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Pensieri Minimi 2
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E-book60 pagine36 minuti

Pensieri Minimi 2

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Info su questo ebook

Provo a spiegare il mio personale modo d’intendere l’aforisma, evitando accuratamente, s’intende, di magnificare le personalissime regole tratte dalla mia esperienza di vita, condensate in quelli che, per pudore, sono chiamati pensieri minimi.

Minimi, anzitutto perché, almeno per la maggior parte, hanno il pregio della brevità espositiva, che, si spera, renderà, se non altro, spedita la lettura; in secondo luogo, perché i “pensieri” - anche quelli più lunghi - non hanno la pretesa di assurgere a massime eterne. Si accontentano di dire la loro, coscienti di cantare fuori dal coro e di avere una pessima interlocutrice: la cattiva coscienza, la quale, amando mimetizzarsi coi panni della convenzionalità e dello stereotipo, mal si adatta ad ascoltare le voci irriverenti nei confronti dell’una e dell’altro e difficilmente è disposta a condividerle.
LinguaItaliano
Data di uscita16 dic 2020
ISBN9791220302333
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    Anteprima del libro

    Pensieri Minimi 2 - Salvatore Rizza

    locale.

    - A -

    ADOZIONE e TOLLERANZA

    Mi viene spesso da pensare che il vero razzismo, che si traduce in intolleranza verso la diversità, è quello di chi pretende a tutti i costi di inserire la diversità nella normalità e finisce, così, per farne un fenomeno da baraccone che butta fuori tutte le sue più disgustose contraddizioni come per le adozioni di bambini da parte di coppie omosessuali.

    L’adozione che presuppone la completezza della famiglia, ovvero di quella che si forma attraverso la procreazione, diviene con le coppie omosex, artificiosa e innaturale.

    Nessuno fa una piega contro il divieto di adozione da parte di una persona singola, ma tutti si stracciano le vesti di fronte alla mancata estensione dell’adozione a coppie omosex.

    Quando verrà permessa l’adozione da parte di una persona singola, non vi sarà più problema per gli omosessuali, che, in quanto singoli, potranno adottare un bambino. Il problema sarà, semmai, per il bambino. Che Dio lo protegga.

    ALTRUISMO

    Di una persona diciamo che è sensibile e crediamo di farle un complimento.

    In realtà la sensibilità è figlia del più sfrenato egoismo. Sensibile è colui che percepisce il dolore degli altri come proprio, soffre, dunque, per la propria sofferenza e si adopera per allontanare la sofferenza altrui solo perché gli risulta intollerabile veder soffrire. Cerca di lenire la sofferenza dagli altri per allontanarla da sé. Compatisce perché patisce insieme. Tanto più gli è emotivamente vicina la persona che soffre, tanto più introietta il dolore di quella persona e lo fa proprio; tanto meno gli è vicina emotivamente la persona che soffre, tanto meno sente come propria la sua sofferenza. Pare che solo i santi riescano a sentire pietà per il prossimo inteso come entità impersonale. Ma nessuno, riconosciamolo, neanche il santo, riesce a soffrire per tutta l’umanità. Resta il fatto che le persone così dette normali soffrono solo per i propri cari.

    La sofferenza altrui, in altri termini, ci riguarda solo perché temiamo di perdere una parte della realtà per noi vitale. È la considerazione di noi stessi, perciò, che ci rende le persone care indispensabili per la nostra esistenza e, dunque, ce le fa amare.

    Più è alta la considerazione che abbiamo di noi stessi, più amiamo il prossimo (cioè le persone che ci sono vicine, che ci servono per vivere). Non è forse vero, del resto, che Qualcuno, conoscendoci bene, ci raccomandò di amare il prossimo come noi stessi? A ben vedere, l’unico modo per convincerci a esser buoni era quello di ricordarci che l’amore è una partita di giro assai conveniente. Che ha, tuttavia, la spiacevole contropartita di moltiplicare il dolore e gli affanni. L’insensibile piange solo per sé stesso, perché non ha bisogno di nessun altro all’infuori di sé, il sensibile piange per una caterva di altri esseri, di cui ha un bisogno vitale, che usa e che, come tutte le cose che divengono, per l’uso,

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