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Reconstructed: Building a hero (libro 1)
Reconstructed: Building a hero (libro 1)
Reconstructed: Building a hero (libro 1)
E-book244 pagine2 ore

Reconstructed: Building a hero (libro 1)

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Info su questo ebook

Alcuni eroi non nascono… vengono costruiti.

Westley Worthington ha tutto: un mucchio di soldi, un bell’aspetto, un cervello fatto per gli affari e una fila infinita di donne che vogliono compiacerlo. E a lui piace così, finché un incontro ravvicinato con la morte gli fa riconsiderare le priorità costringendolo a pensare a qualcun altro oltre che a se stesso per la prima volta, nella sua vita privilegiata.

Cordelia Cross non ha mai avuto la vita facile; per sostenere la famiglia lavora come assistente di un uomo che disprezza, solo per poter pagare le cure di sua sorella. Quando il suo arrogante capo allontana il suo ultimo vero amico, si ritrova promossa da segretaria, addetta all’agenda e al caffè, a membro del circolo privato di West.

L’umore e le passioni si accendono, quando i due cominciano a passare del tempo insieme, finché un terribile incidente fa congelare la loro recente attrazione. Quando West viene messo di fronte alla prova più impegnativa della sua vita, Cordelia lo aiuta a rendersi conto che ha tutti gli strumenti per diventare una forza della giustizia.

Insieme, devono trasformare West nell’eroe che nessuno avrebbe mai immaginato.

Reconstructed è il primo libro di Building a Hero, una trilogia di romance sui supereroi dell'autrice di bestseller Tasha Black.

LinguaItaliano
Data di uscita1 mar 2017
ISBN9781507172834
Reconstructed: Building a hero (libro 1)

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    Anteprima del libro

    Reconstructed - Tasha Black

    Reconstructed

    Una nuova serie dell’autrice di La maledizione dell’alfa!

    Alcuni eroi non nascono... vengono costruiti.

    Westley Worthington ha tutto: un mucchio di soldi, un bell’aspetto, un cervello fatto per gli affari e una fila infinita di donne che vogliono compiacerlo. E a lui piace così, finché un incontro ravvicinato con la morte gli fa riconsiderare le priorità costringendolo a pensare a qualcun altro oltre che a se stesso per la prima volta, nella sua vita privilegiata.

    Cordelia Cross non ha mai avuto la vita facile; per sostenere la famiglia lavora come assistente di un uomo che disprezza, solo per poter pagare le cure di sua sorella. Quando il suo arrogante capo allontana il suo ultimo vero amico, si ritrova promossa da segretaria, addetta all’agenda e al caffè, a membro del circolo privato di West.

    L’umore e le passioni si accendono, quando i due cominciano a passare del tempo insieme, finché un terribile incidente fa congelare la loro recente attrazione. Quando West viene messo di fronte alla prova più impegnativa della sua vita, Cordelia lo aiuta a rendersi conto che ha tutti gli strumenti per diventare una forza della giustizia.

    Insieme, devono trasformare West nell’eroe che nessuno avrebbe mai immaginato.

    Prologo

    Le ombre opprimevano Gibson da tutte le direzioni.

    Da qualche parte nell’oscurità, loro si nascondevano, aspettando di balzar fuori nell’attimo in cui avrebbe abbassato la guardia.

    Si sforzò di restare calmo, ma il cuore gli batteva così forte che di certo l’avrebbero sentito.

    Chiuse gli occhi e inspirò a fondo dal naso, sentendo il sapore dell’aria tanto quanto l’odore.

    La risposta fu immediata e ne restò sopraffatto; la testa gli si riempì dell’aroma pungente del suo stesso sudore, del metallo della recinzione di rete pesante che circondava il campo e gli edifici, e dell’esatto odore di ciascun uomo che lo aspettava immobile.

    Un brivido gli sollevò i peli delle braccia e lui si scosse e aprì gli occhi per evitare di cedere.

    Tutt’intorno a lui, le ombre si mossero come esseri viventi.

    Avanzò attraverso l’oscurità, allontanandosi da coloro di cui aveva sentito l’odore. Non mancava più molto.

    Un lieve suono lo fermò sui suoi passi.

    Di nuovo, chiuse gli occhi.

    Quando aprì le orecchie sfruttandole al massimo, quasi perse il tenue legame che aveva ancora con il proprio autocontrollo.

    Escluse il boato del proprio cuore e cercò di andare oltre. Il respiro stridente di uno dei suoi fratelli gli rivelò che non era l’unico che cercava di restare calmo.

    Inspirò di nuovo, facendosi inondare dalla potente mescolanza di sensazioni.

    L’aria assunse il familiare sapore di rame e la terra tremò in modo quasi impercettibile.

    La notte s’illuminò in un lampo accecante e l’odore di ozono sovrastò qualsiasi altro sentore.

    Si coprì le sensibili orecchie per schermarle da quell’assalto.

    Lo schianto assordante terminò con un’esplosione di fuoco e con l’odore di legno bruciato.

    La paura lo afferrò come una mano gelida e lui si gettò a terra, facendosi piccolo ed emettendo un basso gemito gutturale. La pelle gli si accapponò e, stavolta, ne fu felice.

    Cambiando, sarebbe stato più al sicuro.

    Le voci degli uomini sembravano lontane, mentre l’elettricità scoppiettava sotto la sua pelle. Sentì scattare i fucili e gridare ordini, ma non gli importava.

    Una voce più alta sovrastò il caos.

    Illuminata dal fuoco dietro di lei, apparve la sua silhouette.

    Era vestita come i suoi fratelli, ma non era una di loro.

    Tranquillo, Gibson disse, con gli occhi verdi che scintillavano nelle tenebre.

    Lui non riconobbe le parole, ma sentì il loro significato.

    Ascolta solo il suono della mia voce continuò lei in un soprano gutturale. Tienilo stretto, caro, tienilo stretto.

    Si concentrò su quel timbro affascinante, che un po’ lo rinfrancava, un po’ lo cullava.

    Ti stavi comportando molto bene lo elogiò. Non ci aspettavamo un temporale. Quello che hai visto era un fulmine che colpiva l’albero nel cortile.

    Lui non capiva, ma si aggrappò alla sua voce come un uomo che annega, e alla fine il battito del suo cuore rallentò e riuscì a tenere sotto controllo la cosa che era dentro di lui.

    Quando sembrò soddisfatta del suo autocontrollo, la donna schioccò le dita e uno degli uomini con i fucili si avvicinò.

    Riportatelo nelle sue stanze gli disse. E assicuratevi che abbia qualcosa di buono da mangiare.

    Si voltò verso di lui.

    Bel lavoro, mio coraggioso amico disse con un sorriso che era tanto professionale quanto gentile.

    Il calore per averle fatto piacere sbocciò nel petto di Gibson, mentre seguiva l’altro uomo via di lì.

    Capitolo 1

    Le ballerine erano arrivate.

    Cordelia Cross fissò fuori dalla finestra e inspirò a fondo un paio di volte per rilassarsi, mentre aspettava che l’ascensore le portasse su dall’ingresso.

    La meditazione non sarebbe mai stata sufficiente a prepararla alla folle scena che stava per orchestrare.

    Ne era certa.

    Ma cercava sempre di essere abbastanza calma, o almeno di sembrarlo, in modo da non peggiorare la già caotica situazione.

    Il piano più alto del grattacielo Worthington quasi toccava le nuvole. Fuori, nel cielo della notte, una pioggerella bagnava Glacier City, le luci delle minuscole auto e degli ombrelli lì sotto. In alcuni giorni, Cordelia si sentiva come se stesse guardando giù verso uno dei plastici dei trenini di sua sorella. Quanto sembrava tutto perfetto e programmato, visto da una certa distanza.

    Risatine nella tromba dell’ascensore avvisarono Cordelia che l’ultima conquista del suo datore di lavoro stava arrivando.

    Non che si fosse sforzato molto.

    Beh, era andato a vedere il balletto, almeno quello. Anche se, per essere corretti, se n’era andato a metà spettacolo. Edward Dalton, il capo della sicurezza, aveva portato dietro le quinte un sontuoso mazzo di fiori e l’invito a partecipare a una festa privata, più tardi.

    Nonostante la sua reputazione, sei delle giovani ballerine erano state abbastanza coraggiose, o stupide, da accettare.

    Qualche minuto prima, il signor Worthington si era aggirato urlando per la stanza, stigmatizzando il buffet che Cordelia aveva organizzato. Il suo bel volto era contorto dalla disapprovazione, e la sua corporatura massiccia faceva tremare i tavoli di mogano.

    Perché diavolo dovrei voler mangiare yogurt e frutta? Mi alleno tutto il giorno, voglio del cibo vero!

    Mi dispiace, signor Worthington. Le ballerine devono stare molto attente a quello che mangiano, e credevo che si sarebbero potute rilassare e divertire di più se avesse servito qualcosa di salutare.

    Ehm fece una pausa, poi si voltò verso di lei, riflettendo: Buon punto, Cord.

    Il suo sorriso seducente le fece aggrovigliare le viscere, anche se sapeva che l’avrebbe riservato a qualsiasi donna che avesse incontrato, senza nemmeno pensarci.

    Westley Worthington non aveva bisogno di pensare molto.

    Ma Cordelia aveva passato abbastanza tempo intorno a lui per sapere che era, nonostante tutto, molto, molto intelligente.

    Grazie disse, guardandosi i piedi.

    Meno parole avesse detto a West, meno sarebbe stato probabile che la licenziasse. Lo faceva spesso, con molte persone, quasi sempre per una buona ragione, ma a volte solo perché non gli piacevano. Sembrava che verso di lei fosse bendisposto, o che almeno la rispettasse. E nel suo mondo, quello era forse ancora più importante.

    Di certo non voleva agitare le acque. Per quanto potesse essere duro lavorare per lui, non avrebbe mai trovato un altro impiego, con l’economia in quello stato, nemmeno alla metà di quello che prendeva ora.

    Da quando lo zoo era andato in bancarotta, non c’erano state molte offerte di lavoro per qualcuno con le sue qualifiche. E la situazione di sua sorella rendeva impensabile trasferirsi. Almeno era capace di scrivere a macchina, e quegli orari folli non le davano fastidio.

    L’ascensore suonò, strappandola ai suoi sogni a occhi aperti. Cordelia s’incollò sul viso il suo sorriso più professionale, mentre le porte si aprivano.

    Benvenute, signore disse quando le sei ballerine ne uscirono. Il signor Worthington è davvero felice che siate potute venire. Al momento sta facendo un’importante telefonata, ma sono qui per farvi fare il giro della casa e per spiegarvi alcune essenziali regole della vostra visita.

    Il signor Worthington era sempre impegnato in telefonate importanti, all’inizio di quel tipo di cose.

    Le ragazze le restituirono lo sguardo in un silenzio allibito. Con i capelli sciolti e in abiti civili, sembravano, se possibile, ancora più giovani e magre che sul palcoscenico.

    Cordelia non avrebbe voluto altro che far loro mangiare qualcosa e farle tornare da dove erano venute, ma sapeva che le donne che venivano nell’attico lo facevano sempre di loro spontanea volontà, e certo non aveva mai visto nessuna dare di matto e andarsene nel bel mezzo di una festa.

    Anche se uscire piangendo, quello sì, era capitato.

    Bene, l’attico è pieno di opere d’arte inestimabili e importanti artefatti; è scontato dirlo, ma i visitatori non devono toccare gli oggetti in mostra.

    Indicò l’incredibile fossile che occupava una gran parte del muro di fronte all’ascensore: catturati per l’eternità nella pietra c’erano due dinosauri, serrati in un combattimento mortale.

    Secondo Cordelia, quel fossile sarebbe dovuto andare dritto a un museo, ma il proprietario del ranch che l’aveva trovato sulla propria terra aveva deciso di venderlo all’asta. Il signor Worthington ne era rimasto piuttosto colpito e aveva offerto più di tutti per aggiungerlo alla sua collezione privata.

    Prima dell’asta c’erano state delle voci che un ricco filantropo avrebbe potuto comprare il fossile e donarlo a un museo, ma quando era stato West Worthington a vincerla, nessuno avrebbe mai immaginato niente di diverso che lo chiudesse in un magazzino di lusso.

    Da un certo punto di vista, era riuscito a peggiorare ancora le cose lasciandolo in mostra nell’ingresso del suo opulento attico. Una volta al giorno una cameriera ne spolverava la teca di vetro, altrimenti restava lì, ignorato e vulnerabile agli scoppi d’ira del signor Worthington e alla dissolutezza dei suoi ospiti ubriachi.

    Le ballerine non sembrarono impressionate.

    L’attico è piuttosto spazioso, ma il vostro invito si limita al piano principale continuò Cordelia. In nessuna circostanza dovrete salire o scendere scale durante la vostra visita, a meno che non veniate accompagnate dal signor Worthington.

    Le ballerine ridacchiarono nervose; forse si aspettavano che avrebbe preso la più carina e l’avrebbe portata di sopra. Ragazzi, quanto sarebbero rimaste sorprese.

    A quel punto non erano più nell’ingresso, ma erano entrate nell’ampio salotto. Il soffitto, che era già piuttosto alto davanti all’ascensore, saliva a più di sei metri, e tre enormi pareti di vetro mostravano le luci scintillanti delle stelle, sopra, e di Glacier City sotto.

    Cordelia sentì i sussulti e i sospiri previsti dietro di lei; dando alle ospiti la possibilità di guardare meglio il panorama, esaminò la stanza per controllare che tutto fosse in ordine.

    Al centro si trovava una zona conversazione ribassata, piena di dozzine di cuscini satinati e circondata da una ringhiera con un elaborato intaglio.

    I tavoli di mogano allineati contro il muro dietro di loro erano coperti da vassoi di verdura e frutta. Minuscole ciotole di cristallo circondavano enormi zuppiere piene di yogurt e frutti di bosco colorati.

    L’amico d’infanzia del signor Worthington, Peter Watson, era in piedi dietro al bar ben fornito. Indossava uno smoking di sartoria e fissava dritto davanti a sé in modo molto professionale.

    Cordelia era quasi sicura che avesse in mente qualcosa. Cercò di convincersi che non fosse un’altra delle loro puerili scommesse.

    Ma sapeva che era poco probabile.

    Si schiarì la voce e le ballerine si voltarono di nuovo verso di lei. Il modo in cui restavano vicine e si muovevano all’unisono le ricordò un branco di gazzelle: agili, aggraziate e del tutto inconsapevoli del leone che le aspettava nella stanza accanto.

    La nostra ultima regola è che nessun ospite deve contattare il signor Worthington dopo questa serata. Come potete immaginare, è un uomo molto occupato. Il nostro capo della sicurezza, il signor Dalton, ha i vostri contatti e le vostre foto in un file nell’ingresso, per motivi di sicurezza; teniamo queste informazioni per un tempo indefinito, quindi, se il signor Worthington dovesse volervi contattare per qualsiasi ragione, potete essere certe che abbia i mezzi per farlo.

    C’è una prima volta per tutto, immaginò Cordelia.

    Parlando di lui, sono certa che sarà qui da un momento all’altro. Nel frattempo, vi prego di servirvi del rinfresco e spero che passiate una bella serata.

    Fece loro un altro sorriso, prima di voltarsi sui tacchi e dirigersi verso l’ingresso. Veniva pagata, e bene, per tutta una serie di cose senza senso, ma ce n’erano ancora un paio di cui preferiva non essere testimone.

    Capitolo 2

    Westley Worthington entrò a grandi passi nell’attico proprio mentre Cordelia ne stava uscendo, con i capelli color della paglia che le sfioravano le spalle a tempo con il ritmo di disapprovazione dei suoi passi. La lunga gonna di tweed ondeggiava e i suoi grossi seni dondolavano in modo quasi ipnotico sotto il maglione, ma l’espressione sul suo viso lo fece sentire come se avesse appena fatto la Ice Bucket Challenge.

    Me le hai riscaldate? scherzò.

    Sì, signore.

    Il suo contegno imperturbabile non mancava mai di divertirlo. West aveva cambiato un’assistente personale al mese per anni, e aveva addirittura avuto un paio di momenti di pazzia in cui ne aveva fatta fuggire una al giorno, ma lei era diversa.

    Era intelligente.

    Ed era chiaro che volesse restare calma a tutti i costi.

    Cosa che, era ovvio, lo rendeva ancora più determinato a farla irritare.

    Ehi, vuoi partecipare anche tu, stavolta? offrì West facendole l’occhiolino in modo allusivo.

    Aspettò il suo inevitabile No, grazie, signore, ma non arrivò.

    Invece, lei arrossì e continuò a camminare.

    West si sentì per un attimo un vero idiota per averla messa in imbarazzo, e questo lo sorprese.

    Ma era straordinario come quel tipo di emozioni passassero se le si metteva da parte, e West era molto bravo nel farlo.

    Quando aveva scoperto che il denaro della sua famiglia veniva dalla vendita di mutui a tassi di usura, era riuscito a passarci sopra.

    E ora che suo padre era in prigione, il denaro apparteneva a lui; avrebbe potuto usarlo per provare a fare del bene, ma a quale scopo? Tutti sapevano che gli Worthington erano una banda di ladri, ed era probabile che nessuno avrebbe preso il suo sporco denaro, in ogni caso.

    Invece, si era abbandonato a una vita di eccessi, inframezzata da sbornie di lavoro nelle quali scompariva nel suo ufficio e non ne veniva fuori per giorni.

    Aveva scoperto di avere un grande talento per la finanza.

    E un appetito vorace per le ballerine.

    Fece un respiro profondo e svoltò l’angolo, entrando nel salotto.

    Le ballerine discutevano tra loro su quanto fosse buono il buffet; ognuna aveva in mano una minuscola coppa di cristallo piena di yogurt alla frutta e un cucchiaino d’argento.

    Con i capelli sciolti sui petti piatti e le piccole stoviglie in mano, sembravano bambine che giocavano alle signore. West fu, per la seconda volta nella serata,

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