E se girassi dalle mie parti?

Di Alessandra Marcotti

Nella vita reale costruiamo relazioni continuamente, con parenti, colleghi, amici o con la persona che scegliamo per un pezzo della nostra vita o per sempre. Ognuno di noi si porta dietro il proprio bagaglio fatto di azioni ed emozioni vissute. Siamo il risultato di ciò che viviamo. Questo è un po’ il sunto del libro. La trama si sviluppa attraverso le vicende dei due personaggi principali e, proprio la visione dei suddetti, serve per costruire l’intera vicenda. Il narrato aiuta a soffermarci e capire che, essendo tutti simili ma ben distinti gli uni dagli altri, lo stesso fatto, visto da occhi diversi, può venire vissuto e percepito in modo differente.

• Lingua: Italiano
• Editore: ali
• Data di uscita: 9 set 2019
• ISBN: 9788834182055

Anteprima del libro

Alessandra Marcotti

E se girassi dalle mie parti?

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Indice dei contenuti

Quella fatata mosca lunare

Note dell'autrice

Dedica

Incipit

PECO

L'incontro

Le regole

I bigliettini

Siamo amici?

Convivenza

La sera famosa

Sentirsi

La decisione

Ma non eravamo amici?

Il ritorno

Il dopo

Scoprirsi

La resa dei conti

Passa il tempo

La vita continua

Sempre lei

Ci vediamo?

Il colpo

Il risveglio

La ripresa

Rinsavire

A cosa devo il piacere?

Il fagotto

ANNALORA

L'incontro

Le regole

I bigliettini

Siamo amici?

Convivenza

La sera famosa

Sentirsi

La decisione

Ma non eravamo amici?

Il ritorno

Il dopo

Scoprirsi

La resa dei conti

Passa il tempo

La vita continua

Sempre lui

Ci vediamo?

Il colpo

Il risveglio e la ripresa

Rinsavire

A cosa devo il piacere?

Il fagotto

Gira dalle mie parti ( se vuoi scoprire il finale)

GRAZIE

Quella fatata mosca lunare

Prefazione di Luigi Rucco

Luigi

Ho la fortuna di leggere i libri e gli articoli di Alessandra da diversi anni. Ho sempre apprezzato la sua scrittura ma ogni volta che glielo dicevo lei pensava fossero solo i complimenti di un caro amico. Stavolta ha voluto la prova nero su bianco affidandomi questa prefazione…così non potrai rimangiarti tutto tra trent’anni.

Se penso alle storie di Alessandra mi torna in mente una intervista di Federico Fellini che ho letto anni fa, dove raccontava il suo ultimo incontro con Totò a Roma durante delle riprese cinematografiche.

Totò era ormai totalmente cieco, così per fare due passi fuori dal set di uno dei suoi ultimi film si faceva accompagnare sotto al braccio da un suo fidato amico. Il corpo del Principe era ormai debole e malconcio, a stento riusciva a muoversi sorretto a fatica.

Ciò che sorprese però Fellini, fu che non appena Totò tornò sul set, dopo il rumore del ciak, incominciò a muoversi, correre, interagire con gli altri attori. Insomma Totò sul set ci vedeva!

Quel dolce corpicino, così affaticato e stanco, adesso si muoveva sinuosamente davanti la macchina da presa.

Quel corpo vivo ma incorporeo mi ricorda quello di Alessandra, mentre, come una fatata mosca, volteggia tra le mille storie che capta nel quotidiano.

Volta, volteggia, si posa sulle nostre spalle di nascosto e percepisce segreti ed emozioni con le sue minuscole antenne.

Un corpo venuto da un altro mondo, forse dalla Luna.

Solo con le sue antenne può entrare dentro di noi così in profondità, tanto da riuscire nello stesso racconto a far uscire fuori la nostra stessa antitesi.

Peco e Annalora raccontano la loro storia: la stessa, così diversa, così simile.

La mosca vola tra di loro ed è così pura da non riuscire a scegliere un punto di vista unico. Lei zigzaga tra le storie; non le interessa chi ha ragione.

Del resto perché uno dei due personaggi dovrebbe avere ragione?

Perché la mosca dovrebbe accontentarsi di una sola storia?

La mosca ha nel suo volo fatato tutte le storie del mondo.

Alessandra

Si lo so è scorretto. Non potrei interferire nella prefazione che io stessa ho chiesto a Luigi. Non si fa.

Mi vogliate perdonare ma questa storia della mosca proprio non mi va giù!

Io capisco il paragone, un po’ azzardato, con un animale con le ali che vola tra i personaggi. Va bene. Poetico quanto volete.

Ma io dico…una mosca? Non poteva scegliere un animale un po’ più nobile?

Un’aquila ad esempio…ah già troppo veloce. Un condor? No troppo tetro…

Un gabbiano! Si ecco un bel gabbiano che si distende su una spiaggia dorata. Ma una mosca no mi spiace. Anche se mi son proprio simpatiche le mosche. Si va bene si posano lì e poi ti ronzano intorno ma sono così innocenti. Dolci. Fatate.

Ne girano un sacco, dalle mie parti.

Note dell'autrice

Ogni riferimento a persone o fatti è puramente casuale. I nomi dei due personaggi protagonisti rappresentano un