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La Religione Massonica Universale: Dio Altissimo, l'Ente Supremo Ideatore, il Grande Architetto Creatore; l'uomo.
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E-book140 pagine2 ore

La Religione Massonica Universale: Dio Altissimo, l'Ente Supremo Ideatore, il Grande Architetto Creatore; l'uomo.

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Info su questo ebook

Vincenzo Tartaglia, con linguaggio poetico e con un acuta sensibilità muratoria, ha affrontato un tema troppo spesso dimenticato o sottovalutato dalla Libera Muratoria. Si tratta del tema della religione e non già dei rapporti con la Chiesa – o con le Chiese – su cui Tartaglia non fa, volutamente, cenno alcuno. Per Tartaglia, infatti, il tema centrale è la religione e il Libero Muratore…
Claudio Bonvecchio



“La Scienza Muratoria presenta l’immagine antropomorfa sia dell’Ente Supremo sia del Grande Architetto: l’Ente Supremo è simbolicamente incarnato dal Maestro  delle Cerimonie, e il Grande Architetto dal Venerabile. Invece l’ Altissimo DIO è impersonale, non rappresentabile da figura umana: DIO è TUTTO e nessuna cosa; è tutti gli esseri e nessuno; è tutte le  forme  e nessuna; ha tutti nomi e nessuno... Ma in una cosa è UNICO: è AMORE.”
Vincenzo Tartaglia
 
LinguaItaliano
Data di uscita20 feb 2020
ISBN9788835374725
La Religione Massonica Universale: Dio Altissimo, l'Ente Supremo Ideatore, il Grande Architetto Creatore; l'uomo.

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    Anteprima del libro

    La Religione Massonica Universale - Vincenzo Tartaglia

    Vincenzo Tartaglia

    La religione massonica universale

    Dio Altissimo, l'Ente Supremo Ideatore, il Grande Architetto Creatore; l'uomo.

    UUID: fed1cbca-535e-11ea-8cc2-1166c27e52f1

    Questo libro è stato realizzato con StreetLib Write

    http://write.streetlib.com

    Indice dei contenuti

    Prefazione

    Capitolo 1

    Capitolo 2

    Capitolo 3

    Capitolo 4

    Capitolo 5

    Prefazione

    Vincenzo Tartaglia, con linguaggio poetico e con un’acuta sensibilità muratoria, ha affrontato un tema troppo spesso dimenticato o sottovalutato dalla Libera Muratoria. Si tratta del tema della religione e non già dei rapporti con la Chiesa – o con le Chiese – su cui Tartaglia non fa, volutamente, cenno alcuno. Per Tartaglia, infatti, il tema centrale è la religione e il Libero Muratore, che considera " homo religiosus . Ovviamente, non intende la religione nel suo senso più comune, ossia di appartenenza a una precisa e determinata forma religiosa, ecclesiale, teologica e dogmatica, ma nel significato più alto che gli attribuisce l’etimo latino della parola. Esso significa l’avere cura del divino: quindi l’occuparsi, l’essere sensibile a quella dimensione spirituale che ha a che fare e a che vedere con il divino. Su questa base, Vincenzo Tartaglia analizza con profondità, precisione e rigore come il Libero Muratore – in virtù della sua Iniziazione – può (e deve) accostarsi al fenomeno del divino. Come può essere, effettivamente, un homo religiosus ". È un accostamento questo che differenzia, radicalmente, il Libero Muratore dall’uomo comune. Uomo comune che, troppo spesso, percepisce la dimensione religiosa come una abitudine, come un placebo o come una sorta di facile compensazione per tutto ciò che di negativo è presente nella sua esistenza. E di cui vuole liberarsi: come farebbe per un fardello che gli pesa. Il Libero Muratore, per Vincenzo Tartaglia, deve avere un diverso approccio. Infatti, per il Libero Muratore il divino – il Grande Architetto dell’Universo – rappresenta la pienezza dell’esistere. È il mistero ineffabile dell’Essere a cui ci si deve accostare con gioia reverente e con l’assoluta apertura del proprio animo, del proprio cuore e della propria mente. Non a caso, lo considera come quell’esperienza di fuoco e amore che rende il Libero Muratore un essere solare, un essere luminoso che vive questo ineffabile contatto con il divino come la Luce Iniziatica che rischiara e rende bella la Vita: la sua Vita. In questo senso, Tartaglia considera la Vita di ogni Libero Muratore degno di tale nome un vero e proprio pellegrinaggio in temporalibus verso l’Assoluto. È il pellegrinaggio interiore verso quel Deus Obscurus di cui nulla si può dire se non che è la Totalità dell’Essere, a cui l’essere umano, a pieno titolo, è chiamato a partecipare. Ovviamente, questa partecipazione presuppone una continua trasformazione. Presuppone un progressivo innalzamento dei livelli di conoscenza, fondati su di un atteggiamento di vissuta umiltà. È, insomma, un viaggio difficile e difficoltoso verso quel Fuoco Ardente che è il Fuoco Divino in cui Luce, Bellezza e Amore si fondono insieme. Il Libero Muratore non può non intraprendere questo cammino che è, ad un tempo, la sua chiamata e il suo destino. Gli strumenti che la Libera Muratoria gli fornisce gli sono un valido e fondamentale supporto. Deve solo mettersi in cammino: con coraggio, perseveranza ma, soprattutto, con Amore. Questo è l’insegnamento, magistrale, di Vincenzo Tartaglia.

    Claudio Bonvecchio

    Gran Maestro Aggiunto del Grande Oriente d’Italia

    … dedico all’anima mia

    i suoi Frutti

    Capitolo 1

    Il titolo del libro

    La religione massonica è quella dell’autentico Libero Muratore che costruisce la propria esistenza avendo, quale meta, la vita ultraterrena. Ciò presuppone la credenza nell’anima e nello spirito, nell’immortalità e nell’eternità. Presuppone altresì la possibilità, per il Massone, di assimilarsi ed unirsi tramite l’Iniziazione al Grande Architetto Creatore e agli dèi collaboranti; all’Ente Supremo Ideatore;… a DIO Altissimo, infinito Amore.

    Sappiamo che, nel Tempio, il riferimento primo ed ultimo per un Fratello è il Venerabile. Al termine dell’Iniziazione di Entrata infatti, un abbraccio indimenticabile unisce fraternamente questo Maestro al Candidato, che da quel momento diventa un neofita imitatore di colui che lo ha abbracciato e che simbolicamente incarna il Sole dell’Iniziazione, lo Spirito Universale: dico il Grande Architetto a cui dobbiamo la Scienza Muratoria, Luce vera. Dunque l’Iniziazione massonica, che ci rende partecipi di questa divina Scienza, culmina in un abbraccio che vuole simbolizzare il ritorno dell’uomo deificato al Creatore: è come se una scintilla si riunisse al sole astronomico, da cui è stata emanata!

    Così è infatti, dato che l’anima umana, Scintilla vera del vero Sole, tramite l’ascesa iniziatica rientra nello Spirito dell’universo: sulla Terra, l’anima del Fratello vive in un corpo ed è separata dal Grande Architetto; accogliendo la Luce essa invece si assimila sempre più a Lui, fino all’identificazione. In tal modo il Due diventa Uno, e la creatura si unisce al Creatore. Più che di unione si tratta invero di riunione, poiché tutto inizia appunto dall’Uno: il distacco è qualcosa di satanico; la riunione è la divina ascesa che possiamo chiamare, per quanto ci riguarda, Religione massonica.

    Nella Scienza Muratoria che risplende similmente al sole, è dunque celata la Religione dei Liberi Muratori. I quali sono anche liberi di riconoscere oppure negare la presenza del Divino, nella Scienza e nella Filosofia: a ben riflettere tale presenza è tutt’altro che misteriosa, se pensiamo al Grande Architetto non soltanto come Luce e Sapienza ma soprattutto in quanto Fuoco e Amore. Non configurarsi il Grande Architetto come Entità d’Amore, è lo stesso che riconoscere al sole la luminosità ma non il calore: la luce solare simbolizza la Sapienza divina, che si riversa sugli esseri; il calore a sua volta esprime l’effusione, il traboccamento dell’Amore. La convivenza della luce e del calore, nel sole astronomico, indica la necessità del Bene e del Vero di collaborare ed unirsi: la Sapienza distolta dal bene è dunque tanto falsa e sterile, quanto improduttivo e pericoloso è l’Amore cieco che ignora dove dirigersi e verso chi! Chi osa allora separare la luce dal calore? Quale Fratello osa immaginare la Sapienza del Grande Architetto separata dall’Amore dell’Altissimo DIO, il FUOCO purificatore che ha in sé la Luce e prepara le anime ad accogliere degnamente il Divino?

    Il Libero Muratore religioso, illuminato, sviluppa la facoltà di percepire il sacro nel profano, la divina Essenza nella caducità, lo spirito nella materia: nel sole astronomico egli dunque ravvisa il corpo visibile del Sole spirituale, che così diventa l’eccellente figura simbolica del Grande Architetto. Volgendo gli occhi al sole, quell’illuminato Fratello non si limita quindi a guardarlo ma lo contempla con l’anima, che nel sole illusorio riconosce il Sole vero, Padre Creatore. Sicché al Fratello contemplativo, religioso, la Creazione non si presenta soltanto quale realtà scientifica ma soprattutto come la manifestazione dell’Amore paterno: egli si sente pervaso da questo sacro Fuoco, e, in quanto Scintilla vivente, avverte in sé l’impulso a cercarlo.

    Nello spirito (Ego divino) dell’autentico Fratello rivive il Sole incorporeo, che si è umanizzato per istruirlo direttamente dall’interno e fare di lui un individuo libero, virtuoso: dico un costruttore mirante alla realizzazione del bene comune, e capace di imitare Colui che lo ha creato a Sua immagine e somiglianza. Ebbene il Fratello religioso che sente la necessità e la gioia di imitare il Creatore Padre, è l’eletto che tramite l’imitazione anela ad unirsi all‘Imitato: l’Unione spirituale tra Creatore e creatura sarebbe invero una follìa, se l’Amore onnipotente dell’Altissimo DIO non la rendesse possibile…

    Se così non fosse, l’Iniziazione sarebbe un tranello e la Massoneria non più di un’istituzione, simile a tante altre! Sappiamo tuttavia che così non è, almeno per il Fratello eletto: costui vede se stesso come cittadino cosmico; riconosce all’uomo un’origine ultraterrena; avverte nell’io la presenza spirituale del Grande Architetto, che si manifesterà a lui.

    Possiamo dire che l’autentico Libero Muratore è un individuo solare, spirituale, cosciente dell’illimitatezza della vita e della conoscenza. Al che peraltro alludiamo, affermando che la Costruzione massonica è senza fine: vivere, costruire e conoscere sono tutt’uno, secondo la terminologia muratoria, iniziatica. È infatti necessario che la conoscenza accenda le virtù che guideranno i Fratelli Muratori, nella vita quotidiana; a sua volta la vita dovrà suscitare ideali sempre più alti e conformi alla Mente del Grande Architetto, la quale è collegata alla Mente dell’Ente Supremo.

    In verità il Libero Muratore non costruisce soltanto durante l’esistenza terrena (Camera di Apprendista), ma anche e soprattutto nell’oltretomba (Camere di 2° e 3° Grado): nelle condizioni in cui (durante il sonno oppure nell’oltretomba) il corpo (Apprendista) è inattivo, proprio allora infatti l’anima (Compagno) e lo spirito (Maestro) sono particolarmente attivi e, purificandosi più efficacemente, si assimilano agli dèi. Secondo la Scienza Muratoria ciò si verifica quando, lavorando nella Camera di 2° Grado, il Compagno e il Maestro si liberano dell’Apprendista; altresì quando, lavorando nella Camera di 3° Grado, il Maestro a sua volta si libera del Compagno.

    E’ dunque tanto necessaria la morte, quanto è necessario che il Compagno ciclicamente lavori nella sua Camera e il Maestro nella sua: al passare dai Lavori nella Camera di Apprendista (Terra) a quelli nella Camera di Maestro (Sole) attraverso la Camera di Compagno (Luna), corrisponde l’ascesa dall’Inferno al Paradiso attraverso il Purgatorio.

    La vita e la morte non sono invero due condizioni, bensì una sola: sono allora entrambe la vita, oppure entrambe la morte? Per il Libero Muratore religioso sorretto da una generale visione ottimistica, tutto fu, è, sarà vivente. La morte è da lui percepita come una condizione della Vita onnipresente e continua, come cioè il soffio dell’Amore divino in ogni cosa: egli coglie la Sapienza nell’ignoranza; la Bellezza nella laidezza; la Forza nella pigrizia; il sacro nel profano; la Vita nella morte…

    Si capisce da questo che il Fratello religioso non è, diciamo così, bilanciato. Ponendo l’Amore divino sopra ogni altra cosa, e da esso lasciandosi benevolmente ispirare, egli non si abbatte e non desiste neppure nel male, nella sconfitta, nella malattia: nell’immagine della croce vede l’Eterno, anziché la morte; nel sangue, il latte…; nell’ultimo respiro, il primo respiro…; nella Tenebra divina che accoglie ogni creatura, ravvisa la sovrabbondanza dell’Amore! Dal Fratello pessimista tutto ciò è visto, ovviamente, capovolto. Tra il positivo e il negativo, nell’equidistanza e livellato, si colloca tuttavia il Saggio, ormai affrancato da ogni eccesso o atteggiamento fuorviante.

    A dire il vero il Libero Muratore è perfetto esattamente quando, non livellato, eccede nell’amore spirituale: la condizione che assimiliamo alla Livella si addice piuttosto alla Geometria, alla Giustizia, all’Equilibrio, al

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