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Gli indiani non muoiono solo nel west
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Gli indiani non muoiono solo nel west
E-book81 pagine52 minuti

Gli indiani non muoiono solo nel west

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Info su questo ebook

Un ragazzo, andato in un'accogliente fattoria in Inghilterra per condurre uno stage estivo, rimane coinvolto in quello che all'inizio sembra un banale incidente, ma si rivelerà ben altro...
LinguaItaliano
Data di uscita4 set 2019
ISBN9788827864685
Gli indiani non muoiono solo nel west

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    Anteprima del libro

    Gli indiani non muoiono solo nel west - Fabrizio Lanzi

    scritto?.

    1

    Quando quella mattina Christian vide quello che restava del corpo senza vita di

    Hamed, si sentì male e cominciò a vomitare una, due, tre volte, consecutivamente,

    non aveva neanche la forza di urlare per chiedere aiuto. Quello che gli si presentava

    davanti era un corpo martoriato, pieno di sangue, il cranio aperto in due, lo stomaco

    completamente schiacciato, fegato, cuore e budella in mezzo alla paglia e il bestiame

    che continuava a pestarlo, tanto da renderlo, almeno ai suoi occhi, irriconoscibile.

    Non era così che si era immaginato questa sua prima esperienza fuori casa da solo:

    per scherzare, a suo padre, prima di partire, aveva detto "parto ragazzo, tornerò

    uomo. Non ti riconosceremo più, Rispose il padre.

    Riuscì quasi nell'intento, visto lo spavento che si prese diventò bianco come un albino,

    ebbe appena la forza di non svenire alla vista di quel corpo. Passarono alcuni istanti

    interminabili, prima di riuscire ad emettere quel suono, che alle orecchie delle persone

    potesse sembrare una sorta di richiesta di soccorso.

    Il sole non ha ancora illuminato del tutto il cielo sopra la fattoria di Simon, le stelle, nascoste dalle nubi scure che nella notte hanno portato un po’ di pioggia, si stanno

    piano piano allontanando, i primi suoni della natura cominciano a farsi largo nell'aria,

    in quella campagna verdeggiante, tra pioppi e prati coltivati, alla periferia di Bristol,

    una pianura sconfinata nel centro della Gran Bretagna, dove la nebbia e le piogge

    giornaliere sono una costante.

    Sono le 5,15 del mattino, di un giorno di fine giugno, la temperatura esterna segna 15

    gradi, che per l’Inghilterra è una temperatura più che accettabile, la piccola radio

    sveglia nera della Sony che Christian si è portato da casa si accende e nella stanza si

    diffondono le note della canzone dei Beatles Yellow Submarine. Un fascio di luce

    bianca si innalza sul soffitto, proiettando l'ora esatta. La sua luce è così forte che, oltre ad illuminare il comodino in faggio dove la sveglia è appoggiata, si riesce a vedere

    anche sul lato opposto della finestra, dove fa sfoggio di sé un grosso armadio dei

    primi del novecento. Lo specchio è opacizzato, un cassettone barcolla e un anta non

    si chiude bene. Accanto, una cassapanca color noce scuro piena di crepe, che Cristian

    utilizza come scarpiera.

    La vernice scrostata sul muro da’ l'indicazione del tempo passato dall'ultima volta che

    qualcuno aveva vissuto in quella stanza.

    Tanti anni prima quella era stata la camera padronale dei nonni di Simon che sfruttavano il calore emanato dalle mucche nella stalla sottostante per avere i muri

    caldi anche d'inverno, ma dalla loro morte, avvenuta decenni prima, nessuno l'aveva

    più utilizzata prima del suo arrivo.

    Dal buco del vecchio scuro in legno, mangiato dalle tarme e dal tempo, si comincia ad

    intravedere la luce del nuovo giorno che si avvicina, un giorno che doveva essere

    come tanti altri ma che invece sconvolgerà l'intera comunità.

    Passa qualche secondo prima che Christian riesca a spegnere la radio, visto che in

    quel momento non era nel suo letto, ma bensì in bagno per lavare alcuni indumenti

    che aveva sporcato e, nel frattempo, la canzone è già arrivata al terzo ritornello.

    Come tutte le mattine, il gallo canta, ed è consapevole che sarà uno dei suoi maggiori

    sforzi nella giornata. Le mucche aspettano rumoreggiando tutte in coro l'arrivo di

    Hamed, il contadino indiano che le deve mungere, anche se in verità nei quindici giorni

    prima, cioè da quando Christian è arrivato in fattoria, non le aveva mai sentite

    lamentarsi così forte. Anzi a pensarci bene non le aveva mai sentite, visto che a

    quell'ora avrebbero dovuto essere in piena mungitura. Persino il vecchio Blatter, il

    Setter da caccia di Simon, ululava in maniera strana, forse anch'esso disturbato

    dall'eccessivo rumore prodotto dal bestiame.

    Christian che viveva e studiava a Londra, era arrivato da quindici giorni e, doveva

    restarci per altri quindici.

    Quando il professor Darenty, in quella fredda e lontana mattina di marzo, gli

    comunicò il luogo di destinazione per il suo stage, Il ragazzo non ne fu molto contento,

    lui era abituato a vivere in città, circondato da case tutte uguali, cemento e asfalto a

    perdita d'occhio e, l'unica cosa che assomigliava a un campo, era il prato in una aiuola

    dentro una rotonda. Era abituato a dormire nella sua stanza bella e isolata da qualsiasi

    rumore, con il poster di Alan Shearer in bella vista sul quel

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