Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

La gatta sul tetto che brucia: eLit
La gatta sul tetto che brucia: eLit
La gatta sul tetto che brucia: eLit
E-book166 pagine2 ore

La gatta sul tetto che brucia: eLit

Valutazione: 0 su 5 stelle

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

Monica O'Malley è una vera ragazza di città, dalla punta delle scarpe firmate alla radice dei capelli tagliati all'ultima moda. È sofisticata e sexy, ed è bravissima nel suo lavoro di interior designer. come faccia a trovarsi a Baxter è un mistero. Certo, ha vinto un appalto per la ristrutturazione della caserma dei vigili del fuoco, e quelle montagne di muscoli che la abitano leggi pompieri sono più che eccitati dall'idea di avere un direttore dei lavoro in minigonna e tacchi a spillo. Tutti tranne uno. Al serissimo comandante Ben Kimball lei, Monica, proprio non va giù.

LinguaItaliano
Data di uscita31 mar 2015
ISBN9788858936535
La gatta sul tetto che brucia: eLit

Leggi altro di Wendy Etherington

Autori correlati

Correlato a La gatta sul tetto che brucia

Ebook correlati

Narrativa romantica per voi

Visualizza altri

Articoli correlati

Categorie correlate

Recensioni su La gatta sul tetto che brucia

Valutazione: 0 su 5 stelle
0 valutazioni

0 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    La gatta sul tetto che brucia - Wendy Etherington

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    Hunka Hunka Burnin’ Love

    Harlequin Duets

    © 2003 Wendy Etherington

    Traduzione di Roberta Canovi

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    © 2003 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5893-653-5

    www.harlequinmondadori.it

    Questo ebook contiene materiale protetto da copyright e non può essere copiato, riprodotto, trasferito, distribuito, noleggiato, licenziato o trasmesso in pubblico, o utilizzato in alcun altro modo ad eccezione di quanto è stato specificamente autorizzato dall’editore, ai termini e alle condizioni alle quali è stato acquistato o da quanto esplicitamente previsto dalla legge applicabile. Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata di questo testo così come l’alterazione delle informazioni elettroniche sul regime dei diritti costituisce una violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla Legge 633/1941 e successive modifiche.

    Questo ebook non potrà in alcun modo essere oggetto di scambio, commercio, prestito, rivendita, acquisto rateale o altrimenti diffuso senza il preventivo consenso scritto dell’editore. In caso di consenso, tale ebook non potrà avere alcuna forma diversa da quella in cui l’opera è stata pubblicata e le condizioni incluse alla presente dovranno essere imposte anche al fruitore successivo.

    1

    Monica O’Malley si sistemò la cinghia del portatile sulla spalla mentre si avvicinava alla porta della caserma dei vigili del fuoco. Si lisciò le pieghe della sua giacca rossa preferita e controllò che le scarpe leopardate fossero in perfetto ordine. «Con gli accessori di Dolce e Gabbana, il rossetto coordinato e un sorriso... una ragazza può ottenere qualsiasi cosa.»

    Considerò l’importanza dell’incontro che stava per avvenire. Il contratto per la caserma era essenziale per il suo studio Designs by Monica. Per anni aveva messo da parte i soldi per acquistare una casa sul lago, e ora che finalmente aveva comprato il terreno e contattato il costruttore, doveva impegnarsi al massimo per avere anche entrate e non solo uscite. Aveva persino tagliato il budget per le scarpe - il sacrificio maggiore che le si potesse chiedere - ma ormai aveva deciso che era tempo di mettere radici e il suo sogno stava per diventare realtà. Tutto nella sua vita era sempre stato passeggero: appartamenti, auto, il colore preferito per il rossetto, persino gli uomini. Soprattutto gli uomini.

    E questa riflessione ovviamente la riportò alla riunione. Secondo il sindaco, il contratto per la ristrutturazione della caserma dipendeva unicamente dal giudizio del capitano Benjamin Kimball.

    Le sopracciglia si arcuarono in una punta di preoccupazione. Forse l’estate passata non avrebbe dovuto ammanettare il fratello di Ben al letto, mettergli indosso la sua biancheria intima e chiamare i vigili del fuoco.

    Scrollò le spalle e aprì la porta. Wes se l’era meritato. Il bast...

    «Buongiorno» salutò entrando nel salottino dove diversi pompieri erano distesi sui divanetti. Santo cielo, ma quello non era un divano di vinile? Altro che se avevano bisogno del suo aiuto!

    Gli uomini balzarono in piedi e lei riconobbe qualche faccia che aveva visto in città. I loro sguardi si posarono prima sul suo volto, poi scivolarono sul suo corpo. Le gambe in modo particolare. Erano la sua punta di diamante e momenti come quello le facevano tener fede all’impegno delle tre lezioni settimanali di kickboxing, quando avrebbe preferito di gran lunga mandare al diavolo gli esercizi e le insalate di tonno.

    «Signora» risposero all’unisono accennando un saluto col capo.

    Gli uomini del Sud sono così galanti! Nata e cresciuta in California, non si era ancora abituata al loro charme e alla loro innata cortesia. Quando non le scroccavano cene e bevute, non le distruggevano l’auto e non la tradivano con una cameriera ventenne, s’intende.

    Ma ormai tutto questo faceva parte del passato. Non tutti gli uomini erano pigri, scatenati o traditori. E aveva intenzione di dimostrare quella teoria, anche a costo di cercare per tutto lo stato della Georgia. Quello di cui aveva bisogno era un uomo carino e rispettabile. Uno che fosse sensibile al suo sex appeal, che lei avrebbe potuto conquistare con una semplice occhiata e... bam, avrebbe riacquistato fiducia in se stessa.

    «Sono Monica O’Malley. Ho un appuntamento col capitano Kimball» spiegò, quindi sorrise. Una volta firmato il contratto, avrebbe lavorato ogni giorno con quegli uomini, per cui voleva stabilire un rapporto professionale ma amichevole.

    «Sì, signorina O’Malley» rispose un uomo robusto coi capelli biondi. «Da questa parte.»

    Uscendo dal salottino approfittò per dare un’occhiata più attenta all’arredamento e si rese conto che probabilmente era dagli inizi degli anni Settanta che quel posto non veniva ammodernato. Riuscì a malapena a resistere alla tentazione di sfregarsi le mani.

    Invece guardò la targhetta che il suo accompagnatore aveva sulla tasca. «Da quanto tempo è un pompiere, Ted?» gli domandò.

    «Tre anni, signora.»

    «E cosa ne pensa dell’idea di ristrutturare la caserma?»

    L’uomo si fermò davanti a una porta chiusa che aveva un vetro opacizzato, la mano ferma sulla maniglia. Quasi timidamente, il suo sguardo incontrò quello di Monica. «Be’, signora, i ragazzi e io... speravamo in una nuova Playstation

    Monica inclinò il capo. «Una consolle per videogame?»

    Ted si guardò intorno con occhio furtivo e abbassò la voce. «Sì, signora. Alle volte qui ci si annoia a morte. Il capo di solito ci fa fare le pulizie, ma finiamo presto le cose da fare.»

    Monica azzardò un’occhiata alla porta chiusa, quindi ritornò su Ted. «E il capo cosa ne pensa della vostra idea?»

    Ted deglutì. «Non è che la apprezzi molto. Ha mai conosciuto il capo?»

    Sì, in effetti lo aveva incontrato. La sua migliore amica, Skyler, era sua sorella, per cui alle volte si erano trovati agli stessi appuntamenti mondani. Ma in realtà non l’aveva mai conosciuto a dovere, anche perché lui sembrava starsene sempre in disparte. Aveva la vaga impressione che fosse un tipo duro, silenzioso. «Piuttosto superficialmente» rispose quindi.

    «Lui è molto... serio.»

    Questo di certo combaciava con quello che Skyler le aveva detto per prepararla all’incontro. L’amica le aveva raccontato che la perdita del padre aveva costretto Ben nel ruolo di capofamiglia, anche se all’epoca aveva solo quindici anni. Inoltre lui, come i fratelli Wes e Steve, si era sempre sentito in obbligo di mostrarsi all’altezza dell’eroico genitore. Ben probabilmente più degli altri due.

    Aveva lavorato giorno e notte per raggiungere il grado di capitano. Per lui il rispetto e la reputazione professionale erano tutto.

    Monica focalizzò l’attenzione su Ted. «Ma se un estraneo suggerisse che tutto lavoro e niente divertimento rende i vigili del fuoco scontrosi...»

    Il sollievo gli illuminò il volto. «Una contribuente, signora. Ricordi che lei è una contribuente.»

    Sorrise, riconoscendo che quella breve conversazione avrebbe potuto esserle di grosso aiuto. «Farò del mio meglio.»

    Ted bussò alla porta, quindi abbassò la maniglia dopo che dall’interno si era sentito un brusco Avanti. «Capo, c’è qui la signorina O’Malley, ha un appuntamento per vedere lei» la presentò quando furono entrati nell’ufficio.

    Il capitano dei vigili del fuoco Benjamin Kimball, seduto dietro un’imponente scrivania di legno, sollevò gli occhi.

    Monica sentì il cuore rimbalzarle nel petto.

    Strinse la cinghia della custodia del portatile mentre lo guardava. Ovviamente le era familiare, eppure ebbe la strana sensazione di vederlo per la prima volta.

    Perché non aveva mai notato che i suoi capelli erano più neri di quelli di Wes? E che sulla fronte ondeggiava qualche ciocca nera come l’inchiostro? I suoi occhi, poi, erano sempre stati di quell’azzurro intenso? E anche se ricordava di aver notato la sua espressione seria e rassicurante, perché non aveva mai fatto caso alla linea marcata della mascella o alle spalle possenti?

    Tutto in lui emanava fiducia e sicurezza. Per questo era a capo della caserma dei vigili del fuoco, immaginò, ma la sua forza la colpiva anche come donna. A dire il vero, sembrava quasi trasformarle le budella in gelatina. E non le era mai capitato di sentirsi una gelatina.

    È affascinante, le ricordò la sua coscienza. E molto rispettato. E tu stai lavorando. Ma era difficile stare a sentire quelle raccomandazioni. Si umettò le labbra e la sua professionalità cedette alla femminilità.

    Avvicinandosi alla scrivania, gli tese la mano mentre si alzava. «Capitano Kimball.»

    Lui si tese verso la scrivania, quindi ci cadde sopra.

    Santo cielo, non aveva inteso letteralmente che un uomo cadesse ai suoi piedi!

    «Dannazione, Edwin!» Il capitano si rialzò e riacquistò il controllo mentre un ragazzo minuto, con gli occhiali sul naso e il viso rosso, apparve da sotto la scrivania.

    «Mi dispiace, capo» si scusò.

    Il capitano sospirò. «Perché non lo aggiusti dopo, il cassetto?»

    Edwin scrollò le spalle e raccolse dal pavimento la scatola degli attrezzi. Monica fu tentata di aiutarlo, perché non sembrava nemmeno avere la forza di portare il suo stesso peso, figurarsi quello della cassetta, ma lui se la posò sul braccio come se ci fosse abituato. «Signora» salutò educatamente quando le passò accanto.

    Quando lei gli sorrise, lui si inchiodò al suolo e la fissò a bocca aperta.

    «Edwin...» cominciò il capitano con tono di avvertimento.

    L’uomo allora si affrettò verso la porta. «Sto andando, signore.»

    Sorridendo, Monica si voltò verso la scrivania e tese di nuovo la mano. «Possiamo riprovarci?»

    Lui non ricambiò il sorriso, ma la fissò negli occhi quando le loro mani si incontrarono. Le parve che il proprio corpo prendesse fuoco e che gli occhi di lui, per un breve momento, si spalancassero come se anche Ben Kimball percepisse la stessa elettricità. «Signorina O’Malley. Scusi l’interruzione. La prego, si sieda.»

    Monica si accomodò sulla sedia di legno e posò a terra il portatile. Non avrebbe dovuto essere sorpresa dall’attrazione che provava per lui. Fin dall’incidente con Wes, aveva evitato stretti contatti con gli uomini e si era dedicata alla ricostruzione del proprio orgoglio ferito. Non riusciva a ricordare l’ultima volta che aveva flirtato con un uomo, tantomeno quando aveva avuto un rapporto intimo.

    Sistemandosi a disagio sulla sedia, tentò con tutte le forze di ritrovare professionalità e distanza, quando quello che avrebbe realmente voluto fare era sdraiarsi sulla scrivania di Ben, attirarlo a sé afferrandolo per la cravatta nera e strappargli via la camicia bianca perfettamente stirata.

    Era la primavera a sguinzagliare la sua libido o solo il fatto di trovarsi davanti un uomo in uniforme?

    Il capitano sistemò un plico di fogli. «Allora, signorina O’Malley. Lei è interessata al contratto per il progetto, se non sbaglio.»

    Monica stava per rispondere con un sissignore, ma si trattenne: quell’uomo aveva un tale effetto sulle persone. «Proprio così.»

    «Qualifiche?»

    Un colpo alla porta interruppe la sua risposta. Entrò un pompiere che porse una cartelletta al capitano e nel contempo sorrise a Monica. «Ha detto che voleva subito questi schedari» si giustificò l’uomo, lo sguardo ancora fisso su Monica.

    Il capitano agitò la cartelletta. «Sono da questa parte, Andy.»

    Andy si voltò verso di lui. «Sissignore, signore.»

    «Gli schedari potevano attendere fin dopo la riunione» osservò, posandoli sul tavolo.

    Andy lanciò un’occhiata alle proprie spalle, verso Monica. «Sissignore.»

    «Puoi andare!»

    L’uomo girò sui tacchi e sparì. Il capitano lo seguì con uno sguardo disgustato e Monica trattenne un sorriso. Evidentemente, una donna era una cosa rara a vedersi, nella caserma.

    «Mi stava parlando delle sue qualifiche» riprese il capitano appoggiandosi allo schienale della sedia.

    Monica trasse un profondo respiro. «Ho conseguito il diploma universitario e il master in

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1