L'esercito Inca: dalle origini fino alla sua distruzione
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Questo libro, scritto dal professore di storia Leinar Càrdenas, è un vero e proprio libro di storia che descrive le operazioni belliche dell'esercito Inca e i le azioni prodigiose dei suoi capi. Questo testo non è un romanzo storico, bensì una descrizione cronologica degli eventi che hanno portato alla nascita e al tramonto di questo temibile impero, utilizzando prettamente un linguaggio storico.
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Anteprima del libro
L'esercito Inca - Leiner Cárdenas F.
A mio figlio Luis André
L’autore
Leiner Cárdenas è un professore specializzato in storia del Perù e del mondo. Sin da giovane è affascinato dalla cultura del suo paese e si dedica a studiare e a conoscere l’impero incaico. Oltre ad essere professore, è uno scrittore di libri di storia, appassionato di tecnologia e di social media: per questo gestisce blog di storia e informatica educativa. Inoltre, ha caricato molti video su Youtube. Da poco tempo si è specializzato in educazione virtuale e ha tenuto conferenze e corsi su questo tema.
Índice
Introduzione
Capitolo 1
Le guerre nel mondo andino
Le guerre degli Inca
Forme di conquista
Dualità
Gli Hurin e gli Hanan
La diarchia: un governo con due re
Capitolo 2
Le origini dell’esercito Inca
Il condottiero Manko Qhapaq e il suo primo esercito
Occupazione di Cusco
Gli Inca dell’Hurin Cusco e le loro conquiste locali
Gli Inca dell’Hanan Cusco e le loro conquiste espansive
L’offensiva Chanca contro Cusco
La battaglia di Cusco
La battaglia di Ichupampa: la sconfitta finale dei Chanca
Capitolo 3
L’esercito imperiale Inca
Pachacuti: il fondatore dell’Impero
Le grandi conquiste dell’esercito Inca
Prima campagna di Chinchaysuyo, distruzione finale dei Chanca e incursione nella costa centrale
Prima campagna di Collasuyo
Seconda campagna di Chinchaysuyo, conquista della catena montuosa centrale fino alla Cajamarca
Seconda campagna di Collasuyo, la ribellione dei Colla
Tupac Yupanqui e il coregno con Pachacuti
Terza campagna di Chincaysuyo: conquista dei Chachapoya e altri stati
Quarta campagna del Chinchaysuyo: conquista degli stati della regione equatoriale
Le conquiste dell’Inca Thupa Yupanki
La campagna di Antisuyu: conquista delle province amazzoniche
Terza campagna del Collasuyu: contro le ribellioni dei Colla
Lo stratagemma di Thupa Yupanki
Stato politico e amministrativo dell’Impero dopo la morte di Thupa Inka Yupanki
Il governo di Wayna Qhapaq
Campagna contro la ribellione dei Chachapoya
Campagna contro la ribellione di Quito, Cayambi, Caranqui, Pasto e Huancavila
Tumipampa: base delle operazioni
Campagna contro i Pasto
Campagna contro i Cayambi
Rivolta dei capitani Inca
Presa della fortezza di Caranqui e la fine della ribellione di Quito e delle sue regioni
Campagna contro la penetrazione dei Chiriguano
Altre conquiste di Wayna Qhapaq
La morte di Wayna Qhapaq
Capitolo 4
La crisi politica dello Stato Imperiale Inca
Il governo di Waskar Inka
La cospirazione dei suoi fratelli
Campagna contro le province di Pomacocha, Honda, Comacocha e Chupat
La ribellione di Atawallpa (1529)
Prima fase (1529-1531)
Campagna di Atoc: battaglia di Mocha e Mollehampato
Campagna di Huanca Auqui: battaglie di Tumipampa e Molleturo
La tregua politica e la campagna Inca contro i Pacamoro
Seconda fase (1531-1532): controffensiva ribelle sotto il comando di Quisquis e Challco Lima
Difesa di Cusco di Waskar Inka: piano strategico
La battaglia di Cotabamba: sconfitta e cattura di Waskar Inka
Morte di Waskar Inka
Capitolo 5
La penetrazione spagnola nell’Impero Inca
L’esercito ribelle di Atawallpa e l’invasione spagnola dell’impero
La marcia degli spagnoli a Cajamarca
Morte di Atawallpa e la disintegrazione del suo esercito
La restaurazione del governo dello stato Imperiale Inca
Capitolo 6
La reazione dell’esercito Inca
Il giuramento Inca nella città di Calca
La grande offensiva dell’esercito Inca: l’attacco e l’assedio della città di Cusco
L’attacco alla città dei re: l’assedio di Lima
La resistenza dell’esercito Inca nella catena montuosa centrale
La ritirata Inca a Vilcabamba
Gli alleati degli spagnoli: l’attacco agli Huanca
Nuove campagne militari: roccaforte di Vilcabamba (1538-1544)
L’assassinio di Manko Inka
La morte di Titu Kusi Yupanki e la rottura diplomatica con la Spagna
Capitolo 7
La distruzione dell’esercito Inca
Attacco all’avamposto di Vilcabamba
La resistenza dell’esercito Inca contro gli spagnoli e loro alleati
In difesa della valle di Vilcabamba: battaglia di Anonay e Wayna Pukara
La presa di Vilcabamba
La cattura di Thupa Amaru
Esecuzione di Thupa Amaru e dei suoi capitani
Capitolo 8
Gli eroi della riconquista Inca
Vila Oma
Tisu Yupanki
Kisu Yupanki
Illa Topa
Paukar Waman
Kori Paukar Yauyo
Wallpa Yupanki
Principali capitani Inca
Appendice
Battaglie più importanti dell’esercito Inca dalle sue origini fino al 1572
Glosario
Gerarchia militare secondo Luis E. Valcarcel e José Antonio del Busto
Gerarchia militare Inca secondo la commissione permanente della storia dell’esercito del Perù
Bibliografia
Introduzione
Questo libro descrive la storia dell’esercito Inca, dalle sue origini fino alla sua distruzione avvenuta nel 1572. Scopriremo come, grazie all’organizzazione e alla disciplina dell’esercito, l’Impero poté espandere le sue frontiere fino a diventare l’impero più grande dell’America andina in soli 95 anni (1438-1533). Questa rapida espansione, però, fu senza dubbio proprio la debolezza politica dell’impero, che dapprima non riuscì a riunire un’ideologia politica ai popoli che dominò e, successivamente, rimase vittima dell’invasione spagnola. A questo si somma la lotta interna per l’egemonia del potere delle classi dominanti (panacas).
Agli inizi, nel secolo XIII circa, l’esercito Inca riuscì a prendere possesso della valle sacra degli Inca sotto il mandato del suo primo capo Manko Qhapaq (Manco Capac); però, nonostante riuscì a prendere possesso di quel luogo, rimase sempre in allerta per una possibile controffensiva di quei popoli privati delle loro terre da parte dei primi Inca. Prima di questo frangente, Manko Qhapaq e i suoi discendenti utilizzarono strategie politiche come alleanze con altri popoli per la sopravvivenza.
Durante il XV secolo, l’esercito Inca dovette affrontare un pericolo molto maggiore: ci riferiamo ai Chanca, popolo guerriero che arrivava con l’intenzione di distruggere gli Inca. Ci fu una grande battaglia a Ichupampa (Cusco) che, sotto il comando di Kusi Yupanki (Pachacuti), riuscirono a sconfiggere i Chanca. Dopo questa battaglia, il piccolo Stato Inca si trasformò in meno di 100 anni in un grande impero durante i governi di Pachacuti (fondatore), Thupa Inka Yupanki e Wayna Qhapaq. Però, tutti gli imperi prima o poi finiscono e questo accadde nella guerra che sostennero i figli di Wayna Qhapaq, ovvero Waskar Inka (legittimo Inca) e Atao Wallpa (il ribelle). Anche se si sa con certezza che le lotte per la successione Inca accaddero sempre, la lotta interna dei lignaggi Inca più sconvolgenti, che divisero anche l’impero e il suo esercito, fu quella che sostennero Atao Wallpa (Atawallpa) e Waskar Inka. Dopo la cattura e la morte di Atao Wallpa la civilizzazione Inca non finisce e neanche il suo esercito che, nonostante si ritrovò deframmentato, prese le armi e lottò contro gli invasori europei e i suoi alleati (popoli scontenti nei confronti dello Stato Imperiale Inca) fino al 1572, anno in cui fu giustiziato l’ultimo Inca, Thupa Amaru (Tupac Amaru).
Tutti questi fatti storici verranno trattati con un approccio storico e militare, non daremo risalto alle biografie dei governanti, ma alle azioni belliche che intrapresero e alle loro grandi battaglie e menzioneremo anche i principali eroi della riconquista contro gli spagnoli.
Bisogna poi ricordare ai nostri lettori che, per dare un’informazione più precisa sull’esercito Inca, utilizzeremo termini che saranno compatibili con gli attuali concetti e terminologie castrensi, senza dimenticare di citare i loro nomi originari.
Capitolo 1
Le guerre nel mondo andino
Esistono prove archeologiche che dimostrano l’esistenza di guerre nell’antico Perù. In questo lato del continente si possono apprezzare fortezze, armi, città circondate da mura, teste trofeo e altri esempi di questo tipo. Nonostante i ricercatori non abbiano potuto accreditare l’esistenza della scrittura nelle Ande, le tradizioni orali ci dicono quali furono le cause della guerra nel mondo andino: la principale fu la lotta per la possessione delle terre di coltivazione, fonti di acqua e bestiame. Questi conflitti diedero origine ai primi potenziali gruppi armati, i quali, successivamente, si organizzarono in eserciti scontrandosi come vere e proprie nazioni.
Le straordinarie civilizzazioni che occuparono questa regione assunsero caratteristiche particolari e ognuna di esse eccelleva in un’attività, come nel caso dell’organizzazione militare che fu sviluppata a seconda delle esigenze, alcune ispirate alla necessità di difendere le proprie risorse, altre per ampliare i propri territori. Quando sorgevano dispute tra i popoli per le possessioni delle terre, dell’acqua e dei pascoli, sceglievano i propri capi (sinchis) esclusivamente per le guerre. Gli inca arrivarono ad avere maggiore sostegno dagli altri popoli etnici formando un esercito disciplinato e potente, trasformandosi in meno di dieci anni nell’impero più grande dell’America.
Le guerre degli Inca
All’inizio gli Inca lottavano per le terre e l’acqua. Già nella fase imperiale l’obiettivo delle guerre Inca era di consolidare l’occupazione dei territori che avevano conquistato e incorporarli al dominio imperiale. Anche nei casi di aggressioni esterne, cospirazioni e ribellioni.
Per realizzare i loro obiettivi, il gruppo di potere confidava più nell’esercito che nelle comunità (ayllus) e gli importava ben poco della questione politica e militare dello Stato imperiale Inca. Non esisteva contraddizione tra l’ayllu e lo Stato, cosa che invece accadeva tra i leader dei popoli sottomessi, che cercavano la propria autonomia. È per questo motivo che la guerra si trasformò in un’attività importante nel Tawantinsuyu. La pace Inca veniva sostenuta grazie all’azione degli ayllus, alle continue punizioni, redistribuzioni e guarnigioni dello stato imperiale.
Un settore dell’esercito era permanente (militari di alto livello), formato dall’alto comando con a capo i nobili Cosqueño diretti dal proprio Inca e dalla sua guardia personale, integrati da etnie addestrate alla guerra e dedicate esclusivamente a questo fine. L’altro settore dell’esercito era transitorio (militari di basso livello), costituito da coloro che svolgevano la vita militare, ovvero, prestazioni di forza lavoro in qualità di truppa e per un determinato periodo di tempo (era una forma di servizio militare); questi ultimi provenivano da diverse culture conquistate, organizzate secondo le loro etnie di origine, sotto la responsabilità dei rispettivi kuraca i quali, a loro volta, erano soggetti all’alto comando.
Vennero costruiti depositi statali (kolcas) per il sostentamento dell’apparato militare. I militari di alto e basso livello godevano di molti benefici, specialmente i primi.
Il soldato (aucaruna) riceveva abbondanti razioni e, a seconda del suo grado, oggetti preziosi (gioielli, foglie di coca, tessuti, ecc.) mentre lo Stato Inca obbligava la propria comunità a continuare a coltivare le proprie terre o a prendersi cura del bestiame, gli altri popoli si dedicavano alla fabbricazione di armi e attrezzature. I militari avevano grandi privilegi e una reputazione molto alta.
Nell’epoca degli ultimi Inca si svolsero diverse spedizioni guerriere, però non per conquistare nuovi territori, piuttosto per contrastare le violente incursioni nemiche. Durante questi governi furono messe in moto diverse campagne militari per svelare cospirazioni nate all’interno del gruppo di potere dello Stato Imperiale e per annettere altre province.
I fattori economici e ideologici sono quelli che hanno determinato l’espansione militare Inca. Predominavano gli interessi economici perché portavano benefici ai tre strati sociali: al Sapa Inca e alla sua famiglia, alla nobiltà e all’ayllu, benefici che vanno in ordine decrescente, dai primi agli ultimi.
Il settore