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Restless HEART: Lady Veronica e la Biblioteca Perduta
Restless HEART: Lady Veronica e la Biblioteca Perduta
Restless HEART: Lady Veronica e la Biblioteca Perduta
E-book75 pagine54 minuti

Restless HEART: Lady Veronica e la Biblioteca Perduta

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Info su questo ebook

"Sono un'anima irrequieta e ribelle, la mia vita frenetica e disordinata si svolge esclusivamente alla ricerca di nuovi talenti musicali, il mio unico scopo è arricchirmi. Non ho mai tempo per me stesso, per una fidanzata o per una famiglia. Ma, quando nei verdi prati della California mi imbatto in una vera e propria dimora storica appartenente ad un vecchio nobile scozzese, la mia vita sembra cambiare. Perché è scomparsa  Lady Veronica Baltimore trent'anni prima, e cosa  nasconde la misteriosa Biblioteca Perduta?"



Il destino di un'antica famiglia scozzese trapiantata in California. Un'enigma senza risposta. Il diario di  Lady Veronica, una donna di antichi valori, sogni e nostalgie, nascosto tra le falde del tempo in una biblioteca perduta. La sua sfuggente presenza, ad ogni passo di una dimora piena di misteri e passaggi segreti.
Sono gli "ingredienti" dell'avventura in cui il giovane Robert si vede coinvolto senza volere, quasi per sbaglio. Il passato ritorna nel presente come una sorgente magica e delicata, in un gioco di specchi dove vincerà chi avrà l'animo buono e paziente per apprendere una lezione di vita. L'autore regala al lettore quello sguardo lucido necessario per guardarsi dentro, emozionarsi e fermare il tempo... in una vecchia fotografia di famiglia. 

MYSTERY, YOUNG ADULT. AUTOCONCLUSIVO.
LinguaItaliano
EditoreStreetLib
Data di uscita11 dic 2018
ISBN9788829572533
Restless HEART: Lady Veronica e la Biblioteca Perduta

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    Anteprima del libro

    Restless HEART - D.A.

    EPILOGO

    RESTLESS HEART

    Robert & Veronica

    E nascondi l'anima,

    tra il cuscino e i flutti del mare,

    tra le lenzuola e la pioggia.

    D.A.

    Per gradini di sogni e stanchezze mie, scendi dalla tua irrealtà, scendi e vieni a sostituire il mondo.

    Fernando Pessoa, da Il Libro dell'Inquietudine

    BREVE NOTA

    Questo libro non mi appartiene, mi è stato regalato, con in originale il titolo " Veronica". E' il frutto giovane di un amore che avrebbe potuto esistere.

    La storia l'ho vista nascere, ho partecipato alla sua creazione, è parte di me, della mia carne e della mia anima.

    Per la prima volta non sono autrice, non so cosa sono.

    Forse sono un mezzo.

    So che ho desiderato ardentemente regalarvela. La storia di Robert e di Lady Veronica non merita di morire prima ancora di essere nata, e sotto il Vostro sguardo avrà vita. (Breve o intensa? - decidetelo voi).

    Merita una vita vera perché così bella e complessa, nella sua incredibile semplicità.

    Io la amo, l'ho sempre amata. Spero che anche voi vi innamorerete di Veronica, dei suoi magici versi e pensieri, di Robert, di Lord Baltimore e di questo loro - senza tempo - ritratto di famiglia.

    Con sincerità, G.

    I.

    Era calda, quell'estate. Il sole batteva forte e quella strada secondaria, persa in mezzo al verde, splendeva di luce tra le colline. Robert aveva voluto evitare a tutti i costi il traffico brulicante delle autostrade della California, specie a quell'ora. Certo: coprire, alle sei di sera passate, la distanza tra San Francisco e Los Angeles non era comunque agevole.

    Il tempo stringeva, come sempre nella sua vita. Ormai si era abituato. Da anni. Da quando per la precisione aveva scelto di abbracciare in via definitiva la carriera di talent scout prima, e quella di produttore poi. Gruppi ed artisti, all'interno della sua scuderia, erano sempre più cresciuti di numero ed ormai era un personaggio, se non affermato, senz'altro lanciato. Non solo era uno scopritore di talenti, ma si occupava anche della promozione delle sue band: insieme al suo migliore amico Jack Smear organizzava concerti per loro, si occupava della promozione presso radio e televisioni, trovava location per girare i video ed eventi ai quali far partecipare gli artisti. Seguiva insomma i suoi ragazzi sotto ogni aspetto. C'era moltissimo da fare però; anche la soddisfazione era tanta e se avesse dovuto ricominciare la sua vita da capo avrebbe scelto esattamente la stessa cosa. Non erano in molti quelli che riuscivano vivere della loro passione. Si riteneva fortunato e la sua attività lo assorbiva completamente, sempre in giro per l'America e addirittura per il mondo. Non aveva mai tempo per pensare a se stesso, non aveva tempo per pensare ad un'altra vita. Era ancora molto giovane, in questo momento quello che gli premeva era la carriera e soltanto la carriera, null'altro poteva essere importante e avere valore nei suoi occhi.

    - Dove sei?. La voce di Jack al telefonino era quella di sempre: preoccupato ma non troppo, un filo ansioso. Come nel suo stile. Robert lo conosceva bene: Jack Smear era il miglior vice che si poteva desiderare. Scrupoloso, attento, sempre presente e sul pezzo. Ma quella era una sera diversa dalle altre: i Masters of Destiny venivano a cena per firmare e si trattava del loro primo contratto. E per la casa discografica di Robert e Jack, rappresentavano una nuova opportunità per metter a segno un ulteriore colpo sul mercato. Sì, quella serata era dannatamente importante.

    - Dove vuoi che sia?, rispose fintamente imbronciato. "Di corsa, in mezzo ai boschi. E non sono nemmeno più sicuro di aver fatto la scelta giusta, rinunciando alla highway , né che questa sia la strada giusta".

    - "Dai, stai tranquillo. Tanto la band non è ancora arrivata. Posso anche riceverli io e poi tu ci raggiungi. Non sarebbe la fine del mondo, presenzialista ".

    - Eh lo so, ma ormai mi conosci. La professionalità è tutto, amico mio. Dai, a dopo. Ciao.

    Jack lo salutò con il suo consueto Come on feel the noise e chiuse ridendo. Un copione che a Robert era ben noto, ma che lo divertiva sempre.

    II.

    Non doveva succedere. No, cazzo. Non quella sera. No. Eppure la macchina si era dapprima messa a fare i capricci, quindi il motore aveva iniziato a girare a vuoto. Infine, si era fermata. Lungo il rettilineo, in mezzo al nulla. Perché in quella zona non c'erano case, né cartelli, o deviazioni. Solo verdi prati e colline.

    Robert maledisse se stesso. Se avesse scelto l'autostrada, ora

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