Una bella persona
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Info su questo ebook
Il tutto corredato da punteggiatura minimale, che prende per mano le emozioni, senza mettere barriere, prevaricazioni, differenze o categorie; uno stile il più libero possibile, nel cuore e nella testa: l’allegoria della mia vita.
Matteo Fietta è di passaporto elvetico, ma nasce nella Penisola italiana, sul Lago di Como, agli inizi degli anni ‘80. È un accanito lettore dall’indole sportiva. Ha una lunga carriera a medio-alto livello in ambito pallavolistico, ma è anche appassionato corsaiolo su pista e brevi distanze… La sua vita è improntata sul vivere le emozioni. È amante della montagna, e raggiunge il campo base dell’8848, l’Everest, punto di partenza per nuovi sogni e obiettivi.
Si è diplomato in Lingue Straniere all’inizio degli anni 2000.
Ha fatto numerose esperienze lavorative nel settore turistico, fino a ritrovarsi a lavorare, da più di dieci anni, in una
multinazionale di logistica mondiale su ferrovia. Inoltre è aiuto rifugista nel “gota” delle montagne del Lago di Como, sulle Grigne.
Il suo senso ultimo è quello di riconquistare la semplicità del vivere, affidandosi meno alla tecnologia e di più al contatto personale. Così ha deciso di trascrivere su carta le sue emozioni, lasciando una traccia concreta in profumo d’inchiostro. “Non esiste obiettivo che non si possa raggiungere, forza amore e determinazione le mie basi personali!”.
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Anteprima del libro
Una bella persona - Matteo Fietta
MATTEO FIETTA
UNA BELLA PERSONA
Sul flusso di una emozione
© 2022 Gruppo Albatros Il Filo S.r.l., Roma
www.gruppoalbatros.com - info@gruppoalbatros.com
ISBN 978-88-306-6805-8
I edizione ottobre 2022
Finito di stampare nel mese di ottobre 2022
presso Rotomail Italia S.p.A. - Vignate (MI)
Distribuzione per le librerie Messaggerie Libri Spa
UNA BELLA PERSONA
Sul flusso di una emozione
Nuove Voci
Prefazione di Barbara Alberti
Il prof. Robin Ian Dunbar, antropologo inglese, si è scomodato a fare una ricerca su quanti amici possa davvero contare un essere umano. Il numero è risultato molto molto limitato. Ma il professore ha dimenticato i libri, limitati solo dalla durata della vita umana.
È lui l’unico amante, il libro. L’unico confidente che non tradisce, né abbandona. Mi disse un amico, lettore instancabile: Avrò tutte le vite che riuscirò a leggere. Sarò tutti i personaggi che vorrò essere.
Il libro offre due beni contrastanti, che in esso si fondono: ci trovi te stesso e insieme una tregua dall’identità. Meglio di tutti l’ha detto Emily Dickinson nei suoi versi più famosi
Non esiste un vascello come un libro
per portarci in terre lontane
né corsieri come una pagina
di poesia che s’impenna.
Questa traversata la può fare anche un povero,
tanto è frugale il carro dell’anima
(Trad. Ginevra Bompiani).
A volte, in preda a sentimenti non condivisi ti chiedi se sei pazzo, trovi futili e colpevoli le tue visioni che non assurgono alla dignità di fatto, e non osi confessarle a nessuno, tanto ti sembrano assurde.
Ma un giorno puoi ritrovarle in un romanzo. Qualcun altro si è confessato per te, magari in un tempo lontano. Solo, a tu per tu con la pagina, hai il diritto di essere totale. Il libro è il più soave grimaldello per entrare nella realtà. È la traduzione di un sogno.
Ai miei tempi, da adolescenti eravamo costretti a leggere di nascosto, per la maggior parte i libri di casa erano severamente vietati ai ragazzi. Shakespeare per primo, perfino Fogazzaro era sospetto, Ovidio poi da punizione corporale. Erano permessi solo Collodi, Lo Struwwelpeter, il London canino e le vite dei santi.
Una vigilia di Natale mio cugino fu beccato in soffitta, rintanato a leggere in segreto il più proibito fra i proibiti, L’amante di lady Chatterley. Con ignominia fu escluso dai regali e dal cenone. Lo incontrai in corridoio per nulla mortificato, anzi tutto spavaldo, e un po’ più grosso del solito. Aprì la giacca, dentro aveva nascosto i 4 volumi di Guerra e pace, e mi disse: Che me ne frega, a me del cenone. Io, quest’anno, faccio il Natale dai Rostov
.
Sono amici pazienti, i libri, ci aspettano in piedi, di schiena negli scaffali tutta la vita, sono capaci di aspettare all’infinito che tu li prenda in mano. Ognuno di noi ama i suoi scrittori come parenti, ma anche alcuni traduttori, o autori di prefazioni che ci iniziano al mistero di un’altra lingua, di un altro mondo.
Certe voci ci definiscono quanto quelle con cui parliamo ogni giorno, se non di più. E non ci bastano mai. Quando se ne aggiungono altre è un dono inatteso da non lasciarsi sfuggire.
Questo è l’animo col quale Albatros ci offre la sua collana Nuove voci, una selezione di nuovi autori italiani, punto di riferimento per il lettore navigante, un braccio legato all’albero maestro per via delle sirene, l’altro sopra gli occhi a godersi la vastità dell’orizzonte. L’editore, che è l’artefice del viaggio, vi propone la collana di scrittori emergenti più premiata dell’editoria italiana. E se non credete ai premi potete credere ai lettori, grazie ai quali la collana è fra le più vendute. Nel mare delle parole scritte per esser lette, ci incontreremo di nuovo con altri ricordi, altre rotte. Altre voci, altre stanze.
INTRODUZIONE
"Un’emozione non ha bisogno di tempo o spazio arriva così… quando meno te lo aspetti, può essere bella o brutta, non importa, tu ascoltala, studiala, custodiscila, falla entrare nel tuo bagaglio personale! Perché ricorda, un’emozione insegna sempre qualcosa".
Sara K.
"Già… ho pensato che quello che mi emoziona di più è vedere la meraviglia del creato che ci circonda… la bellezza e la perfezione di ogni sua forma. Ogni volta che guardo le nuvole muoversi, cambiare forma, prendere i colori del tramonto o dell’alba, ogni volta che guardo l’azzurro intenso del cielo, le mille sfumature di verde degli alberi i colori dei fiori, l’acqua che scorre, un lago che si confonde con il cielo, questo mi emoziona".
Ale una persona davvero speciale
Le emozioni sono per me il carburante della vita, se si rimane senza, tutto si ferma e senza non ci si riesce a ripartire. Per questo bisogna godersele tutte e sempre
.
Maddi
"Dal giorno in cui veniamo al mondo fino all’ultimo giorno della nostra vita: siamo fatti di emozioni. Il motore di tutto: l’amore".
Mati
"Libera la tua mente dai pensieri, fai silenzio, se vuoi sentire di più e sentire meglio".
Fede
"Credo di non aver mai visto in una sola persona, tutta questa tenacia, sensibilità, perseveranza e costanza… Teo è questo un vulcano di incredibile energia che punta sempre a migliorarsi e che non si abbatte mai, e che se per caso si abbatte poi subito dopo si rimbocca le maniche e ne esce più forte di prima.
L’ho sempre stimato molto per questa caratteristiche e nel mio piccolo cerco di incoraggiare le persone così toste come lui, nei loro piccoli-grandi traguardi, come può essere questo libro, questo libro che leggerò molto volentieri…
Con un abbraccio fortissimo ti auguro di saper sempre trovare la strada giusta per affrontare le cose che la vita ti metterà davanti, sia quelle belle che quelle meno belle, perché io credo che alla fine sia questo quello che conta, accogliere ciò che ci arricchisce, accettare ciò che non possiamo cambiare e lasciare andare quello che non ci può più dare nulla di buono".
Carola ama
il mio amico Gianni
"Paragono le emozioni ad una bussola. Nel bene e nel male esse ci forniscono informazioni sul nostro stato interiore, sulla direzione che la nostra vita sta prendendo o su come abbiamo reagito di fronte ad una particolare situazione.
Tutte le emozioni sono indispensabili al nostro sviluppo personale ed è necessario non reprimerle ma viverle. Penso che ogni emozione, quando viene a farci visita, abbia un ruolo ben preciso; aiutarci ad evolvere come esseri umani e conoscere parti di noi che non pensavo di possedere.
E sono proprio quelle emozioni che noi etichettiamo come brutte
a salvarci qualche volta. Se pensassimo che ad esempio senza rabbia non ci difenderemmo dalle offese e che senza tristezza non riusciremmo ad elaborare delle perdite e senza la paura di perdere qualcosa non tireremmo fuori
la nostra versione migliore.
Tutte le emozioni hanno ragione di esistere e non di essere represse. Insegniamo ai nostri figli ad amare qualsiasi sfaccettatura delle proprie emozioni e ad aver rispetto per quelle altrui e a vivere anche quelle che secondo la società vengono descritte come inutili
o qualcosa di cui averne vergogna.
Conviviamo allora con esse perché saranno sempre, per noi, una bussola in grado di dirigerci e farci evolvere".
Ila la collega
"Secondo la definizione da dizionario l’emozione è: "Il processo interiore suscitato da un evento-stimolo rilevante per gli interessi dell’individuo’’.
Trovo molto curioso che esista una definizione per un qualcosa di così complesso come le emozioni, ma del resto è quello che noi umani facciamo spesso con le cose complicate, proviamo a racchiuderle in spazi molto piccoli affinché risultino più facili da controllare. Personalmente ho un rapporto particolare con le mie emozioni, nel senso che in certi momenti sono molto fiera della persona che sono grazie a come riesco ad esprimermi attraverso di esse, ma in altri prendono il sopravvento e mi rendono vulnerabile.
Vorrei essere diversa? No.
Probabilmente molte persone risponderebbero di sì a questa domanda, poiché essere "vittima’’ delle nostre emozioni è cosa comune, tutti noi abbiamo dei momenti in cui ci pentiamo di esserci comportati in un certo modo perché ci siamo fatti prendere dal momento, dall’emozione insomma.
Il problema, però, non siamo noi, ma la reazione che vediamo negli altri che ci fa pensare e ripensare a cosa avremmo potuto fare di diverso.
Perché avrà fatto quella faccia? Oppure: Oddio che figura, chissà cosa pensa ora?
Anche io, non molto tempo fa, avrei risposto di sì alla domanda se volessi essere diversa, ma