Usi, costumi e pregiudizi del popolo di Roma
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Anteprima del libro
Usi, costumi e pregiudizi del popolo di Roma - Giggi (Luigi) Zanazzo
INDICE
USI, COSTUMI E PREGIUDIZI DEL POPOLO DI ROMA
Giggi Zanazzo
Biografia
Opere
Poesie
Saggi
Lavori teatrali
In musica
Rappresentate e pubblicate
Rappresentate ma inedite
In prosa
Rappresentati e pubblicati
Rappresentati ma inediti
Inediti e non rappresentati
Riduzioni e traduzioni
Studi su Zanazzo
Bibliografia
GIGGI ZANAZZO
Usi, Costumi
e Pregiudizi
del popolo di Roma
Parte I.
Medicina popolare
Avvertenza
1. — Come uno s’accorge che stà pper ammalasse.
2. — Pe’ gguarì’ dda quarsìasi male.
3. — Pe’ gguarì’ da li dolori pe’ ll’ossa.
4. — La cura de ll’occhi.
5. — Pe’ gguari’ dda la fattura che sse chiama "Occhiaticcio„11 .
6. — Pe’ ffasse passà’ la "fuggitiva„.
7. — Contro l’"Orzaròli„14 .
8. — Pe’ le stincature, rotture e slogature d’ossa.
9. — P’er mal d’urina.
10. — Pe’ ffa’ ppassà’ li dolor de panza a le crature.
11. — Pe’ ffa’ sburà’ un pedicèllo o antro.
12. — Pe’ gguarí’ le crature dar male de la "Lupa„.
13. — Pe’ gguari’ da l’ongina19 .
14. — Contro le ’moroide20 .
15. — Contro li ggelóni.
15. — La cura a li denti.
17. — Pe’ ffasse passà’ er singózzo27 .
18. — Contro la sciàtica.
19. — Contro le "Porcherie„29 .
20. — Pe’ nun fa’ spellà’ la schina a cchi sta in un fónno de letto.
21. — Pe’ li dolori de panza.
22. — Contro li dolor de réni.
23. — Pe’ gguarì’ da le Pannarice34 .
24. — P’er male a la Mirza.
25. — P’er catarro intestinale.
26. — Contro li Pòrri.
27. — Pe’ gguarì’ ddar pallone39 o guàllera che ssia.
28. — P’er lattime.
29. — Contro l’aridropisia.
30. — Pe’ le scrófole.
31. — Contro li gonfiori, li bbòzzi42 e le ferite.
32. — Er Barsimo der Sudario. — Le Bbrugne de Cesanèlli.
33. — Pe’ gguarì le gràndole.
34. — Pe’ ffa passà’ l’etirizzia o male de fegheto.
35. — Pe’ l’infiammazzione der corpo.
36. — Pe’ la sdilombatura.
37. — Pe’ stagnà’ er sangue ch’esce dar naso.
38. — Gravidanza, Parto, Voje, Pericoli, ecc.
39. — Si ffarà mmaschio o ffemmina, ecc.
40. — Er parto.
41. — Doppo partorito. — La frebbe der pélo. — L’uscita in Santise.
42. — Chi nnasce affortunato.
43. — Er Battesimo.
44. — Doppo er Battesimo.
45. — Pe’ ttieneje lontano l’occhiaticcio o er malocchio che sii.
46. — Cure che s’hanno d’avè’ a le crature.
47. — Pe’ ffa’ ssi cche pparlino bbene e svérti.
48. — Allattaménto.
49. — Dentizzione, Infantijoli, ecc.
50. — Quanno se déveno slattà’. Pe’ mannà’ vvia e’ llatte a la madre.
51. — Ora de daje li piedi.
52. — Li santi protettori de le crature.
53. — P’er calore e la stitichezza de le crature.
54. — Quanno je dole lo stommicuccio.
55. — Pe’ la Rufa che viè’ in testa a le crature.
56. — Pe’ ffà riposà’ le crature.
57. — Ségno che le crature nu’ stanno troppo pe’ la quale.
58. — Pe’ li vèrmini a le crature.
59. — Pe’ la tosse a le crature.
60. — Pe’ la tosse asinina o convursa de le crature.
61. — Pe’ gguarì’ le crature racchitinóse.
62. — Pe’ ttrastullà’ le crature quanno se fanno male.
63. — Pe’ la frebbe de staggione o dde malaria.
64. — Contro le frebbe terziane.
65. — Contro le frebbe quartane.
66. — Doppo avuta ’na bbôna pavura.
67. — Cura de li capélli.
68. — Pe’ le ggengive.
69. — Pe’ le così dette "Cose sue „.
70. — Cantro er Mar caduto56 .
71. — Er vèrmine der finocchio e ll’ova der Barbo.
72. — Contro li mózzichi de le vipere.
73. — Contro li mozzichi de li cani arabbiati.
74. — Pe’ li taji a le déta.
75. — Pe’ le scottature d’acqua, de brodo e dd’ojo bbullenti.
76. — Pe’ le scottature fatte cór fôco, cô la porvere da sparo e ccor fero infôcato.
77. — Quanno dôle er naso.
78. — Pe’ gguarì le postème.
79. — P’er mal de fégheto.
80. — Pe’ le còliche d’utero.
81. — La cura p’er sangue.
82. — P’er dolor de testa.
83. — Pe’ l’ariffreddori.
84. — Pe’ ffasse passà’ la tosse.
85. — Pe’ la ripienézza de stòmmico.
86. — Er male der Lupo Manàro61 .
87. — P’er male de pètto.
88. — Pe’ ffa sparì’ li ségni de le voje a le crature.
89. — P’er male a l’orecchie.
90. — Pe’ gguarì’ la Pormonea — Le sanguigne.
91. — Contro le convursione ’piléttiche.
92. — Pe’ ffa sparì’ le petìne.
93. — Contro la ’moraggìa moroidale.
94. — Contro la pèsta.
95. — Contro er collera.
96. — P’er torcicòllo.
97. — Pe’ l’infiammazione a la góla.
98. — Contro er comincio de sordità.
99. — Pe’ la ’moraggìa.
100. — Pe’ le fistole ’moroidale.
101. — Pe’ gguarì’ la rógna.
102. — P’er vèrmine sanitario65 .
103. — Pe’ nun attaccasse er morsarso67 .
104. — Pe’ qualunque dolore a la spina dorsale.
105. — Pe’ gguarì’ la tigna.
106. — Contro l’èrprete.
107. — Pe’ le ’moroide asterne.
108. — Contro l’allèntaménto de l’urina.
109. — Una cura pe’ smagrisse.
110. — Contro la tignóla a li denti69 .
111. — In che pposizzione se deve dormì’.
112. — Li santi che cce protèggheno da li malanni.
Proverbi igienici.
Parte II.
Usi, costumi, credenze,
leggende e pregiudizi
del popolo di Roma.
Avvertenza
I. — Contro er malocchio.
2. — Furtuna, sfurtuna o jettatura.
3. — A ttavola.
4. — La Madonna de Sant’Agustino.
5. — Quann’è nnotte.
6. — E’ llètto.
7. — Cajòstro.
8. — Le visite.
9. — Er canto der gallo e er tempo.
10. — S. P. Q. R.
11. — Le serenate.
12. — Cose che pporteno disgrazia: Specchi, ojo, scarpe, ssedie, sale, stelle cométe, ecc.
13. — L’architetti Bbernini e Bboromini.
14. — La Santa Casa de Loreto.
15. — La sagra scudella.
16. — Er portone der palazzo Sciarra ar Corso.
17. — La Sabbatina.
18. — Pe’ rifà’ ppace co’ regazzo.
19. — Un antro modo pe’ rifa’ ppace co’ regazzo.
20. — Un antro incora.
21. — Le streghe.
22. — Pe’ ssapé’ cchi vv’ha stregato.
23. — Le diavolerie de le streghe.
24. — Agguantanno ’na strega sur fatto.
25. — Le fatture.
26. — Precavuzzione contro le fatture.
27. — Diverse specie de fatture.
28. — Un’antra fattura.
29. — Un’antra.
30. — Un’antra incora.
31. — Pe’ cconosce u’ lladro che vv’ha rubbato.
32. — Pe’ scongiurà’ le streghe. Quanno e ccome er Papa le mmalediva.
33. — Er Leofante79 .
34. — Li lupi e li struzzi.
35. — La scala de San Michele e Mmagno.
36. — Er santo battesimo e er Compare e la Commare80 .
37. — Affetti82 de ll’acqua santa fatta de fresco83 .
38. — Li bbagni de Donn’Olimpia.
39. — L’invotizzione a la Madonna.
40. — San Marco e le Cerase.
41. — San Martino.
42. — La morte e li mortorii.
43. — Pe’ suffregà’ li morti.
44. — Pericolo che sse passa ner camminà’ ssopre le sepporture.
45. — Er giorno de li morti.
46. — La ciovetta e mmodo de falla fugge.
47. — Er significato de certi insogni.
48. — Li sposalizzi in carcere.
49. — La statuva der Mòro a ppiazza Navona.
50. — Segno che uno è ddesiderato.
51. — Quanno se desidera quarcuno.
52. — Un antro modo pe’ ssapéllo.
53. — P’arìtrovà’ una persona o una cosa che vve séte persa.
54. — Amore: Pe’ ssapé’ cchi avete da sceje pe’ mmarito.
55. — Un antro modo pé’ ssapello.
56. — Pé’ vvede si llui ve vô bbene.
57. — Pé’ vvede si una ne ll’anno nôvo che vvié’, sposerà.
58. — La prova de le tre ffava.
59. — La prova de li tre aghi infilati.
60. — E’ llibbro da messa.
61. — Pe’ ttrovà’ mmarito.
62. — Per èsse felice in amore.
63. — Pe’ ffa’ ddiventà’ innamorata morta de voi una persona.
64. — Un antro rimedio.
65. — Un antro rimedio peggio92 .
66. — Sposalizio: Quanno se spósa, ecc.
67. — Li confetti de li sposalizzi.
6s. — Chi mmôre prima la spósa o lo spóso.
69. — Quanno la donna nun fa ffiji.
70. — Pe’ ffa’ ddiventà bbôni li mariti.
71. — Pe’ ffa’ li fiij e ppe’ ttrovà’ mmarito.
72. — Pe’ ffà’ ffa’ ppace fra mmoje e mmarito.
73. — Mentre se scopa pe’ ccasa.
74. — Le scampanacciate.
75. — Giôco de’ llotto: Pe’ vvince sicuramente.
76. — La novena a ll’anime ggiustiziate.
77. — Per avè’ ttre nnummeri sicuri.
78. — La Novena a Ssant’Alesio.
79. — La novena a San Pantaleone.
80. — Li frati zuccóni102 e li maghi.
81. — Come se pô ssapè’ si li nummeri ch’esciranno saranno arti o bbassi.
82. — Pe’ pprovà’ si li nummeri ch’avete da ggiocà’ sso’ bbôni.
83. — Per avé’ ffortuna in der giôco de’ llotto.
84. — Un zompo a la marana de San Giorgio.
85. — Primo e urtimo ggiorno de ll’anno.
86. — Li temporali: segno che er tempo vô ffa’ bburiana.
87. — Antri segni de pioggia.
88. — La campana de la cchiesa Nôva.
89. — Pe’ gguàrdasse da le porcherie108 .
90. — Li scherzi che ffanno li furmini e le saette.
91. — Un giorno de ll’anno che ppiove sempre.
92. — Le purce ar collo. Santa Bibbiana. Li quattro Aprilanti.
93. — La mano: Quanno la mano rode.
94. — Er sale.
95. — Er naso.
96. — La pèrsa.
97. — La ménta.
98. — Li sèrpi.
99. — Quanno li serpi bbéveno modo de levaje er veleno.
100. — L’orecchie.
101. — L’arberi de fichi. L’aleandre110 .
102. — L’occhi.
103. — La mmatina.
104. — L’uva nera e le zzinne.
105. — Le domeniche.
106. — Come viengheno l’orzaròli111 .
107. — Casa nôva.
108. — Per avé’ la furtuna a ccasa.
109. — Er gatto e er cane.
110. — La maledizzione a le bbestie.
111. — Le spille.
112. — Er ballo de li guitti115 .
113. — La notte de Natale. Er presèpio a la Ricèli e li sermoni.
114 — Er Cottìo.
115. — Er calor febbrile.
116. — L’Ascensione (21 de maggio).
117. — La caccia a li bbagaròzzi.
118. — La bbenedizzione de Gesù-Cristo.
119. — Li bballi antichi.
120. — Le lumache.
121. — Er Carro„ o er
Carraccio„.
122. — La Crésima.
123. — La scummunica der Papa.
124. — Li scummunicati de Pasqua122 .
125. — L’ottobberate124 a Ttestaccio.
126. — Quanto regna un Papa.
127. — Er giorno de santa Caterina.
128. — Li Bbiferari.
129. — Nôve bbone o cattive.
130. — La festa de San Giuseppe129 .
131. — Li piccióni.
132. — La Tarantèlla o Ttaràntola.
133. — Er fôco.
134. — Er Basilisco, ossia e’ re dde li serpenti.
135. — L’anno bbisestile.
136. — Le galline.
137. — La bbenedizzione de le bbestie.
138. — L’Artarini pe’ l’Urioni.
139. — Er Bambino de la Ricèli132 la bbaretta de San Filippo Neri e dde Pionono.
140. — Quanno se bbacia er Piede a Ssan Pietro.
141. — L’uguri pe’ ll’onimastichi.
142. — Un bôn ugurio.
143. — Er ballo de li Zìngheri.
144. — La Madonna der Carmine.
145. — L’abbitino136 .
146. — Contro le cascate.
147. — La visita a le sette Cchiese.
148. — L’ombrèlla.
149. — Er primo dente che ccasca.
150. — Li Ggiudìi.
151. — Usanze de li Ggiudìi.
152. — Li Ggiudìi in der Carnovale.
153. — Li Giudìi a pprèdica.
154. — Li dispetti a Ghetto.
155. — Er candelabro d’oro de li Giudìi.
156. — Le ggiudìe e la Madonna.
157. — Pe’ cconvertì’ li Giudìi.
158. — La "Sperduta„.
159. — Anticaje e Pietrelle141 : La stazione IV de li viggili.
160. — Er cavallo de Campidojo.
161. — L’arco de Tito.
162. — Er pomo d’Adamo143 .
163. — Er trionfo de le fravole144 .
164. — La bbenedizione der Papa e la maledizione a Ccasa Colonna.
165. — La Bbocca de la verità.
166. — Caìno.
167. — La "sassarolata„.
168. — Li ròspi e le spìnóse.
169. — Li moccolétti.
170. — La notte e er giorno de San Giuvanni152 .
171. — Li tesori.
172. — L’ammazzati de la Domenica.
173. — Li "Maritòzzi„156 .
174. — La Bbefana.
175. — L’Anticristo e la fin der monno.
176. — Li profeti Nocche e ’Llìa.
177. — Er carnovaletto de Cervara160 .
178. — Li "trionfi„ a le partorente.
179. — Le precissione162 .
180. — Li francesi a Roma.
181. — Er gioco detto de lo "scalino„.
182. — Er Feragosto164 .
183. — Er cortello.
184. — Li Spiriti.
185. — La "Nunziatella171 „.
186. — La Quaresima.
187. — Le "scalette„ de mezza Quaresima.
188. — La settimana santa176 .
189. — Le "mostre„ de li pizzicaroli.
190. — Le "Missióne„.
191. — Er primo d’aprile.
192. — Er taramoto.
193. — Che ddicéveno e cche ddìcheno li sôni de certe campane.
194. — La Luna.
195. — Er tamburo der tempo de la Ripubbrica Romana.
196. — Er lago a ppiazza Navona182 .
197. — Er pane.
198. — Er giustizziato e lo schiaffo aricordativo.
199. — La sepportura de Nerone.
200. — La ssedia der Diavolo.
201. — La Sirena.
202. — L’imperatore de la Dottrina cristiana.
203. — La Madonna der Divin’amore188 .
204. — La Passatèlla.
206. — Quello che sse magna in certe aricorenzie.
206. — Er vino.
207. — Li rifuggi202 .
208. — L’opere.
209. — La "Filarmonica„.
210. — Li bbarbieri de la "méluccia„.
211. — Li fornari.
212. — Li frati cercatori o "ttorzóni„.
213. — Li scrivani pubbrichi.
214. — Er vennitore de mózze.
215. — Le sfide a ccantà’ dda poveti.
216. — Tre ggenerali francesi.
217. — Perchè li Papi se cambieno er nome.
218. — Quanno môre un cardinale.
219. — Su li muri dell’osterie.
220. — Li Bbarbieri e li Carzolari.
221. — Li Macellari.
222. — Le "Capate„218 .
223. — La precissione der Carmine detta de li "Bbucaletti„.
224. — Quanno s’incoronava un Papa.
225. — L’indemognati.
226. — Quanno li regazzini pìsceno a’ lletto.
227. — Pe’ ssapè’ ssi una donna incinta farà mmaschio o ffemmina.
228. — "L’infiorata„ de Ggenzano.
229. — Le Madonne che upriveno l’occhi.
230. — L’acqua de Trèvi224 .
231. — L’arma d’un papa barbiere225 .
232. — Ghetanaccio226 .
233. — Donna Guendalina Borghese228 .
234. — Teatri e antri divertimenti.
235. — Li Santi protettori.
236. — Scanderbeg.
237. — La spada d’Orlando Paladino.
238. — Padre Funtanarosa.
239. — Papa Lambertini238 .
240. — Er Mago de Trestevere.
241. — Re Polacco.
242. — La Madonna de la Neve241 .
243. — Li Cucchieri de Corte.
244. — In tempo de vendembia244 .
245. — Li forzati.
246. — La ggioventù d’adesso e la ggioventù dde prima.
247. — Ponte Quattro Capi.
248. — E’ Romano de Roma.
249. — Er nostro simpàtico: Chi sse ne…?
250. — L’urtima pasquinata.
Parte III.
Giuochi fanciulleschi
divertimenti, passatempi
esercizi
Avvertenza
1. — Lèna, mia Lèna.
2. — A ssemmolèlla cor naso.
3. — Maróncino.
4. — Arma e Ssanto.
5. — Maróncino ar muricciòlo.
6. — A Ssantuccio.
7. — Gatta-cèca.
8. — Gatta-cèca a la Pilaccia.
9. — Carozza d’oro.
10. — Sedia papale.
11. — Er carzolaro.
12. — Sartalaquaja a ccamminà’.
13. — Sartalaquaja a mmusa.
14. — A la bella insalatina.
15. — Vóla-Vóla
16. — Piede callo.
17. — È arrivata ’na bbarca carica de…
18. — A Ccavalluccio.
19. — Gira, ggira la ciavatta.
20. — "Er Perché,,.
21. — A Ffichétto.
22. — Ar "Campanello„.
23. — Er cucuzzaro o er Cocommeraro.
24. — Ladri e sbirri.
25. — Mmorè-mmorè.
26. — Quattro Cantoni.
27. — Attacca-ferro.
28. — La scòla.
29. — Li colori.
30. — Pis’e ppisèllo.
31. — Nisconnarèllo.
32. — Ar Cerino252 .
33. — Mazza-bbubbù.
34. — A "Ppìcchio„.
35. — Lippa, Nizza o Trilló.
36. — Campana.
37. — Piastrella.
38. — La Ggiostra.
39. — A Bbòccia.
40. — Castelletto.
41. — A "Mazzaròcco„.
42. — Anell’anello.
43. — Sega sega, Mastro Titta.
44. — Pari e ddispero.
45. — A "La mano de Papà„.
46. — Cavacécio.
47. — Scalla, scalla mano.
48. — Ggira ggira tondo.
49. — A ccontà le déta.
50. — Trucci, trucci, cavalluccio.
51. — A sbatte le manine.
52. — Dindóló.
53. — Bbella bbella piazza.
54. — Seta monéta.
55. — San Pietro e San Paolo uprìtece le porte.
56. — A la Muta.
57. — Gatto, trova sorcio.
58. — Battimuro.
59. — Li sordati o a ffà la guerra.
60. — "Ti vedo!…„
61. — A cchi ride prima.
62. — Bùzzico.
63 . — A "Ppicca„.
64. — La guerra francese.
65. — Er pilaro.
66. — A "Ttuzzi„.
67. — Chi st’a ccapo a la mi’ pigna.
68. — Er Cucuzzaro.
69. — Er Dottore a lo spedale.
70. — Ciribbiribbì.
71. — Scaricabbarili.
72. — A Ppallina.
73. — Palazzo vergine.
74. — Mio bel castello.
75. — Maria Ggiulia.
76. — L’Imbasciatori.
77. — L’ucellino in gabbia.
78. — Lo specchio.
79. — Nonno, cé porti a mmessa?
80. — La Bberlina.
81. — Mamma ch’or’è?
82. — Quanno piove.
83. — Li bbòcci o le bbòcce.
84. — Chi arriva er primo o li Bbàrberi.
83. — Li cavalli.
86. — Zompà’ le scale.
87. — A capolitómboli.
88. — A "Bbilancia„.
89. — A Ccanoffièna.
90. — Gatta-cèca cor zizzì.
91. — Svòrtica mano.
92. — Pizzichetto.
93. — Acchiapparèlla.
94. — Merènna.
95. — Passamano.
96. — Le Commarèlle.
97. — Scoccéto.
98. — Garaghè.
99. — Er Diavolo zzoppo.
100. — Madama Pollaròla.
101. — Mireladondondèlla.
102. — Pero e mmelo | dimm’er vero.
103. — A "Ddì’ sotto,, o a indovinà’ ddé sótto.
104. — Sei stato a la vigna?
105. — Bocca mia, bbocca tua.
106. — Li schioppétti de carta.
107. — La Mòra.
108. — A Ruzzica.
109. — A ggale 1.
110. — Questo è ll’occhio bbello.
111. — A "Mazza fiónna„.
Regole p’er giôco de la Passatella.
I. — Er vino der giôco.
II. — La Conta.
III. — La cacciata de li Regnanti.
IV. — Er Padrone.
V. — Er Sótto.
VI. — Le bbevute.
VII. — L’Ormo.
VIII. — Le amancanze ner giôco.
IX. — Le bbirberie der giôco.
X. — Le passatelle in amicizia.
Parte IV.
Indovinarelli, bisticci scioglilingua.
Indovinarelli.
Risposte agli indovinarelli
Bisticci e scioglilingua.
Parte V.
Voci
degli antichi e odierni
venditori ambulanti di Roma.
Avvertenza
Voci scomparse.
1. — I fanciulli perduti.
2. — Le zitelle sperse. — I Fate-bene-Fratelli.
3. — I "Trionfi„ alle puerpere.
4. — I Carciofolari.
5. — I Pifferari.
6. — L’Acconcia-panni.
7. — I Mandatari.
8. — La Calamisvà.
9. — Le Prèfiche.
10. — Canti religiosi e preghiere per le strade.
11. — La Dottrina Cristiana.
12. — Li svegliatori notturni.
13. — Il Figurinaio.
14. — Lo Scarfarottaio.
15. — L’Anticagliaro.
16. — I Nummerattari e riffaroli.
11. — Lo Sticcalegna.
18. — L’appiccia-fuoco.
19. — I venditori di Crescioni.
20. — Il rivenditore dei rimasugli delle cucine.
21. — I Trippaioli.
22. — Il Lanternonaio.
23. — Il Cialdonaio.
24. — Il venditore di supplì.
25. — Il venditore d’inchiostro.
26. — Il Materassaio.
27. — Pan di ramerino
28. — I Ciambellari.
29. — Il pescivende.
30. — Lo scacciaragnaio.
31. — Il Cenciaiuolo.
32. — Il Caciaio.
31. — Gli spazzacamini.
34. — In Carnevale.
35. — La sera della Girandola.
36. — I Santari.
37. — L’arruotino.
38. — Il venditore di cerase-marine.
39. — Le processioni.
40. — L’Ottavario de’ Morti.
41. — Il venditore di capretti e di abacchi.
42. — Il capraio.
43. — Il carnacciaro.
44. — Granarole, lavandaie, ecc.
Voci odierne.
45. — Il mosciarellaro.
46. — Li venditore di noci.
47. — Il brusculinaro.
48. — L’acquacetosaro.
49. — Il venditore di utensili di legno.
50. — I venditori di lunari.
51. — La sera di Pasqua Epifania.
52. — La sera di san Giovanni.
53. — Il melacottaro.
54. — Il peracottaio.
55. — La lumacaia.
56. — Il venditore di mòre.
57. — Il giuncataio.
58. — L’acquavitaio.
59. — Il caffettiere notturno.
60. — li venditore di uova sode.
61. — L’olivaro.
62. — Il cenciaiuolo isdraelita.
63. — Il venditore d’agli e scope.
64. — Il Pappinaro.
65. — I venditori di legna da ardere.
66. — Il cocomeraio.
67. — L’ombrellaio.
68. — Il venditore di castagne lesse.
69. — I venditori di ciliegie.
70. — Il lumaio.
71. — Il cicoriaro.
72. — Lo stagnaro.
73. — Lo stovigliaio.
74. — L’acconcia-stoviglie.
75. — I fiammiferai.
76. — L’acquafrescaio.
77. — I venditori di sòrbe e di nèspole.
78. — L’erbaiuola.
79. — Lo strengaio.
80. — Il coltellinaio.
81. — Il venditore e la venditrice di fichi.
82. — Il venditore di dolci.
83. — Lo spazzino o mercantino.
84. — Il venditore di mandorle fresche.
85. — Quello di mandorle sécche.
86. — L’erbivende.
87. — Il venditore di nocciuole.
88. — Il venditore di orarii delle ferrovie.
89. — Il venditore di frutta candite.
90. — Il venditore di fiori di Pasqua.
91. — I giornalai.
PARTE VI.
SAGGIO DI VECCHIE PAROLE
del Gergo dei Birbi
Saggio di vecchie parole del gergo romanesco dei Birbi
Gergo dei numeri dei "Bagarini„ o Monopolisti di commestibili, pescivende, ecc.
Piccolo saggio del gergo dei Merciai di Roma.
Parole del gergo ebraico-vernacolo usate anche dal popolo di Roma.
Giuramenti e imprecazioni in ebraico-vernacolo.
Parole latine usate dai Romani286 .
Francesismi in uso nel nostro Dialetto.
Parole di altre lingue.
Motteggi di nomi di strade, piazze, palazzi e di alcune cibarie ed altro.
Di Persone.
Dei Venditori Girovaghi.
Aggiunte alla Medicina popolare.
Aggiunte agli Usi, costumi, ecc.
Note
Luigi Zanazzo
USI, COSTUMI E PREGIUDIZI DEL POPOLO DI ROMA
Il presente ebook è composto di testi di pubblico dominio.
L’ebook in sé, però, in quanto oggetto digitale
specifico,
dotato di una propria impaginazione, formattazione, copertina
ed eventuali contenuti aggiuntivi peculiari (come note e testi introduttivi),
è soggetto a copyright.
Edizione di riferimento: Usi, costumi e pregiudizi del popolo di Roma / Giggi Zanazzo;
Collezione: Tradizioni popolari romane;
Società Tipografico-Editrice Nazionale;
Torino, 1908
Immagine di copertina: In a Roman Osteria, opera di Carl Bloch (1834–1890).
L'immagine è di pubblico dominio: https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Carl_Bloch_-_In_a_Roman_Osteria_-_Google_Art_Project.jpg
Elaborazione grafica: GDM, 2019
Giggi Zanazzo
Giggi Zanazzo, all’anagrafe Luigi Antonio Gioacchino Zanazzo, (Roma, 31 gennaio 1860 – Roma, 13 dicembre 1911), è stato un poeta, commediografo, antropologo e bibliotecario italiano. Studioso delle tradizioni del popolo romano e poeta in romanesco, è considerato, insieme con Francesco Sabatini, il padre fondatore della romanistica. Alla sua scuola mossero i primi passi Trilussa e i più bei nomi della poesia dialettale della Roma d’inizio secolo.
Biografia
Nacque in via dei Delfini 5 nel rione Campitelli dal padre Carlo, nativo di Lozzolo ma originario del Veneto, che si era trasferito circa nel 1830 a Roma, dove gestiva un’osteria a Testaccio. Con lui Luigi non ebbe ottimi rapporti. Sua madre era invece romana. Studiò ragioneria presso il collegio Poli. Lavorò alla Biblioteca Vittorio Emanuele e quindi fu distaccato, sempre come bibliotecario, presso il Ministero della Pubblica Istruzione.
Sposò Agnese Bianchini, prima donna della Compagnia Romanesca da lui fondata con la collaborazione dell’attore e poeta Pippo Tamburri. Questa compagnia, che agiva al Teatro Rossini, recitò molte fortunate commedie, tra cui più d’una di pugno dello stesso Zanazzo, come l’operetta Li Maganzesi a Roma, messa in scena il primo ottobre 1882 per le musiche del maestro Mascetti, o la scoppiettante Pippetto ha fatto sega a scola, interpretata dall’incontenibile Oreste Capotondi. Dette così forte impulso al teatro dialettale romanesco e incuriosì anche la regina Margherita (cui poi Zanazzo avrebbe dedicato una poesia), la quale il 2 dicembre 1887 volle assistere al Rossini alle recite della compagnia.
Zanazzo è stato un abile verseggiatore, di grande sensibilità e realismo.
Come folklorista ha contribuito alla conoscenza del popolo di Roma e delle sue tradizioni, registrandole dalla viva bocca degli anziani, appena in tempo prima che andassero definitivamente perdute, quando la città, ormai capitale d’Italia e soggetta ad una intensa immigrazione e modernizzazione, subiva una rapida trasformazione economica e sociale. Parte dei suoi manoscritti di argomento folkloristico si trovano attualmente conservati presso la Biblioteca Angelica. Famosissima la sua opera Usi, costumi e pregiudizi del popolo di Roma, edita in tre volumi, insostituibile guida allo studio della cultura popolare cittadina e raro esempio di prosa in romanesco.
Per i tipi dell’editore Perino fondò i periodici dialettali Rugantino (1887) e Casandrino (1897) che nello stesso anno si fusero dando vita al Rugantino e Casandrino per riassumere in breve la prima testata. Si avvalse nella direzione di questi periodici della preziosa collaborazione di Adolfo Giaquinto. Inaugurò così la più prolifica stagione della stampa periodica romanesca. I suoi articoli apparivano con le firme pseudonime soprattutto di Abbate Luviggi, ma anche di Mappa, Adorfo e Miodine. Fu dalle colonne del Rugantino che prese il via il festival della canzone romanesca di San Giovanni. Sempre per lo stesso editore nel 1896 diresse Il Valore Italiano periodico storico-militare-patriottico-aneddotico illustrato sino alla sua definitiva chiusura avvenuta il 14 marzo 1897.
Sostenitore di Crispi, fu estromesso dal suo impiego di bibliotecario del Ministero della Pubblica Istruzione a seguito della tristemente famosa epurazione della Minerva.
Morì poco dopo a soli 51 anni. Alla sua memoria è intitolata una via