Doni freddi e maledetti

Di Terry M. West

Doni freddi e maledetti è un’inquietante racconto dello scrittore horror acclamato dalla critica Terry M. West. Baker Johnson è un viziato parapsicologo nell’anno 1925. Dopo la morte di Richard Johnson, Baker eredita le proprietà di suo zio e trasloca nella casa del leggendario ricercatore psichico. Ma presto scopre che la Stanza Nera della proprietà, il luogo in cui sono messi al sicuro gli oggetti infestati, è stata svuotata. 

• Lingua: Italiano
• Editore: BadPress
• Data di uscita: 17 mag 2019
• ISBN: 9781547589210

Anteprima del libro

La stanza nera era vuota.

Baker Johnson lo vedeva chiaramente dalla sua posizione sulla soglia dell'appartamento. Entrò nella dimora e si mosse veloce. Girò attorno ai suoi numerosi bauli e scatole malamente ammucchiati tra l'antica mobilia della casa del suo defunto zio. I bagagli di Baker erano arrivati una settimana prima e, in mancanza di istruzioni da seguire, i rudi uomini delle consegne avevano congestionato la sala di ricevimento formale con i suoi averi.

L'angoscia gli strisciò dentro quando si avvicinò alla stanza nera e vide il profilo non dipinto di un chiavistello sulla porta aperta. La stanza era sempre stata protetta da un lucchetto. Antichità e altri oggetti costosi giacevano indisturbati nella stanza formale. Il valore degli oggetti al di fuori della stanza nera eccedeva di gran lunga i ninnoli alquanto pedestri che quel luogo bastardo ospitava di solito. Ogni altro luogo appariva pieno e intatto; occupato in base al suo scopo.

Ma la stanza nera era stata ripulita. Pallidi contorni rivelavano la posizione di teche assenti sulle sporche mura marroni. La fredda stanza riluceva di una fioca luce gialla, anche se il suo spazio era situato nel centro dell'edificio, senza finestre o mura esterne a confinarvi.

Baker Johnson guardò indietro verso Sherman Drummond, il supervisore dell'edificio, che teneva una chiave universale in mano. L'uomo rigirava distrattamente l'anello di metallo e fischiettava allegro in corridoio.

«Signor Drummond», lo chiamò Baker.