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Storia di un Iniziato: Le tavole che raccontano il percorso iniziatico dalla Massoneria Azzurra al 33° Grado
Storia di un Iniziato: Le tavole che raccontano il percorso iniziatico dalla Massoneria Azzurra al 33° Grado
Storia di un Iniziato: Le tavole che raccontano il percorso iniziatico dalla Massoneria Azzurra al 33° Grado
E-book155 pagine1 ora

Storia di un Iniziato: Le tavole che raccontano il percorso iniziatico dalla Massoneria Azzurra al 33° Grado

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Info su questo ebook

Dopo una cerimonia di iniziazione molto pregnante, fui sbendato e a quel punto scoprì la bellezza del luogo e coloro che sarebbero stati i miei compagni di viaggio.
Quella lontana sera, moriva il profano e nasceva il Massone.
Ho avuto grandi Maestri purtroppo passati all’Oriente Eterno
Ora a settant’anni, ho deciso di pubblicare le mie “Tavole” più importanti, scelte tra tante, e condividerle con i lettori.
Interessante è la consecutio temporum che parte dalla prima Tavola da “Apprendista”, fino alle ultime che, lette con dovuta attenzione, sono testimoni di questo lungo percorso.” (M.A.De Pascalis)
La Massoneria è un concetto molto ampio e viene spesso ridotto a luogo dedito al potere e “intrecciato ad organizzazioni criminali”.  In realtà il cammino massonico, come dimostra l’Autore in questo prezioso libro, è un percorso di miglioramento interiore che ha lo scopo di superare l’ego individuale, abbracciando una spiritualità vera e profonda. Leggendo i “lavori architettonici” di 30 anni di Massoneria, si percepisce la spirito sincero e appassionato di chi ha fatto di questa via, “la sua strada”. Questa sincerità arricchisce sia il lettore “profano” che l’Iniziato.
LinguaItaliano
Data di uscita14 apr 2023
ISBN9791280990440
Storia di un Iniziato: Le tavole che raccontano il percorso iniziatico dalla Massoneria Azzurra al 33° Grado

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    Anteprima del libro

    Storia di un Iniziato - Maurizio Antonio De Pascalis

    INTRODUZIONE

    Molti anni fa, il 26 maggio, giorno dedicato a San Filippo Neri, iniziava per me un lungo percorso, che continua tutt’oggi.

    Un caro amico mi propose di riflettere se ero interessato a percorrere una via iniziatica che mi avrebbe senz’altro cambiato la vita.

    Non ci misi molto a decidermi e affrontai i tre incontri, le tegolature, previsti con delle persone sconosciute che mi avrebbero analizzato per capire se ero realmente adatto a questo percorso.

    I tre incontri avvennero in periodi molto distanziati tra loro e pensai dentro di me di essere stato scartato.

    Una mattina il mio fraterno amico mi comunicò che mi sarei dovuto trovare la stessa sera in un certo luogo, per essere condotto in una sede misteriosa, a me ignota.

    Sinceramene il dubbio mi assalì e non lo definisco paura, ma sicuramente ansia dell’ignoto.

    Alle 19,00 mi trovai nel luogo convenuto e il mio amico mi condusse in auto in una antica villa. Questa sede ora non esiste più.

    Mi fece entrare in una stanza e lì rimasi per oltre due ore. Vi erano dei giornali, ma li sfogliai molto distratto.

    All’improvviso la porta si aprì e comparve un uomo con uno strano abito nero, incappucciato e con una spada in mano. Sinceramente rimasi turbato.

    Mi condusse bendato in uno stanzino e qui mi tolse la benda.

    Osservai il luogo tetro, con scritte esoteriche e appena illuminato dalla fioca luce di una candela.

    Davanti avevo un foglio di carta con tre domande. Era il mio testamento da profano.

    Dopo un po’, venni introdotto, sempre bendato, da due persone, sempre con lo strano abito e incappucciato, in un locale che avrei avuto come nuova casa per molti anni.

    Dopo una cerimonia molto pregnante, fui sbendato e a quel punto scoprì la bellezza del luogo e coloro che sarebbero stati i miei compagni di viaggio.

    Quella lontana sera, moriva il profano e nasceva il Massone.

    In questi lunghi anni, il mio percorso mi ha portato a scoprire altre realtà, altre persone iniziate, a compiere una strada che mi ha portato ai vertici del Rito Scozzese antico e Accettato, RSAA, secondo il Rito di Silvio Vigorito di Selymbria, ricoprendo vari ruoli, fino a quello di Sovrano Gran Commendatore.

    Ho avuto grandi Maestri purtroppo passati all’Oriente Eterno, come Franco Franchi, grande uomo e medico, Athos Antonino Altomonte, fondatore di Esonet.it e il grande e immenso Stefano de Carolis Villars, uno dei maggiori esoterici del 1900.

    Ora a settant’anni, ho deciso di pubblicare le mie Tavole più importanti scelte tra tante e condividerle con i lettori.

    Sono solo una parte selezionata, in quanto in questi lunghi anni ho scritto veramente tanto.

    Interessante è la consecutio temporum che parte dalla prima Tavola da Apprendista, fino alle ultime che, lette con dovuta attenzione, sono testimoni di questo lungo percorso.

    Unica cosa che sottolineo sono assolutamente Tavole originali, da me scritte con grande riflessione personale e interiore.

    Ogni Tavola sarà preceduta da una spiegazione breve per chi non è completamente a conoscenza della materia per facilitarne lettura e comprensione .

    RIFLESSIONI DI UN APPRENDISTA

    Questa prima Tavola, rappresenta il primo lavoro che il Maestro degli apprendisti, il Secondo Sorvegliante, assegna dopo alcuni mesi di partecipazione ai lavori architettonici della Loggia.

    Sono spesso Tavole molto belle, in quanto sono veramente le sensazioni spontanee del neofita.

    Vivere in una società dove l’arrivismo, la sopraffazione, la fretta, lo stress e la violenza, ti costringono sempre di più a chiuderti dentro te stesso, portandoti a guardare con sfiducia e spesso con sospetto anche il tuo stesso fratello di sangue

    Hai paura del tuo Io e per paura di affrontarlo, eviti di parlarci, fino a guardarti nello specchio la sera, prima del sonno, cercando l’oblio e la pace, ma non trovando niente, anzi spesso nello specchio non vedi nulla.

    I valori in cui credevi sono persi nel nulla e nulla ti resta.

    Ogni giorno è peggio e il tuo inaridimento ti travolge.

    Fai scorrere il tempo in attesa della fine della giornata e forse della vita.

    Un giorno, un raggio di luce.

    Un amico sincero e fraterno ti parla e ti offre una possibilità di un reale e totale cambiamento della tua esistenza.

    Ti offre di essere e non di esistere.

    Ti offre di conoscere una realtà nuova, antica come il mondo, e ti offre di rinascere a nuova vita.

    Attendo con ansia il giorno dell’Iniziazione, un insieme di pensieri mi distraggono da tutto.

    Aspetto l’ora convenuta

    Arrivo in quella casa che da quel momento sentirò mia per sempre.

    Mi bendano e mi conducono dentro il gabinetto di riflessione.

    In quella piccola minuscola cella compirò il mio testamento: sta per morire il profano.

    Osservo le parole scritte sui muri, illuminati dalla fioca luce della candela e una colpisce in particolare. V\I\T\R\O\L\.

    È una parola che non comprendo, ma che in seguito comprenderò essere la via stessa del viaggio iniziatico.

    Vengo nuovamente bendato, mi introducono nel tempio.

    Sta per iniziare il mio viaggio iniziatico.

    Mi tremano le gambe e un turbinio di voci e di parole, mi avvolge, mi viene tolta la benda e sono condotto all’ara per il giuramento sulla Bibbia; una luce mi colpisce e allo stesso tempo mi invade

    Mi guardo intorno; ci sono le mie sorelle e i miei fratelli: comprendo che è iniziata una nuova vita.

    Una nuova vita dove presto conoscerò, grazie proprio alle mie sorelle e fratelli, il concetto di solidarietà, che non è ricerca di favori tra fratelli, ma vero ed eguagliabile sostegno, difesa e protezione morale per il fratello che ha bisogno, che è in difficoltà.

    Sono ora un umile apprendista che deve compiere il viaggio iniziatico:

    V.I.T.R.I.O.L.: VISITA INTERIORA TERRAE RECTIFICANDO INVENIES OCCULTUM LAPIDEM.

    Ho davanti a me una pietra grezza, deforme e devo lavorarci sopra giorno e notte per levigarla.

    Debbo compiere il mio lavoro orizzontale.

    Ogni giorno lavoro sul mio IO, sulla mia coscienza, sulla mia cultura.

    Aggiungo attimo dopo attimo una piccola conoscenza nuova e la pietra comincia a levigarsi.

    Controllo il mio lavoro: ancora non è compiuto. Debbo insistere, debbo essere ancora più preciso, più umile, debbo vincere la paura e la mia timidezza.

    Dovrà essere assidua la frequentazione dell’Officina, solo così, ascoltando nel mio grande silenzio i lavori dei Fratelli, posso entrare nell'essenza stessa dell’Arte Muratoria.

    Il rituale dell’Equinozio d’autunno e del Solstizio d’Inverno, le prime grandi celebrazioni alle quali da Apprendista ho avuto la fortuna di partecipare, ricche di bellezza e sacralità, resteranno nel mio cuore e ancora di più mi spingono su questa VIA.

    Arriva il giorno che il mio Maestro Venerabile mi chiede questo umilissimo lavoro.

    Osservo la mia pietra. È cambiata, sta prendendo forma, si sta levigando, anche se ha bisogno di lavoro. È giunto il momento del passaggio, dal lavoro orizzontale a quello verticale?

    Il mio spirito è sempre sovrastato dalla materia o finalmente la sto contrastando? Sono riuscito finalmente a liberarmi del mio Io profano?

    Il cammino dell’Apprendista è come il solstizio d’Inverno, quando il sole è lontano e la terra è fredda e custodisce i chicchi di grano in attesa che germoglino.

    Il compagno è il solstizio d’estate, la terra è calda, il sole è vicino; tutto è uno sfavillio di luci e colori, rappresenta la maturità dell’uomo che con lo spirito contrasta la materia.

    Quanto è breve, apparentemente, questo spazio di tempo!

    In realtà è un periodo lunghissimo, fatto di sofferenza interiore, alla ricerca della Luce, di riflessioni ad occhi aperti, di sogni che riflettono la realtà, di cadute rovinose e di faticosi recuperi.

    Ogni notte moriamo per rinascere con il nuovo giorno.

    Tutto ciò è bello e giusto, ma il concetto principale di questa VIA eterna è ESSERE e non ESISTERE!

    Queste sono le modeste riflessioni di un Apprendista che dà alla discussione dei Fratelli e delle Sorelle. Sono riflessioni che rappresentano la sintesi del mio lavoro, svolto finora, con gli occhi, il cuore e la mente rivolti ad Oriente, verso la Vera Luce.

    LA VERA LUCE

    Le Tavole seguenti sono il lavoro del Compagno Libero Muratore, ovvero il secondo dei gradi della Massoneria Azzurra.

    Il neofita è cresciuto. Finalmente termina il grande silenzio, la meditazione e l’apprendimento del Primo grado di Apprendista. Si ha un nuovo Maestro che lo seguirà nel percorso di crescita: il Primo sorvegliante.

    Il nuovo Compagno ha ricevuto un incarico dal Maestro Venerabile: Secondo Diacono e siede alla destra del Trono; rappresenta colui che porta i messaggi dal Maestro Venerabile al Primo Sorvegliante.

    La tavola inizia ad essere più completa, il linguaggio cambia.

    L’iniziazione: un attimo, ma è un cambiamento radicale della tua vita; muore il profano, ti spogli dei tuoi metalli, offri alla Vedova i tuoi averi, inizia la tua nuova vita.

    Indossi per la prima volta il grembiule dell’apprendista, ti tolgono la benda che per tutta la tua vita ti ha nascosto la VERA LUCE e davanti ai tuoi occhi vedi la luce fiammeggiante del DELTA, L’OCCHIO DEL G\A\D\U\, comprendi che tutto è cambiato nel tuo IO. Comincia per te il lungo viaggio iniziatico, fatto di irti ostacoli che non puoi aggirare, ma devi affrontare e superare, di faticose cadute e di altrettanto ardui recuperi.

    Frequenti la tua R\ L\ con paura e con rispetto: ti senti una nullità: davanti a te hai i tuoi Fratelli e le tue Sorelle con le insegne di Maestri, sei solo davanti a tale Gigantesco Consesso. Mi chiedo: Qual è il mio ruolo, piccolo, misero essere, con tutti questi autorevoli Fratelli? Ma il tempo, la loro SOLIDARIETÁ, il loro affetto mi fanno vincere la mia innata timidezza, la mia facilità ad arrossire quando vengo colto in fallo, mi sostengono nelle mie inevitabili cadute nel lungo cammino iniziatico.

    Il mio ruolo di Secondo Diacono della L\, la mia goffaggine dettata dalla inesperienza del Rito, il sostegno dei fratelli delle Luci a correggere i miei errori rituali; il tutto mi fa comprendere di non

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