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Il villaggio dei sogni
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E-book141 pagine1 ora

Il villaggio dei sogni

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Info su questo ebook

La storia di un ragazzo alla ricerca di sé e dei suoi sogni più profondi; una Regina da salvare e schiava di una strega, vittima a sua volta di un incantesimo che tiene nel sonno dell'oblio i bambini di un villaggio. Un viaggio alla scoperta della magia, con nel cuore la speranza di riuscire a realizzare la chimera di ciascuno di noi: la felicità.

Una fiaba moderna per adulti e ragazzi, ponte tra la fantasia e la realtà dove ogni personaggio e luogo ha una sua corrispondenza con la vita presente o passata e possiede qualcosa che può appartenere a ciascuno di noi.
LinguaItaliano
Data di uscita8 apr 2020
ISBN9788831667173
Il villaggio dei sogni

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    Anteprima del libro

    Il villaggio dei sogni - Giulio Fogliazza

    SOGNI

    INTRODUZIONE

    Non so cosa mi abbia spinto nell’arduo tentativo di scrivere questo racconto, il mio primo racconto…come mi suggerisce il titolo, forse proprio un sogno!

    Sì, credo sinceramente che il mio sia un sogno, ma vorrei che questo andasse al di là della semplice chimera di un ragazzo che ama scrivere e che dei suoi sogni va alla ricerca e alla scoperta.

    Mio malgrado mi trovo a dover fare uno sfogo tratto dalla vita reale più che una vera e propria presentazione di questo libro. Nella mia vita di tutti i giorni confesso infatti di essere ormai stanco di esser costretto a vedere e sentire con sempre maggior frequenza i soliti gesti, le solite parole e le solite storie di ordinaria inumanità; accompagnato per lo più da un profondo senso di impotenza e incapacità di reazione.

    Non voglio fare della banale retorica e soprattutto non parlo di eventi roboanti propinati dai media per riempirci la bocca al bar; bensì di quei piccoli eventi quotidiani nell’esistenza normale di gente normale, che non finiranno mai sui quotidiani ma spesso mi danno un senso di nausea ancora più violento e rabbioso. Quegli eventi semplici, nascosti e a volte anche apparentemente divertenti, fatti di gesti e parole agli occhi di molti insignificanti, che tuttavia lasciano segni indelebili nell’animo dei nostri bimbi e ragazzi.

    Parafrasando senza merito il grande Gaber, mi sento come su una nave.

    Allora dai, spingiamo tutti insieme ancor di più, sempre di più, andiamo avanti così…a perpetuare il massacro delle anime nostre e di chi deve raccogliere la nostra eredità umana!

    Ma d’ora in poi guai a chi osa dirmi ancora una volta che questo mondo è uno schifo, perché questo schifo stiamo continuando imperterriti e senza vergogna alcuna a metterlo in scena noi!

    Ebbene, questo racconto è dedicato a tutti i bambini e ragazzi di ogni età, razza e paese, ma anche a tutte le persone adulte che in cuor loro credono ancora nella possibilità di un Uomo nuovo, capace nella sua quotidianità di sognare come un fanciullo e, sempre come solo un fanciullo sa fare con naturalezza, di oltrepassare con un semplice saltello i muri dell’ignoranza, della paura e dei luoghi comuni…

    CAPITOLO 1

    È sera, fuori sta piovendo. Trip sta preparando la cena mentre fuori il vento sibila tra le fronde degli alberi intorno a casa e le ante delle finestre sbattono rumorosamente.

    Che strana estate! pensa Trip

    In effetti non ricorda giorni di luglio così freddi e piovosi da quand’era bambino.

    La sua è una casa di collina in sasso con tanto di camino, ristrutturata e rimessa a nuovo a partire da una vecchia stalla che anni fa ospitava un piccolo allevamento di mucche da latte.

    Nel giro di qualche anno Trip l’ha trasformata in un accogliente rifugio, lontano dai rumori fastidiosi della civiltà.

    È la giornata ideale per rimanere in casa e dedicarsi alla cucina dice.

    Cucinare è sempre stata una sua grande passione, abbinare sapori e giocare coi fornelli lo diverte e rilassa; sua mamma era una brava cuoca e gli ha insegnato l’arte di pentole e cibi fin dall’infanzia.

    Tra un coltello e l’altro si ritrova ad affettare verdure variopinte, un festival di colori e sapori…proprio come piace a lui!

    Il palato si delizia anche con la vista…lo sanno tutti! pensa nuovamente tra sé e sé.

    In più, ciliegina sulla torta, il giorno prima è andato per funghi nei boschi di castagno che circondano la casa e il raccolto è stato particolarmente generoso.

    Carissimo Trip, la tua cena è servita! ora puoi assaporare con calma e beatitudine ogni singola forchettata!

    Ricorda…il cibo, prima ancora che un’esigenza nutritiva e di sopravvivenza, è un piacere della vita, e come tale richiede i suoi tempi per essere realmente assaporato!

    Non manca neanche un buon vino per completare la sinfonia del palato.

    Nel frattempo ha smesso di piovere e tuonare; così, finito di mangiare, il nostro ragazzo si concede un momento di riposo al fresco del giardino antistante, immerso tra gigli e rose di vari colori, osservando ammirato i giochi di figure che le nuvole disegnano nel cielo.

    Gli capita spesso di osservarle, soprattutto nelle giornate trascorse a passeggio nelle colline; anche questo è un divertimento ereditato dall’infanzia quando, nei frequenti pic-nic insieme agli amici, si divertivano a trovarne la forma più bizzarra, da un grazioso animale ad un mostro spaventoso.

    E mentre è intento ad osservare le evoluzioni nuvolose, ecco in lontananza riecheggiare il verso di un allocco.

    Che bestia strana e affascinante l’allocco… pensa Trip.

    Lui ama molto gli uccelli, ed in particolare quel bizzarro rapace notturno; ogni qualvolta ne sente il ripetersi del richiamo, la sua anima improvvisamente si quieta, e questo rende l’allocco sicuramente uno dei suoi volatili preferiti.

    Ah se anch’io sapessi volare! quanti viaggi farei, paesi visiterei, paesaggi assaporerei! pensa, sognando pindarici viaggi con la sua fervida immaginazione.

    Ecco, è partito...e intendo in senso letterale! Sì, perché questo è il principale difetto di Trip; con la fantasia è capace di viaggi avventurosi e straordinari, peccato che poi nella realtà non riesca a realizzare quasi nessuno dei suoi sogni!

    Nel frattempo il canto dell’allocco si è fatto sempre più vicino, evidentemente si è spostato nel bosco adiacente il giardino di casa.

    Dopo poco risuona forte e nitido, ormai il rapace è a pochi metri dalla sdraio su cui giace Trip, che rimane in silenzio per evitare di spaventarlo e farlo scappare.

    Ciao!

    Trip si guarda intorno ma non vede nessuno…

    Ciao! Dico a te! ripete la voce misteriosa.

    Il ragazzo, tra il preoccupato e l’incuriosito, accende la luce del giardino e si guarda ancora intorno, studiando più a fondo con lo sguardo ciò che lo circonda; quindi si alza dalla sdraio e, torcia alla mano, fa un giro nel giardino e nella corte antistante, ma non vi trova l’ombra di alcun essere umano nei dintorni.

    Stasera devo aver bevuto troppo, sarà meglio che vada a letto! esclama

    Non hai bevuto troppo…! incalza la voce di prima

    Ma chi sta parlando?! Non vedo nessuno! pensa tra sé

    Il fatto che tu non veda nessuno non significa che non ci sia nessuno… interviene l’invisibile ospite

    Chiunque sia non solo parla…ma mi legge anche nel pensiero! aggiunge Trip, che comincia ad avvertire i primi sintomi della paura

    Già, leggo nel pensiero…è una delle mie doti più spiccate, a parte la vista naturalmente! ...ma questa ce l’hanno tutti i rapaci, notturni e diurni… aggiunge la voce, dal timbro basso ma caldo

    Rapace?! Oh mio Dio! ...adesso sento anche gli uccelli parlare! ...e pensare che io e Dio non andiamo neppure d’accordo! impreca Trip

    Te l’ho già detto…non è strano che tu mi senta parlare! ora l’immagine è chiara, quella voce misteriosa ma attraente non proviene altro che dal becco dell’allocco di cui qualche istante prima sentiva il verso.

    Non capisco, tu non dovresti neanche parlare e non solo parli ma sostieni addirittura di leggermi nel pensiero...tutto questo non ha alcun senso! … ribatte stupito Trip

    Le cose non devono per forza avere un senso perché possano accadere! risponde il rapace

    Questa è bella…ho trovato anche un allocco filosofo! ...e scommetto che hai anche un nome! esclama Trip con un malcelato velo di provocazione

    Certo che ho un nome, ne dubitavi forse?!… risponde divertito il volatile tutti hanno un nome, anche noi allocchi! Mi chiamo Uhuh, piacere di conoscerti…

    …Trip, il mio nome è Trip risponde il nostro protagonista, ormai visibilmente contrariato dall’apparente saccenza del rapace

    Bel nome, complimenti! risponde Uhuh

    Non è merito mio…me l’ha dato mia madre! esclama il ragazzo, ormai prossimo alla rabbia

    Scusa! ...non volevo offenderti, comunque certo…allora complimenti alla tua mamma! risponde con un sorriso Uhuh.

    Il cuore di Trip oscilla tra il fastidio e il disorientamento; un allocco parlante è certo una bizzarria, ma che sia dotato pure di ironia è vera e propria follia!

    Adesso che ci siamo presentati ti andrebbe di dirmi cosa ci fai qui? ...e soprattutto perché mi stai parlando? chiede Trip con una certa provocazione

    Sono qui per farti una proposta… risponde Uhuh

    …che tipo di proposta?! aggiunge incuriosito il ragazzo

    Ti piace viaggiare…o, per essere più precisi, ti piacerebbe, vero?

    Vero…e con questo?! chiede Trip, sempre più stupito dalla capacità dell’allocco di leggere non solo i pensieri, ma anche i desideri altrui

    Ti propongo di partire per un viaggio! risponde Uhuh sorridendo

    E…di grazia, dove dovremmo andare, ma soprattutto…perché?? incalza Trip

    Ah…questo non lo so! risponde l’allocco

    Bene…così non sai neanche qual è la meta! Cosa ti fa pensare che io mi metta in viaggio con un allocco parlante mezzo matto, che per giunta non sa neanche dove mi vuole portare?! esclama Trip.

    Ormai il nostro giovane eroe, se così possiamo chiamarlo, è sempre più confuso e spaventato dalla situazione; tuttavia, allo stesso tempo, avverte una strana sensazione di attrazione verso quell’animale, un fascino impalpabile che presto si trasforma in un brivido, che lo percorre e scuote il suo corpo in ogni fascio muscolare.

    …perché tu lo vuoi!

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