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Nella mente dell'astrologo - Vol.1
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E-book305 pagine4 ore

Nella mente dell'astrologo - Vol.1

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Info su questo ebook

Astrologia, verità o suggestione? Quali sono gli effetti psicologici della previsione astrologica? Che nesso c'è tra questa materia e la spiritualità? Grazie agli argomenti della psicologia e applicando la logica aristotelica, l'autore ci aiuta a divenire più consapevoli dei nostri limiti, come esseri umani e come astrologi, per difenderci dagli autoinganni e dai pregiudizi. Questo libro non si limita a esporre un argomento, suggerisce un metodo. Non ci parla di un che cosa, ma di un come. Non è semplicemente un viaggio siderale tra le differenti e innumerevoli scuole astrologiche, è a tutti gli effetti un cammino alla riscoperta delle radici del pensare, del rizoma del pensiero. Il testo possiede diversi livelli di lettura: può essere letto come un saggio sull'astrologia, come un manuale di psicologia applicata all'astrologia e, ancora più profondamente, come un vero e proprio percorso di formazione alla volta di una totale spoliazione del ragionamento fino all'estirpazione del pregiudizio, del preconcetto, di quell'atteggiamento aprioristico e arbitrario, da tutto quell'insieme di nozioni apprese passivamente che impediscono la risalita della ragione dalle grinfie dell'insaziabile ego umano.
LinguaItaliano
Data di uscita10 set 2020
ISBN9788831693240
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    Anteprima del libro

    Nella mente dell'astrologo - Vol.1 - Giuseppe Al Rami Galeota

    Galeota

    L’Astrologia è arte o scienza?

    Interrogando un qualsiasi astrologo su questa tematica, la risposta quasi certa sarà che l’Astrologia è un’ arte. Ma cosa si intende con ciò? Arte è tecnica, metodo, regola, lavoro, professione, mestiere. L’artista crea, certo con ispirazione, ma userà sempre la sua specifica tecnica perché necessaria alla produzione di un buon lavoro: per fare un vaso occorre una tecnica; per ottenere un impasto omogeneo di colori occorre diluirli in modo accurato e così via. Occorre maestria che è il mix tra il metodo e l’esperienza. Infatti l’arte è anche quella che il medico usa per andare oltre la scienza e per comprendere il suo paziente. Possiamo dire che si tratta di istinto, di empatia, cioè di quel sesto senso che a volte serve per capire il problema quando i dati oggettivi non sono così chiari o non sono sufficienti. Giorgio Cosmacini, storico della medicina, nel suo libro intitolato Il mestiere di medico scrive:

    La medicina non è una scienza, è una pratica basata su scienze e che opera in un mondo di valori. È, in altri termini, una tecnica, nel senso ippocratico di téchne, dotata di un suo proprio sapere, conoscitivo e valutativo, e che differisce dalle altre tecniche perché il suo oggetto è un soggetto: l’uomo.

    La maggior parte delle persone, compresi molti addetti ai lavori; crederanno nel contrario; ma si tratta di un inganno. Infatti la medicina è una pratica basata su scienze come la fisica e la chimica, ma non è una scienza nel senso stretto del termine. Anche l’Astrologia si basa sul sapere dell’astronomia dato che tiene conto del calcolo e della misura della posizione dei Pianeti osservati da un particolare punto prospettico terrestre. E non per questo diciamo che sia una materia scientifica.

    Che cosa possiamo dire invece dei trattamenti psicologici? Da alcune ricerche pare che i risultati maggiori non dipendano dalla teoria, dalle tecniche e dal sistema che si utilizza, ma dal rapporto che si instaura col paziente: l’amore, l’affetto, l’empatia, la comprensione. Lì sì che c’è arte, perché ci vuole mestiere anche nel sentire il dolore del paziente senza farsi condizionare, ma pure senza essere troppo distanti da esso. Questo è ciò che principalmente ha efficacia nel trattamento del disagio psichico.

    E poi è arte ciò che conduce al bello: armonia, proporzioni, equilibrio. Né l’Astrologia, né la medicina, né la psicologia mirano a questo scopo. Sembra chiaro che la parola arte applicata all’Astrologia non deve essere presa alla lettera. E pure quando parliamo di scienza possiamo rimanere ugualmente elastici se non vogliamo rinunciare a certe discipline: sapere, cultura, conoscenza, sapienza, studio, sono tutti sinonimi altrettanto validi per descrivere tutte quelle materie che per convenzione vengono definite scientifiche ma che non lo sono affatto. Se fossimo coerenti al linguaggio accademico preciso e netto come una lama affilata, il 90% di quel che studiamo non è per nulla scienza. Non lo sarebbe per esempio la storia, l’archeologia, la psicologia, la politologia, la sociologia, tutte materie i cui assunti non sono sempre riproducibili e falsificabili come vorrebbe il grande filosofo Karl Popper, padre del moderno metodo scientifico. Ma non per questo diciamo che quei saperi non sono validi! Anzi, si desume la loro complessità.

    L’Astrologia non è una scienza e ciò non ci dispiace. Tra l’altro occorre specificare che ci sono mille astrologie, l’una diversa dall’altra e molte di esse non fanno nemmeno riferimento a un metodo oggettivo di ricerca. Alcune addirittura sono più vicine alla fede che alla ricerca. Secondo il filosofo Michael Dummet il nostro sapere si colloca lungo una retta i cui due estremi sono l’arte da un lato e la scienza esatta dall’altro. Ogni disciplina occupa un posto diverso all’interno di questa retta e secondo me l’Astrologia trova collocazione in un punto intermedio. Dunque, né arte e né scienza, eppure quasi entrambe.

    La necessità di stabilire come collocare l’Astrologia nello spettro delle conoscenze umane mette in evidenza la convinzione che al mondo abbia validità solo ciò che è scientifico. Ciononostante, la natura umana è così complessa che non possiamo misurare in modo millimetrico le nostre reazioni, i nostri comportamenti: possiamo trarre generalizzazioni che sono sempre e solo approssimazioni della realtà, non leggi assolute. Escludere queste evidenze significa semplificare eccessivamente il nostro rapporto con la conoscenza, perché a volte l’emotività ci spinge a sopravvalutare alcune materie e svalutarne altre.

    In sintesi:

    - l’arte è metodo, la scienza è sapere;

    - molte discipline cosiddette scientifiche non lo sono affatto;

    - l’Astrologia è un sapere che si avvale di un metodo e si colloca a metà strada di una linea ideale che passa dall’arte alla scienza;

    - le scienze umane sono un’approssimazione della realtà;

    - la netta demarcazione tra i diversi saperi semplifica troppo la complessità della realtà.

    Personificazione dell'Astrologia, Giovanni Francesco Barbieri detto il Guercino, 1650 1655, Blanton Museum of Art, Austin Texas

    L’astrologo sperimentale

    Esiste l’Astrologia Esoterica che riguarda le questioni dell’anima, l’Astrologia Karmica che riguarda le vite passate, e poi c’è l’Astrologia giudiziaria che si basa su ciò che è osservabile e su cui è possibile emettere un giudizio netto. Se l’approccio è di tipo sperimentale, allora l’astrologo non si accontenterà della sua personale interpretazione, ma andrà alla ricerca di un dato per mettere tutto in discussione perché l’obbiettivo è quello di essere più affidabili possibile. Lo scopo non è quello di confermare l’Astrologia, piuttosto quello di metterla in discussione per migliorarla. Usare l’approccio sperimentale significa partire dalla convinzione che l’Astrologia non è un’invenzione fantasiosa ma è una scoperta dell’uomo.

    Questo tipo di atteggiamento rappresenta il tentativo di interpretare gli astri per descrivere la realtà visibile nella maniera più fedele possibile, così possiamo valutare il comportamento, le azioni, i fatti significativi della vita, da cui potremmo dedurre anche le relative qualità psicologiche, cioè quel che non è sempre osservabile in maniera diretta.

    Lo scontro dell’astrologo sperimentale con la realtà porta necessariamente all’analisi critica di tutto ciò che è stato prodotto nei millenni perché il cliente, molte volte vuole risposte precise, mentre molto di quel che ci è stato tramandato è vago o fumoso. Questo significa che bisogna indagare cosa veramente funziona e cosa no di tutto ciò che è stato scritto in Astrologia. Da un lato si creano palizzate tra un orientamento astrologico e l’altro, si creano conflitti tra colleghi perché ognuno vorrebbe difendere il proprio sistema; dall’altro l’analisi critica è necessaria se si vuole essere sicuri di non sbagliare. Buttarla in filosofia esonera dal compito della verifica, non crea contrasti tra gruppi ed è forse la migliore opzione per non temere di essere smentiti.

    Però senza critica e autocritica non c’è evoluzione; e quest’ultima c’è solo se teniamo in mente un ideale da raggiungere. In questo caso non è quello di soddisfare il cliente, perché soddisfazione può essere data anche mentendo spudoratamente o dicendogli quel che vuole sentirsi dire o ancora affascinandolo con racconti evocativi che possano condurre a quell’insight necessario per capire qualcosa in più della propria vita. In questo caso lo scopo dell’astrologo filosofo non è quello di evolvere l’Astrologia, bensì quello più ambizioso di evolvere l’individuo.

    Chiunque desidera migliorare se stesso e gli altri è fondamentalmente una brava persona; si crea, però, quella pericolosa condizione in cui l’astrologo si crede psicoterapeuta o maestro di vita. Infatti non si può pensare di aiutare una persona senza avere una formazione professionale adeguata; non si può pensare di essere psicologi solo perché si è abituati a parlare dei tratti della personalità che si evincono dalla lettura delle relative posizioni astrologiche e, infine, non si può nemmeno pensare di aiutare una persona con qualcosa che forse non funziona. Queste parole potranno suonare sgradite a chi ha trovato grande utilità in ciò che pratica. Spiegherò più avanti il motivo di questo dubbio.

    L’astrologo sperimentale, proprio per questi motivi, non mira a individuare l’energia o l’anima, se esiste, del soggetto analizzato; lascia agli psicologi la facoltà di ascoltare, contenere, e risolvere il disagio dei sui clienti e si esprime con criticità solo per capire quei metodi più utili per fare previsioni o per leggere correttamente un tema di nascita senza la pretesa di illuminare il cliente sui cambiamenti che occorre compiere per migliorarsi. Infatti i miei studi universitari e la mia pratica da tirocinante presso il consultorio familiare della mia città mi hanno insegnato che il vero cambiamento non avviene quando passiamo informazioni al nostro cliente/paziente, ma inducendolo a trovare da solo le risposte di cui ha bisogno. Questo significa che il nostro livello di consapevolezza (circa la nostra situazione di vita o il nostro potenziale) non è sufficiente per spingerci a un vero e proprio salto evolutivo. Tuttavia, le informazioni che possono emergere dalla lettura del Tema di nascita, a prescindere dalla branca astrologica che riteniamo sia più affidabile, possono alzare questo livello di consapevolezza di sé e portare delle rivelazioni utili per effettuare scelte a volte difficili.

    Gli autori del metodo sperimentale sostengono che:

    1) le affermazioni devono basarsi sulle osservazioni dei fenomeni;

    2) una legge o una teoria deve essere verificabile con i metodi di ricerca disponibili;

    3) un termine deve essere definito attraverso procedure concrete e osservabili;

    4) le affermazioni devono essere messe alla prova tramite esperimenti che però non devono mai infliggere sofferenza.

    In sintesi:

    - l’approccio sperimentale all’Astrologia mira a migliorare lo strumento di indagine astrologica;

    - l’Astrologia giudiziaria tratta i fatti oggettivi direttamente osservabili al contrario delle astrologie religiose e filosofiche;

    - l’approccio sperimentale serve a mettere tutto in discussione attraverso la verifica;

    - l’astrologo filosofo vuole evolvere l’individuo, l’astrologo sperimentale vuole evolvere l’Astrologia;

    - l’astrologo spirituale a volte vorrebbe sostituirsi allo psicologo-psicoterapeuta;

    - la consapevolezza non è sufficiente per evolversi ma è un punto di inizio.

    Contaminazioni astrologiche

    In America, già da un po’ di tempo, hanno superato certe distinzioni e discriminazioni tra le varie astrologie, tant’è che vengono assegnati premi e riconoscimenti a studiosi per cui questa materia non ha la benché minima pretesa di prevedere o descrivere i fatti. Si tratta di contaminazioni talmente tanto distanti dall’approccio giudiziario che forse sarebbe meglio denominarle filosofie astrologiche (l’Astrologia giudiziaria è quella che riguarda la previsione dell’avvenire attraverso giudizi netti). Se da un lato abbiamo astrologie con implicazioni filosofiche, dall’altro abbiamo filosofie con implicazioni astrologiche. Altrettanto possiamo dire della cartomanzia e tarologia, che pur non avendo alcun nesso con gli astri si avvalgono, quasi sempre, dei nostri termini. Oggi si assiste a tante di quelle contaminazioni per cui la parola Astrologia è solo un ricordo sbiadito, è solo il nome che rimane all’interno di una pratica che è tutt’altra materia, come per esempio l’oroscopo Segnosolare che leggiamo sulle riviste e sui quotidiani.

    Ma chi è che decide cosa è o non è Astrologia? Nella misura in cui possiamo dire che tutti gli approcci in fondo sono Astrologia, possiamo anche dire l’esatto contrario. Ognuno decide per sé poiché non esiste alcun organismo che ha l’autorità di apporre un sigillo per certificare o validare un approccio o una branca. Anzi, abbiamo visto che addirittura un riconoscimento può esser assegnato anche a una materia che di astrologico ha solo l’uso dei termini ed è solo un ricordo sbiadito di ciò che fu sviluppato in antica Grecia. Queste astrologie sono inventante e non scoperte, sono più vicine all’arte, non più intesa come tecnica, ma proprio come esperienza ispiratrice, come atto creativo in cui inventarsi qualcosa che possa illuminare l’individuo, appunto utilizzando il linguaggio delle stelle.

    Cionondimeno, ognuno di noi può operare una sua personalissima scelta e bollare come eretica o meno una certa branca astrologica, può condannare, per libera opinione, quegli approcci che non si confanno alle proprie idee e ai propri paradigmi. Ma per il quieto vivere si può anche accettare qualsiasi opinione non conforme al proprio approccio.

    Lo studioso che volesse scegliere un metodo astrologico da utilizzare nella pratica, dovrebbe mettere alla prova gli assunti di ogni branca, da quella Esoterica, a quella Classica, Karmica, Indiana, Tuttifrutti. Alcuni assunti però sono invalutabili oggettivamente perché si riferiscono ad argomenti più attinenti alla fede e alla filosofia, temi che si possono valutare solo attraverso la propria personalissima esperienza che non necessariamente conduce tutti verso la medesima direzione.

    Questo libro è destinato proprio a chi cerca qualcosa di oggettivo, a chi non ha alcuna certezza e a chi non permette alla propria fede di interferire con la verifica di certe affermazioni.

    Segue una breve rassegna dei Temi di nascita di alcuni importanti astrologi per riflettere sui simboli astrologici che hanno incentivato certe scelte di studio. Segue una sintetica descrizione delle posizioni astrologiche più significative.

    DANE RUDHYAR

    Questo è il Tema Natale di Dane Rudhyar, astro-filosofo. Non si interessò mai alla previsione astrologica. Il Sole in 3^ Casa lo rese un prolifico scrittore, nonché poliedrico uomo dai numerosissimi interessi. La totale mancanza di Pianeti in Segni di Terra corrisponde allo scarso senso pratico in Astrologia. La Luna dissonante a Urano invece fu l’interesse per questa disciplina, mentre la 6^ Casa in Gemelli predispone a una carriera di tipo intellettuale.

    CIRO DISCEPOLO

    Considerato tra i più pragmatici astrologi al mondo è nato sotto il Segno del Cancro. Talvolta questo Segno può esprimersi attraverso il rigore del Segno Zodiacale opposto. Mercurio è congiunto a Urano che corrisponde spesso a qualità pratiche. Marte nella Vergine è il metodo e l’ordine. La 6^ Casa nel Sagittario e la Luna nello stesso Segno rappresentano il suo lavoro con le coordinate geografiche e i viaggi di compleanno, mentre il Sole in I Casa è l’approccio attivo e volitivo per dominare le avversità.

    LIZ GREENE

    Analista Junghiana, il suo approccio terapeutico all’Astrologia è senz’altro contrassegnato da Mercurio nel Segno della Vergine e da Nettuno in X Casa. La Luna nel Sagittario ha rappresentato una vita trascorsa tra l’Inghilterra e la Svizzera, così come magnificamente descritto anche dallo Stellium in 9^ Casa che porta attrazione verso quanto è metafisico e trascendente.

    STHEPHEN ARROYO

    Il prossimo grafico astrologico è quello di Arroyo, astrologo interessato a tematiche evolutive e karmiche. Anche in questo caso manca la componente Terra. La sfilza di Pianeti in VII Casa riguarda il suo approccio sociale all’Astrologia, mentre la forte connotazione mistica e umanitaria è data dalla Luna nel Segno dell’Aquario e dal Sole in Congiunzione a Nettuno.

    In sintesi:

    - cartomanzia, tarologia, oroscopi segnosolari non hanno nulla a che fare con l’Astrologia;

    - non esiste alcun’autorità che possa decidere per tutti ciò che è Astrologia e ciò che no;

    - esistono astrologie filosofiche e filosofie astrologiche;

    - ognuno valuta da sé, aderendo o meno alle idee che più si confanno al proprio approccio.

    Persuasione e oroscopi

    Esistono due tipi di Transiti planetari. Il primo tipo riguarda il singolo individuo e il secondo tipo riguarda la collettività.

    I Transiti individuali si riferiscono a quei passaggi giornalieri che attivano o meno le specifiche configurazioni astrologiche contenute nel proprio Tema di nascita. Diciamo che un Pianeta transita in un settore specifico del nostro Tema Natale o si trova in aspetto, ossia in rapporto angolare con i Pianeti del Tema Natale (detti radix). Per esempio posso dire che Plutone a Dicembre del 2014 è transitato nella mia 5^ Casa radix e in quadratura al mio Plutone radix. Ciò vale a dire che Plutone nel suo moto quotidiano lungo lo Zodiacoa fine 2014 stava in un punto del cielo in cui scambiava informazioni con quell’altro punto del cielo in cui egli stesso si trovava alla mia nascita.

    I Transiti collettivi invece si riferiscono a quei passaggi giornalieri dei Pianeti nei Segni zodiacali e non vanno letti in rapporto al Tema Natale del singolo individuo. Possiamo per esempio dire che al momento in cui sto scrivendo Plutone e Saturno sono congiunti nel Capricorno e la Luna si trova nel Segno dei Pesci in Sestile a questi due Corpi Celesti. Il loro effetto non riguarda l’individuo, piuttosto una tendenza che può dare origine a una moda, a un periodo storico, in cui il singolo individuo si riconosce solo e solamente se in qualche modo risuona della stessa frequenza. Proprio in virtù di ciò è auspicabile che il singolo agisca in conformità non solo con i Transiti giusti a livello individuale, ma pure ai Transiti dei Pianeti nei Segni. In altri termini, potresti sposarti quando Urano transita in Trigono alla tua Venere radix, ma sarebbe ancora meglio se avvenisse nel giorno in cui la Luna o Venere sono nella Bilancia o nel Toro o nel Cancro, Segni in cui i due Corpi Celesti si esprimono con maggiore affinità. Questo fatto di scegliere il momento giusto per compiere un’azione, tenendo conto del Transito dei Pianeti nei Segni, rientra nell’ambito dell’Astrologia elettiva; il suo valore però è relativo: non ha senso sposarsi con una bellissima Luna in Toro se tanto al momento dello scambio delle promesse per esempio Marte sta sorgendo e se nel frattempo entrambi gli sposi stanno subendo il Transito disarmonico di Saturno su Venere (che sono ritenuti malefici). Pertanto si tratta di una pratica che può essere tenuta in considerazione solo come ciliegina sulla torta se vi fossero a favore altre condizioni molto più importanti e determinanti, come per esempio il Transito di Giove in aspetto positivo al Sole di entrambi gli sposi (Transito ritenuto benefico) oppure che l’evento nasca nella cornice di una bella Rivoluzione Solare (un calcolo astrologico determinante per la previsione di un intero anno a partire dal giorno del compleanno sino a quello successivo).

    Lo stesso possiamo dire nel caso dell’inaugurazione di un’attività e a qualsiasi altra cosa diamo inizio. In caso contrario, questi Transiti valgono veramente meno di zero. Facciamo un esempio. Il 28 Luglio 1914 cominciò la Prima Guerra Mondiale. La Luna era nella Bilancia; Plutone era nel Cancro congiunto a Saturno in Gemelli; Giove e Urano erano congiunti nell’Aquario; il Sole in Leone era congiunto a Nettuno in Cancro; Venere e Marte erano congiunti in Vergine. Ecco il grafico a cui segue quello di Hitler.

    Hitler era al passo con la qualità astrologica di quei tempi? I Segni zodiacali più stimolati, erano in risonanza con i fattori zodiacali più significativi di Hitler? Spicca il Segno del Cancro ma il Fűrher è per certi versi molto Capricorno dato il suo Saturno dominante. Cosa possiamo concludere? Che il peso dei Pianeti nei Segni zodiacali vale veramente poco, ma che i propositi di Hitler erano però affini al peso delle grandi congiunzioni planetarie di quel periodo. Infatti il grande Barbault afferma che a prescindere dal Segno Zodiacale toccato, quando i Pianeti lenti sono molto ravvicinati assistiamo a periodi di depressione che si riflettono sulla collettività attraverso guerre, carestie, epidemie. Questi sono i princìpi cardine dell’Astrologia mondiale.

    Diciamo che per sommi capi un Transito planetario di un Pianeta lento nei Segni zodiacali può creare una tendenza collettiva che si riflette su chi risuona delle stesse frequenze; ed esso si fa portavoce proprio dei significati del simbolo astrologico in oggetto. Tradotto in altri termini, se nel 2019 il Transito di Giove in Sagittario produce a livello mondiale per esempio un picco delle vendite dei biglietti aerei per le destinazioni esotiche, ciò si rifletterà particolarmente in chi nel proprio quadro astrologico ha in primo piano sia il Segno del Sagittario e sia la 9^ Casa astrologica occupata da qualche corpo celeste (perché il Sagittario e la 9^ Casa in Astrologia riguardano i viaggi). In teoria. Le mode del momento sono descritte proprio da questi passaggi plantari che qualcuno, in base alle proprie particolari inclinazioni, sente in particolar modo: il soggetto diviene il riflesso dei tempi. Da questa analisi però sono esclusi il Sole, la Luna, Mercurio, Venere e Marte perché non riguardano fatti collettivi. Malgrado ciò, sono impiegati lo stesso per compilare gli oroscopi per le riviste partendo dal presupposto che quando un corpo celeste si trova in un certo Segno è meglio compiere azioni in linea con quel Segno stesso. Come abbiamo visto è quasi irrilevante. Eppure, molti astrologi tengono conto di tutti i Corpi Celesti,

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