Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

F.R.A.C. Foutons Rapidement Avant Catastrophe
F.R.A.C. Foutons Rapidement Avant Catastrophe
F.R.A.C. Foutons Rapidement Avant Catastrophe
E-book215 pagine2 ore

F.R.A.C. Foutons Rapidement Avant Catastrophe

Valutazione: 0 su 5 stelle

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

"Come faccio a dirti cosa c'è dietro il sipario?", chiede Aldo Augieri, autore di "F.r.a.c. Foutons Rapidement Avant Catastrophe (fottimi rapidamente prima della catastrofe)", volume che raccoglie i testi delle cinque produzioni di Asfalto Teatro, ideate e dirette da Aldo Augieri, frutto di un lavoro di ricerca scenica, percorsi laboratoriali e progetti di collaborazione durati due anni, dal 2017 al 2019."Arrivano le bestie", "La mite. In morte di Antonia Baccelli", "Gli altri bambini. Uno spettacolo che ti mantiene sveglio giovane e in tensione", "Il castello dei tranelli alias dove devo andare", "Lo zoo dei signori Bentivoglio", sono gli ultimi titoli portati in scena da Aldo Augieri, che con Asfalto Teatro conduce un originale percorso di ricerca teatrale dal 2001, realizzando diversi testi drammatici e riscritture sceniche. Il testo è corredato dalle immagini fotografiche e da due scritti di Piero Marsili Libelli e Giuseppe Affinito.
LinguaItaliano
Data di uscita26 mar 2020
ISBN9788894966800
F.R.A.C. Foutons Rapidement Avant Catastrophe

Correlato a F.R.A.C. Foutons Rapidement Avant Catastrophe

Ebook correlati

Arti dello spettacolo per voi

Visualizza altri

Articoli correlati

Categorie correlate

Recensioni su F.R.A.C. Foutons Rapidement Avant Catastrophe

Valutazione: 0 su 5 stelle
0 valutazioni

0 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    F.R.A.C. Foutons Rapidement Avant Catastrophe - Aldo Augieri

    Aldo Augieri - F.R.A.C.

    Foutons Rapidement Avant Catastrophe

    (fottimi rapidamente prima della catastrofe)

    © Musicaos Editore Gennaio 2020

    Fotografia di copertina Piero Marsili Libelli

    Progetto grafico Bookground

    Musicaos Editore

    Via Arciprete Roberto Napoli, 82 - Neviano

    tel. 0836.618232

    www.musicaos.org

    info@musicaos.it

    Isbn Cartaceo 978-88-94966-602

    Isbn Ebook 978-88-94966-800

    Aldo Augieri - F.R.A.C.

    Foutons Rapidement Avant Catastrophe

    (Fottimi Rapidamente Prima della Catastrofe)

    con scritti di

    Piero Marsili Libelli

    Giuseppe Affinito

    Virus vitale

    Come faccio a dirti cosa c’è dietro il sipario?

    Forse una carneficina di intenzioni?

    Si viaggia e non si arriva da nessuna parte.

    Una generosità senza mezzi termini, fino a sfinirsi, uno slancio nel vuoto, senza aspettarsi applausi.

    Ho fatto teatro per gli stranieri e mi sono trovato in platea papà e mamma, ho fatto teatro per mamma e papà e mi sono ritrovato gli alieni, tra il pubblico.

    Ho coltivato la distanza in questo teatro Ucraino, Ucraino non in senso politico ma mentale, un teatro recintato, con filo spinato e cani rabbiosi quasi a ricordare che in certe serate fa bene spaventarsi.

    Come faccio a dirti la fatica per non usare parole usurate, parole tradizionali, per non avere in bocca le parole dei Maestri, le parole convenienti, le parole utili e scaltre, le parole giornalistiche?

    Che fatica fare teatro dentro un condominio, senza volerlo entri nei sogni degli inquilini del primo, del secondo, del terzo e del quarto piano, tu stesso al piano terra sogni inquilini che non conosci.

    La spazzatura ti sovrasta, la politica ti mangia, la poesia ti sfugge, la dinamica e la tecnica si perfezionano ogni giorno, se tutto va bene.

    I tuoi antenati sono nel futuro, in fin dei conti sei tu la scena, sei tu la quinta, sei tu la Principessa, sei tu l’utopia.

    Aldo Augieri

    Arrivano le bestie

    01-arrivanolebestie

    Scritto e diretto da Aldo Augieri

    Con Aldo Augieri, Daniela Varola, Giuseppe Vergori, Salvatore Errico, Biagio Mariano, Tommaso D’Amico, Gabriele Perrucci

    Scenografia Daniele Sciolti

    Maschere FATTIdiCARTA - Coop. Sociale - Casarano

    Costumi e oggetti di scena Salvatore Errico

    Tecnico del suono Emanuele Augieri

    Foto di Piero Marsili Libelli

    Arrivano le bestie

    (fuori dal Teatro uomini in divisa tengono al guinzaglio dei doberman, una guardia consegna al pubblico delle mascherine mediche per proteggersi, l’aria è infetta)

    Guardia – Prego signore e signori

    si consiglia di assistere allo spettacolo

    indossando questa mascherina

    nulla di preoccupante

    ma vi chiediamo di collaborare

    grazie

    (il pubblico si siede, tutti hanno la mascherina sul viso, dalla platea in prima fila si alza una giornalista con un microfono in mano)

    Giornalista – Buonasera

    io sono una giornalista

    mi chiamo Silvia Arrivabene

    da molti anni mi occupo del problema

    dei tagli alla Sanità Pubblica.

    Le mie inchieste mi hanno portata ad indagare sull’assistenza medica in Italia.

    Ho visitato decine di ospedali

    e ho visto ovunque situazioni tristissime

    pazienti lasciati soli in attesa di un medico

    diagnosi sbagliate

    ospedali sovraffollati.

    Era già pronto il mio servizio su questa inchiesta

    sulla malasanità

    quando

    per caso

    ho scoperto un reparto in un vecchio ospedale

    nella provincia di una città del sud.

    Ho parlato subito con il primario

    chiedendogli che tipo di reparto fosse

    ma il Dottor Loserpe

    è questo il suo nome e lo ripeto ancora

    il Dottor Loserpe

    non è stato in grado di darmi una risposta esauriente anzi

    mi ha vietato l’accesso tassativamente.

    A questo punto mi sono chiesta il motivo

    di tanta riservatezza

    cosa c’era lì dentro di così spaventoso

    da non poter essere visto?

    Il mio bisogno di conoscere la verità

    è diventato così forte che usando un escamotage

    mi sono fatta ricoverare per degli accertamenti al seno

    di cui naturalmente non avevo alcun bisogno.

    Una volta ricoverata

    con una telecamera nascosta

    una notte

    sono riuscita ad entrare nel reparto

    in questione ed ecco cosa ho filmato.

    (la giornalista schiaccia un tasto sul telecomando come se volesse far vedere al pubblico il suo servizio girato quella notte in cui è entrata nel reparto, il sipario si apre, sulla scena appare un masso sul quale è conficcata una croce di legno, c’è una panchina dove sono seduti alcuni pazienti, indossano tutti un pigiama, sono provvisti di una busta, dal soffitto pendono dei neon, la scena è ricoperta di fazzoletti di carta, i pazienti non fanno altro che soffiarsi il naso e starnutire, gettano il fazzoletto a terra e ne prendono un altro dalla busta, lentamente escono tutti tranne l’uomo-falco, è un uomo ma alcuni dei suoi lineamenti stanno assumendo le sembianze di un falco, per esempio il suo naso sta diventando appuntito come quello del rapace, si chiama Oscar, ha una medaglia sul petto, lui è il primo uomo-infetto)

    UOMO-FALCO

    (ispirato dai manuali di falconeria)

    Oscar – Siamo arrivati al colmo del ridicolo

    dovrebbero trattarmi col massimo rispetto

    invece

    passo inosservato

    io che ero il dominatore del cielo.

    Aik aik aik

    Signorina

    lei che ci fa con questa videocamera?

    Ce l’ha il permesso per riprendere?

    Bene

    allora registri tutto ciò che sto per dirle.

    Appena nato mi prese un falconiere

    che ho servito finché non sono invecchiato

    da giovane gli portavo ogni sorta di preda

    che lui utilizzava per banchettare con i suoi amici

    poi sono diventato stanco e decrepito

    e il mio padrone mi ha abbandonato lontano da casa dove non sono più riuscito a tornare.

    Ora vivo solo e non sono abituato

    la solitudine e il silenzio mi stanno uccidendo.

    C’è un silenzio malato intorno a me

    tutto è malato

    non c’è niente che si

    salvi.

    Aik aik aik

    Quello che manca oggi è la disciplina

    l’autocontrollo

    non c’è più rispetto per niente

    neanche per chi ha sacrificato una vita

    pur di eseguire gli ordini del proprio falconiere.

    Me ne sto qui tutto il giorno

    senza che nessuno si prenda cura di me

    a parte quella schifosissima minestrina in brodo

    e quelle flebo dentro le quali non so neanche cosa ci sia.

    Aik aik aik

    Sto invecchiando tra mille acciacchi

    la vista peggiora

    l’emicrania mi manda in pappa il cervello

    le piume mi stanno cadendo

    guardi

    (mostra le sue umili braccia penzolanti)

    sembro una gallina

    spennacchiata.

    Il mio volo poi

    non ne parliamo

    guardi le mie ali non riescono più neanche a sollevarsi.

    Un tempo volavo sopra le Alpi

    sopra i Pirenei

    quando una preda era avvistata era già morta

    ora invece

    neanche un topolino riesco più a prendere

    l’altro giorno ho provato ad acciuffare un serpente

    ma quello mi ha fatto la danza del serpente

    e mi ha cacciato la lingua prendendosi gioco di me.

    Mi creda signorina

    è un inferno!

    Giorno dopo giorno

    commetto errori sempre più patetici

    più sono affamato

    più sono stanco

    più sono stanco

    più affamato

    non ce la faccio più.

    Mi vergogno di me stesso

    così ho deciso che immobile su questa roccia

    abbraccerò la morte con filosofia.

    (Oscar, l’uomo-falco, posa un braccio sull’estremità della croce, si immobilizza, dopo un po’ controlla l’orologio)

    Anche la morte tarda ad arrivare

    ed io ho fame.

    La fame mi rende pazzo.

    Quando ho fame si forma una bolla di sangue nella gola.

    (controlla di nuovo l’orologio)

    È già da un’ora e trentotto minuti

    che non mangio                                                                            

    ecco cosa vuol dire non conoscere l’esattezza

    non avere il senso del tempo

    bisognerebbe sempre mantenere gli impegni presi altrimenti dove andremo a finire?

    Aik aik aik

    Io sono sempre rimasto fedele al mio falconiere

    per questo non mi sono mai sposato

    né ho mai avuto intenzione di riprodurmi.

    Hanno tentato di farmi accoppiare

    mi hanno tenuto giorni e giorni su un trespolo

    accanto a un falco femmina

    ma non è mai accaduto nulla

    la guardavo

    la tolleravo

    in fondo la disprezzavo.

    Ho il cuore spezzato io

    non conosco la gratitudine

    e non mi fido di nessuno

    men che meno di voi esseri umani

    siete una brutta razza.

    Basta guardare il mio padrone

    invece di starmi vicino

    mi ha abbandonato al mio destino

    proprio nel momento del bisogno

    sono solo

    cazzo!

    Aik aik aik

    (guarda nostalgico la sua medaglia appesa al petto)

    Questa medaglia al valore

    mi fu consegnata dal mio falconiere

    il signor Angioli

    il giorno in cui gli portai un enorme fagiano

    nei pressi di Francoforte.

    Oggi ho deciso di indossarla questa medaglia

    e non la toglierò mai più

    non mi hanno mica assegnato una medaglia al valore perché la lasciassi ammuffire in un cassetto.

    La giornata di Francoforte

    fu un momento cruciale

    della mia vita.

    Neanche oggi che ricorre l’anniversario

    di quella giornata

    neanche oggi si sono degnati di farmi gustare

    un agnellino al sangue.

    Aik aik aik

    Mi stanno rovinando lo stomaco

    maledetti!

    Tutto mi rovina lo stomaco

    quando non è la cucina è il governo

    quando non è il governo è l’inquinamento.

    La mia unica fortuna

    è che non mi sono mai affezionato

    a nessuno.

    Quando un animale si affeziona

    è tremendo

    riconosce la voce

    vuole essere accarezzato

    tutte quelle cose lì io le odio

    non sono mica un cane

    i gatti hanno più carattere dei cani

    ma sono sempre in calore accidenti a loro

    tutti quei micini miao

    miao

    è terribile.

    O forse è questo il senso della vita?

    Avere amici

    amare

    procreare?

    Non lo so

    quello che so è che devo andarmene da qui

    qui mi trattano come un mostro

    come uno sporcaccione.                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                   

    Ah

    se avessi ancora i miei artigli 

    ah

    se sapessi volare come facevo un tempo

    me ne andrei in Groenlandia

    tra le foche

    senza neanche un essere umano tra i piedi.

    Aik aik aik.                                                                                                                                        

    (Oscar, l’uomo-falco esce dalla scena, sconsolato, entra un uomo-maiale, ride e grugnisce, ride e grugnisce, fuma un sigaro, poi entra una donna-scrofa col naso porcino, le unghie delle mani attorcigliate e una codina attorcigliata pure lei, trascina un tavolo sul quale si mette a stirare dei vecchi pigiami, il ferro da stiro è arrugginito, non è neanche attaccato ad una presa)

    LA DONNA-SCROFA E L’UOMO-MAIALE

    (ispirato da Marie Darrieussecq)

    Donna-scrofa – Je suis Catherine Deneuve

    e tu chi sei?

    Non ti ho mai vista da queste parti

    sei venuta per intervistarmi?

    Vieni che ti racconto la mia storia.

    (l’uomo-maiale è in piedi accanto alla donna-scrofa, fuma e grugnisce)

    Uomo–maiale – Brava

    brava!

    Donna-scrofa – Tutto ebbe inizio

    quando ero disoccupata

    cercavo lavoro

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1