Nuda Storia Mondiale
Di Roberto Bani e Niccolò Bani
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Vedere come le certezze degli umani, dei singoli e dei popoli, condizionano politica e economia dei diversi paesi, il loro progredire o bloccarsi o regredire. Capire la storia è capire noi stessi.
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Anteprima del libro
Nuda Storia Mondiale - Roberto Bani
Note
Introduzione
Volevo vedere le vite degli uomini. Capire il grandioso fenomeno in cui Homo sapiens si è impegnato e che travolge il pianeta e lui stesso. Analizzando i grandi eventi e personaggi sul piano concreto e sul piano ideale, strutture sociali e culture fino alla storia come evento globale. Usando il metodo della classificazione proprio delle scienze naturali: analizzare i dati, comparare, sistemare, intravedere le regole e giungere al modello congruente ai dati che ci fa capire cosa e perché accade, quale fenomeno globale sta accadendo e in cui siamo tutti inseriti.
Nuda Storia perché capire la storia è capire noi stessi.
Libro 3
Nuda Storia Mondiale
Culture, Nazioni e Sistema Mondo
Completiamo l'analisi delle società e culture umane salendo al panorama mondiale che oggi si impone vistoso. Tutto cambia con le esplorazioni geografiche che determinano alcune aree socio-culturali piuttosto omogenee come la Latina, Anglica, Islamica, che risultano tra loro ben diverse. Quali fattori storici le condizionano e come avviene l’incontro-scontro tra civiltà in una umanità che si va sempre più mescolando?
Non sono che un umile cercatore della verità,
risoluto a trovarla
(M. Gandhi)
In copertina
Cristoforo Colombo a San Salvador - 12 ottobre 1492
Torri Gemelle al World Trade Center – 11 settembre 2001
Indice
MENTE idee < > parole < > dialoghi CULTURA
PSICHE motivazioni < > azioni < > relazioni SOCIETÀ
Può restare utile consultare gli schemi in fondo al libro:
S3: Storia Comparata di Società, Potere, Pensiero
S4: Regimi Politici
Parte 6
Culture, Nazioni
e
Sistema Mondo
Esplorazioni e Colonialismi
Storia
Curiosità e spirito d’avventura spingono a uscire dai giorni, dai fatti usuali cui si è abituati per esplorare il nuovo, per andare a eventi, luoghi e genti diverse; sono nella natura dell’umanità e si concretizzano in scoperte geografiche con conseguenze talora solo conoscitive ma spesso di ampia portata economica e sociale. Ignoti naviganti cretesi, fenici, greci spinti da interessi mercantili esplorarono il mediterraneo e il mar nero, come fecero i polinesiani in Oceania, gli arabi nell'oceano indiano e i cinesi nei loro mari. Le esplorazioni a noi note partono dall'Europa e si distinguono in tre fasi: la prima si svolge soprattutto in Atlantico, la seconda riguarda l’America, ultima è la perlustrazione minuziosa dell’intero pianeta.
Seguirono i colonialismi come occupazioni di terre spesso già abitate con conseguenti guerre, massacri, vessazioni e sfruttamenti, spostamento di genti con violenza come la tratta dei neri africani o per speranza come gli europei alla ricerca di migliori condizioni di vita. Furono comunque prime forme di struttura mondo e preludio all'attuale globalizzazione, erano così caratterizzati.
Portoghese iniziato come basi navali mercantili per il lucroso commercio delle spezie con l’oriente, diventa poi di sfruttamento in Brasile e Angola..
Spagnolo iniziato con ampi massacri e ispanizzazione forzata dei nativi cui si imposero lingua, religione e economia, prevale poi l’esclusivo sfruttamento agricolo minerario con rete viaria terrestre e navale che spoglia e porta alla madre patria enormi ricchezze.
Olandese sopratutto per basi navali e commerciali dovute alla Compagnia Olandese delle Indie.
France se si svolge in due fasi: prima in America dal Canada al golfo del Messico per le pellicce e in India per le spezie; sconfitta nella guerra dei sette anni cede tali colonie alla Gran Bretagna ma nell’800 crea un secondo impero coloniale in Africa e Indocina.
Inglese inizia da lla Virginia e piccole colonie con piantagioni di tabacco, cotone, zucchero, si aggiungono Canada e India tolti alla Francia, poi Australia, Nuova Zelanda e altro. Dopo l’esperienza della guerra d'indipendenza americana la Gran Bretagna segue il mero calcolo economico: creando il Commowelth controlla il commercio con le ex colonie con ampi vantaggi senza spendere per la loro difesa e amministrazione. Ciò contribuisce alla sua straordinaria crescita e al primario ruolo politico nel mondo.
Russo esplorazione affidata allo svedese Vitus Bering cui segue l’ espansione in Siberia fino alla Alaska, con popolamento e sfruttamento delle risorse minerarie.
Sparsero la loro impronta su tutto il pianeta, definendo di molti paesi i confini, le città, la lingua. Ma superando questa costatazione generica e di superficie interessa qui indagare l’intimo condizionante marchio culturale e sociale nei paesi che verranno e che appare nudo solo dopo la decolonizzazione, perché l’impronta dei colonialismi è stata assai diversa. Ha normalmente portato l’imposizione sui nativi di lingue, religioni, culture e regimi venuti dall’Europa, con metodi variabili dal massacro alla collaborazione con le istituzioni indigene. Ciò porta a dividere la geografia in aree europeofile e aree originarie o che recuperano la loro propria natura non europea, le prime netta-mente connotate dalle nazioni al cui servizio si mossero gli uomini che esplorarono, penetrarono e acquisirono quelle zone di mondo. Dalle nazioni che hanno dato decisiva impronta risaltano le aree socioculturali Latinofila e Anglofila , tendono a recuperare una loro originalità i paesi di area Africana , indubbiamente se stesse sono le aree Islamica e Indiana , particolare la Gialla o estremo oriente.
J.H. Parry, curatore, 1979 Great Adventures That Changed Our World italiano Le Grandi Esplorazioni Che Cambiarono il Mondo edito da Selezione dal Reader’s Digest Milano
America Latina
Esplorazione
Tanti paesi con storie simili formano l’area socioculturale sensibilmente omogenea in quanto trae i connotati dal colonialismo iberico: alcune figure sono emblematiche della sua origine.
Cristoforo Colombo, nato a Genova nel 1451, nel 1473 migra a Lisbona in Portogallo da cui compie viaggi mercantili in Irlanda e Islanda dove deve aver saputo dei vichinghi giunti in Groenlandia. 1480, sposa Filipa da cui ha il figlio Diego, lavora col fratello Bartolomeo come cartografo, matura l’idea della rotta breve per le Indie basate sulle carte del suocero, su racconti dei marinai e reperti di legno che giungono da ovest sul mare oceano, com'era detto l'Atlantico. Segue Il Milione di Marco Polo che narra del Katai e le idee del fisico fiorentino Paolo Toscanelli sulla rotta percorribile verso ovest. 1483, espone il suo progetto al re Giovanni del Portogallo che lo rifiuta. 1485, deceduta la moglie si reca in Spagna e dopo vari tentativi viene ricevuto dai sovrani Isabella di Castiglia e Ferdinando d’Aragona ai quali espone il progetto di navigare fino al Katai o Cina e al Gipango Giappone; i reali girano il quesito ai sapienti dell’università di Salamanca che lo bocciano. Vive con Beatrice che gli dà l’altro figlio Fernando ma è ridotto in miseria e quasi non è in grado di sostentare la famiglia; dopo varie richieste di udienza sta per recarsi in Francia o Inghilterra.
1 gennaio 1492, sotto minaccia dei cannoni puntati sull’Alhambra l’ultimo re moro di Granada Boabdil s’arrende: la reconquista è conclusa, la Spagna interamente cristiana è in festa e i reali sono disposti a finanziare l'impresa, finalmente ricevono Colombo che, esasperato dalla lunga attesa, fa richieste assai alte tra cui i titoli di ammiraglio e viceré sulle terre che scoprirà nonché ampi profitti. I sovrani le trovano eccessive e rifiutano ma quando Colombo se ne va sdegnoso lo richiamano e accettano le richieste. D’altronde che dovevano fare: oltre oceano non avevano nulla e tutto avrebbero avuto seguendo il navigatore, che ha ben visto perché enormi ricchezze avranno con un onere davvero modesto.
Primo viaggio da Palos de la Frontera dove sono allestite tre caravelle: l’ammiraglia Santa María è in realtà una caracca, la Pinta comandata da Alonso Pinzón, la Niña da suo fratello Vicente Yanez Pinzón. Partono alle sei del mattino del 3 agosto 1492 con rotta alle isole Canarie da cui il 6 settembre prendono il largo spinte dagli alisei, venti regolari che spirano da est a ovest. Navigano rivolte al tramonto per ampi spazi mai percorsi e per oltre un mese senza che si scorgano terre, poi entrano nel Mar dei Sargassi e le alghe fluttuanti aiutano il genovese a sostenere che sono indizio di terra vicina. Poi accade qualcosa fino allora mai osservato, la declinazione magnetica: la bussola indica il nord magnetico deviando sempre più dal nord geografico, col rischio di mettere le navi fuori rotta. Questo e la tanta distanza percorsa spaventano la ciurma che il 10 ottobre si ammutina ma Colombo riesce a quietarla promettendo che se entro tre giorni non si avvista terra le caravelle tornano indietro. L’11 un ramo e un fiore fresco sono raccolti in mare: solo la vicinanza di terre emerse può spiegare i ritrovamenti; nella notte Colombo vede lontana una luce ma è alle due di notte di venerdì 12 ottobre 1492 che dalla Pinta Rodrigo de Triana grida finalmente: tierra!
Al mattino tre navi sono ferme davanti a un’isola delle Bahamas, per i nativi Guanahani, su scialuppe Cristoforo sbarca sulla terra oltre l’oceano e la bacia; la chiama San Salvador e ne prende possesso in nome dei reali di Spagna. A lungo resterà convinto di essere giunto in estremo oriente e forse solo col quarto viaggio avrà il dubbio di avere scoperto un nuovo continente. Non lo sa ma quel giorno ha regalato all’umanità la coscienza di poter superare l’oceano infinito, nuove terre ove migrare, tante ricchezze e il globo renderà ben più piccolo e del tutto percorribile. Quel giorno Colombo fonda il sistema mondo.
Sono accolti con gran cortesia dai Taino abitanti l'isola, di cui lo stesso Colombo descrive l’indole pacifica, gentile e generosa. Poi si dirige a sud e scopre altre isole finché approda a Haiti che chiama Hispagnola; qui Alonso Pinzón udito di immense ricchezze decide di fare sue ricerche senza autorizzazione e si allontana. A mezzanotte di Natale, 25 dicembre, per probabile errore del timoniere ubriaco, la Santa Maria finisce sul banco corallino; tutto viene salvato ma resta una sola caravella, perciò l'ammiraglio fa costruire un fortino dove lascia 39 marinai. Intanto Pinzón è tornato e a gennaio le due navi puntano a est subendo un uragano che le separa: Colombo approda a Lisbona dov’è accolto dal re portoghese per poi proseguire via terra mentre Pinzón giunge a Palos. Ora l'ammiraglio attraversa le città di Spagna che lo festeggiano fino a Barcellona: il 20 aprile tra due ali di folla esultanti è accolto dai reali con