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Parresia
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E-book216 pagine49 minuti

Parresia

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Info su questo ebook

Quanto costa dire la verità? Quando è tempo di dire la verità? Il prezzo è altissimo . I tempi molto lunghi.
LinguaItaliano
EditoreBookBaby
Data di uscita30 ago 2019
ISBN9781999203504
Parresia

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    Anteprima del libro

    Parresia - Edda Tassi

    Plankton

    1

    Un battello felice solca le acque sporche

    col pescatore dalla pelle rugosa

    che cerca lucci e trote grasse

    sotto le mura della città morta

    per affumicarli di notte all’aperto

    mentre i vicini sognano soldi e gloria

    o d’ammazzare parenti e conoscenti

    agevolati dall’infernale calura

    che ha trasportato sulle acque un plankton

    nutriente e dolciastro, ghiotto pasto

    per tante bestioline affamate.

    Qualche forma vivente mangia tranquilla

    altre si rodono le budella.

    O forestiero orientale estatico

    che scruti imperi abbattuti!

    Va anche tu a mangiare, e a letto.

    Son questi i giorni dentro ai cancelli

    della città morta e infuocata.

    2

    Affàcciati sul cortile dei mostri

    che parlano con voce gracchiante

    inviando maledizioni a raffica

    da dietro finestre sempre chiuse

    alla luce del sole mattutino.

    Questo tu vedi al posto di persone

    che un giorno furono vive

    e provarono l’ebbrezza del pensiero

    l’orgoglio di essere umani

    con la possibilità di scegliere e fare

    cose semplici, utili, buone.

    Oscurità hanno preso

    come loro saggia consigliera

    il male per chi sta loro appresso

    odio, invidia, ogni balorda pazzìa

    possa cancellare l’origine, la chiara sponda.

    Servono chiodi e martello.

    Dovresti rinchiudere il tuo paese

    entro una botticella ben fatta

    e farla rotolare lontano

    colma di gèmiti e imprecazioni.

    3

    Solo con una matita verde

    io segno le tracce di plankton

    che mi nutrono gratis a volontà

    da quando ho solcato la natura

    quella vera, il selvaggio cancello

    che mantiene e distrugge, poco ecologico.

    Senza divagazioni o smarrimenti

    non c’è il nuovo pensiero

    breve, rapido, ramingo

    utile all’istante , o per niente.

    La storia si sta assopendo

    in una tazza di camomilla

    tra moti, vibrazioni, intermittenze

    come avesse da festeggiare

    i suoi ultimi compleanni.

    E il plankton è la mobile vita.

    4

    Cosa ne è stato dei Propilei

    dei maestri appoggiati alle colonne

    ed io , dietro le loro orme

    a filosofeggiare sul nulla

    guizzo geometrico d’anatrina

    automa dietro l’origine buona?

    Forse resta qualche saggio consiglio

    "prènditi cura di te stesso

    usa con saggezza anche il male

    dòmina le visceri, calmerìa

    riparti da dove hai lasciato

    esiste ciò che tu operi".

    E poi? Echi, intarsi preziosi

    la pìetas per gli indifesi

    la rabbia verso gli iniqui

    e tanta meraviglia costante

    di fronte alla naturale beltà.

    5

    Tanfo di carta bruciata, ovunque

    accumulata, macerata, putrefatta

    imballata da curiose macchine.

    Digitare, trovare, inventare.

    E il richiamo d’altri maestri

    altre armi marchiate d’ingegno

    dà coraggio per i giorni matti.

    Budda dagli occhi a rondinella

    sorride e non porta la guerra.

    Se Dio, qualsiasi Dio

    è un pensiero costante e vasto

    di sicuro è arrabbiato come me

    in mezzo ai fantocci della pace

    agli assassini invidiosi, agli ingiusti

    che non cercano, non vogliono sapere

    quanto costa conquistare qualcosa

    felicità, opera , se stessi

    invece di buttarsi nel vuoto

    fingendo d’essere i migliori.

    Non credo ad un Dio cattivo

    al servizio di nababbi schifosi

    fissati di comandare tutti quanti.

    Le stelle rilucono vicinissime

    a chi ne trattiene il riflesso sulle ciglia.

    6

    Dalla Terrina alla Chiesa Nuova

    evapora l’odore della minestra

    offerta dai frati ai pellegrini affamati

    nel tempo del Signore e della peste

    in cui si viveva senza saperlo

    e così si diventava un fantasma

    che di notte tornava ancora

    travestito alla rinfusa, a suonare

    una dolce nènia ossessiva.

    L’angoscia serpeggia tra i vivi

    in corsa perenne, per non sentire

    l’aroma che sale implacabile

    dal sottosuolo infuocato, umido.

    Appena si fermeranno, è fatta!

    Non torneranno indietro

    e nessuno li cercherà più.

    7

    Affìlo gli unghioni dei piedi

    spessi come quelli d’una strega

    nata all’aperto, zòtica caprona

    e quelle unghiette che ho alle mani

    adatte a piantare zucche e patate.

    Vengono via fuliggine, terriccio

    la posa del ferro e del tabacco

    fino a che divento una gran signora

    ambigua e languida , esotica

    che rompe ogni specchio segreto.

    8

    Musici ubriachi e satolli

    che non eseguono più sinfonìe

    si scalzano in riva al Tevere

    tra le zanzare e le zecche.

    Il loro nume patriottico

    si toglie il frac e s’affoga.

    Eppure aveva dei bei baffoni

    ed un bavero candido a fiocco.

    Stanotte

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