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Scoprire il Messico e le città maya, viaggiando in auto
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E-book133 pagine1 ora

Scoprire il Messico e le città maya, viaggiando in auto

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Il libro propone un itinerario da percorrere in auto che parte da Cancún e costeggia la Riviera Maya, fino a raggiungere il sito di Tulum. Allontanandosi dalla costa attraversa la riserva della biosfera di Calakmul, che nasconde nella sua fitta vegetazione l’omonima città, fino a raggiungere Palenque. Da qui si dirige verso il confine con il Guatemala, per scoprire due tra i siti più misteriosi della regione: Yaxchilán e Bonampak. Il primo dei due si raggiunge in barca, il secondo è imperdibile, per i suoi affreschi colorati.

Si torna quindi a puntare verso nord per raggiungere il Golfo del Messico, dove scoprire altri piccoli ma bellissimi insediamenti, e si conclude a Chichén Itzá.

Il percorso accompagna il viaggiatore non solo alla visita dei siti archeologici, ma anche alla scoperta di altri luoghi suggestivi del Messico, in particolare dove la natura è protagonista, fuori dalle solite rotte del turismo.

Il libro si completa con note storiche e informazioni pratiche per organizzare la visita del Messico in autonomia, in particolare riguardo alle indicazioni sul viaggio in auto: dalla scelta del mezzo e dell’agenzia di noleggio, fino alle condizioni delle strade che si percorrono.
LinguaItaliano
Data di uscita13 mag 2020
ISBN9788831670111
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    Anteprima del libro

    Scoprire il Messico e le città maya, viaggiando in auto - Franco Folino

    633/1941.

    Introduzione

    Il Mes­si­co è un pae­se estre­ma­men­te va­sto. La sua su­per­fi­cie è di qua­si due mi­lio­ni di chi­lo­me­tri qua­dra­ti. Va­le a di­re cir­ca la stes­sa esten­sio­ne di Ita­lia, Fran­cia, Ger­ma­nia e Spa­gna mes­si in­sie­me.

    Que­sto non si­gni­fi­ca so­lo mar­ca­te dif­fe­ren­ze cli­ma­ti­che, ma an­che am­bien­ta­li, eco­no­mi­che e so­cia­li.

    L’eco­no­mia del pae­se non è poi co­sì di­smes­sa. Si con­si­de­ra che sia la quat­tor­di­ce­si­ma a li­vel­lo mon­dia­le. Tut­ta­via, esi­ste una inim­ma­gi­na­bi­le di­su­gua­glian­za nel­la di­stri­bu­zio­ne del­la ric­chez­za. Co­sì il for­te con­tra­sto non è so­lo tra le me­tro­po­li ame­ri­ca­ne di con­fi­ne, co­me El Pa­so, e le più mo­de­ste cit­tà mes­si­ca­ne, co­me Ciu­dad Jua­rez. An­che all’in­ter­no del pae­se vi è un mar­ca­to con­tra­sto tra aree estre­ma­men­te ric­che e zo­ne ru­ra­li, do­ve si vi­ve in con­di­zio­ni di estre­ma sem­pli­ci­tà, spes­so in as­sen­za dei più sem­pli­ci ser­vi­zi co­mu­ni­ta­ri.

    Tut­to il Mes­si­co è ric­co di sto­ria. Que­sto ter­ri­to­rio è abi­ta­to da cir­ca un­di­ci­mi­la an­ni e tut­te le dif­fe­ren­ti po­po­la­zio­ni che si so­no sus­se­gui­te han­no la­scia­to trac­ce im­por­tan­ti.

    An­che se que­sto viag­gio è prin­ci­pal­men­te de­di­ca­to al­la sco­per­ta del­la ci­vil­tà Ma­ya, non man­che­rà oc­ca­sio­ne per in­con­tra­re al­tre te­sti­mo­nian­ze del pas­sa­to.

    Sal­vo di­spor­re di mol­to tem­po è pra­ti­ca­men­te im­pos­si­bi­le vi­si­ta­re tut­to il Mes­si­co in un so­lo viag­gio. Me­glio pre­ve­de­re al­me­no tre di­stin­te vi­si­te: il nord e la Ba­ja Ca­li­for­nia, il cen­tro con la ca­pi­ta­le, Cit­tà del Mes­si­co, e il sud.

    In que­sto li­bro vo­glio pro­por­vi un iti­ne­ra­rio in au­to at­tra­ver­so gli sta­ti me­ri­dio­na­li del Mes­si­co. Que­sta re­gio­ne è con­trad­di­stin­ta dal­la pre­sen­za di nu­me­ro­si si­ti ma­ya, dif­fu­si ovun­que nel ter­ri­to­rio. Al­cu­ni so­no mol­to fa­mo­si, per­fet­ta­men­te re­stau­ra­ti o po­sti in luo­ghi par­ti­co­lar­men­te bel­li. Al­tri so­no na­sco­sti in mez­zo al­la fo­re­sta tro­pi­ca­le, in gran par­te di­roc­ca­ti e rag­giun­gi­bi­li a fa­ti­ca. È inu­ti­le che vi di­ca qua­li so­no i più af­fa­sci­nan­ti.

    I si­ti so­no tal­men­te nu­me­ro­si che è ne­ces­sa­rio fa­re una se­le­zio­ne e sce­glie­re i più in­te­res­san­ti da vi­si­ta­re. An­che se le cit­tà ma­ya han­no una strut­tu­ra mol­to si­mi­le fra lo­ro, ognu­na di quel­le che vi pro­por­rò nel cor­so del viag­gio ha del­le pe­cu­lia­ri­tà che la ren­do­no uni­ca. Que­sto ga­ran­ti­sce un viag­gio mai mo­no­to­no e sem­pre qual­che aspet­to nuo­vo e in­te­res­san­te da sco­pri­re.

    Lun­go il per­cor­so si avrà l’op­por­tu­ni­tà di co­no­sce­re il po­po­lo mes­si­ca­no, con tut­ti i con­tra­sti che lo ca­rat­te­riz­za­no. Si in­con­tre­ran­no i cit­ta­di­ni più mo­der­ni e abi­tua­ti al con­tat­to con i viag­gia­to­ri che giun­go­no qui da tut­to il mon­do. Sa­rà pe­rò pos­si­bi­le in­con­tra­re an­che gli abi­tan­ti del­le zo­ne più ru­ra­li, che vi­vo­no in con­di­zio­ni di vi­ta in­cre­di­bil­men­te sem­pli­ci. Pro­prio qui vi sor­pren­de­rà la lo­ro cu­rio­si­tà per il viag­gia­to­re e la vo­glia di co­no­scer­lo. Ne ap­prez­ze­re­te l’estre­ma cor­dia­li­tà e la lo­ro spic­ca­ta di­spo­ni­bi­li­tà all’ac­co­glien­za. In en­tram­bi i ca­si sa­rà co­mun­que un’espe­rien­za in­te­res­san­te e coin­vol­gen­te.

    Prima della partenza

    La stagione migliore

    An­che se l’area che an­dre­mo a esplo­ra­re con la no­stra au­to non sa­rà par­ti­co­lar­men­te este­sa, avre­te l’oc­ca­sio­ne di no­ta­re del­le sen­si­bi­li dif­fe­ren­ze cli­ma­ti­che.

    La sta­gio­ne del­le piog­ge in Mes­si­co è so­li­ta­men­te con­cen­tra­ta tra giu­gno e ot­to­bre. Per que­sto si pre­fe­ri­sce so­li­ta­men­te vi­si­ta­re il pae­se nei me­si in­ver­na­li. I me­si esti­vi so­no ter­ra di con­qui­sta per gli ura­ga­ni e quin­di è me­glio evi­ta­re di viag­gia­re in que­sto pe­rio­do.

    Pur in as­sen­za di piog­ge, il sud del pae­se, me­ta del no­stro viag­gio, è ca­rat­te­riz­za­to da una in­ten­sa e co­stan­te umi­di­tà. As­so­cia­ta al­le al­te tem­pe­ra­tu­re, che oscil­la­no pre­va­len­te­men­te tra i 23 e i 32 gra­di cen­ti­gra­di, l’umi­di­tà ren­de a vol­te il cli­ma mol­to dif­fi­ci­le da sop­por­ta­re. È par­ti­co­lar­men­te mar­ca­ta nel Chia­pas, do­ve spes­so ra­sen­ta e rag­giun­ge il 100%, e nel­la par­te più me­ri­dio­na­le del­lo sta­to di Cam­pe­che.

    Ben al­tra co­sa è il cli­ma sul­la co­sta. Qui il ven­to sof­fia co­stan­te­men­te e la tem­pe­ra­tu­ra è mol­to più gra­de­vo­le. Qual­che ac­quaz­zo­ne è sem­pre in ag­gua­to, ma so­li­ta­men­te è di bre­ve du­ra­ta e non com­pro­met­te i pro­gram­mi di viag­gio.

    Si trat­ta quin­di di sce­glie­re la com­bi­na­zio­ne più op­por­tu­na, per tro­va­re un cli­ma gra­de­vo­le e non tro­var­si nel mez­zo di un’or­da di tu­ri­sti. Pro­ba­bil­men­te le op­zio­ni mi­glio­ri so­no no­vem­bre, mar­zo e apri­le, con il cli­ma ab­ba­stan­za gra­de­vo­le e un nu­me­ro non ec­ces­si­vo di per­so­ne, sia nel­le spiag­ge, sia nei si­ti ar­cheo­lo­gi­ci. Di­cem­bre e gen­na­io in ge­ne­re so­no me­si piut­to­sto af­fol­la­ti, in par­ti­co­la­re per l’ar­ri­vo di mol­ti tu­ri­sti nor­da­me­ri­ca­ni.

    Come arrivare in Messico

    Il no­stro viag­gio ini­zia a Can­cún. È il pun­to di par­ten­za idea­le per i nu­me­ro­si col­le­ga­men­ti ae­rei che lo col­le­ga­no con mol­ti pae­si. Le mag­gio­ri cit­tà de­gli Sta­ti Uni­ti di­spon­go­no di col­le­ga­men­ti di­ret­ti, tra cui Los An­ge­les, Wa­shing­ton, Dal­las, New York, Mia­mi, Min­nea­po­lis Atlan­ta e Hou­ston.

    Dall’Eu­ro­pa in­ve­ce i col­le­ga­men­ti di­ret­ti so­no po­chi. Vo­li sen­za sca­lo par­to­no prin­ci­pal­men­te da Lon­dra e Pa­ri­gi. Il vo­lo di­ret­to dal­la ca­pi­ta­le fran­ce­se du­ra cir­ca 11 ore. Da Can­cún so­no inol­tre di­spo­ni­bi­li col­le­ga­men­ti con le prin­ci­pa­li cit­tà del Mes­si­co e del Su­da­me­ri­ca. Qui è inol­tre pos­si­bi­le pro­gram­ma­re, all’ar­ri­vo o in par­ten­za, qual­che gior­no di ri­po­so ne­gli splen­di­di ho­tel del­la co­sta. Un am­bien­te del tut­to estra­neo al re­sto del pae­se, ma per­fet­to per con­ce­der­si una bre­ve pau­sa.

    Al­tro van­tag­gio of­fer­to da Can­cún è che di­spo­ne di nu­me­ro­se agen­zie di no­leg­gio au­to, in ae­ro­por­to o in cit­tà, con­sen­ten­do co­sì un’am­pia scel­ta di vet­tu­re e ta­rif­fe. Tut­te le più im­por­tan­ti com­pa­gnie han­no uf­fi­ci in que­sta lo­ca­li­tà.

    Cibo e alloggi

    La Cucina Messicana

    Chi non co­no­sce la cu­ci­na mes­si­ca­na! I ri­sto­ran­ti che pro­pon­go­no i piat­ti ti­pi­ci di que­sta re­gio­ne so­no or­mai dif­fu­si in tut­to il mon­do. Cer­to con­su­mar­la qui è al­tra co­sa. Non so­lo per l’estre­ma va­rie­tà dei piat­ti pro­po­sti, ma an­che per le di­men­sio­ni del­le por­zio­ni che so­no de­ci­sa­men­te più ab­bon­dan­ti. Co­sì ad esem­pio un bur­ri­to, che nel­le cit­tà eu­ro­pee o nor­da­me­ri­ca­ne è lun­go cir­ca 10 cm, qui ne mi­su­ra più di 20. So­no qua­si sem­pre di­spo­ni­bi­li ci­bi ve­ge­ta­ria­ni, co­mun­que mol­to gu­sto­si ed ela­bo­ra­ti. La ca­rat­te­ri­sti­ca co­mu­ne a tut­ti i piat­ti è la vi­va­ci­tà del­la com­po­si­zio­ne, con ac­cu­ra­ti ab­bi­na­men­ti di co­lo­ri, par­ti­co­lar­men­te vi­va­ci. An­che nel­le zo­ne me­no ab­bien­ti non è dif­fi­ci­le tro­va­re qual­che lo­ca­le con cu­ci­na che pro­po­ne piat­ti sem­pli­ci ma sa­po­ri­ti.

    Il co­sto dei pa­sti è di­ret­ta­men­te pro­por­zio­na­le al­la vi­ci­nan­za del ri­sto­ran­te con le lo­ca­li­tà tu­ri­sti­che. Co­sì nei prin­ci­pa­li cen­tri abi­ta­ti, quel­li li­mi­tro­fi al­le zo­ne ar­cheo­lo­gi­che più fa­mo­se, i prez­zi so­no più ca­ri. Nei pic­co­li vil­lag­gi di tran­si­to il co­sto di una pie­tan­za è

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