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Eva Hitler
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E-book123 pagine1 ora

Eva Hitler

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Info su questo ebook

La fedeltà è strettamente legata alla virtù, alla fiducia, all'amore con cui due persone si legano reciprocamente. 
In tale scelta è fondamentale che ci sia il presupposto della libertà, EVA è andata oltre.

Il profilo di una donna infangata da defunta perchè da viva ha amato un uomo che ha perso la guerra.
Lei non si è mai occupata di politica, nelle numerose fotografie in cui è stata ritratta, non esiste una sola foto in cui sia in 
uniforme oppure accanto a simboli nazisti.

Questo e-book apre un confronto tra le first ladies legate al loro uomo,
contrapporre primedonne è imbarazzante, forse irriverente ma offre al lettore la possibilità di
osservare uno spaccato dell'epoca fra eventi bellici e relazioni tormentate.

I suoi contemporanei, non la perdonarono!

A oltre 70 anni dalla scomparsa è giunto il momento di ristabilire la verità sull'atto estremo di una donna innamorata, 
una donna d'altri tempi, la stella nera dell'amore.
LinguaItaliano
Data di uscita31 dic 2018
ISBN9788829585144
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    Anteprima del libro

    Eva Hitler - Yolanda Simoncini

    Yolanda Simoncini

    EVA HITLER

    Stella nera

    I giudici emettono le sentenze, questo e-book racconta il percorso di una vita tormentata, con il massimo rispetto per i defunti.

    Chi perde denaro, perde molto; chi perde un amico, perde molto di più; chi perde la fiducia in se stesso, perde tutto. Eleanor Roosvelt.

    UUID: a655709c-0b60-11e9-9419-17532927e555

    Questo libro è stato realizzato con StreetLib Write

    http://write.streetlib.com

    Indice dei contenuti

    OUVERTURE

    EVA BRAUN

    CLEMENTINE CHURCHILL

    ELEANOR ROOSVELT

    BESS TRUMAN

    VERA DAVYDOVA

    BETTY MONTGOMERY

    MAMIE EISENHOWER

    LE MOGLI DI ZHUKOV

    DONNA RACHELE

    EDDA CIANO

    MAGDA GOEBBELS

    GRETL BRAUN

    CLARETTA PETACCI

    EVA HITLER

    Filosofia della Redenzione

    EVA e CLARETTA

    Ringraziamenti

    OUVERTURE

    Chi pensa che le famiglie dei potenti della terra, unite dalla ricchezza, siano sinonimo di armonia, felicità e sicurezza si sbaglia, nel corso della storia si è potuto constatare come ci siano stati tanti, troppi, conflitti interni arrivati fino a rotture dolorose.

    Questo e-book vuole offrire uno spaccato dei focolari al potere durante la Seconda Guerra Mondiale, prescindendo dagli schieramenti politico militari.

    Attraverso le analisi dei trionfi, delle sconfitte, dei tormenti, delle sofferenze e, indagando sui comportamenti gli atteggiamenti e le linee di condotta adottate dalle first ladies... si possono enfatizzare le più intime decisioni all'interno delle famiglie al potere.

    In passato, la piramide del potere, era disegnata in maniera ben diversa, al vertice troneggiava il monarca attorniato da cortigiani aristocratici e colti, e un gradino più sotto, la nobiltà e i feudi, che si attenevano ai dettami del re.

    La società attuale, invece, è caratterizzata da un'orda di fannulloni, scansafatiche e parassiti, che hanno mercificato la dignità, praticano la corruzione e il tradimento come regola relazionale, per portare a casa il massimo profitto con il minimo sforzo.

    Nei favolosi anni '30, i popoli avevano grandi aspettative, desideravano maggiore libertà, lavoravano per un futuro radioso e per il futuro delle nuove generazioni.

    Mentre venivano costruite le metropolitane di New York, Londra e Mosca, nascevano città moderne strappate alle paludi come Littoria o città dedicate allo sfruttamento del carbone come Carbonia.

    Tutta la tecnologia dell'epoca era finalizzata allo sviluppo del futuro, anche la pittura con il futurismo era indirizzata verso un unico obiettivo, prima o poi si sarebbe conquistato il mondo.

    Avrebbero potuto proseguire all'infinito ottenendo di meglio e di più se all'inizio degli anni '40... non fosse arrivata la guerra, la maledetta Seconda Guerra Mondiale.

    EVA BRAUN

    Potevamo iniziare soltanto con la donna che ha pagato il tributo maggiore, fedele fino alla morte, la stella nera delle primedonne al potere.

    EVA BRAUN

    si suicidò col cianuro a Berlino nel 1945, aveva 33 anni.

    Il giorno dopo il matrimonio di una sposa disperata, durante la più tragica e crudele delle lune di miele.

    Eva Braun nasce a Monaco il 6 febbraio 1912, secondogenita dell’insegnante Friedrich Braun e della sarta Franziska Kronberger.

    Quattro anni prima era nata Ilse, tre anni dopo nascerà Margarete.

    La speranza del padre di avere un figlio maschio non si concretizza.

    Le tre figlie vengono educate secondo i principi del cattolicesimo come promesso da Friedrich, protestante evangelico, alla moglie Franziska, cattolica.

    Nel 1925, anche in virtù di una eredità ricevuta, la famiglia Braun si trasferisce in un appartamento più grande ed elegante, dove hanno una cameriera e il privilegio di possedere un'automobile.

    Da bambine, le tre figlie dei coniugi Braun prendono lezione di musica, d'arte e di danza.

    Eva, refrattaria alla disciplina che i genitori cercano di imporle, pensa solo a truccarsi, alla dieta, ai vestiti e ai ragazzi.

    Nel tentativo di imporle una rigida educazione, i genitori di Eva la iscrivono in un istituto cattolico femminile, il tentativo fallisce, lascia il convento nell'autunno successivo, confida a una compagna: Non è vita per me.

    Eva è una ragazza carina, bionda, occhi azzurri, si veste con eleganza, sogna una carriera nel mondo dello spettacolo come ballerina o attrice: le sue letture preferite sono le riviste di cinema e i romanzi rosa, con la classica eroina che si dedica anima e corpo all'amato.

    Il suo primo lavoro è presso uno studio fotografico dove, nel settembre 1929 viene assunta come apprendista fotografa e commessa.

    Il titolare era diventato il fotografo ufficiale del partito nazionalsocialista, colpo di fortuna, avevano la sede nello stesso palazzo.

    Nell'ottobre 1929, nei giorni del crollo alla borsa di Wall Street a New York, Eva incontra per la prima volta Hitler nel negozio e nasce poco a poco un'amicizia galante e cortese, fatta soprattutto di regali, baciamani, complimenti galanti.

    Così Eva descrive l'incontro: Ero rimasta in negozio dopo la chiusura per sistemare alcune carte, ero su una scala... Improvvisamente entrò il capo con un signore di una certa età, con dei buffi baffetti, un impermeabile chiaro di stile inglese e in mano un gran cappello di feltro… Cercai di gettare loro un'occhiata senza girarmi e mi accorsi che quell'uomo mi stava guardando le gambe… Scesi e il mio capo fece le presentazioni: Signor Wolf, lo pseudonimo di Hitler, la nostra brava piccola signorina Braun.

    Inizialmente solo le sorelle sono a conoscenza della relazione mentre i genitori ne sono all'oscuro: le numerose gite nella campagna bavarese di Eva e Adolf nonché i pranzi alla famosa birreria di Monaco vengono spacciati per lunghi straordinari presso lo studio fotografico, che nel frattempo si è trasferito in una sede più grande, pochi metri più in là.

    Il rapporto rimane platonico fino all'inizio del 1932, periodo in cui Eva diventa a pieno titolo la sua amante e inizia a frequentare l'appartamento di Hitler.

    Per capire quale fosse il tipo di relazione, Hitler: Gli uomini molto intelligenti devono prendersi una donna primitiva e stupida. Provi a immaginare se dovessi avere una moglie che mettesse il naso nel mio lavoro! Nel tempo libero voglio avere la mia tranquillità… non posso sposarmi!.

    In estate e autunno dello stesso anno Hitler è occupato con la campagna elettorale e Eva non lo vede mai, nonostante tutto lei è paziente, quasi si annulla per timore di vedere finire questa relazione.

    Il primo novembre tenta di suicidarsi sparandosi un colpo in gola, forse per gelosia verso lo stuolo di ammiratrici di Hitler, ma sbaglia la mira e si salva.

    Per Eva la politica è qualcosa di lontano, di poco interessante, anzi una nemica, in quanto le sottrae le attenzioni e la compagnia del suo Adolf.

    Basti pensare che lei non si è mai iscritta al partito e negli ultimi anni, esaurito l'iniziale entusiasmo, definisce noiosi i suoi discorsi.

    Nell'autunno dello stesso anno Eva smette di lavorare presso lo studio fotografico, Hitler la inserisce nello staff della sua segreteria e le regala una villetta a Monaco, nell'elegante quartiere residenziale di Bogenhausen, vicino all'appartamento di Hitler.

    La casa era ben arredata, parecchi quadri adornavano le pareti e tra tutti Eva preferiva gli acquerelli dipinti dal suo Adolf che da giovane e per ben due volte non venne ammesso all'Accademia delle Belle Arti di Vienna.

    Possedeva inoltre un televisore, un lusso che all'epoca era riservato a pochissimi eletti.

    Fritz Braun, che in seguito saprà trarre vantaggio dalla relazione della figlia con il Fuhrer, è per ora preda di scrupoli morali e scrive a Hitler: "La mia famiglia sta vivendo un periodo doloroso, perché le mie due figlie, Eva e Gretl, hanno lasciato la nostra casa per andare a vivere in un appartamento che lei ha messo a loro disposizione.

    Io, come capo famiglia, mi sono trovato di fronte al fatto compiuto. Resto dell'opinione, se vuole un po' antiquata, che si debba rispettare la morale. I figli non dovrebbero allontanarsi da casa e dalle cure dei genitori prima del matrimonio".

    Fritz affida la lettera al fotografo Hoffmann, il quale la consegna a Eva, che la cataloga nel suo archivio senza recapitarla al destinatario.

    Amava tantissimo il mondo del cinema e lei stessa si improvvisò spesso regista, in occasione di gite in Baviera e all'estero, specie in Italia, dove filmò gran parte dei suoi soggiorni a Venezia e a Roma.

    Dopo Monaco, era la zona alpina di Berchtesgaden il

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