Enneagramma, una porta sull'essere
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Anteprima del libro
Enneagramma, una porta sull'essere - Luca Giorgetti
Indice
Prefazione
Invocazione
Introduzione
Più di un ripasso
1 – Cos’è la personalità
2 – La vera personalità
La primavera
3 – I centri
4 – Relazioni tra i centri
L’estate
5 – I tipi di attenzione
6 – Gli istinti
7 – La seconda educazione
8 – Diversi livelli di essere
L’autunno
9 – L’osservazione
10 – Il simbolo
L’inverno
L’era dell’Aquario
11 – Nella società
Plus Ultra
Luca Giorgetti
Enneagramma
Una porta sull’essere
Titolo | Enneagramma, una porta sull'essere
Autore | Luca Giorgetti
Immagine di copertina a cura di Martina Ermeti
Revisione del testo a cura di Serena Calderoni
ISBN | 979-12-20320-69-6
© 2020 - Tutti i diritti riservati all'Autore
Questa opera è pubblicata direttamente dall'Autore tramite la piattaforma di selfpublishing Youcanprint e l'Autore detiene ogni diritto della stessa in maniera esclusiva. Nessuna parte di questo libro può essere pertanto riprodotta senza il preventivo assenso dell'Autore.
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Prefazione
A cura di Marta Molinotti
Buongiorno a tutti.
Sì, buongiorno, perché quando Luca scrive non siamo di fronte al dominio del pensiero, ad un oggetto della mente, ad un prodotto della ragione. Non si tratta della ricerca teorica che – detto con le parole di Jean-Paul Sartre – sostiene che noisiamocondannatiad essere liberi.
Si tratta viceversa di un percorso reale. Siamo condotti, proprio come in un laboratorio di fisica, a seguire un protocollo che prevede punti di osservazione e verifica. Esso ci dà l’opportunità di usare le energie che sono nell’ambiente – costituite da una materia sottile ma non organizzata – per modellare un panorama arricchito con la nostra esperienza. È su questa materia che il nostro pensiero ha dei poteri.
Ad ogni capitolo cambia il punto di vista del nostro guardare. Non è un guardare
che divide o che induce ad un senso di separatezza tra me e l’oggetto della mia attenzione.
Il guardare
diventa una pratica. Io che guardo, io che pratico l’osservazione, avverto allora l’unità con ciò che sto osservando. L’autore ci incoraggia ad osservare attraverso i sensi del corpo, le sfumature dell’emozione, la percezione della visione proprio perché – scrive Luca – i centri di energia dell’uomo – fisico, emozionale e mentale – sono delle vere e proprie interfacce verso la vita.
Una meraviglia di applicazione ed utilizzo di questo straordinario simbolo: questo libro parla di Enneagramma ma esso stesso è un Enneagramma!
Questa pratica dell’osservazione, questa interdipendenza tra soggetto ed oggetto non è una cosa nuova. I bizzarri fenomeni della fisica quantistica, che sono alla base di tante tecnologie utilizzate quotidianamente, ci suggeriscono una analogia con la doppia natura dell’uomo rivendicata dall’Enneagramma: Personalità ed Essenza, due parti di cui è composto l’uomo che non possono essere osservate contemporaneamente. Se osservo la Personalità non vedo l’Essenza. Se osservo l’Essenza non vedo la Personalità. Un mistero.
Allo stesso modo uno dei più profondi misteri della meccanica quantistica riguarda la vera natura delle particelle elementari. A seconda dell’apparato di misura – osservatore incluso – con cui osserviamo la luce o una particella materiale appare la natura corpuscolare o la natura ondulatoria. Possiamo osservare o l’una o l’altra, mai queste caratteristiche possono essere osservate contemporaneamente. E non possiamo certo parlare di errore metodologico.
L’idea è che l’uomo – e l’Universo stesso – non è null’altro che un meccanismo all’opera: elementi fisici che si influenzano vicendevolmente.
L’autore mette in evidenza che il comportamento dell’uomo può essere assimilato a quello di una macchina finché, improvvisamente, la meccanicità si rivela illusoria e l’osservazione di sé permette di trascendere la propria meccanicità.
Le informazioni accumulate durante le osservazioni nel database della memoria si auto-organizzano in figure d’interferenza, rivelatrici della struttura ondulatoria della realtà, le cui bande luminose sono – con le parole di Luca – cancelli dorati che aprono alla tua anima
.
Si tratta di una elaborazione non prevista dalla mente perché costituita da oggetti mai visti prima.
In altre parole, con l’addestramento, l’allenamento e la pratica dell’osservazione le immagini vengono aggiornate continuamente, eludendo l’attitudine a ricorrere al già visto archiviato nel tempo e sovvertendo le regole convenzionali dell’apprendimento.
Su questa base, è consequenziale abbandonare la convinzione che i valori possano esistere senza essere realizzati.
L’autore ci fornisce le chiavi di un vero e proprio laboratorio scientifico: distinguere l’esperienza quotidiana prodotta dalla Personalità (natura corpuscolare della materia) dall’esperienza extra-quotidiana della Natura Essenziale (natura ondulatoria della materia, scoperta con l’apparato di misura a due fenditure dell’esperimento di Maxwell).
Entrambe sono necessarie per entrare in un reale contatto con noi stessi, con le altre forme viventi e con il territorio.
Questo non è un altro libro sull’Enneagramma, è un contributo essenziale per l’adozione dell’Ennegramma nella nostra quotidianità per una vita migliore, sulla via dell’evoluzione e dell’autoconsapevolezza.
Al proposito il Signor Gurdjeff direbbe, con la sua proverbiale ironia: Ho dell’ottimo cuoio da vendere a quelli che vogliono farsi delle scarpe
.
Invocazione
Mi rivolgo a te che non hai un nome, dall’ardore del fuoco dalla tormenta delle bufere sui ghiacciai, che non mi fai conoscere pace e che fai del mio petto una gabbia.
A te che vuoi condurmi ad essere me.
A te che mi guidi oltre le barriere, verso quel destino che con grande fermezza attendi che venga compiuto.
A te che in silenzio per decenni hai saputo aspettare e creare in me quel vuoto di spirito che ora trabocca, perché la mia coppa sembra non essere mai abbastanza capiente.
A te che hai fatto a brandelli la mia tranquillità e ti prendi gioco dei miei piccoli desideri.
Tratti con gelosia i tuoi spazi: quando ci sei tu, tutto il resto è di troppo. Non posso mai veramente adagiarmi se non quando hai conosciuto una tua soddisfazione.
A te che senza pietà accendi fiamme nel mio cuore e quando mi trovi fuori posto mi rendi impaziente ed inquieto, perché ormai hai riempito di crepe le mie difese e sai ogni volta come e dove penetrare per conquistare il mio presente.
E qui, queste mani invano scrivono alla ricerca di uno spiraglio di quiete. Permetterai mai loro di ottenerla?
O hai forse deciso di farne il tuo gioco preferito, come la pioggia con il deserto, come chi si diverte nello svegliare coloro che dormono?
Conosci la pietà?
Questa è la mia invocazione per domandarti se non la pace, almeno la possibilità di danzare in armonia, perché il mio corpo è lento, i miei sentimenti ancora altalenanti, la mia mente troppo piena.
E in nome della forza vivificante che mi doni pioveranno queste righe.
Introduzione
Esci in gran segreto in una notte d’estate. Non dirlo a nessuno, chiuditi la porta alle spalle ed alza gli occhi al cielo. Quando l’avevi fatto l’ultima volta?
Allontanati dalle luci della città, vai dove solo le stelle possono accecarti. Cerca sopra l’orizzonte una tazza che sta versando il tè. È il Sagittario, dalla cui freccia viene scoccata l’intera Via Lattea. Segui con lo sguardo l’arco che porta fino all’altra estremità del cielo. Lo sai? Questo cerchio si chiude sotto i tuoi piedi, puoi veramente sentirti al centro della galassia.
Quanto sono grandi i tuoi problemi da questa prospettiva? La moltitudine di stelle che ti sovrasta, il cui ciclo vitale è milioni di volte più lungo dei nostri pochi miseri anni di vita, non ti fa forse pensare che tutto ciò per cui ti preoccupi così affannosamente, dopotutto, non è così importante?
Non è forse meraviglioso poter essere parte di un simile creato, ed al tempo stesso sentirti benedetto dalla ricchezza che l’universo ti ha donato?
Vedi, per pochi istanti hai potuto assaggiare qualcosa di più del tuo quotidiano. Per un attimo sei uscito dal tuo piccolo guscio e ti sei spalancato all’universo.
Per un battibaleno è stata più chiara quale sia la tua reale posizione nell’intero cosmo: un puntino infinitesimale. Eppure sei stato dotato di tutto ciò che è necessario per assaporare l’esperienza dell’immensità. Dunque dov’è tutto questo quando fai la spesa o ti affretti per il verde del semaforo?
Non ti faccio false promesse dicendoti che arriverai a trovare sempre lo straordinario nell’ordinario. Ciò che posso dirti è che quel luogo in cui puoi sentirti finalmente di nuovo al centro della galassia ti aspetta da qualche parte.
Vi è una stretta analogia tra il cosmo che osservi al di fuori di te, nel quale puoi essere un mondo intero così come un piccolo puntino, ed il fatto che anche nella tua dimensione interiore esistono analoghe differenze di scala: dalla più insignificante identificazione con il piccolo capriccio che ti passa per la testa all’abbracciare il più grande significato della tua esistenza.
Questo è un libro per i curiosi di spirito, per gli affamati di comprensione, per quelli che non riescono a vivere un sabato mattina al centro commerciale e che non vedono il contratto a tempo indeterminato come traguardo fondamentale. È un libro per chi sta cercando di distinguere la recita del proprio ruolo dall’autenticità dell’espressione della propria natura essenziale. Questo, lo so già, non è un libro per tutti i palati.
Più di un ripasso
Per potere apprezzare appieno questo libro sarebbe bene conoscere quello che è stato il tema principale della mia prima pubblicazione¹. In ogni caso, tutto ciò che il lettore troverà in questo testo sarà ben sfruttabile anche se non si è già riconosciuto in un enneatipo². Troverà degli strumenti che potranno essergli d’aiuto anche per l’autoriconoscimento o per entrare nel mondo dell’Enneagramma delle Personalità da una porta diversa.
Questo capitolo è più di un semplice ripasso. Ho desiderato renderlo appetibile anche per chi ha già studiato l’Enneagramma delle Personalità.
Attraverso le numerose tappe che ho vissuto in questi ormai dieci anni di studio e lavoro sull’argomento, ho avuto l’occasione di incontrare centinaia di persone in consulenza e raccogliere dati sicuramente interessanti. Questi dati danno una nuova vita a uno schema che rischia altrimenti di diventare stantio e unicamente mnemonico.
In questo capitolo vedremo quindi uno schema riassuntivo di tutte le caratteristiche chiave di ogni enneatipo così come l’accademia ce le riporta, seguite da ciò che le persone che ho incontrato hanno sinteticamente detto di se stesse. L’aspetto sicuramente più interessante di ciò che vedremo è legato al fatto che al tempo della compilazione delle risposte al questionario sottopostogli, esse non conoscevano ancora il loro enneatipo, di conseguenza non erano affatto influenzate dalla letteratura. Lo dico ai più esperti: preparatevi a delle sorprese.
Vedremo dunque di trattare ogni enneatipo secondo due principali tagli:
- Caratteristiche
- Dicono di sé
Nella sezione delle caratteristiche andremo a vedere la struttura portante dell’enneatipo, intorno alla quale nell’arco della vita si sono andati a depositare molti aspetti della personalità. Di queste abbiamo già parlato a lungo nel primo libro; ora riporteremo solo alcune parole o frasi. Questa struttura è così composta:
- Autoimmagine: una frase rappresentativa di come chi si riconosce in questo enneatipo vede se stesso;
- Evita: ciò che generalmente evita questo enneatipo. Si tratta di un callo dolente;
- Fissazione, centro intellettivo: una forma mentis caratteristica di questo enneatipo, il come pensa piuttosto che il cosa pensa. È l’ombra dell’Idea Santa;
- Passione, centro emozionale: il cuore dell’enneatipo, indica l’ostacolo più difficile da superare. È ciò che la personalità nasconde con maggior cura. È l’ombra della virtù;
- Sottotipi, centro viscerale: per ogni enneatipo esistono tre varianti o sottotipi determinati dall’istinto dominante nella persona (autoconservativo, sessuale o sociale). Individueremo alcune parole chiave per enneatipo;
- Meccanismo di difesa: ciò che regge tutta la struttura della personalità per coprirne le contraddizioni. Ammortizza gli shock che potrebbero mettere in discussione l’architettura dell’enneatipo.
Nella sezione dicono di sériporterò le risposte a delle domande sottoposte a chi ancora non sapeva nulla del proprio enneatipo. Le vedremo così ripartite:
- Io sono: ad ogni persona sono stati chiesti 5 aggettivi per descriversi;
- Che cosa evito: si tratta di qualcosa che si è tendenzialmente evitato nell’arco di tutta la vita;
- Come voglio apparire: l’immagine che ci si sforza di dare. Differisce dall’autoimmagine che abbiamo indicato nelle caratteristiche poiché in questo caso si tratta dell’immagine che si vuole presentare agli altri, la quale può essere diversa da quella che rappresenta la propria opinione di sé.
Per ogni risposta, vedremo in corsivo gli aggettivi usati più spesso. Saranno riportati in ordine di frequenza, dalle risposte più frequenti a quelle meno frequenti. Dopodiché ho voluto lasciare anche spazio ad alcuni altri aggettivi (riportati in ordine sparso) che sono quasi sinonimi ma non proprio. Testimoniano come ognuno veda se stesso con sfumature diverse e come, naturalmente, non siamo tutti fatti con lo stampino. Ne ho voluto fare una sintesi per evitare un’eccessiva dispersione.
Oltre a voler valorizzare un impegno di anni, questa trascrizione vorrei servisse a far chiarezza in chi nutre ancora dei dubbi sulla propria tipologia o volesse anche solo conoscere meglio cosa una persona di un certo enneatipo dice di sé. Quest’ultimo aspetto vale più di ogni teoria.
Uno
Caratteristiche
L’enneatipo Uno si contraddistingue per la sua inclinazione alla perfezione. Desidera incarnare i più alti ideali, ma si trova puntualmente a dover fare i conti con la propria rabbia perché le cose non vanno quasi mai come dovrebbero andare.
Detto anche: l’organizzatore, il perfezionista
Autoimmagine: «Io sono perfetto»
Sottotipo autoconservativo: il più perfezionista verso se stesso e l’ambiente, si sente difettoso e teme di rivelarlo.
Sottotipo sociale: si sente perfetto e si erge a esempio per gli altri, è il meno in contatto con la rabbia.
Sottotipo sessuale: esprime la rabbia più degli altri due sottotipi, cerca di migliorare l’altro.
Evita: ira/umiliazione
Meccanismo di difesa: Formazione reattiva
Dicono di sé
Io sono:
Preciso, simpatico, rabbioso/irascibile, testardo, irrazionale, disponibile/generoso
Futurista, critico verso me stesso, semplice, corretto, leale, troppo buono, razionale (ma anche non), istintivo, dovere, troppo poco sintetico, libero, curioso, malinconico, svelto, impaziente, metodico, insicuro, non accettato, gentile, ingenuo, timido, orgoglioso, chiuso, insoddisfatto
Che cosa evito:
La folla, le persone superficiali
L’inutile, i cambiamenti, di chiedere, le persone petulanti
Come voglio apparire:
Semplice, simpatico, perfetto
Forte, aperto, allegro, disponibile a capire
Come promesso all’apertura del capitolo, qui possiamo già stupire anche i lettori più esperti. Generalmente gli enneatipi Uno vengono descritti come personalità rigide e quadrate, ma è evidente in alcuni lo sforzo di incarnare simpatia e leggerezza. Un enneatipo Uno sa istintivamente di dover sempre migliorare e a volte coglie autonomamente come l’unico miglioramento veramente necessario sia quello verso la leggerezza e la serenità.
Diversamente da tutti gli altri enneatipi, il lavoro che dovrà intraprendere un enneatipo Uno per lungo tempo è quello verso la decadenza: non migliorare, ma (dal suo punto di vista) peggiorare.
Due
Caratteristiche
Un Due crea una netta distinzione tra le persone che gli piacciono e quelle che non gli piacciono. La sua attenzione è quasi completamente assorbita dalle relazioni che contano e queste possono essere più o meno estese in numero.
Detto anche: il donatore, il seduttore
Autoimmagine: «Io sono d’aiuto»
Sottotipo autoconservativo: la principessa (o il principe), seduce con la sua genuinità e innocenza. Il più in contatto coi suoi bisogni.
Sottotipo sociale: l’imperatrice (o l’imperatore), si sente e sa di essere competente e in grado di influenzare gli altri.
Sottotipo sessuale: la regina (o il re), vuole che l’altro lo seduca, dunque cerca di attirarlo.
Evita: di aver bisogno
Meccanismo di difesa: Repressione
Dicono di sé
Io sono: (qui ho lasciato il femminile poiché la maggior parte delle consultate sono donne)
Altruista, solare, sensibile, testarda, disponibile, permalosa, insicura, affettuosa
Rabbiosa, curiosa, dolce, estroversa, di compagnia, bella dentro, apprensiva, educata, autoritaria, generosa, precisa, buona, discreta, brava, nervosa, leale, timida, artista, simpatica, buona, accomodante, sincera, riflessiva
Che cosa evito:
Il bisogno, le discussioni
giudizi altrui, di dar fastidio agli altri, perdere la serenità, persone negative
Come voglio apparire:
Felice, buona
leale, onesta, perfetta, farmi riconoscere, gradevole, accogliente, sicura
Spesso si confonde l’inclinazione dei Due verso gli