Ricordati...di Amarti
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Anteprima del libro
Ricordati...di Amarti - Michela Nucci
Nucci
Riassunto
Questo libro autobiografico, racconta un pezzo della mia vita che come in tanti è stata toccata spesso da ospedali, nel proseguire il mio viaggio in questo paradiso ho dovuto affrontare ostacoli complicati, ma ho trovato un punto di forza, grazie ad esso, ho accettato anche la dura prova del perdere una madre a causa della brutale malattia che ho imparato a conoscere, ma non a sconfiggere…
il tumore...facendomi riscoprire una persona diversa, forte e inspiegabilmente attiva, pronta in una battaglia di dolore, speranza e sacrificio, dove spesso, la mia debole anima, che nell'inseguire la strada dell'ingenuità scopre di non avere possibilità, ma determinata nella sua impresa di ristabilire la sua complicata situazione di non equilibrio, ma instancabile, pronta in ogni momento a regalare un sorriso anche se apparentemente pieno di dolore, a chi gli sta vicino, ma anche a chi nella colluttazione della spavalderia di essere migliori mi ha quasi sempre messo a terra.
Qui racconto di una vita trascorsa con un genitore che consideravo immortale;
che con lei sai di poter aggiustare le tue pecche, ma anche che non ti abbandonerà mai.
E poi l'oscurità, e i miei vasti pensieri per riattivare il mio corpo e la mia mente…
E i pensieri scritte sotto forme di poesie…
In finale ho aggiunto un capitolo compagni di vita
, ho chiesto a persone che sono collegate a me se avevano una parola, o una frase che nel loro buio gli dava una scossa per rialzarsi, e contemplare il passo successivo, anche esse hanno passato traumi nel loro interminabile viaggio, e con forza misteriosa allegata alla grinta in qualche modo hanno superato.
Tutto il frastuono di questa vita piena di pecche, e attimi di gioia, ci fa riflettere su una vita nata tra la felicità dei genitori, e il percorso che spesso viene calpestato da inutili sciocchezze, dando origine ad un dolore che non tutti riescono a spezzare;
in questo libro ci sono riassunti i vari passaggi, spesso mentali, che una persona come me ha dovuto affrontare per riacquistare le sensazioni del proprio corpo, e del pensiero offuscato da troppi pezzi di odio e delusione, tutto ci fa cambiare, ma siamo noi a decidere se in bene o in male, siamo noi artefici del nostro corpo e delle nostre azioni, perciò perché negarci la felicità?
grazie a chi apprezzerà
Ciao
Questa è una parola scontata.
Si dice apertamente, come quando il fiato uscendo , emette il suono; perché nella sua semplicità è quasi una routine, delle volte non ci facciamo neanche caso...!
Ed invece per me sarebbe il sogno: guardarti ora negli occhi...e pronunciare C iao
vedi cosa mi rimane da ricordare, i pochi ciao che non ci siamo mai detti!!! Dentro di me ora mancano.
I vari ricordi che ho della mia infanzia, sono sfumature, arricchite da racconti, quasi pittoreschi, che nel crescere hanno sintetizzato le lotte che abbiamo in qualche modo affrontato insieme.
La mia nascita è stata l'inizio delle molteplici sfide che la vita ti ha imposto, in una nervosa nottata di Marzo del 1976, ricordavi la neve, che nella sua ampiezza, ha reso difficile il mio ingresso in questo fantastico mondo.
La disperata corsa in ospedale, la difficoltà della mia posizione (podalica)nell'uscire, non ti fa fatto rimanere dei ricordi tranquilli...Poi ero femmina, e tu desideravi un maschio!
Spesso con gesti e parole, mi raccontavi, e ogni tanto aggiungevi pezzi rubati dai ricordi, i tuoi occhi brillavano, e delle volte accennavi ad un sorriso sottile, che rispecchiava la tua infinita dolcezza, in questa battaglia, dove io, ancora innocente, ti ho dimostrato che sarei diventata forte.
Nella stessa nottata in cui tu mi ha dato la vita, una tua sorella ti aveva preceduto, e vi siete trovate unite nella fantastica fatalità di diventare madre insieme; ma il fato non aveva ancora finito: il mio nome era stato già deciso, ma il nome che tua sorella aveva deciso di mettere al proprio pargoletto all'anagrafe risultava impossibile la sua registrazione, perché a quei tempi più componenti della stessa famiglia non potevano portare lo stesso nome, così insieme a tua sorella avete deciso, che in quella notte magica dove tutto era sofferto ma amato , il nostro nome era già scritto nei vostri pensieri.
Credo che anche qui il tocco magico dell'amore vi abbia trascinato nell'avere i vostri figli complici, non solo del giorno, ma anche del nome, destino, pazzia, e amore quella notte vi hanno regalato un dolce ricordo di cui scherzare nei momenti in cui i tuoi occhi volevano immergersi nei pensieri ; i miei ora tra ricordi e nostalgia nella loro debolezza si annebbiano svelando quanto sia potente la tua mancanza.
Nei tuoi vasti racconti c'era uno che mi ripetevi sempre, dicendo: Dove ti mettevo stavi, se cadevi non ti alzavi
, spero non per il mio aspetto paffutello, non solo per la pigrizia agli sforzi, soprattutto atletici, già ben evidenti alla tenera età, ma solo per quella tranquilla, monotona vita antistress che speravo di mantenere già dai attimi di vita, non ci siamo mai chiarite…
Il tempo ti riempiva di doveri, avendo una ciurma da sistemare( tre uomini e tre figlie ) e non mancavano complicazioni non è come ora che in ambito domestico esistono piccoli aiuti motorizzati, e per quel periodo dove tu dovevi fare la moglie, madre, e domestica, il tempo era davvero poco. Perciò quando uno dei fratelli di babbo si proponeva di fare il baby-sitter, era un gran sollievo.
Ricordo che zio, nel suo cuore infinito, ci adorava. Di lui ho dei ricordi fantastici, ci insegnava ad amare tutto e tutti, perché la cattiveria si poteva combattere con un sorriso, e a lui non mancava mai...il sorriso è contagioso, anche quando non vuoi in qualche modo ti viene trasmesso, o per dirti : sono qui
, o per una battuta innocente, scappata per caso, simbolo che nella vita tutto si può trasmettere, ma in pochi ti danno l'emozione di un attimo di gioia.
Questo è un periodo, quasi buio, perché dentro di me i ricordi sono pochi, sfumati, e ora che vorrei riempire la mia curiosità, mi ritrovo a sentire piccoli pezzi di me, frastagliati nei racconti di chi mi conosce.. ma non sei tu a raccontarli.
Ricordo i fantastici momenti dove tu in casa ti preparavi a fare le favolose mangiate di caccia oppure con i parenti, che col trascorrere del tempo aumentavano.
Le tavolate si riempivano e da quel momento tutto iniziava:
i racconti di ogni genere venivano descritti con armonia, nei minimi dettagli, i gesti e le parole servivano ad imitare un personaggio e la sua storica avventura, che sia stata di caccia, di pesca, un semplice giretto ne nostro magnifico paradiso di montagne, a cercare i vari frutti, sempre in compagnia.
Quelli tra i ricordi che più spesso ricorrono sulla bocca degli adulti c'erano della favolosa gioventù, per voi, da come raccontavate, quasi dei secoli…: quando eravamo giovani
, forse a pensarci bene la vostra vita era immersa nei doveri, che le poche distrazioni erano legate solo ai ricordi di cui fare battute con i vostri cari…
Oppure come capitava a noi adesso, vedendo che il tempo ci sfugge via anche se è passato un piccolo istante, lo vediamo come un'eternità, perché il tempo è un'illusione, ci trasporta in preziosi momenti della vita, ci regala emozioni, ci fornisce difficoltà, lui gioca con noi.
Si sa che il tempo piano piano vola, e quando sei bambina, non dai il giusto peso ai gesti, ag li abbracci , i baci.
dovrebbero essere infiniti per sempre.
Ma nonostante tutto Mamy avevo trovato un gesto se posso dire importante, anche se allora non gli avevo dato il giusto peso, perché ero infantile, non mi ero mai accorta, che la vita ci avrebbe insegnato tramite Esso a stringere i denti.
Quel gesto puro, delicato, era semplicemente prendersi per mano, me lo ricordo come per accompagnarmi per strada, innocente e sicuro. La tua grande mano non doveva parlare, come del resto i tuoi occhi immensi, immergersi in quei spazi rubati da attimi di vita quotidiana. E' stato il vero simbolo di collegamento che in fondo cercavamo, io timida, insicura e vogliosa di coccole, semplicemente bambina incerta sui passi e tu con fermezza quasi da sergente, mi accompagnavi nel poco tempo che avevi, a vivere le piccole ma fondamentali esperienze della vita, dai giochi a i doveri che a quei tempi riguardavano lo studio.
Il tempo troppo corto non mi faceva godere di te..
Le nostre mani, quel collegamento fatto di terapie racchiudevano il pensiero… Respira
...
E lo sguardo dato in un secondo, era la nostra marcia.
Ecco cosa ricordo, particolari, piccoli frammenti che hanno segnato i nostri passi...dove in un solo gesto racchiudeva un grande, immenso, indistruttibile Amore, i ricordi possono cambiare la forma di un oggetto, di un locale, i colori possono essere sfumati, i particolari diventano distorti; ma tutto è stampato dentro di noi complice della fedeltà del nostro cuore, del chiaro collegamento che unisce sentimento e tempo.
La terapia mia preferita è quella del sorriso, mi ricordo che il tuo volto era immerso nel sorriso, nel tuo buffo modo di scherzare; delle volte puntiglioso, reale ma sincero, univi con gran forza quello che ti presentava, cercando di stemperare la tua notevole delusione, e metterla nella giusta prospettiva.
Il sorriso permette all'anima di respirare
Ciao piccola menzogna che esci dalla mia innocente bocca…
basta una parola, un simbolo dell'educazione imposta;
vorrei altro da questo simbolo, dei ricordi che riscaldano l'anima quasi evaporata
solleticare ogni mio spigolo e far rinascere la certezza della serenità
sentendo l'evoluzione in me...
frastagliato è il mio pensiero, che ha sguardi ovunque,
momenti di solitudine riaffiorano, e spengono i miei sensi
non capisco, se sono solo pensieri, o è l'anima che si ribella, caos della vita che non sa respirare…
la follia mi prende nel pensiero di scappare, ma poi con il respiro mi controllo…
cerco un segno, l'avanzare dei battiti ora quasi regolari, mi fa schiarire l'idea,
guardarti intorno, e cerca il tesoro...quel sorriso che ti rigenera
il complice della vita talmente irraggiungibile, che ti devasta,
basta poco, per schiarire quel buio che mi oppressa...guardami con il volto dell'amore, suggerisci mi la magia dell'incantesimo, basta poco fiato, e un pezzo di umanità…
ascoltati, come ho fatto io e sorridi al nulla perché è esso il colpevole delle sofferenze, delle paure
ignora l'egoismo, e aiuta il tuo spirito ad ascoltare il tuo cuore che spesso nel silenzio dell'affanno si ferma, amar poco conta se in te non c'è umanità.
Mai fermarsi davanti all'ostacolo, piccolo o grande che sia, perché la vita deve andare avanti anche se è tormentosa, essa dipende da te: trova il tuo punto luce
e con fermezza stringi i denti e sfonda il muro dell'impossibile, devi sempre tentare...tu vali…
Già
Il nostro cammino era sballottato, fin da piccola qualcosa in me non andava, ma a quei tempi chi poteva sapere cosa mi stava succedendo;
ero sempre assonnata, la stanchezza mi avvolgeva e tu ignara del mio stato, continuavi a brontolarmi; non so se fosse stato il dottore a suggerirtelo, ma continuavi a pensare che il mio assonarmi ovunque era un modo per attirare attenzione;
in effetti appena mi appoggiavo, chiudevo gli occhi e in un attimo ero anestetizzata.
La nostra fortuna fu che un giorno, nel fare le visite scolastiche, un mio malore mise in evidenza ciò che sarebbe stato un lungo viaggio.
Abbiamo iniziato il nostro percorso tra ospedali e visite, e tu ancora una volta mi tenevi per mano...trasmettendomi quella misteriosa forza, fatta di sicurezza…
Entravamo in quei luoghi immensi dove il mio sguardo si perdeva nelle pareti bianche;
rimanevo