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La sindrome del coniglio
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La sindrome del coniglio
E-book208 pagine2 ore

La sindrome del coniglio

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Info su questo ebook

Travis e Cola Zodiac sono una giovane coppia, originaria della città di Metherin. Stanno per diventare genitori per la prima volta e per loro è una gioia immensa. Tuttavia, l'ecografia mostra che c'è qualcosa di diverso nel loro bambino. Quando arrivano in ospedale, un certo dottor Crox cerca di trattenere Travis in ogni modo, impedendogli di assistere al parto della moglie, che definisce un caso speciale.

Due agenti di polizia, di pattuglia all’ospedale quel giorno, notano che il dottore ha iniettato a Travis una dose di sonniferi tale da fargli perdere i sensi. Alla richiesta di spiegazioni, il dottore sostiene di averlo fatto per calmarlo, ma gli agenti decidono di approfondire la questione. Così, uno di loro segue il dottor Crox nel suo laboratorio sotterraneo.

Il giorno dopo, Travis si sveglia e corre immediatamente nella stanza della moglie. Rimane sorpreso nel vedere il bambino: il loro peggior incubo era diventato realtà. I neogenitori hanno paura che il figlio non possa vivere come gli altri bambini. Il disturbo viene chiamato “sindrome del coniglio”, a causa della conformazione fisica del bambino che ricorda, appunto, quella di un coniglio.

I medici si sono affezionati molto al bambino e promettono di tenere sotto controllo le sue condizioni di salute. Tuttavia, il proprietario di un circo ha dei programmi diversi: si offre di prendersi cura del bambino, ma i genitori rifiutano la proposta. Non vogliono dare via il loro primogenito.

Cola e Travis Zodiac si assicurano che il figlio conduca una vita piuttosto normale, pur riservandogli delle cure speciali. Fanno di tutto affinché le persone lo accettino così com’è. Il mistero si infittisce quando il bambino cresce e i genitori cercano di scoprire la causa del suo disturbo.

LinguaItaliano
EditoreBadPress
Data di uscita18 mar 2024
ISBN9781667471389
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    Anteprima del libro

    La sindrome del coniglio - Victor John Lao

    Capitolo Uno

    Un deserto molto lontano dalla civilizzazione. Neanche una goccia d’acqua, solo un paesaggio pianeggiante e completamente arido. Non c'era traccia di vita per chilometri, tranne per alcuni campi militari che sembravano vigilare su qualcosa che nemmeno c'era. Le persone che si aggiravano nelle vicinanze di questo paesaggio desolato finivano per non sopravvivere, anche se volevano solo attraversare il confine per raggiungere un altro Stato. Si erano perse, oppure erano morte per disidratazione, di fame o di caldo. Le temperature estreme le aveva bruciate vive. Chi era riuscito a sopravvivere era stato catturato dai soldati per sconfinamento. Il campo militare veniva sorvegliato senza motivo, il che era molto sospetto. Che fine abbiano fatto le persone scomparse resta un mistero. Era ovvio che stessero nascondendo qualcosa laggiù e, per ragioni ancora ignote, non volevano che qualcuno lo sapesse. Si trattava di qualcosa di più di un semplice progetto top secret. Qualsiasi cosa fosse, la tenevano nascosta a chiunque. Erano stati installati dei segnali di pericolo lungo il confine per impedire alle persone di attraversare il deserto o di spostarsi nelle sue immediate vicinanze.

    Nei campi militari, i soldati indossavano una tuta bianca spessa che ricopriva tutto il corpo, dotata di un cappuccio per coprire anche la testa. I guanti e gli stivali, anch'essi bianchi, erano fatti di un materiale speciale resistente al calore. I soldati, armati di fucili, perlustravano la zona in groppa a dei cammelli. I campi erano dotati di tende antincendio fatte di pelle. Erano sparsi per il deserto, lungo il perimetro di uno spazio vuoto. Fungevano da posti di blocco per una base operativa che sembrava non esistere. Nel frattempo, una scia di fumo attraversava il deserto, sollevandone le polveri. Dieci furgoni da carico, tutti allineati, si muovevano verso una meta sconosciuta nell'immensità del deserto Wasteland. Mentre uno dei soldati, munito di binocolo, controllava il territorio, scrutò una nuvola di fumo in lontananza. Notò poi i veicoli che sfrecciavano sull'immensa distesa, trascinando con sé le polveri depositate sotto le ruote.

    Guardate laggiù! I furgoni stanno arrivando, come previsto! disse il soldato, avvertendo gli altri soldati nelle vicinanze.

    I furgoni avevano ormai raggiunto il posto di blocco. I soldati colpirono i cammelli sulla schiena con una lunga asta di metallo dotata di piccole fruste all'estremità, aizzandoli contro i furgoni. I soldati, in groppa ai loro cammelli, circondarono i furgoni come un gruppo di banditi, costringendo gli autisti a frenare. L'autista del primo furgone, che fungeva da guida a tutti gli altri, scese dal veicolo. Indossava una tenuta da combattimento verde e un berretto militare.

    Il soldato si avvicinò all'autista e scese dal cammello con in mano una cartellina piena di documenti.

    Autorizzazione di sicurezza, prego chiese il soldato.

    L'autista scese dal furgone, anch'egli con una cartellina. Mostrò al soldato la carta d'identità e i documenti. Ecco a Lei! Siamo qui per la consegna, come ordinato dal generale. Sono tutti bendati per motivi di sicurezza, come al solito.

    Quindi il soldato firmò i documenti. Nel frattempo, gli altri soldati stavano perlustrando i furgoni, sbirciando oltre le tende verdi. Fecero un cenno di conferma.

    Prego, procedete pure! esclamò il soldato, capo della sicurezza.

    Successivamente, colpì i cammelli con l'asta di metallo, conducendo velocemente i suoi compagni verso il campo.

    L'autista tornò sul furgone e riaccese il motore, proseguendo per circa un chilometro insieme agli altri veicoli. Raggiunsero poi la destinazione, che pareva inesistente, Non c'era assolutamente niente da vedere, se non la sabbia e un limpido cielo azzurro senza nuvole. All'improvviso, una lieve scossa fece tremare il suolo. Pile di sabbia si ersero come enormi geyser. La polvere si ammucchiò lungo il perimetro dell'area, ricoprendo i furgoni. Sembrava li stesse seppellendo sotto la sabbia.

    Non appena il tumulto si fermò, rivelò un'enorme piattaforma ottagonale fatta di metallo. I bordi erano un po' inclinati e formavano una sorta di cratere. Il primo furgone si diresse verso il centro della piattaforma, seguito dagli altri veicoli. Non appena si trovarono tutti sulla piattaforma, quest'ultima iniziò a sprofondare lentamente. Era una sorta di ascensore grande quanto un intero parcheggio. Ormai giunti in profondità, una porta trasparente, anch'essa ottagonale, si chiuse sopra di loro. La porta venne poi nuovamente ricoperta dalla sabbia. Il grande ascensore continuò a scendere. Strisce di luci verticali attraversavano tutti i lati del tunnel. Dopo circa un'ora, la piattaforma ottagonale si fermò e un'enorme porta, che ricordava molto quella di un hangar, si aprì di fronte ai furgoni, che proseguirono attraverso un nuovo tunnel. All'improvviso, era tutto luminoso, come se fosse stato scoperto un nuovo mondo. Un’enorme base emanava raggi di luce. Era come una città sotterranea, il cui cielo pareva più che altro una caverna. Tuttavia, era molto vasto e si trovava a più di un chilometro sotto la base militare.

    L'aspetto ricordava un enorme cratere in cui era stata costruita una grotta sotterranea. I furgoni proseguirono per un altro chilometro e mezzo, facendo diversi giri nella città sotterranea. C'erano molti hangar nell'aeroporto che circondava la base. Alla fine, i furgoni raggiunsero la struttura principale della base, molto simile a una fortezza. Un'enorme porta metallica si aprì. Ai suoi lati vi erano guardie militari, che permisero ai furgoni di entrare nell'immensa struttura. Mentre proseguivano, una massa di soldati con divise verdi passarono di corsa. I furgoni si fermarono in un punto in cui c'erano tanti altri furgoni parcheggiati. Gli autisti scesero dai veicoli per incontrare i soldati, mentre le persone sul retro restarono sedute.

    Un ufficiale dell'esercito, che indossava un'uniforme militare molto decorata e un cappello verde abbinato, e uno scienziato, con un lungo camice bianco da laboratorio, si avvicinarono per controllare il carico dei furgoni. Guardarono nel retro attraverso le tende e videro le persone bendate. Erano posizionate in due file, sedute una di fronte all'altra. C’erano venti persone su ognuno dei furgoni, tutte bendate allo stesso modo. Successivamente, diversi soldati li fecero uscire dai veicoli, togliendo le bende. I prigionieri erano tutti scienziati.

    Ci avete rapiti? chiese uno degli scienziati.

    Dove siamo? Che cosa volete? aggiunse uno di loro.

    Beh, sorpresa! Benvenuti alla nostra base. D'ora in poi, è qui che lavorerete rispose il colonnello, mentre gli scienziati venivano posti su un’unica fila. Si rivolse a loro con tono autoritario, come se stesse parlando a dei soldati.

    Gli scienziati erano confusi.

    Sì, signore! risposero.

    Ora siete sottoposti alla legge militare, dunque, dovete trattare gli ufficiali dell'esercito come vostri superiori. Siamo intesi? disse il colonnello.

    Signor...sì, signore!?

    Lo scienziato capo darà istruzioni a ognuno di voi, chiaro?

    Signorsì, signore!

    Uno degli scienziati si avvicinò all’ufficiale. Può andare, colonnello Lazarus, ora me ne occupo io.

    Chi è Lei per dirmi cosa devo fare, Crox? imprecò il colonnello, visibilmente offeso.

    Per quel che mi riguarda, sono tanto importante quanto Lei. Sarebbe un mio sottoposto, se operasse nel mio settore. Potrebbe considerarmi alla pari del generale Mchagen! si vantò lo scienziato.

    Non sopporto che il generale Mchagen venga paragonato a Lei. Spero solo che non li corromperà, come fa con le sue cavie replicò il colonnello Lazarus, prima di andare via, seguito da due soldati.

    Ora non siete più nel mondo dei sogni. È tutto vero. Non siete dei prigionieri, ma dei privilegiati. Sono il dottor Crox, capo di tutti gli scienziati in questa base e di tutta la ricerca scientifica top secret. Siete stati scelti, perché siete i migliori nel vostro campo. Sarete pagati il doppio rispetto a qualsiasi posto in cui lavoravate prima. Saprete solo ciò che dovete sapere, farete solo ciò che vi è permesso fare e non potete spostarvi dalla postazione che vi viene assegnata. Le guardie vi osserveranno sempre, ovunque sarete, e vi daranno indicazioni su dove andare. Non è permesso creare legami affettivi con le cavie. Nonostante la ricerca implichi dei sacrifici, siamo qui solo per fare il nostro lavoro spiegò il dottor Crox, mentre camminava per la stanza per scrutare le nuove reclute.

    Dopo essere stati congedati dal dottor Crox, i nuovi arrivati furono condotti nelle rispettive postazioni di lavoro a seconda del loro settore. Gli scienziati, che lavoravano lì già da un po’, li presentarono al resto del personale e li divisero in gruppi per fargli fare un giro dei laboratori. Essi erano suddivisi in diversi settori scientifici e tecnologici e si incentravano principalmente su esperimenti illegali o riservati. Le strutture erano dotate di tutto ciò che poteva servire agli scienziati ai fini della ricerca. Ogni laboratorio si sviluppava su diversi piani, a una trentina di metri dal sottosuolo. Ancora più in profondità, a un centinaio di metri, c’era un laboratorio ad accesso limitato che deteneva il segreto più grande: il motivo per cui la base era stata costruita.

    Il dottor Strife Crox si recò nel suo laboratorio privato per controllare l'andamento del suo esperimento. Qui incontrò la sua socia, una scienziata esperta tanto quanto lui, o anche di più. Per via della sua arroganza e del suo orgoglio, non l'aveva mai considerata una socia. Il laboratorio privato del dottor Strife era una stanza enorme, in cui venivano condotti gli esperimenti sulle cavie. Animali che galleggiavano in acquari cilindrici circondavano le pareti del laboratorio. Di fronte a ognuno di essi, c'era un quadro di comando rettangolare dotato di pulsanti quadrati luminosi dalle funzioni ignote. Le cavie degli esperimenti erano diversi animali di piccola taglia, rinchiusi in gabbie poste su un grande tavolo. Alcuni sembravano rabbiosi, altri innocui. Tuttavia, erano stati già mutati dal dottor Crox. Alcuni gatti e conigli abbaiavano, mentre altri cinguettavano. Le stranezze si intrecciavano, lasciando la natura in preda ai suoi peggiori incubi.

    I conigli, proprio come i criceti e i porcellini d'India, sono delle ottime cavie. Sono usa e getta: se uno muore durante l'esperimento, ne prendi un altro e puoi continuare disse il dottor Crox alla sua socia, la dottoressa Zarah.

    La donna aveva una lunga chioma rossa con due lunghe ciocche, che parevano quasi delle antenne. Indossava degli occhiali da lettura speciali, progettati da lei stessa. Era una bella donna che, a differenza del dottor Crox, non era sprofondata in un vortice di follia. Era una scienziata brillante, ma non ossessionata dal suo lavoro come lui.

    E le cavie umane a cui iniettiamo i nostri sieri mutageni, dottore? Anche loro sono usa e getta? chiese la dottoressa Zarah.

    Un siero mutageno è una sostanza che consente la mutazione di un organismo vivente, agendo direttamente sui geni in cui vengono conservate le informazioni ereditarie, un po' come i computer. Il siero mutageno speciale ideato dal dottor Crox e dalla dottoressa Zarah funge da catalizzatore, favorendo lo sviluppo di un'immunità permanente a molte malattie e disturbi. È come un virus che, però, agisce al contrario e si adatta automaticamente per sconfiggere nuovi virus. Solo i ricercatori della base erano a conoscenza degli esperimenti del dottor Crox. Inoltre, l'avido generale voleva fossero riservati unicamente ai suoi soldati. I sieri mutageni venivano conservati in provette all’interno di un contenitore d'argento, posto su un tavolo anch'esso d'argento. Qui si trovavano anche le gabbie di molte cavie, come conigli, criceti e altri tipi di roditori. All'interno delle provette c'erano liquidi di diversi colori.

    La dottoressa Zarah e il dottor Crox stavano litigando nel laboratorio. Crox appoggiò le mani sulle spalle della dottoressa.

    Ascolta, Zarah, hanno accettato il loro destino da criminali, diventando dei volontari. Le loro azioni li hanno condotti fin qui per partecipare a questo grande esperimento e rendersi utili. Non sarò responsabile delle loro morti, perché sono state già decise. I crimini che hanno commesso li hanno condannati giustamente all'ergastolo asserì Strife, togliendo le mani dalle spalle della dottoressa.

    Com'è possibile che gli scienziati in questa base meritino di essere chiamati dottori? Abbiamo dei veri dottori che impazziscono per trovare delle cure. È una vergogna che una simile invenzione sia riservata ai soldati. Tutto ciò che facciamo è costruire armi sacrificando vite e alterando l'equilibrio naturale. Non curiamo nessuno. Il nostro lavoro dovrebbe aiutare le persone di ogni razza e condizione rispose Zarah. 

    Ricorda, non siamo dottori. Siamo scienziati! Non ti ho istruito io personalmente quando sei stata portata in questa base tanti anni fa? Siamo qui solo per fare ricerche ed esperimenti, ottenendo risultati finalizzati unicamente al beneficio dei militari. Ci chiamano dottori qui, perché il generale Mchagen ritiene che ciò che ci ha chiesto di fare sia in un certo senso curativo. Modificare le forze militari per accrescerne le capacità ed eliminare le debolezze umane sono delle vere e proprie cure secondo lui. Se vuoi protestare, allora vai a parlare con il generale Mchagen. Come se gli interessassero le tue proteste. Siamo qui per lavorare e basta. Sono anni che lo facciamo, non hai ancora imparato nulla? I loro destini sono segnati. Non siamo responsabili di eventuali vittime. Sono criminali, non civili innocenti! ribadì Strife.

    Zarah iniziò a camminare per dare un'occhiata agli animali e alle loro gabbie, non degnando Crox nemmeno di uno sguardo. Non dimenticarti che sono stata io a convincerti a non usare gli umani come cavie. Eppure, sembra non funzionare

    Te l'ho detto, sarebbe più efficace se lo usassimo su cavie umane, facendo i sacrifici necessari, invece di temere eventuali rischi scientifici. Ecco perché non andiamo da nessuna parte giocando con i tuoi stupidi animali domestici. I risultati derivanti da cavie umane possono portare a scoperte decisamente più significative puntualizzò il dottor Crox nel tentativo di convincerla.

    Zarah si voltò e guardò Crox con una faccia seria. Non voglio finire come te. Ho sentito che il generale Mchagen ha già richiesto un sostituto per la tua posizione. Ha notato che non stavi più lavorando alla Grande Scoperta, il vero motivo per cui la base è stata costruita venti anni fa. Disse che ti avrebbe dato un ultimo compito prima di licenziarti. Vuole che crei un'arma in grado di esaminare alcune persone che venivano considerate una minaccia per alcuni Paesi e che non approvavano i modi corrotti del generale. Aveva intenzione di affidare a te la responsabilità della missione per darti la possibilità di fare qualcosa per lui un'ultima volta

    Che cosa?! Vedi cosa mi hai fatto fare! Ed è tutta colpa della tua stupida idea! Quando dovrei iniziare a ottenere più risultati dai miei esperimenti? le gridò contro.

    Non essere ipocrita, Crox. Anche a te piaceva quest'idea replicò Zarah.

    Perché non ne ero al corrente? chiese il dottore.

    Le voci girano nella base. Le guardie, i soldati e gli ufficiali di alto grado non sanno tenere la bocca chiusa. Non voglio più lavorare qui, è inutile. Se vuoi unirti a me e dimetterti, sono sicura che ti assumerai le tue responsabilità per lo sviluppo di questa pericolosa ricerca e verrai rimpiazzato aggiunse lei.

    "È tutta colpa tua! Sto perdendo il mio lavoro. Prima o poi l'avrei scoperto comunque. Ma la situazione sta sfuggendo di mano. Non permetterò al generale di cedere la mia ricerca a qualcun'altro. Sono vent’anni che lavoro alla Grande Scoperta, non posso lasciarla nelle mani di un principiante scelto

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