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Amami come dovessi morire a mezzanotte
Amami come dovessi morire a mezzanotte
Amami come dovessi morire a mezzanotte
E-book184 pagine2 ore

Amami come dovessi morire a mezzanotte

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Info su questo ebook

Marco è un ragazzo che vive in bilico tra la rabbia e il dolore delle incomprensioni familiari. Come antidoto al senso di inquietudine e di smarrimento spaccia e fa uso di droga. Il suo futuro sembrerebbe destinato alla tossicodipendenza, fin quando non incontra gli occhi di Sara. Sara interiorizza i sentimenti depressi della madre incolpando se stessa dell'inevitabile separazione dei genitori Sarà proprio l'incontro di questi due vissuti “disagiati” a creare la più' bella storia di amore e di passione. L'amore li guiderà verso un percorso di crescita interiore, provocando una reazione a catena che coinvolgerà genitori e chiunque incontreranno. Insieme affronteranno le sconfitte volgendole a loro favore. Questo lieto scorrere verrà' però interrotto da uno scherzo del destino che obbligherà Marco a tornare nel suo passato con risvolti drammatici e la degna conclusione del trionfo dell'Amore e della speranza.
LinguaItaliano
Data di uscita5 giu 2020
ISBN9788831675932
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    Anteprima del libro

    Amami come dovessi morire a mezzanotte - Laura Prece

    -16)

    UNO

    Sara ha diciassette anni, è cresciuta in un paesino di campagna vicino alla periferia di Roma.

    I suoi genitori sono ormai divorziati da anni e lei incolpa sua madre di non essere riuscita a mantenere nulla nella vita, neppure il suo uomo.

    Lui la picchiava, era un uomo talmente insicuro che l’unico modo per sentirsi forte era quello di far credere a Tania, sua moglie, che lei non servisse a nulla e, giocando sulla sua autostima, l’aveva portata all’annichilimento.

    La depressione in Tania aveva preso il sopravvento.

    Due volte aveva tentato il suicidio ma il destino aveva deciso per lei che non fosse ancora tempo.

    Tania delle sere beve e si ubriaca per non pensare, i pensieri la conducono verso mostri che non è riuscita a sconfiggere. Sara, dopo una giornata di lavoro, deve mettersi ai fornelli e cercare di far alzare sua madre per condurla a letto.

    Di tutto questo ne è vittima e impotente perciò il rapporto con sua madre le resta difficile. Per la ragazza, una donna non può e non deve ridursi così per nessuno motivo.

    Sara è bellissima, ha dei lunghi capelli neri che le accarezzano il volto, gli occhi sono di un marrone intenso e di un’espressività tale da lasciare il segno a chi incrocia il suo sguardo e le labbra sono rosse e carnose quasi come avesse sempre il rossetto.

    Lavora come parrucchiera in un centro estetico al centro di Roma e con i soldi aiuta sua madre a pagare l’affitto della casa in cui vivono.

    Una casa non molto grande e sempre disordinata: ci sono bottiglie di rum vuote vicino al divano e biancheria sparsa in ogni punto dell’appartamento ma Sara, nella sua piccola cameretta, si sente sicura. Attaccate al muro ha tante foto che rappresentano momenti importanti della sua vita.

    Quelle poche volte che lei è a casa, sente la musica a volume altissimo, adora Tiziano Ferro, Ligabue, Alessandra Amoroso, i Modà e Vasco Rossi.

    "Adoro la musica, in quelle note accordate alla perfezione trapassa l’amore, la delusione, la felicità dell’artista. E poi è così bello sapere di non essere soli a provare sentimenti così forti. Delle volte ascoltando certe canzoni sembra quasi che il cantante modulando la voce, ti abbia rubato i pensieri, come fossi tu a fargli uscire quelle parole che, cavolo, quanto ti appartengono!

    La musica mi ha aiutata in tanti momenti difficili della mia vita, quelli in cui si pensa che forse si può solo morire e invece poi ti rendi conto che sono solo momenti, attimi! Laura Pausini, ad esempio, quanto deve aver amato quel Marco! Me lo sono sempre immaginato, eppure ora è sposata, ha un figlio e il padre non si chiama Marco!"

    La musica parla alla sua anima e le restituisce quel senso di quiete di cui ha bisogno.

    Lei è consapevole di essere così bella e, in effetti, ogni uomo che la incontra per la strada si gira a guardarla; ha avuto molti ragazzi ed ognuno di loro ne è rimasto innamorato ma lei, nonostante abbia avuto qualche infatuazione, non sente ancora di aver trovato quello giusto.

    Lei ha provato per Mirko un immenso amore perché le ricordava suo padre così forte e sicuro di sé esternamente quanto insicuro e irrequieto dentro.

    Aveva sofferto a causa sua. Lui era sfuggente e talvolta tanto cattivo ma a letto la appagava tanto da perdonargli qualsiasi sofferenza avesse generato in lei.

    Sara aveva perso la verginità a soli quattordici anni e mezzo e nonostante ne avesse ora appena diciassette si sentiva già una donna.

    Lei è solare, estroversa, dolce ma talvolta aggressiva per proteggere l’estrema sensibilità che possiede. Chi la conosce la definisce un raggio di sole.

    Non è quasi mai in casa tranne che per mangiare e dormire discutendo continuamente con sua madre che la incolpa di aver scambiato l’abitazione per un albergo.

    A lei non importa cosa pensa sua madre poiché non potrebbe mai comprendere cosa c’è dentro di lei da renderla così aggressiva. Sara la reputa una donna di poco coraggio ma dentro ne prova un’immensa sofferenza. Tutte queste vicissitudini rendono il momento della sua adolescenza ancor più difficile.

    Suo padre vive con un’altra donna e si ricorda di lei solamente per i compleanni e per qualche evenienza particolare.

    Lei ha un’amica a cui confida tutto quello che le accade. Si chiama Alessandra per gli amici Ale; anche lei è una bella ragazza, quasi sua coetanea, è alta, ha i capelli biondo oro mossi, viso angelico, ha un carattere tranquillo ed è molto timida. E’ fidanzata con un giovane di nome Fabrizio.

    Lui non vuole che Alessandra frequenti Sara perché pensa che sia superficiale e che possa portarle via Sara ma lei non lo permette perché l’amicizia con la sua amica è davvero molto importante.

    DUE

    La matita nera sugli occhi, le ciglia colmate di mascara nero ultra volume, sulle labbra solo un po’ di lucida labbra e la musica di Vasco come carica mattutina. Sara si sta preparando per andare a prendere Ale all’uscita della scuola. La sua amica frequenta il liceo classico Alessandro Manzoni, un comprensorio di più scuole ove si trova l’istituto professionale per meccanici ed elettricisti, frequentato per lo più da adolescenti senza alcuna voglia di studiare o, più’ correttamente, da adolescenti che fanno quello che si sono sentiti ripetere continuamente nella loro crescita. Ale deve andarci all’ora di ricreazione perché il bar si trova lì e l’odore della marijuana che si respira prima di entrare, è quasi nauseante. il pomeriggio si ritrovano lì i ragazzi più grandi per spacciare cocaina visto che proprio a pochi metri, ci sono delle case occupate nelle quali vivono ottimi acquirenti.

    Sono le 14.00 e Sara sta aspettando sul muretto che Ale esca: l’orario di uscita è alle 14.30. Per occupare il tempo scende al bar per comprare un Kinder maxi: lei adora la cioccolata! Nel periodo pasquale è capace di mangiarsi un uovo in un giorno soltanto.

    Mentre si trova alla cassa per pagare, cercando i soldi nella borsetta dei sette nani, sente un ragazzo che urla a squarciagola il nome di Marco. Si volta e lo vede: le gambe le tremano, la bocca è priva di salivazione e il cuore le batte talmente forte da sentirlo in gola. E’ Marco Stella, ha ventidue anni ma frequenta ancora il quinto dell’istituto professionale. E’ moro con dei lineamenti molto pronunciati, possiede un volto terribilmente furbo e sveglio e il dente davanti è un po’ scheggiato come ricordo di una delle tante risse. Ciò lo rende ancora più attraente. I suoi occhi sono neri, di un’intensità unica ed in questo momento sono fissi e imbambolati sul volto di Sara. Le si avvicina e chiedendo un pezzo di carta al barista, le lascia subito dopo il numero di telefono.

    Sul biglietto c’è il suo nome, il numero e la scritta: CHIAMAMI . Sara gli sorride, si presenta e mettendo via il biglietto lo saluta per andare da Ale.

    Mentre percorre la salita è felice a tal punto da non guardare neppure dove mette i piedi; in quello stato di estasi addirittura non si accorge che in massa, molti giovani stanno uscendo dalla scuola. Alessandra la vede e le urla: Ti aspetto qui alla fermata. Sara la raggiunge e le racconta quello che le è accaduto poco prima ma la reazione di Ale non è quella che Sara vorrebbe. Ale le è di fronte stizzita e le dice: Sara lascialo stare, ignora quel messaggio e non chiamarlo, questa è una promessa che devi farmi!, e poi allunga le mani per strappare il pezzo di carta dove c’è scritto il numero di Marco. Riesce a strapparlo e guardando l’amica continua: Lui non va bene per te Sara, e il capo banda dell’istituto, spaccia cocaina, fuma ed è continuamente coinvolto in risse. Può bastarti questo? Per favore, promettimi che lo lascerai in pace. Sara è arrabbiatissima, raccoglie i pezzi di carta da terra e chiede all’amica come ha potuto farle tanto. Con le lacrime agli occhi le dice: Perché non riesci a capire, lui è bellissimo e mi ha fatto provare delle sensazioni troppo grandi con un solo sguardo!. Poi aggiunge: Forse sei solo invidiosa che io possa ancora provare queste emozioni mentre tu sei con Fabrizio da due anni con le solite cenette e le solite storie da fidanzati modello e inoltre gli permetti addirittura, di parlarti male di me!

    Ale le risponde: Non ho nessuna voglia di litigare con te Sara, tutto quello che ti ho detto è semplicemente perché ti stimo e ti voglio bene, e non m’importa quello che pensa Fabrizio o chiunque altra persona di te. Tu sei la mia migliore amica.

    Con quest’ultima affermazione Sara abbraccia Alessandra e le chiede scusa.

    Trascorrono il resto della giornata tra MSN e FACEBOOK ma Sara, nonostante la promessa fatta ad Alessandra crea un gruppo: Per tutti coloro che pensano valga la pena dare un’opportunità ad un ragazzo con degli occhi neri bellissimi, e subito riceve tante iscritte.

    Una certa Claudia le scrive: Se decidi di non dargli quest’opportunità, girami il suo numero! E ancora Jenny: Hai la mia completa approvazione!" .

    Andrea: Io sono moro con gli occhi neri. Puoi darmi tutte le opportunità che vuoi! Noemi: Chiedi se ha un amico, balsamì! Ti voglio bene".

    Balsami è il soprannome di Sara perché i suoi capelli profumano sempre di balsamo!

    Più tardi Sara torna a casa, lungo la strada pensa che non ha nessuna voglia di aprire quella porta ove sicuramente l’attenderà sua madre ma il pensiero del sorriso e gli occhi di Marco la fa sorridere.

    Quando apre la porta Tania le urla: Sara ma dove sei stata? La devi smettere di fare quello che ti pare! Almeno fin quando vivi in questa casa devi rispettare certe regole! Nemmeno hai avvisato che non tornavi. Sua madre sta urlando, come succede spesso, e piange, correndo in bagno.

    Sara si chiude in camera prima che la madre esca dal bagno e con l’ipod nelle orecchie inizia a sognare ancor prima che si addormenti. Le immagini di Marco le scorrono come diapositive di un film che lei adora vedere.

    TRE

    Sono le 07.50. La sveglia squilla ormai da mezz’ora ma Sara con il cuscino in testa sembra non aver nessuna intenzione di alzarsi dal letto. Bip bip… un messaggio, e’nn dimentikarti ke stasera ho il corso di spagnolo; alle 18.3o fuori scuola! tadb, che significa nel loro gergo adolescenziale Ti amo di bene! Ale.

    Questa mattina al lavoro Sara ha le prove per la messa in piega e trucco per una futura sposa e lei non può permettersi di ritardare. Esce di corsa e Ciao, ci vediamo stasera, non aspettarmi per cena sei contenta così?, dice a sua madre.

    Sara ma stasera hai…. Tum! La porta si chiude e Tania si rende conto che sta parlando da sola.

    Sul posto di lavoro c’è Anna, la proprietaria del centro estetico, è una grande amica di famiglia e offrì lavoro a Sara non appena lei ebbe finito la terza media. Anna è la madre che Sara ha sempre desiderato. Simpatica, estroversa, ha quarantacinque anni ma veste ancora come una teenager e sa ascoltare Sara, i suoi problemi.

    Appena la vede le dà uno sculaccione sul sedere come segno di affetto. Sara le sorride e si infila il camice da lavoro, pronta a iniziare la giornata. Mentre acconcia i capelli ad Alessia, si chiede se anche sua madre è stata così felice di sposarsi con suo padre… o se anche quei giorni il suo unico pensiero sia stato quello di piangersi addosso.

    Come avrebbe voluto essere già nata ed assistere a quel momento tra i suoi genitori, almeno avrebbe un’immagine positiva di ciò che le sta recando dolore da ormai troppi anni.

    Sara porta l’extension nonostante i suoi capelli siano già lunghi e stasera deve metterle anche ad Ale. Adorano vestirsi uguali, avere la stessa acconciatura di capelli! Come tutte le ragazze di quell’età essere così unite le fa sentire forti ma soprattutto non sole. Eh sì! È proprio questa l’angoscia più grande che ha Sara! Rimanere da sola:

    La solitudine è come smettere di respirare, tutto acquista un senso importante se viene condiviso, nessuno saprebbe di quanto si è speciali se non ci fosse qualcuno che ce lo ricorda scrive sul suo diario.

    Verso

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