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Il Ritratto a Colori: Per Smascherare Finalmente le Tue Paure Inconsce, Liberare il Tuo Vero IO… E riscattare la Tua Bellezza Interiore (ed Esteriore)
Il Ritratto a Colori: Per Smascherare Finalmente le Tue Paure Inconsce, Liberare il Tuo Vero IO… E riscattare la Tua Bellezza Interiore (ed Esteriore)
Il Ritratto a Colori: Per Smascherare Finalmente le Tue Paure Inconsce, Liberare il Tuo Vero IO… E riscattare la Tua Bellezza Interiore (ed Esteriore)
E-book191 pagine2 ore

Il Ritratto a Colori: Per Smascherare Finalmente le Tue Paure Inconsce, Liberare il Tuo Vero IO… E riscattare la Tua Bellezza Interiore (ed Esteriore)

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Info su questo ebook

Niente accade per caso!

Se stai dando uno sguardo a questo libro è improbabile che sia una coincidenza. Magari la tua attenzione è stata attratta da questa copertina, che forse ti ha incuriosito o stuzzicato. O può darsi che te lo ha regalato un tuo conoscente che ti ha voluto sorprendere donandoti qualcosa di diverso. Oppure ti piace l’arte e vuoi approfondire il mondo dei ritratti. Qualunque sia il motivo per cui lo stai leggendo o lo leggerai sarà un viaggio in un mondo particolare, pieno di idee e di considerazioni, di testimonianze e di ricerche.

Se hai mai pensato di farti fare un ritratto o di farlo fare ad un tuo caro, questo libro fa per te. Ti accompagna per mano nella comprensione del mondo dei colori, delle paure che nascono quando decidi di esporre tutto il tuo essere allo sguardo degli altri ma soprattutto al tuo, delle emozioni positive che vengono sollecitate nella lettura del tuo interiore.

Hai mai pensato di farti fare un ritratto? Vorresti avere un’immagine di te o di un tuo caro appeso ad una parete di casa? Ti piacerebbe scoprire cosa si cela dietro la scelta di farsi ritrarre? E sai quali dinamiche si mettono in moto quando lo esponiamo allo sguardo altrui?

Se tutto ciò ti interessa, questo è il libro che fa per te.

Stai per scoprire come realizzare il ritratto che non hai mai immaginato!


RECENSIONI

“La lettura è molto scorrevole e gradevole. Mentre si procede nello scritto sorgono molte domande sulla tecnica e sul come si effettua un ritratto. La cosa sorprendente è che tutte queste domande trovano risposta quasi immediatamente come se l’autrice fosse davanti a te e ti stesse raccontando tutto. La spiegazione della tecnica nel fare un ritratto, nonostante si intuisca non essere di facile esecuzione, viene spiegata in modo tale che quando ho terminato di leggere il libro mi sembrava che potessi farne uno anch’io. Mi sono resa conto e mi sono molto sorpresa di quanta cura la pittrice ha nel raccogliere tutti i dati che le servono per poter rendere il ritratto lo specchio della parte più bella della persona ritratta. La raccolta minuziosa dei dettagli del volto e della personalità, mi hanno molto affascinata. E trovo emozionante che il soggetto sia fatto partecipare attivamente con la scelta dei propri colori preferiti per lo sfondo. Personalmente sono sempre stata molto restia e sfuggente nel farmi fotografare per la paura di vedere i miei difetti che ritengo insopportabili.

Dopo la lettura di questo libro mi sento molto tentata nel farmi ritrarre dalla Belli per vedere il bello che c’è in me che io non riesco a scoprire.
Il ritratto, raccontato così, sembrerebbe essere un momento di guarigione dell’anima.”
LIALA DE ARMAS - Neurologa

“Ho avuto la fortuna di leggere il libro di Nicoletta che mi ha proiettato nel mondo dei ritratti. Non avevo familiarità dell’argomento, ma il suo libro è stato magnetico.
L’ho iniziato e letto tutto d’un fiato. Ho scoperto dei retroscena che mai avrei immaginato ed oggi vedo i ritratti sotto una luce completamente diversa.
Alla lettera U ho scoperto una delle sue opere, il ritratto che ne è uscito mi ha trasmesso qualcosa di unico. Anche io ci vedo futuro, sogni e un po' di segreti … propri di quell’età.

Consiglio questa lettura perché è scritto bene, parla d’arte e, in quanto tale, fa bene al cuore e all’anima.”
LUIGI NEGRETTO -Imprenditore
LinguaItaliano
Data di uscita27 set 2019
ISBN9788834190579
Il Ritratto a Colori: Per Smascherare Finalmente le Tue Paure Inconsce, Liberare il Tuo Vero IO… E riscattare la Tua Bellezza Interiore (ed Esteriore)

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    Anteprima del libro

    Il Ritratto a Colori - Nicoletta Belli

    mondo.

    Prefazione

    Ritratto: parametri estetico-psicologici e geografia del vissuto

    Questo testo tratta dell’unicità e singolarità di ogni persona, di quanto ognuno di noi sia nella propria esistenza autocondizionato da parametri che impediscono il vero contatto con se stessi, il riconoscimento di sé, dei propri pregi e difetti, come di quelle caratteristiche che ci rendono individui differenti, uguali a nessun altro e della necessità e bellezza insita nel comprendere e accettare questa diversità.

    Specchio opportuno per prendere coscienza di queste particolarità è la realizzazione di un ritratto: più che ogni altra esperienza un ritratto ci pone dinanzi a noi stessi, in maniera diretta, proprio come quando ci osserviamo in una superficie specchiante, con in più il filtro interessante e stimolante dello sguardo altrui, in questo caso quello dell’artista che lo crea.

    Dall’età arcaica alla contemporaneità la richiesta di un ritratto ha sempre comportato diversi scopi e utilizzi, significati e tecniche: da quello celebrativo al commemorativo, d’impostazione verista, alle sperimentazioni e reinterpretazioni espressioniste, fino all’età più attuale, che vede applicati i metodi più differenti, commistione di materiali, nell’ottica di una multidisciplinarietà e fusione di mezzi che contraddistingue sempre maggiormente la società attuale.

    Il lavoro artistico di Nicoletta Belli è da molti anni centrato sulla ricerca di un proprio linguaggio, riconoscibile e inimitabile, di un proprio procedimento esecutivo che vede la produzione di un dipinto articolata in più fasi di studio ed esecuzione; così da raggiungere un risultato pienamente soddisfacente, sia nei termini della forma, a cui viene data fondamentale importanza, ma anche per le caratteristiche psicologiche e di sensibilità, possiamo dire spirituali, che l’effigie del ritrattato giunge ad acquisire nel quadro finito.

    Suo approccio alla realtà circostante è sempre stato di duplice natura: scientifico e indagatore della più minuta consistenza e costituzione degli oggetti – caratteristica che nasce da un solido impianto percettivo e interpretativo, dalle sue origini, come da un innato desiderio di capire arrivando all’essenzialità delle cose – come anche determinato dalla volontà di coglierne gli aspetti più intimi, quelli non visibili agli occhi, ma percepibili tramite una empatia profonda, che la porta ad avvicinarsi a ogni soggetto delle sue opere con sguardo attento e vigile, ma anche sensibile e capace di lungimirante comprensione.

    Da un primo studio del vero l’artista ricava le forme base del suo agire pittorico. È imprescindibile citare a questo punto la lezione di Mondrian, padre dell’Astrattismo Geometrico, di quelle regole geometrico-matematiche che sottendono alla scelta di una certa forma, ma anche a un approccio razionale al colore, inteso nei suoi rapporti e nelle variazioni di luce-ombra, nero-bianco, presenza e assenza.

    Molto importante inoltre lo studio del cerchio cromatico di Itten, teorizzato nel suo saggio Arte del Colore del 1961, i cui sette tipi di contrasti sono ampiamente e sapientemente impiegati nei dipinti dell’artista, unitamente a una qualità vibrante, energetica, che si irradia dagli accostamenti e produce movimento percettibile dall’occhio, come una rotazione della figura di alcuni gradi sul proprio asse, generando vitalità e luminosità.

    La qualità lirica e spirituale del colore deriva inoltre dalla passione per l’opera di due altri grandi maestri facenti capo all’Astrazione Lirica di inizio Novecento: Vasilij Kandinskij e Paul Klee, da cui perviene quella capacità sinestetica a far sì che ogni composizione conservi una sua particolare armonia interna, esclusiva per ciascun esito e riconoscibile dagli occhi come dall’emotività di chi guarda.

    Un ritratto, come leggiamo nel testo, si prefigura come la modalità comunicativa più delicata e vulnerabile, dal momento in cui viene commissionato fino a quello in cui, con gioiosa trepidazione, arriva nelle mani del protagonista e si configura pertanto come una nuova fonte di avvicinamento a sé, al proprio essere fino allora in parte celato, ma anche a una relazione più ravvicinata con l’autore che l’ha realizzato e con il committente che lo ha richiesto.

    La conoscenza diretta dell’interessato, come anche l’immagine fotografica e nello specifico più immagini che conferiscono un’idea quanto più possibile completa, a tutto tondo dell’effigiato, sono elementi essenziali. Per conoscere, ma anche per arrivare a ottenere quell’effetto tridimensionale che trasmette allo sguardo l’impressione del superamento della bidimensionalità della tela a fare intuire una suggestione volumetrica.

    Il fondo viene suddiviso in uno schema composto da quadrati, rettangoli, losanghe: forme geometriche elementari che abbinate al colore raggiungeranno un equilibrio fatto di luce e una sorprendente dimensione spaziale sulla quale si innesterà la griglia costituita di contorni spessi e neri in cui la fisionomia della persona riprodotta sarà semplificata e sintetizzata.

    Sorprendente è la completezza nella verosimiglianza della resa fisionomica: i ritratti di Nicoletta Belli riassumono senza perdere i tratti fondanti, cogliendone le peculiarità principali e rendendo la griglia una efficace manifestazione, quasi olografica, dell’individuo in esame, prefigurando un’interessante interpretazione in chiave pop del quotidiano.

    Al contempo la pittrice possiede una finezza d’osservazione che le permette di addolcire le caratteristiche più aspre e i tratti dissonanti, trovare la giusta dose nella scelta della quantità e qualità, accordo o contrasto cromatico, ma anche l’abilità nell’escludere o aggiungere un tratto, un segno, per esprimere al meglio il suo scopo, fornire una resa più vivida e un concetto più chiaro e allo stesso tempo una più armoniosa visione d’insieme.

    Un ritratto di Nicoletta Belli è un dono fatto a se stessi, la possibilità di concedersi attenzione in un modello di società qual è il nostro, che sempre più ci allontana da noi, dai nostri ritmi biologici e dalla conoscenza del nostro universo personale più vero.

    Un ritratto è una presa di consapevolezza, l’eternare un momento, l’accettazione ma anche la scoperta della propria bellezza unica e inimitabile, aldilà di qualsiasi canone aleatorio e imposto, per conservare un’immagine personale che porti in sé concretezza, senso del vissuto, ma anche un’importante componente emozionale.

    20.06.2019 Maria Palladino

    Introduzione

    Un giorno, nella vita, qualcosa si getta su di noi e ci dà il nostro volto. Non è il volto di quando siamo nati, è il volto in cui prende forma il nostro modo di sorridere, di guardare le cose, di stupirci, di avere paura. Quel volto può nascere in qualsiasi momento. Poi resta nostro per sempre.

    Fabrizio Caramagna

    Quando anni fa un mio conoscente mi propose di scrivere un libro sui ritratti, la mia reazione fu di diniego.

    Fui assalita dalla paura di non essere capace di esprimermi nella scrittura, di non avere sufficienti argomenti da spiegare, di non avere tempo né voglia. Era un terreno che non avevo mai esplorato, il mio rifiuto fu istintivo e fino a oggi credevo definitivo. Misi quindi questa idea in un cassetto dove ci sono tutti i progetti che non hanno mai preso un’identità o che sono lì in attesa di essere ripescati per prendere vita.

    E lì rimase fino a quando incontrai un professionista nel campo dell’editoria e della scrittura che mi sollecitò nuovamente a prendere in considerazione questa idea. Avendo ben chiare quali erano le mie paure perché le avevo già sondate precedentemente, questa volta fui più ricettiva nel prendere in considerazione questa ipotesi. Un elemento che fece propendere l’ago della bilancia verso il sì, fu l’essere stata aiutata da questo mio inaspettato interlocutore a comprendere che un libro sui ritratti poteva aiutarmi a tirare fuori le mie particolarità come pittrice e mettere a disposizione di un pubblico più ampio le mie conoscenze riguardo al mondo dei ritratti. In un libro, come ben sai, ci sono due persone che si relazionano. Lo scrittore, che comunica un proprio pensiero, una propria conoscenza e il lettore, il fruitore di queste conoscenze, di queste idee, che se ne appropria nella misura in cui gli interessano.

    Nel mio caso scrivere un libro voleva dire mettere nero su bianco la mia esperienza di pittrice, la mia storia, le mie emozioni e le mie motivazioni. Soprattutto voleva dire spiegare quante e quali sono le implicazioni che vivono in un ritratto. La maggior parte delle persone non conosce il segreto che cela un ritratto. Non ne conosce tutti i risvolti psicologici. Ho deciso pertanto di avventurarmi in questa nuova avventura e di accettare un’ulteriore sfida che la vita mi poneva per la mia crescita personale e per la mia crescita professionale.

    Scrivere questo libro è innanzitutto una sfida con me stessa che ho deciso di accettare. Come avrai ben capito non ho mai scritto niente di simile e per me è una prova e un impegno che prendo con me stessa. Mettere nero su bianco concetti, idee, emozioni è impegnativo in termini di tempo, di integrità morale, di ricerca.

    Detto ciò, un’altra motivazione che mi induce a scrivere questo libro è il volerti spiegare come si possono superare le difficoltà, gli ostacoli e i problemi che emergono quando si prende in considerazione di farsi fare un ritratto. Spiegare poi quali sono i desideri che vanno di pari passo ai problemi e infine motivarti le implicazioni, i perché, gli sviluppi e le conseguenze di determinate problematiche. Alla fine, ti offro quelle che secondo me possono essere delle soluzioni al problema in oggetto.

    Nella parte centrale del libro, infatti, troverai molti esempi di persone che si sono fatte fare il ritratto da me, ognuna con una tematica diversa che verrà affrontata, approfondita e risolta.

    Ogni ritratto porta con sé una storia, una paura, un desiderio, una gioia, un ricordo… Io stessa non immaginavo, quando ho preso la decisione di scrivere il libro, che nel ritratto potessero esserci così tante implicazioni che spaziano dal mondo psicologico al mondo fisico, al mondo degli attaccamenti, al mondo dell’accettazione, al mondo della bellezza. Tutti aspetti che verranno toccati nei prossimi capitoli.

    Ti auguro di leggere questo testo con curiosità perché troverai molte informazioni, alcuni aneddoti, tante domande, alcune risposte e molte foto colorate che rallegrano le pagine. Il mio augurio è che tu possa arrivare alla conclusione di questo libro avendo più nozioni e più conoscenza su un tema di cui raramente si parla.

    Ti sei mai chiesto perché commissionare un ritratto per sé o per un proprio caro innesca delle dinamiche particolari nella sfera personale? E perché un ritratto può essere importante per superare uno stato emotivo di stallo? Qual è il significato dei colori e cosa rappresentano nell’inconscio collettivo? Sapevi che i colori hanno una componente energetica? E, infine, perché si può essere intimoriti nel farsi fare il ritratto?

    Sai, parlando con le persone a cui ho fatto i ritratti e indagando sulle loro iniziali problematiche sul commissionare il quadro, è emerso che molta gente ha paura di come appare nel ritratto, ha paura soprattutto di non piacersi fisicamente. Il problema più sentito è quello di vedere in un ritratto una parte di sé che non piace. La paura che farsi ritrarre in quel specifico momento della propria vita possa far emergere il timore di vedersi e sentirsi brutti. E per ultimo collegare il fatto di non piacersi a una bassa autostima che si ha di se stessi.

    Ci sono delle spiegazioni psicologiche ben precise per questo tipo di situazione che ti motiverò in seguito parlandoti di casi specifici, così che tu possa comprendere meglio cosa intendo.

    Altri mi confidarono che avevano il timore che il ritratto non rispecchiasse la loro immagine, che non fosse simile a loro, uguale a loro. Ma soprattutto che la mia interpretazione potesse essere troppo diversa dalla loro reale immagine. Temevano insomma che il risultato non li avrebbe soddisfatti. Mi dissero che chiunque vuole apparire nella sua versione migliore. L’immagine deve essere al meglio e nel momento top della propria vita. Come i grandi personaggi della storia che si sono fatti ritrarre nei momenti cruciali della loro esistenza.

    Alcuni si sono anche lamentati della scelta della foto. Per loro era un problema perché non venivano bene in fotografia, non erano fotogenici, dicevano, e la loro difficoltà sarebbe stata di trovarne una piacente e gradevole. C’è poi chi non ama farsi fotografare e l’ostacolo sarebbe quello di avere o trovare una bella foto da poter usare per il ritratto. E anche quando si fanno le foto non sempre si piacciono. Vedono comunque ogni volta delle imperfezioni, delle irregolarità che li infastidiscono. Quindi credono e temono che nel ritratto possa duplicarsi lo stesso tipo di caratteristica che fanno fatica ad accettare.

    Ma anche il problema della foto e di come viene poi rielaborata nel dipinto è un falso problema. Tutti i miei committenti sono stati soddisfatti delle soluzioni che ho adottato per ogni singolo caso che presentava una particolarità da minimizzare o esaltare.

    Per me la scelta della foto giusta è fondamentale.

    Dedico un’attenzione scrupolosa, direi quasi maniacale alla fotografia che mi fa da modello per l’esecuzione del dipinto. Alla base ci deve essere armonia. Nessun elemento di disturbo né invadenza. Il soggetto è l’assoluto protagonista.

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