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Bimbi e Viaggi: La guida completa per viaggiare sereni con i bambini
Bimbi e Viaggi: La guida completa per viaggiare sereni con i bambini
Bimbi e Viaggi: La guida completa per viaggiare sereni con i bambini
E-book348 pagine4 ore

Bimbi e Viaggi: La guida completa per viaggiare sereni con i bambini

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Info su questo ebook

“È inutile viaggiare con loro, tanto non si ricordano niente”.
“Come faccio a preparargli la pappa in viaggio? E le nanne?”.
“Poverino, chissà quanto si annoia tutte quelle ore in aereo!”.
“E se si ammala mentre siamo in vacanza?”.
Come se non fosse bastata la maternità a scombussolarti la vita, ci si mettono anche gli altri a farti desistere dal perseguire quello che fino a ieri era il tuo passatempo preferito, l’antistress per eccellenza alla routine quotidiana, la medicina migliore per ogni disagio: viaggiare!
Non ti preoccupare, ci siamo passate anche noi e ne siamo uscite alla grande! Con questo manuale ironico ma serissimo, otterrai di diritto un upgrade dallo status di mamma-viaggiatrice-imparanoiata a quello di mamma-globetrotter-indiana jones! Parola di Bimbi e Viaggi!
Qui troverai una guida completa su tutti gli aspetti che riguardano l’organizzazione di un viaggio con i bambini: informazioni pratiche per organizzarsi al meglio, consigli per risparmiare, analisi di tutti i timori che impediscono alle mamme di partire serene per un viaggio con gnometto al seguito.
Se sogni di viaggiare ma temi che con un bambino non sia possibile, questa è la guida che fa per te: demoliremo uno ad uno tutti i tuoi timori perché ai sogni ed alle passioni non si può mai dire di no!
LinguaItaliano
Data di uscita1 giu 2017
ISBN9788861557031
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    Anteprima del libro

    Bimbi e Viaggi - Milena Marchioni

    Milena Marchioni - Michela Toffali

    Bimbi e Viaggi

    la guida completa per viaggiare

    sereni con i bambini

    Collana: Girovaghi 3

    I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento totale o parziale, con qualsiasi mezzo (compresi i microfilm e le copie fotostatiche), sono riservati.

    commerciale@giraldieditore.it

    info@giraldieditore.it

    www.giraldieditore.it

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    ISBN 978-88-6155-703-1

    Proprietà letteraria riservata

    © Giraldi Editore, 2017

    Edizione digitale realizzata da Fotoincisa BiCo

    Ogni riferimento a fatti e persone realmente esistenti è puramente casuale o utilizzato dall’autore ai fini della creazione narrativa.

    Per Amanda e Meltemi,

    ignari ispiratori delle nostre paure

    e del coraggio per affrontarle

    Avvertenza

    In questa guida riportiamo informazioni e consigli pratici derivanti dalle nostre esperienze personali e dalla consulenza di professionisti. Nonostante l’accuratezza e le ricerche effettuate, non intendiamo comunque sostituirci a medici, avvocati, assicuratori, o qualsiasi altra figura che dovesse essere necessario coinvolgere in caso di situazioni problematiche o per consulenze approfondite e aggiornate anche alla luce di possibili variazioni rispetto alla situazione attuale. Non ci assumiamo quindi la responsabilità per danni, inconvenienti, costi, perdite, spese derivanti dall’utilizzo della guida.

    Precisazione

    Gli episodi che vedono come protagonista una bambina (Amanda) sono narrati da Milena, quelli che vedono come protagonista un bambino (Meltemi) sono narrati da Michela.

    Alcuni brani sono tratti dal blog www.bimbieviaggi.it sul quale è possibile consultare approfondimenti o interagire direttamente con le autrici.

    Prefazione

    Le più fortunate l’hanno potuto programmare nei minimi dettagli, altre hanno dovuto girare mezzo mondo per farcela, altre ancora l’hanno scoperto alla vigilia di un viaggio avventuroso al quale hanno dovuto rinunciare.

    L’inizio di una gravidanza è sempre diverso.

    Quello che non cambia, invece, è il terremoto emotivo che ne consegue. Da un giorno all’altro ti ritrovi ad abbracciare la persona più importante della tua vita, un esserino che fino a ieri neanche conoscevi e oggi ti fa scoprire emozioni che non pensavi di poter provare, ti illumina le giornate, ti fa scoppiare il cuore di gioia.

    E di ansia.

    Sì, è inutile girarci attorno: è vero che amiamo i nostri figli e diventare madre è la cosa più bella che ci sia mai successa, bla bla bla... ma adesso?

    Parlo proprio a te, viaggiatrice compulsiva che eri abituata a prenotare biglietti aerei ogni volta che trovavi un’offerta, a te che – a detta delle tue amiche – eri sempre in giro… Ora che c’è lui hai smesso, vero?

    Come si fa a viaggiare con un bambino?

    E se si ammala in viaggio?

    E se succede qualcosa?

    Se lo rapiscono gli alieni?

    E cosa dirà mia mamma se lo porto lontano? O, ancora peggio, mia suocera?

    E via con tanti altri dubbi esistenziali di questo genere, per colpa dei quali da quando sei mamma il massimo che tu abbia fatto è andare a trovare i nonni in campagna, o affittato un appartamentino in Riviera (di fianco all’ospedale, che non si sa mai).

    Eppure lo senti che qualcosa non va… quel pruritino al cuore quando vedi un aereo in cielo, quando parli con quell’antipatica-non-ancora-mamma che è appena tornata da Santo Domingo, quando le tue amiche su Facebook ti taggano nella vecchia foto delle Maldive dove avete trascorso l’ultimo Capodanno prima del fattaccio.

    Lo senti che ti manca qualcosa, che sei felice ma potresti esserlo di più…

    Le più oneste con se stesse lo ammettono da subito, altre impiegano un po’ di tempo, prese come sono tra le poppate, i pannolini e i tanto-fa-lo-stesso-prima-o-poi-ricominceremo.

    Alla fine, presto o tardi, ci arriviamo tutte ad ammettere che sì, è vero, siamo felicissime, ma abbiamo bisogno di viaggiare, di salire su un aereo e vedere il mondo dall’alto, di assaporare il gusto di libertà e di scoperta che solo un volo intercontinentale ci procura…

    Ma come facciamooo?

    Ora c’è lui, non si può, lo dicono tutti, anche il pediatra.

    Tranquilla, sei nel posto giusto: noi di Bimbi e Viaggi conosciamo bene la tua situazione, ci siamo già passate e siamo riuscite a venirne fuori indenni e con il trolley in mano. Benvenuta nel club delle mamme che non collezionano i bollini del supermercato ma le miglia aeree, che a cambiare i pannolini ci mettono un po’ di tempo ma a fare le valigie sono imbattibili, che con la fantasia viaggiano molto ma anche nella realtà se la battono bene. Benvenuta nel club delle mamme degeneri … ma felici!

    Prima di iniziare a leggere

    Alcune avvertenze prima di buttarvi nella lettura selvaggia e appassionata di questo testo. Ogni consiglio, ogni suggerimento, ogni idea è ovviamente frutto di un punto di vista soggettivo e di esperienze totalmente personali, che possono essere condivise o meno. Questo libro vuole essere un modo ironico per condividere trucchetti e idee utili per affrontare i piccoli e grandi viaggi che la vita ci regala. Non ha un valore scientifico, non ha la presunzione di sostituire le fonti ufficiali, la consulenza di un medico o di un qualsiasi altro professionista in ambito sanitario, legale, etc.

    Battute, commenti, suggerimenti politicamente o moralmente scorretti sono indirizzati fondamentalmente a noi stesse, senza offesa o giudizio nei confronti di nessuno. Siamo mamme e, se non possiamo ridere delle cose che ci succedono, siamo spacciate.

    Dopo anni di viaggi con i nostri figli, dopo decine di voli presi (e anche alcuni persi), di pannolini e biberon scaldati in ogni angolo del mondo, di valigie fatte e disfatte, di nottate a pianificare itinerari, ci sentiamo però di dire che in tema di viaggi siamo davvero esperte, e tutto ciò che leggerai è frutto di ciò che ci è realmente accaduto.

    Quindi, fatti una bella tazza di tè (o un bicchiere di vino rosso, se preferisci), mettici di fianco un biscotto al cioccolato, farcisci il tutto con un po’ di leggerezza e goditi questa avventura.

    Puoi usare carta e penna per prendere appunti o sottolineare le parti più utili. Eventuali approfondimenti li troverai sul blog a questa pagina:

    www.bimbieviaggi.it/guida-per-viaggiare-con-bambini/

    Il libro si rivolge alle mamme solo perché in questi anni di lavoro su Bimbi e Viaggi abbiamo constatato che nella stragrande maggioranza dei casi siamo noi a occuparci della pianificazione e organizzazione del viaggio, così come siamo noi che tendiamo a farci sopraffare dai timori che ci inducono a smettere di viaggiare. Ciò non significa che i papà siano esclusi: leggete e fate vostri questi consigli, per contribuire alla riuscita dei progetti di viaggio della vostra famiglia ora più numerosa (poi tanto lo sappiamo che in realtà i consigli servono anche a voi ma non lo volete ammettere: tranquilli, manterremo il segreto!).

    INTRODUZIONE

    CHE MAMMA VIAGGIATRICE SEI?

    Scoprilo con un semplice test

    Se è vero che lo stadio dell’ansia da neomamma viaggiatrice lo attraversiamo tutte, è altrettanto vero che non siamo tutte uguali.

    Per semplificare il ragionamento potremmo dire che esistono 3 tipologie di mamme viaggiatrici: quelle che dopo aver messo al mondo la creatura si bloccano (il famoso blocco del viaggiatore); quelle che io speriamo che me la cavo, ma sì vedrai che me la cavo e partono comunque; quelle a cui gli ormoni post-partum hanno fatto effetto doping e non vedono l’ora di infilare il pupo nel marsupio e di portarselo in giro per il mondo.

    Ecco qui un piccolo test per capire a quale categoria appartieni.

    Domanda 1

    Sei da poco diventata mamma. Partecipando a un concorso a premi, vinci un viaggio in India per tutta la famiglia. La tua reazione è:

    A. Neanche se mi pagano! Nessuno saprà di questo premio e nessuno di noi andrà ad ammalarsi in India!!!

    B. Evviva, chissà se riusciremo a organizzarci per portare con noi anche il baby. Ora ci medito su...

    C. Wow che figata, finalmente ho una dimostrazione dell’esistenza di Dio.

    Domanda 2

    Sfogliando il giornale, l’occhio ti cade su una super offerta: volo per l’Australia a meno di 380 euro a testa. La tua reazione è:

    A. Vabbeh, buono a sapersi, quando i bambini avranno 18 anni ci penseremo.

    B. Urca, certo che sarebbe un affarone, ma come cavolo le affronto tutte quelle ore di viaggio con mio figlio? Ma sì dai, qualcosa mi invento.

    C. Dove cavolo ho messo la carta di credito? E mentre la cerchi hai già aperto il sito internet della compagnia aerea e la cartella Dropbox dove hai salvato tutti i dati delle tessere frequent flyer dell’intera famiglia.

    Domanda 3

    Il piccolo è nato, ed è arrivato il momento di richiedere un documento di identità:

    A. Ma perché fargli un documento? Tanto mica se ne va in giro, al massimo dorme dai nonni.

    B. Carta di identità o passaporto? Mmmh, che dilemma. Dai gli faccio il passaporto, che tanto prima o poi torna utile.

    C. Hai prenotato l’appuntamento in questura per il passaporto nello stesso istante in cui prenotavi le ecografie preparto. L’unico dubbio è: passaporto normale o quello con un extra numero di pagine?

    Domanda 4

    Le tue amiche vogliono fare un regalo al bambino, il tuo suggerimento è:

    A. Un aerosol da viaggio, che non si sa mai, per la domenica in campagna dai nonni.

    B. Un bello zainetto, magari impermeabile così se piove non si bagna.

    C. Un trolley, possibilmente di quelli su cui si può salire e farsi trainare, che l’aeroporto di Bangkok è immenso e così facciamo prima a spostarci da un gate all’altro.

    Domanda 5

    Le vacanze estive sono alle porte: a chi chiedi consiglio e ispirazione per una destinazione baby friendly?

    A. Innanzitutto chiamo il pediatra e sento cosa dice, che se non mi autorizza la partenza si sta tutti a casa e amen.

    B. Sento le mie amiche, do un’occhiata online, magari provo a vedere se trovo un posto che piaccia a noi e abbia pure il baby club.

    C. Beh, tutte le destinazioni sono baby friendly, basta partire attrezzate, che problema c’è?

    Domanda 6

    Ok, destinazione scelta, qual è la prima informazione che cerchi?

    A. Se c’è un medico all’interno del villaggio vacanze.

    B. Se ci sono le spiagge attrezzate che col cavolo che mi carico ogni giorno sulle spalle lettini e ombrellone.

    C. Che escursioni posso fare e qual è l’altezza minima per poter salire sulla mongolfiera (che eventualmente a mio figlio metto le scarpe con i tacchi)?

    Domanda 7

    Fare la valigia per te è sinonimo di:

    A. Valigia? Una sola dici? No no, me ne servono almeno 3, altrimenti dove li metto l’omogeneizzatore, lo sterilizzatore e il flacone di candeggina? E poi la pasta, il parmigiano, il passato di pomodoro buono, l’olio biologico e l’aerosol che mi hanno regalato le amiche?

    B. Che stress, ogni volta mi dimentico qualcosa. Ma sì, alle brutte compro in loco e buonanotte

    C. Valigia è un parolone, un bello zainone è più che sufficiente, lo carico come bagaglio a mano e così non perdo tempo in aeroporto al nastro bagagli.

    Domanda 8

    Check list delle medicine da portare in viaggio: cosa ci hai scritto?

    A. Il pediatra mi saprà sicuramente riferire le indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per affrontare l’emergenza viaggio adeguatamente armati.

    B. Ho trovato un blog carino con un bel pdf scaricabile e prendo spunto da lì (mica vado su un’isola deserta, una farmacia la trovo ovunque).

    C. Check... cosa?

    Domanda 9

    Tua cognata sta organizzando un weekend ai Mercatini di Natale con i bimbi. Cosa ne pensi?

    A. Io non capisco come facciano i bambini di Bolzano a superare i rigidi inverni in montagna, figuriamoci se ci porto la mia famiglia!

    B. Uh, dove potrò trovare una bella tutona imbottita per riparare il piccolo dal freddo?

    C. Chissà se è quel paesino dove si può dormire nei veri igloo!?

    Domanda 10

    Hai deciso, vuoi partire! In 2, 3 o 4 poco importa: ami viaggiare e viaggerai anche ora! La risposta unanime di amiche, nonne, cognate e zie a questa dichiarazione è solo una: tu sei pazza. Come reagisci?

    A. In effetti, se lo dicono tutte, avranno certamente ragione. Vabbeh dai, 18 anni passano in fretta.

    B. Sì, è vero, sono pazza, ma non sono la sola: online è pieno di mamme pazze come me e io mi farò supportare da loro!

    C. Sorridi serena, non le stai ascoltando, e intanto pensi che, alla peggio, prendi un biglietto di sola andata per non sentirle più.

    Risultati del quiz:

    Ora conta quante risposte A, B e C hai dato e leggi i risultati.

    Maggioranza di risposte A: la Mamma Paranoica

    Se hai dato la maggior parte di risposte A, la parola viaggio ti regala al momento una sola emozione: il terrore profondo! Ma non ti preoccupare, puoi entrare anche tu a far parte del club delle famiglie globetrotter, è solo questione di pratica.

    Inizia a prendere carta e penna, a fare tesoro di quello che leggerai qui, a partire dalla prima parte che sarà solo lo spunto per prendere in mano la situazione e affrontarla a muso duro. Anche se hai al tuo fianco un compagno fidato, sai che la scelta dipende solo da te: saliremo su quell’areo, o continueremo a trascorrere le vacanze in campagna dai nonni fino alla maggiore età del piccolino? Nella speranza che l’idea di trascorrere settimane con i suoceri ti terrorizzi più del pensiero di metterti in fila per il check-in, eccoci qui a supportarti step by step nell’organizzazione del vostro primo viaggio in modalità famiglia.

    Per te ognuno dei prossimi capitoli sarà fondamentale, ma occhio: prima di leggere la terza parte dedicata alle esperienze di viaggio, dovrai essere pronta a fare il grande salto!

    Maggioranza di risposte B: la Mamma Rilassata

    Se hai dato la maggior parte di risposte B, sei la tipica mamma non lo so ma ci provo: possibilista, un po’ apprensiva ma fondamentalmente intrepida, tendenzialmente rilassata ma con quel velo di ansia giustificato dalla tua appartenenza al genere mamma. Superare l’iniziale stadio ansiogeno per te non dovrebbe essere un problema: basta organizzarsi un po’, documentarsi il più possibile e via che si può partire senza problemi.

    Potresti quasi passare direttamente alla terza parte per trovare le informazioni che ti mancano per l’upgrade a Mamma itinerante e organizzata, ma studiare bene la seconda ti servirà certamente per arrivare più serena al momento della partenza.

    Maggioranza di risposte C: la Mamma Indiana Jones

    Se hai dato la maggior parte di risposte C, allora sei una vera giramondo e il fatto che tu sia anche una mamma è solo una fortunata coincidenza. Hai qualche problema a far lievitare bene le torte e non hai assolutamente idea di cosa sia il cremor tartaro che serve per fabbricare la plastilina fatta in casa, ma sei la regina di Skyscanner e come trovi le offerte tu manco tutte le fate Disney insieme.

    Tu l’ansia non sai neanche cosa sia, mentre conosci benissimo termini come stopover, code sharing o scalo tecnico.

    Probabilmente non ti serve neanche questo libro, se non per farti due sane risate sulle mamme paranoiche come me, o magari per dare consigli utili da integrare ai miei. Potresti passare direttamente alla terza parte dove abbiamo raccolto una serie di esperienze di viaggio pensate per i bimbi avventurosi come sono sicuramente i tuoi. Sai mai che ho qualche spunto carino al quale non avevi ancora pensato!

    I

    PER LA MAMMA PARANOICA

    Tutto quello che una Mamma Paranoica ha bisogno di sapere (e fare) prima di un viaggio per partire serena

    Cara Mamma Paranoica, inizio con te perché, anche se ora faccio la spavalda, so bene come ti senti. Ci sono passata anch’io e sono uscita dal tunnel delle pippe mentali sana e salva, quindi sappi che ce la puoi fare anche tu!

    Partiamo quindi dalle basi e andiamo per ordine. Un viaggio infatti inizia ben prima del momento in cui saliamo in auto, in treno, in bus o in aereo. Un viaggio inizia nel momento in cui l’idea si intrufola nei tuoi pensieri e non se ne vuole andare. Allora ti ritrovi a prenotare. E da lì si comincia a viaggiare… Ti presento quindi le tue due nuove compagne di viaggio: pianificazione e organizzazione. Con loro, non c’è paranoia che tenga: anche l’ansia più intensa sarà debellata a suon di rigidi schemi logistici applicati alla nostra scienza preferita: la viaggiologia!

    1

    Il piano di battaglia

    Le cose da fare prima di partire sono tante e metterle tutte nero su bianco aiuta: perché scriverle, elencarle, ordinarle in base all’importanza e all’urgenza le rende sì reali ma anche più facilmente gestibili. Quando sai cosa devi affrontare, lo affronti e vai. Improvvisare o gestire in modo approssimativo la preparazione della vacanza non è proprio una scelta azzeccata, soprattutto per te, cara Mamma Paranoica.

    Io ho una tecnica infallibile per non dimenticarmi pezzi per strada e avere sempre la situazione sotto controllo: un caro, fidato, old-fashioned foglio Excel.

    Lo so, lo so, fa un pochino nero e tanto segretaria disperata, ma la verità è che Excel può darti tante soddisfazioni con tutte quelle simpatiche celle da riempire di dati, colori, numeri e link.

    Nel foglio Excel io ci butto un po’ di tutto: elenchi della spesa, lista delle cose da mettere in valigia, nomi di hotel, orari degli aerei, numeri di telefono utili e – ultimo ma non ultimo – ci caccio dentro pure il budget. Perché, fino a prova contraria, per girare il mondo ci vogliono dei soldi, a volte molti, a volte meno di quello che si potrebbe pensare… e tenere la situazione costi sotto controllo è fondamentale.

    Se Excel non stimola abbastanza la tua creatività, scrivi tutti i tuoi appunti su un file Word, su un quaderno, sul calendario di Frate Indovino: insomma, scegli lo strumento che senti più tuo, purché tu raccolga da qualche parte tutte le tue idee, paure incluse. Scrivere ti aiuterà a focalizzarti sulle cose importanti e calmerà la tua ansia da Arghhh, ho paura di dimenticarmi qualcosa.

    In questa prima parte (ma anche nelle successive) troverai svariati spunti per iniziare a popolare liste e schemi vari, quindi prepara carta e penna e tienili a portata di mano.

    Un’altra arma segreta, nel caso si tratti di un viaggio itinerante, è creare una bella mappa con Google Maps (ok, sono la regina dei nerd), dove piantare bandierine per le varie tappe e verificare distanze, ottimizzare gli spostamenti e aggiungere note e appunti. Noi l’abbiamo stra usata mentre pianificavamo il viaggio in India e meno male che ci è venuto in mente di controllare bene strade e percorsi: località che sembravano vicinissime tra loro si sono in realtà dimostrate piuttosto lontane e abbiamo rischiato di ritrovarci in auto per 6 ore quando pensavamo ne bastassero solo 2.

    Se non puoi fare a meno di affidarti alla tecnologia tascabile, ricordati che il tuo smartphone è un alleato insostituibile: non solo i documenti possono essere salvati tramite sistemi cloud (da Google Drive a Dropbox), ma esistono tantissime APP che supportano nella pianificazione del viaggio. Verifica per esempio se la compagnia aerea (o ferroviaria) con cui hai prenotato abbia una propria APP, così puoi monitorare tutti i dettagli del volo e verificare, per esempio, dove si trova il bagaglio che hai imbarcato. Stesso discorso vale per i portali di prenotazione degli hotel: quasi tutti hanno utilissime APP che ti consentono sia di monitorare e modificare le prenotazioni già fatte, sia di prenotare direttamente tramite dispositivo mobile durante il viaggio. Un po’ di tempo fa è poi uscita Google Trips, una fantastica applicazione tramite la quale Google organizza in automatico ciò che riguarda le tue prenotazioni. Ormai ogni nostra attività viene tracciata e passa inevitabilmente per i nostri account e ciò consente a Google di sapere esattamente quando e dove saremo: una volta superato l’impatto con la consapevolezza di non avere segreti per Mr G., troveremo tutto organizzato in comode cartelle, dalle conferme degli hotel ai biglietti aerei, comprese le informazioni presenti online sui luoghi che andremo a visitare (attrazioni, contatti, orari di apertura, ecc.).

    Insomma, scegli tu su quale supporto realizzare il tuo piano di battaglia, ma parti esattamente da quello, poiché è il punto di partenza della nostra sfida all’ansia da viaggio con pupo al seguito!

    2

    L’iniezione di fiducia

    Prima di proseguire con tutti i consigli pratici, forse è meglio rincuorarti un pochino: sei una brava mamma e, anche se al momento vedi solo insidie all’orizzonte, in realtà stai facendo un super regalo a tuo figlio!

    Giusto per la cronaca, anche io ho paura sai?

    Finché ho viaggiato da sola con mio marito non mi sono mai preoccupata molto di cosa sarebbe potuto accadere lontano da casa. Sono piuttosto fatalista e ho sempre preso le cose abbastanza serenamente. L’abbastanza è d’obbligo, perché di fronte a certi episodi (come ad esempio un improvviso attacco della tanto temuta vendetta di Montezuma mentre stai prendendo il sole su un’incantevole isola sperduta, disabitata e senza alcun tipo di servizio igienico) non c’è alcuna serenità che tenga. Senza farmi troppi problemi, ho preso aerei che definire tali è quantomeno fantasioso, ho viaggiato su barchette bucate, ho bevuto tè alla menta in bicchieri mai lavati e usati da chissà chi nel bel mezzo del deserto, ho dormito in compagnia di scarafaggi che mangiavano i miei biscotti sul comodino (compresa la confezione) e potrei andare avanti ore a raccontare tali amenità.

    Poi sono diventata mamma, mi sono trovata tra le mani il più meraviglioso e fragile degli esseri viventi e tutto è cambiato. Compresa ovviamente l’organizzazione dei viaggi, nella quale il fatalismo si è fatto da parte per lasciare il posto a una marea di dubbi/paranoie: come facciamo se sta male? Le strutture sanitarie saranno all’altezza? Quando siamo in giro dove lo cambiamo? Se non gli piace il cibo? Dove farà il pisolino pomeridiano? Se è troppo caldo? Se l’aria condizionata è troppo fredda? Se la camera è sporca? E chi più ne ha più ne metta!

    Aggiungiamoci pure il ruolo svolto dagli amici e, soprattutto, dai nonni che, a ogni annuncio di un prossimo viaggio, storcono il naso e iniziano a chiedere: Dov’è ’sto posto?, Là non ci sono delle malattie strane, vero?, Quanto ci vuole per arrivare?, Ma proprio fin là dovete portarlo ’sto ragazzino?, Ma ci saranno ristoranti italiani che ti fanno la pasta?, E i terroristi?.

    All’inizio non è stato facile per niente ma, nonostante tutto, non ho voluto rinunciare alla passione di viaggiare con la mia famiglia, per non privarmi della meraviglia di scoprire, conoscere e aprirmi al mondo. Ho desiderato che mia figlia provasse da subito l’emozione di esplorare e di confrontarsi con luoghi lontani e genti diverse. Perché il viaggio è indubbiamente un arricchimento.

    Eh sì, questo lo dici tu, che sei di parte. Cara amica Mamma Paranoica, non lo dico solo io, lo dice anche la psicoterapeuta.

    Ho avuto il piacere di pubblicare su Bimbi e Viaggi una bella intervista alla psicoterapeuta Bruna Ferretti e le sue parole mi hanno sempre rassicurata tanto (sì, anche io ho spesso bisogno di un’iniezione di fiducia, che ti pensi?).

    Ecco qui le sue risposte ai nostri dubbi più frequenti.

    Perché è bene iniziare a viaggiare da subito con bambini piccoli?

    Perché la vita è fatta di bisogni fondamentali per il benessere fisico (mangiare, bere, avere un tetto…) e di esigenze per lo sviluppo del benessere mentale. Tra le esigenze, la realizzazione di rapporti umani validi e le situazioni che incentivino la curiosità e la fantasia, sono fattori strutturanti l’identità. Il viaggio rientra indubbiamente tra questi.

    Le neomamme tendono a porsi parecchie domande prima di intraprendere un viaggio con un neonato: Come farò con le sue abitudini dall’altra parte del mondo? Che senso ha farlo viaggiare in quest’età in cui non ricorderà niente?

    Innanzitutto voglio chiarire che i bambini stanno bene quando i genitori sono felici, perciò se una coppia ama viaggiare non deve limitarsi con la scusa del bambino. Se i genitori non amano i viaggi, ugualmente non si devono costringere, niente va fatto forzatamente.

    Ma spesso le mamme usano i figli per coprire le proprie paure! Per le abitudini, mi domando quali, sempre le loro? I bambini sono gli esseri umani che più si adattano alle situazioni diverse, sempre che non abbiano vicino un adulto preoccupato e ansioso.

    Per il fatto che non ricorderà niente

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