Educare alla legalità
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Anteprima del libro
Educare alla legalità - Saverio Barone
Indice
PREFAZIONE
Storie di vita
L’oroscopo
PICCOLI SPAZI UMORISTICI , PENSIERI, LETTERE E TENTAZIONI
Bella domanda: cosa o come
Tentazioni
Corrispondenza
Piccoli spazi umoristici
Lo sciopero dei carcerati
La libertà è nelle mie mani
Ingredienti (dosi per 4/5 persone)
Il tiramisù (zio Alfonso F.)
La sbriciolata con la ricotta (da un detenuto di Nocera Superiore SA)
A frittata
(Anonimo)
Cucciolo
Il carcere può aiutare
La fuga di Mimì
Biografia dell’autore
Ringraziamenti
Educare alla legalità (non siamo rifiuti umani)
Barone Saverio (Sant’Angelo dei Lombardi 2011)
Titolo | Educare alla legalità
Autore | Saverio Barone
ISBN | 978-88-31675-96-3
Prima edizione digitale: 2020
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PREFAZIONE
Questo scritto di Saverio e dei suoi compagni mostra tutte le loro difficoltà a vivere in un ambiente spesso ostile e poco rispettoso della dignità umana e anche della Costituzione art. 27 che sancisce, in maniera precisa, che si debba cercare di ottenere la riabilitazione di chi ha sbagliato.
Nell’ambiente carcerario, così poco pulito e fertile, ecco che si innestano le loro difficoltà personali: emozioni spesso violente come la rabbia, lo sdegno, la paura e la depressione, tanta, spesso soffocata dagli psicofarmaci di cui si fa un grande uso.
A prescindere dal fatto inoppugnabile che chi sbaglia paga e la pena è da scontare rimane il fatto che l’ambiente carcerario è quello veramente meno adatto alla redenzione di chi ha sbagliato. Naturalmente ci sono sempre le eccezioni sia tra gli operatori di tutti i livelli che tra i vari istituti di pena.
Da diversi anni svolgo un volontariato presso il carcere fiorentino di Sollicciano e ho viste parecchie situazioni di ogni genere. Sono del parere che, a parte le difficoltà di ordine economico che può avere un singolo carcere, con la buona volontà, un po’ di buon senso, un po’ più d’umanità e qualche sforzo da parte di chi lì vive e lavora si potrebbe migliorare di parecchio la situazione dei detenuti. Sicuramente il mio discorso potrà sembrare un po’ polemico ma se si transita dentro a quell’ambiente non è possibile non notare quello che sto dicendo e trarne le relative riflessioni.
Saverio ha avuto la fortuna, come dice lui, di essere detenuto in un istituto di pena particolarmente all’avanguardia nella cura della riabilitazione del recluso e di questo va dato merito agli addetti ai lavori che, evidentemente, hanno messo in atto tutta la loro sensibilità e amore per l’umanità sofferente e anche per il loro stesso lavoro.
Saverio ha portato alla luce, attraverso le parole scritte, tutta la sofferenza, i dubbi, le paure e la solitudine di coloro che vivono la reclusione. Sono spaccati di vita del carcere, coriandoli, più o meno colorati, di forte impatto emotivo come le pitture che Barone ha dipinto sui muri di quell’istituto.
Leggere i racconti e le poesie che in questo libro sono riportate ci fa cavalcare l’onda emotiva che prima è passata attraverso chi le ha scritte, qualche volta anche con ironia ma più che altro con tristezza; ci fa comprendere come quegli uomini (e donne) che noi liberi consideriamo soltanto dei criminali siano invece anche persone. Possiamo prendere atto che quegli esseri umani, prima di delinquere, hanno avuto un passato e un’infanzia spesso difficile e che quindi anche la società, di loro vittima, è anche in parte responsabile delle loro azioni per avere lasciato spesso nel degrado quelle famiglie da cui provengono.
Questo libro ci fa riflettere e accorcia la distanza fra noi liberi
e i reclusi
riportando comunque tutti, loro e noi, alle proprie responsabilità.
Lucia Rossolini
In carcere eram et venisti ad me
Fa che la giustizia degli uomini
Dipenda dalla tua divina giustizia
E che la pena che soffriamo
sia espiazione di quelle colpe
che tu solo conosci
e che tu solo redimi
tu rendici l’onore
tu riannoda i vincoli dell’amore
tu consola i nostri cari
tu affretta il giorno
della nostra liberazione
…
(preghiera di un detenuto di Regina Coeli, Roma, 1958 )
Caro Papa ,
La tua visita in carcere.
Siamo rimasti di stucco quando ce l’hanno detto.
Non immaginavamo che
una persona importante come te
potesse venire a trovarci qui...
(ringraziamento di un giovane, Istituto penale minorile di Roma, a Sua Santità Benedetto XVI, anno 2007)
Tutto succede per un motivo
Se ti danno una seconda opportunità
Afferrala con tutte e due le mani
Se la tua vita cambia, lascia che cambi,
perché anche se difficile, vale la pena.
Introduzione
Non siamo rifiuti umani
Questo libro è dedicato ai miei compagni detenuti, a tutti quelli che si trovano ancora nel carcere e a