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Color Ustica
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E-book264 pagine3 ore

Color Ustica

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Info su questo ebook

Marco è un giovane medico piemontese in cerca di una prima esperienza di lavoro. L’opportunità gli giunge il giorno in cui riceve una proposta, per un incarico di novanta giorni, presso la guardia medica di Ustica. Dopo un primo momento di esitazione la compagna lo incoraggia ad accettare. Marco inizia così il viaggio che lo porterà ad Ustica senza immaginare che il vero ‘viaggio’ inizierà nel momento in cui metterà piede sull’isola. Ben presto, consapevole di ritrovarsi davanti una soglia attraverso la quale potrebbe anche smarrirsi, decide di andare oltre. In fondo la vita di un uomo non è altro che un ‘viaggio’ terreno dove smarrirsi talvolta significa anche ‘ritrovarsi’.
LinguaItaliano
Data di uscita27 dic 2019
ISBN9788831650519
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    Anteprima del libro

    Color Ustica - Lucio Rizzo

    1

    La mail

    Marco dove sei?

    Sono al computer.

    Mi dai una mano a mettere la spesa in frigo?

    Arrivo.

    È sempre motivo di orgoglio vederti arrivare con il tuo sorriso, quel sorriso che ho amato dall’attimo in cui ti ho visto e quei capelli ricci che spesso ti cadono sulla fronte dandoti un’aria trasandata e affascinante.

    Hai preso la birra al limone?

    La prima ad essere stata messa nel carrello, non reputo sano scatenare una tua crisi d’astinenza.

    E allora subito in frigo, dobbiamo brindare.

    Non riesco a nascondere il mio stupore.

    A cosa?

    Vieni, voglio farti leggere una mail.

    Mentre mi afferra la mano e mi porta con sé verso il computer improvvisamente mi sento inquieta, qualcosa di inaspettato sta accadendo.

    Leggi.

    Egregio Dott. Marco Schiavon si chiede di confermare entro 24 ore dal ricevimento della presente la sua eventuale accettazione per contratto a tempo determinato trimestrale per turnazione in guardia medica estiva – dal 1° giugno al 31 agosto 2019 - presso Ustica in provincia di Palermo.

    Mi giro e vedo lo sguardo di Marco: gioioso per questa opportunità di lavoro. Da mesi attende una proposta di lavoro.

    Che ne pensi?

    Sei tu che devi dire cosa ne pensi.

    L’idea mi attrae, molto, è così lontano da qui! Una guardia medica sulla spiaggia. Immagini?

    Ha l’entusiasmo di un bambino mentre con la mano sposta un ricciolo scivolato sulla fronte.

    Una sorta di Baywatch immagino, un medico giovane e bagnine mozzafiato. Mi pare fantastico.

    Ah dici che ci sono anche le bagnine? Non ci avevo pensato! Non credo possa rifiutare una occasione così…come dire… appetibile!

    Sciocco, scherzavo. Troverai aitanti bagnini pronti a salvarti ma le bagnine le puoi vedere solo se accendi la TV.

      Come siamo fragili in alcuni momenti della vita, quando la quotidianità è una regola che amiamo ecco l'evento nuovo che il destino porta e che rimescola le ore. Potrei proporgli di rimanere qui, del resto ho il mio lavoro e ci permette di vivere tranquilli in questa cittadina ai piedi delle montagne, oppure tacere e silenziosamente fargli intendere che mi turba l’idea che si allontani cosi tanto da me e da questa casa. So invece cosa farò.

    Il frigorifero è sistemato, anche se a modo mio ma va bene lo stesso. Osservo Marco, sistema le bottiglie di vino nel mobile dispensa e mentre le dispone, come sempre, in un ordine sparso, sorrido. Come non farlo. Ha una sua espressione che potrei ritrovare anche in un bambino di cinque anni mentre ordina bottiglie di vino! E adoro quelle sue mani che si muovono sempre con una delicatezza sorprendente. Un uomo come lui carezza un fiore e un corpo con la stessa voglia di fare bene quel suo gesto. Marco è ai miei occhi perfetto. Perfetto nel suo muoversi nel mondo, nel mostrare il suo pensiero attraverso quell’iride verde smeraldo, perfetto nella compostezza del suo corpo così armonioso, così maschio. Si direbbe mediorientale nelle sue fattezze se non fosse nato da genitori veneti in Piemonte. E poi mi sento così bene quando mi ritrovo tra le lenzuola e il suo corpo si avvicina e mettendosi di fianco aderisce completamente al mio. Sento il suo respiro dietro l’orecchio e mi sento in pace con il mondo.

    Rispondi subito Marco alla mail. Del resto lo sappiamo entrambi che in certe situazioni, e questa ne è un esempio, sappiamo già cosa fare. E prendere tempo serve poco.

      Hai la capacità unica di sapere dirmi le parole giuste quando servono Ulrika ma so già che appena salirò in auto e accenderò il motore sarò immensamente solo senza te accanto. Posso ancora rifiutare. Nessuno ci costringe a separarci anche se per tre mesi…

      Vorrei dirgli che ha ragione. Nessuno ci costringe. Ma so che amare significa non tarpare le ali, non posso dirgli rimani a casa e continua ad inviare altre mail, e quando arriva una proposta di lavoro la puoi comunque rifiutare.

      Marco, sarà soprattutto una esperienza lavorativa che ti serve. E poi appena ti sistemi provo a prendere qualche giorno di ferie e ti raggiungo. Un’occasione per rivedere la Sicilia, che ho già visitato con i miei genitori quando ero adolescente. È ora di tornare e ritrovandoci te sarà bellissimo.

      Ho un nodo alla gola ma non deve avvertire la mia malinconia… non sarebbe giusto.

      Hai trovato qualcosa?

      Ma sì, ci sono anche appartamenti molto belli, bisogna vedere i prezzi, qui non tutti li specificano. Guarda questo: appartamento al piano terra con veranda, ingresso con ambiente unico, camera da letto e servizio. Giardinetto antistante di pertinenza. Costerà una fortuna in quei mesi ma è davvero bello e soprattutto comodo.

      Puoi sempre chiamare e chiedere e comunque i prezzi saranno tutti di alta stagione, rassegnati. Devi fare in modo di trovare tra tutti i prezzi quello un po’ più accessibile. E poi cosa te ne fai del giardino: hai la spiaggia per prendere il sole.

      Si hai ragione, mi basta qualcosa di più piccolo. Ora continuo a cercare. Troverò!

      Mi piace osservarlo mentre sta lì seduto leggermente in avanti, con i suoi occhiali neri che lo rendono così sexy. Penso sempre che Marco non sia consapevole della sua bellezza. Eppure quando vedo ragazze che lo puntano e poi si girano per guardarlo anche dietro, a parte la mia gelosia che mi porta a scrutarle quasi scandalizzata da tanta insistenza, noto soprattutto come lui nemmeno si renda conto di quegli sguardi. E questo suo atteggiamento ovviamente va tutto a mio vantaggio e lo osservo con ancora più amore: un uomo semplice, davvero, anche se ha tutte le caratteristiche per darsi un tono.

    Eppure ricordo che all’inizio della nostra relazione mi sentivo così gelosa, lo consideravo mio e solo mio. Rischiavo di rovinare tutto, a volte ho messo a dura prova la sua pazienza, ho lasciato passare sospetti che a ben pensarci erano davvero infondati e superflui. Forse è la fase dell’innamoramento? Quel momento in cui non c’è ancora una profonda conoscenza e il passato è ancora nebuloso in una vita vissuta quando io non c’ero ancora e irrazionalmente avrei voluto esserci. E pensare che arrivo dal nord della Germania, sono cresciuta con una educazione che non ha molti aspetti della passionalità tipica del carattere mediterraneo eppure in certi momenti del passato mi sono ritrovata a provare sofferenza nel non potere avere una sorta di controllo della sua quotidianità. Un anno di frequenza e tre di convivenza hanno però fatto da terapia a questa mia insicurezza nel rapporto di coppia. Per Marco poco è cambiato, ha sempre vissuto la nostra relazione in modo molto istintivo e naturale; pensavo andasse in crisi quando gli ho fatto la proposta di convivenza. E invece mi ha semplicemente detto ‘Cerchiamo casa' esattamente come sta facendo in questo istante. Bizzarro, cerca spesso casa in un modo o nell’altro.

      Ulrika.

      Dimmi.

      Ascolta. ‘Bivano con ingresso autonomo situato nel centro abitato, al primo piano sopra un noto bar, con piccola terrazza e vista mare. Si affitta mensilmentÈ. Sembrerebbe il mio!

    Manda subito una mail e chiedi se è ancora libero e quanto costa per tre mesi. Magari il prezzo lo abbassano se affittato per tre mesi di seguito. Praticamente per tutta l’estate.

    Mi sembra tutto così… così strano organizzare qualcosa dove tu non ci sei… non sono più abituato a pensare da single. Come faccio tre mesi senza te!

    Marco, se inizi così non parti positivo e ci stiamo male entrambi amore mio. Sistemati, inizia a lavorare, conosci il luogo. Poi arriverò anche io, sarà per un fine settimana ma vengo e magari se trovo dei buoni prezzi prenoto qualche volo in più… Considerato che ho il mio boss in servizio in una guardia medica a forma di bungalow su una spiaggia siciliana non posso che partire con il mio trolley, il mio cappello da diva, il mio passo da pantera tedesca e raggiungerti. È più facile da fare che da dire.

    Sei speciale, io ti adoro e poi ti amo e poi ti adoro e poi ti amo.

    Sentirmi afferrare per poggiare il suo viso sul mio ventre mi fa sentire un gran senso di benessere. Mi fa sentire davvero una donna speciale ma alla fine sono io che penso questo di lui.

    2

    La partenza

    Dovessi chiedermi ‘Marco cosa stai facendo?’ giuro che uscirei da questo serpentone di auto che entra lentamente dentro la nave e con una inversione di marcia ben decisa tornerei a casa dove c’è la mia donna, il mio amore, la mia ispirazione. E invece so che anche se posso non devo! Ho preso un impegno: tre mesi di prestazioni mediche presso la sede della guardia medica di Ustica. Ad ogni modo, vedere questo mare di fronte mi fa sentire comunque bene. È un elemento che sento mio da sempre anche se sono nato vicino le montagne ma questa è la prova che si può amare ciò che non è necessariamente vicino a noi.

    Guardo Genova. È ferita, vedo il ponte Morandi con quella orrenda mancanza nella sua parte centrale e mi fa star male pensare a quanta vita è andata via insieme a quella porzione di ponte. Chi percorre una strada sta andando incontro al proprio futuro prossimo e nessun errore umano dovrebbe togliere questo futuro… e questo lo penso anche da medico: quando si ha a che fare con la vita altrui bisogna soppesare ogni singolo gesto che serva a verificare lo stato di un ponte o a far scivolare un bisturi sulla pelle.

      Può andare avanti, forza!

      Mentre guardo Genova mi sento sollecitare a voce sostenuta da uno degli addetti allo smistamento del traffico all'imbarco.

      Accendo il motore della mia Ibiza e inizio a muovermi lentamente verso la piattaforma della nave che porta alla stiva. Ed ecco, è fatta: sono dentro la pancia di questa nave, sento l'odore dell'olio dei motori che impregna ogni angolo della stiva, da sempre immagino.

      Non mi resta che prendere il borsone, chiudere l’auto e salire verso i piani superiori.

    Entro nella cabina assegnata, c’è già un ragazzo, credo arabo dalle fattezze, che mi saluta con un sorriso.

      Scusa, ti dà fastidio se faccio la mia preghiera? È  l’ora del Ramadan.

      Certo che no, sto andando sul ponte e lascio subito la cabina.

    Mentre prendo il telefonino e apro la porta lo vedo poggiare sul pavimento un piccolo tappeto e inginocchiarsi su di esso. E ammiro quella capacità di seguire le proprie religioni con tanta costanza in qualunque circostanza.

      Sul ponte qualche famiglia, molti turisti stranieri, qualcuno in viaggio per lavoro me compreso. Alla fine anche io sono in viaggio per lavoro. Mi sa tanto di un’avventura a cui vado incontro senza molta consapevolezza di ciò che mi attende. È la prima volta che parto per lavoro e mai avrei immaginato di salpare per un'isola! Ma più ci penso più mi intriga l’idea. Non capita spesso di esercitare il mestiere di medico su una piccola estensione di terra in mezzo a tanto mare. Mi piacerà me lo sento. Soprattutto professionalmente sarà un mettermi alla prova ad ogni richiesta di intervento. Ma di questo è fatto il mio lavoro: di imprevisto, di emergenza, di decisioni analizzate ma prese nel giro di qualche istante.

      Farò in modo che Ulrika e i miei genitori saranno fieri di me.

      Il mare sembra dorato in questo istante, la giornata finisce ed è la prima volta dopo anni che termina senza accanto il mio amore. Mi sento solo. Si, mi sento solo senza Ulrika che si muove accanto a me raccontando della sua giornata e chiedendo della mia. Stasera non la vedo davanti il frigorifero a scrutare ciò che può servire per improvvisare cena e a chiedermi se mi va un risotto o una grigliata di verdure. Stasera non  sento il suo profumo cosi delicato, che sembra avere il compito di raggiungere il mio olfatto e farmi sentire sempre più innamorato di questa donna incontrata per caso, ma forse anche no, durante un viaggio estivo cinque anni prima a Rodi. Ricordo perfettamente quando, appena sceso dal pullman, mi ritrovai di fronte questa ragazza con i capelli biondi e dagli occhi verdi simili a due smeraldi, e quel suo sorriso che non era solo di circostanza. Sì, perché Ulrika era la guida del gruppo e ci avrebbe seguiti per qualche giorno alla scoperta di Rodi e dintorni. Da lì la sorte ci avrebbe dato modo di ritrovarci in un luogo che non era più Rodi ma la nostra mente. Non sapevo ancora che mi avrebbe seguito in Italia, non sapevo che mi avrebbe raggiunto in qualunque parte del mondo ed io già ero pieno di lei. Rodi divenne la cornice di serate fatte di atmosfere, di profumi mediorientali, di sguardi intensi che si scrutavano reciprocamente senza stancarsi di sorridersi. Mi sento pieno di lei, allontanarmi da Ulrika significa trovarmi di fronte questo mare che amo ma che mi fa sentire smarrito. Solo.

      Palermo. Il suo golfo all’orizzonte, un paesaggio cosi differente dalla mia Biella. Già avverto l'atmosfera, il colore del cielo all'alba sa di un dipinto monocromatico: il rosso sfumato e il suo riverbero sulle montagne circostanti. Il senso di smarrimento si fa sentire ma sono un uomo di ventotto anni ed è giusto elabori rapidamente sensazioni di questo genere.

      Iniziano le manovre di attracco e la nave si muove lentamente, sembra anche lei sonnacchiosa come tutti coloro che siamo sul ponte. Ciascuno raggiunge quest’isola con delle aspettative, speranze, qualcuno ci rimarrà e qualche altro ci passerà il tempo necessario per salire su un' altra nave. A mezzogiorno parte la nave per Ustica. Mai coperto tanto spazio viaggiando sul mare. Mi chiedo come sarà. Ho guardato su internet le foto, ci ho camminato virtualmente con google maps, ho visto il luogo dove andrò a vivere per tre mesi circa: un piccolo appartamento sopra un bar. Si accede da una minuscola scala laterale che porta su una terrazza. Dalle foto sembra un luogo caratteristico ma ciò che conta, e che spero, è incontrare persone che non mi facciano sentire straniero.

      Ed ecco, conduco l’auto, lentamente, fuori dal ventre della nave e, mentre sento lo stridere del metallo della pedana che conduce sulla terraferma, mi appare Palermo in tutto il suo splendore. Sento, mischiato all’odore dei fumi di scarico della nave, l’aroma del caffè di un bar, la salsedine si mescola a profumi e odori che non conosco ma che mi intrigano, sanno di buono.

      Scusi, potrebbe indicarmi da quale parte del porto posso trovare la nave in partenza per Ustica?

      Il marinaio in modo affabile si avvicina al finestrino e mi indica la parte dove indirizzarmi.

      Ma è presto, la nave deve ancora arrivare penso.

      Se esco dal porto per andare magari in un bar è facile rientrare?

    Si, si, appena esce c’è la via Mariano Stabile dove trova un bar conosciuto per i suoi cornetti alla ricotta. Ci vada. Manco se ne pente. Vada.

      Ringraziando apprezzo la capacità del meridionale nello scandire la giornata con le specialità isolane, è cultura anche questa e indiscutibilmente arricchisce i sensi.

    Venti minuti dopo eccomi all’interno del bar con un caffè fumante extra ristretto e un cornetto farcito di ricotta degno di un pranzo. Adoro questi eccessi.

    Dalla vetrina vedo passare tanta umanità di tutte le razze e un carretto siciliano con sopra turisti. Suoni, profumi, voci, aromi, rombi di motori: quanto fascino in questo insieme apparentemente disordinato di persone e cose. Il cornetto è divorato. Uscendo dal locale sento addosso quel caldo che a fine maggio sembra essere assolutamente normale su quest’isola dal punto di vista meteorologico. I muri

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