’umanità e della Terra, già da tempo c’era stato chi aveva compreso cosa sarebbe accaduto. Da decenni avevano deciso di costruire rifugi. Visto che le cose erano irreparabili, nell’anno 2910, alcune persone decisero di esiliarsi in questi rifugi.

    Queste persone erano chiamate i Giusti. In superficie molti di loro furono catturati e trucidati. I Giusti erano portatori di tutta la conoscenza umana, storia, scienza, tecnologia, filosofia, tecniche di sopravvivenza e inoltre conoscevano tutti i testi religiosi. Erano a conoscenza di cosa era stata la Terra prima dell’arrivo su di essa dell’essere umano. Sapevano di tutte le specie viventi che abitavano il pianeta, anche se non le avevano mai viste direttamente. Erano consapevoli di cosa aveva perso l’uomo. Avevano una grande fede, la speranza che un giorno i loro figli sarebbero ritornati in superficie e avrebbero potuto rivedere la luce del sole e sarebbero stati partecipi nell’edificazione di un nuovo futuro. Avevano fede nel fatto che qualcuno o qualcosa sarebbe giunta in loro soccorso per poter dare inizio a una nuova era. Questa fede era la loro forza, li teneva uniti e allegri.

    La distruzione totale avvenne nel 3060. Dopo questa data, tutte le terre emerse sprofondarono negli abissi marini, solo una parte della Mongolia rimase intatta.

    La Terra fu invivibile per secoli. Prima degli eventi catastrofici ci fu chi aveva provveduto in tempo per poter sopravvivere alla distruzione totale. I Giusti dividendosi in quattro gruppi, costruirono dei rifugi o resero ospitali alcune grotte anche a centinaia di metri al di sotto della superficie terreste.

    Quelli che, chi per ingordigia chi per ottenere più potere, avevano condotto alla catastrofe la razza umana, nel 2950 costruirono un enorme edificio a forma di cubo.

    Questo edificio fu edificato proprio in Mongolia dove a una distanza di circa 500 chilometri vi era anche un rifugio dei Giusti.

    Gli altri tre rifugi dei Giusti erano situati uno sulle Ande in Perù, uno nell’altopiano Etiope e l’altro al Polo Sud, purtroppo questi tre vennero sommersi dai mari.

    Oggi, anno 1500 dalla catastrofe totale, eccetto il Cubo e il rifugio dei Giusti nella Mongolia, non vi è più alcuna testimonianza dell’essere umano. Tutto è stato ricoperto da una coltre di sabbia e di polvere.

    Anche nei mari non c’era più alcuna forma di vita, ma solo i superstiti della guerra totale. Questi non erano né umani né altri esseri viventi della Terra, ma pesci robot, i quali uscirono vincitori dall’ultima battaglia combattuta contro i loro simili della fazione opposta. In passato questi pesci erano stati partecipi all’estinzione degli ultimi esseri viventi acquatici che ancora abitavano i mari. Scovandoli dai loro nascondigli li costringevano a dirigersi verso enormi tubi nei quali tutti vi venivano risucchiati, nessuno riusciva a sfuggirgli. I pesci catturati tramite queste tubazioni, andavano a finire dentro a giganteschi cassoni posti in superficie.

    I fondali erano tutti devastati già da molto tempo. Per il suo egoismo e per la sua avidità, l’uomo per estrarre le ultime risorse della madre Terra finì per distruggerli definitivamente.

    La Terra da tempo non aveva più nessuna risorsa da depredare. La Terra era morta, per risorgere c’era bisogno di un vero miracolo, doveva essere aiutata. Questo aiuto sarebbe potuto arrivare solo dall’esterno. Sulla Terra non vi era più nessuna cosa e nessun essere che potesse farla risorgere. Tutte le sue acque erano talmente inquinate che ogni tentativo di allevarvi pesci, falliva.

    I pesci macchina erano fatti con una lega assai resistente che gli permetteva di vivere per millenni. Avevano dei denti terribili, potevano squarciare tutto quello che gli si presentava davanti. Questi robot erano un centinaio, se un domani ci fosse stata una rinascita della Terra avrebbero rappresentato un grande pericolo per il ripopolamento delle acque.

    Le minacce per la buona riuscita di una nuova vita del pianeta rimanevano due soltanto: la prima veniva dai pesci robot, la seconda dal covo degli ultimi malvagi, il Cubo. Questi due sarebbero stati eliminati con un aiuto esterno e con la collaborazione di tutti gli esseri viventi voluto da un volere superiore. La fede e la speranza sarebbero state premiate.

    Certo non fu da condannare quell’uomo che rinunciò a vivere direttamente solo di ciò che la natura gli offriva.

    L’umanità iniziò a sbagliare quando volle più di quello che gli necessitava per nutrirsi, per vestirsi e per potersi riparare dalle intemperie anche lavorando e trasformando prodotti del pianeta.

    Giustamente fu meglio vivere in un ambiente caldo in inverno e fresco in estate che vivere all’aperto o nei ripari di fortuna ed essere sempre in balia delle avversità naturali. L’uomo non fu capace di darsi dei limiti, volle sempre più comodità, mai si accontentava di quello che riusciva ad avere. Questo suo comportamento diventò sempre più malefico, non gli importava delle conseguenze: più riusciva a ottenere cose a proprio vantaggio più questo significava toglierne agli altri esseri viventi. Più trasformavano le materie, per il proprio malsano fabbisogno, più si danneggiava l’ecosistema del pianeta. L’uomo dell’allora chiamata epoca moderna essendo stato un essere intelligente, istruito e cosciente di cosa stava facendo e che questo suo comportamento era sbagliato perché non cambiò le sue abitudini? Perché non diede un limite alle sue sconsiderate azioni? Perché continuò a occupare tutta la superficie disponibile? Perché continuò a procreare senza freni? Per tutta questa serie di motivi perse l’umiltà, la saggezza, non era più un uomo saggio, era diventato un altro uomo, aveva perso l’orizzonte. Non si accorse che il suo avido, ingordo comportamento lo aveva reso cieco e che l’avrebbe portato sempre di più verso la sua stessa fine, condannando allo sterminio anche tutti gli altri esseri e conducendo alla morte il pianeta Terra.

    A cavallo tra il secondo e il terzo millennio, nei paesi che si autodefinivano società più sviluppate e democratiche, chi per vanità, chi per mantenere il proprio benessere, chi per mantenersi eternamente giovane e chi per povertà, si rinunciò sempre di più ad avere figli. In questi paesi ci fu una diminuzione demografica, ma nelle altre nazioni altri popoli continuarono ad avere figli come era sempre stato, quindi globalmente le nascite continuarono ad aumentare.

    Nel 2400 nei paesi cosiddetti più sviluppati la densità demografica rincominciò a crescere. Questo avvenne grazie a delle macchine, che fungevano anche da incubatrici, nelle quali una volta inseriti i geni umani facevano tutto loro fino alla nascita del bambino o della bambina. Con questo sistema si poteva decidere anche come dovesse essere il nascituro: biondo, nero, verde, intelligente…

    Questo nuovo sistema fu sfruttato dai poteri forti che controllavano già tutto il pianeta. Con le procreazioni artificiali si crearono umani forti fisicamente ma con menti limitate in modo che fossero ubbidienti agli ordini dei potenti.

    Queste persone furono chiamate Figli della Nazione, non avevano né madre né padre, i loro simili erano la loro famiglia. Venivano cresciuti in luoghi segreti e in grandissimi edifici. Ogni stato aveva i suoi Figli della Nazione ma sempre sotto controllo dei pochi potenti che decidevano del loro futuro. Questi soggetti, quando nascevano già erano destinati per vari utilizzi, i loro geni prima di essere stati inseriti nei macchinari erano stati modificati in modo di creare esseri adatti a determinati lavori. Vennero impiegati come forze dell’ordine, come soldati, come amministratori e come spie, tutti questi furono un ulteriore strumento di controllo che diede più potere ai forti. Di queste persone ne furono procreate a milioni, come conseguenza di ciò nel restante popolo si creò una ulteriore disoccupazione rispetto a quella già causata dal crescente impiego di

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