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Logica sulla base di principi generali
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E-book132 pagine1 ora

Logica sulla base di principi generali

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Più che parlare di livelli di minore complessità si può parlare di livelli bivariati (sistemi a due livelli) e livelli notevoli ."La finalità fu eliminata senza troppe difficoltà dalla fisica, Ma è stato sempre più difficile eliminarla dalla biologia". Basti pensare alle funzioni teleonomiche nella biologia molecolare. Ciò non esclude l'interazione con altri pezzi della realtà, ma neanche le relazioni simili. La profonda connessione della finalità con la teoria dei sistemi complessi ha portato a una rivalutazione del finalismo. La teoria della complessità non è solo rilevante a livello metodologico, ma costituisce una "nuova scienza" che riguarda tutti i campi della scienza e sintetizza la struttura della scienza stessa, dalla chimica alla fisica, dalla cibernetica alla psicologia. La filosofia meccanicistica è interna alla filosofia dei sistemi con l intento di ripensare l universo come processo di stati complessi (non entità, il che sembra riduzionistico)ma perché il sistema di materia non è stazionario, ma in movimento (entità complessa significa che l'universo è semplicemente riducibile a forme gerarchiche complesse, ma il movimento e l'esistenza di processi fa si che si creino a livelli di processo altre leggi della complessità. "Il concetto di struttura molecolare non si esaurisce nelle relazioni spaziali tra gli atomi ed è sicuramente fondamentale includervi aspetti dinamici". Il metodo scientifico quindi va da se che nel momento teorico/esplicativo, cioè la formulazione per ipotesi di una teoria o legge matematica (la legge "spiega" i dati osservati, indicando come si svolge costantemente il fenomeno studiato).consiste nella formulazione logico-matematica del fenomeno nelle sue interconnessioni sistemiche. In realtà il fenomeno non deve essere ridotto, ma deve essere individuato come un livello di complessità del sistema generale e da questo dipendono la convalida-verifica sperimentale. Quasi mai è possibile fare una verifica empirica di un sistema senza attingere dati da un sistema più generale o da un sotto-sistema. In questo senso il monismo metodologico è ammissibile se ammette questo slittamento da un sottosistema a un sistema più generale e viceversa, per il fatto che anche la semplice legge matematica dei dati è un sistema aperto, che cresce in sistemi più complessi e che decresce in sistemi meno complessi
LinguaItaliano
Data di uscita16 apr 2021
ISBN9791220333603
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    Logica sulla base di principi generali - Rosanna Festa

    633/1941.

    Relazioni di variabili reali

    La definizione dei sistemi complessi viene completata dal teorema di incompletezza di Godel, che afferma che: non esiste alcun sistema finito di assiomi che sia completo anche soltanto rispetto alle proposizioni aritmetiche e che l’affermazione di non-contraddittorietà di questi sistemi appartiene alle proposizioni indecidibili di quel sistema. Dato che il problema viene computato nella sua interezza, se si suppone che le proposizioni aritmetiche sono dei sistemi formali riuniti in un sistema più grande, si tratta di variabili reali. Il sistema è quindi indecidibile e viene incrementato in base alle relazioni delle variabili reali. Quindi non si tratta di sistemi reali esistenti a priori, ma quantificabili su base analitica. La seconda affermazione si può collegare al principio di falsificazione, ovvero questo processo di antitesi è indeterminabile a priori, ma anch’esso viene stabilito su base analitica. Per questo il criterio di falsificazione è un fenomeno in cui il risultato analitico può essere sempre vero o falso. (1) I sistemi complessi sono invarianti perché sono costituiti da aggregati. Per questo, le dimostrazioni della fisica offrono un’interpretazione diversa dalla filosofia antica e moderna che guardano alla natura come sostanza: oltre alla massa, infatti, esistono unità energetiche invarianti nel divenire, e l’oggetto fisico è un nodo di invarianti. Quindi, parlando della sostanza, si parla di variabili oggettivabili come nella filosofia della scienza, in particolare nella filosofia della fisica. La teoria della relatività, per esempio, tratta in modo speciale gli spazi matematici secondo il principio di indeterminazione, oltre ai continui euclidei. Fermo restando la natura delle leggi progressive della fisica, così come sostenuto da Feynman, la geometria dello spazio è una convenzione matematica, e quindi, dati i postulati della geometria, la teoria della relatività ristretta contiene inferenze della meccanica classica che attingono in modo prospicuo dai principi della dinamica. Nel campo della geometria curva Leibniz presuppone uno spazio relazionale, quasi metrico, per Newton esiste uno spazio assoluto, e la sua filosofia contiene una fenomenologia delle cause dirette della fisica classica. Poincarè presuppone una geometria che faccia ampio ricorso alla matematica e alla logica matematica. Lo scopo fondamentale in fisica e in matematica è la dimostrazione delle ipotesi complesse. La coerenza di un sistema è parte di un sistema complesso, per esempio lo scopo della teoria quantistica dei campi è unificare le teorie incompatibili della meccanica quantistica e della relatività generale in un sistema formale, dove le variabili reali siano anche una funzione del sistema. In fisica la gravità quantistica a loop non è dimostrata allo stato presente per mezzo della teoria quantistica dei campi, e del vuoto nell’effetto Unruh. Il bosone di Higgs è un’ipotetica particella elementare prevista dal modello standard della fisica delle particelle.

    In fisica la gravità quantistica a loop non è dimostrata allo stato presente per mezzo della teoria quantistica dei campi, e del vuoto nell’effetto Unruh. Il bosone di Higgs è un’ipotetica particella elementare prevista dal modello standard della fisica delle particelle. Quindi la teoria delle superstringhe è coerente univocamente quando il numero di dimensioni dello spazio è superiore a tre.

    (1) Boltzmann, modelli matematici, fisica e filosofia, Universale Bollati Boringhieri, pag. 154-157. Si suppone che possiamo affermare lo stesso principio di complementarietà di alcuni sistemi su base analitica, ma spesso esistono fasi complementari che si allontanano dal punto, essendo derivabili, e quindi contenendo proposizioni indecidibili di quel sistema. I numeri negativi indicano le oscillazioni anteriori a quella a cui abbiamo attribuito l’istante zero. In questo modo, possiamo rappresentare tutti i momenti con numeri positivi, negativi, interi frazionari o irrazionali, proprio come rappresentiamo le lunghezze attraverso il numero che indica quante volte esse contengano l’unità di lunghezza. La differenza dei numeri, che indicano due istanti dati, si dice intervallo di tempo fra l’uno e l’altro o differenza temporale o anche tempo trascorso. La nostra abituale unità di tempo è dedotta dal tempo di rotazione della terra, ma la sua uniformità nella deduzione dei principi della meccanica viene controllata meglio attraverso eventi più semplici, poiché senza conoscere le leggi meccaniche non è altrimenti evidente che la velocità di rotazione rimane la stessa in tutti i punti dell’orbita terrestre. Torniamo ora al nostro corpo K riferito al sistema di coordinate Ox, Oy, Oz, rigidamente connesso al sistema di riferimento scelto. Un punto, messo in risalto su di esso, si trovi in un determinato istante t in A, di coordinate cartesiane x,y,z. congiungiamolo con l’origine attraverso il segmento OA: questo segmento si chiama vettore posizione del punto A e le sue proiezioni sui tre assi sono le tre coordinate x,y,z. se il corpo ora compie un certo movimento, dobbiamo per ora rappresentare ogni istante del movimento con un numero, per esempio confrontandolo con il movimento contemporaneo del nostro cronoscopio. A ogni istante corrisponderà una determinata posizione del corpo, e quindi anche del suo punto A, e dunque anche determinati valori delle coordinate x,y,z che immaginiamo comunque rappresentati da numeri puri (multipli interi o frazionari dell’unità di lunghezza). Ad ogni valore numerico del tempo t è legato quindi un determinato valore numerico della coordinata x, cioè una chiara funzione di t, come lo sono y e z. scriviamo quindi x=φ (t), y=χ (t), z= v (t) e chiamiamo t l’argomento o variabile indipendente e x,y,z, le variabili dipendenti. Per il momento possiamo considerare come sufficientemente sicuro, basato sull’esperienza, il fatto che un corpo non sparisca mai all’improvviso da una posizione per riapparire nell’istante successivo in una diversa a distanza finita; questo vale anche per ogni parte di un corpo, per cui φ, χ e v sono funzioni continue del tempo, cioè il loro incremento è tanto più piccolo quanto più diminuisce l’intervallo di tempo corrispondente. La curva costituita dalle diverse posizioni del punto A nei diversi istanti viene chiamata traiettoria di questo punto, che corrisponde a tutte le posizioni attraversate in un dato intervallo di tempo, viene chiamata il cammino durante quell’intervallo. Se le funzioni φ, χ, v siano anche derivabili non è così sicuro quanto la loro derivabilità. Quindi il concetto di limite viene correttamente esposto da Boltzmann come variazione algebrica (pag. 64-65), e quindi esistono relazioni interne di quel sistema sviluppati tramite metodi diversi (pag. 125-127).

    L’analisi comparata

    In analisi sperimentale analizziamo le verità di fatto (il loro opposto è possibile) e si studia se esse sono semi-decidibili. A parte il principio di non-contraddizione di Aristotele, possiamo affermare che il triangolo ha tre lati in quanto se x viene dimostrato per y attraverso il principio di identità, si hanno le proprietà nel principio.

    Analisi sperimentale →→semi-decidibilità

    Analisi comparativa →→condizione logica, o empirica

    Analisi descrittiva e analisi matematica →→sistemi di equazioni

    Non esiste un principio di evidenza senza aver precedentemente seguito un principio di non contraddizione. L’analisi comparativa analizza il fenomeno in base alle condizioni dei sistemi dati (1) , quindi l’affermazione x non deve contrastare con le proprietà su y, ed è y a evidenziare le contraddizioni delle verità di fatto su x. Una verità di ragione è coerente con le verità date dai sistemi complessi nelle ipotesi reali, nell’analisi e nel principio degli indiscernibili, per questo il risultato empirico serve per affermare assiomi di base e non per l’analisi comparativa (2), che serve per giustificare un dato empirico, per cui se x è diverso da y secondo la logica.

    È possibile quindi comparare x a y e passare ai sistemi di equazioni, dato che x presuppone un sistema dinamico o un sistema di forze che possiamo comparare facilmente per mezzo di y.

    In analisi bisogna considerare le variabili che presuppongono l’apriorismo come una condizione necessaria e contingente, per questo si è portati a studiare un fenomeno attraverso l’analisi indiretta. Dati due eventi x e y in uno spazio tempo x,y, x accade simultaneamente a z. quindi in analisi dimostriamo, dati due eventi simultanei, che x è indipendente da z nonostante abbiano

    — Le stesse proprietà (3)

    — Le stesse commutazioni

    — Semantiche algebriche simili

    La metodologia, secondo l’induzione matematica, comprende in analisi

    — Definizione dei dati sensibili

    — Raccolta delle prove empiriche

    — Relazione dei dati sensibili

    — Grado di comparazione

    — Analisi diretta

    — Induzione matematica, ipotesi e proprietà

    (1) I filosofi e le idee 2, Bruno Mondadori, 2005, pag. 449-450

    (2) Popper, logica della scoperta scientifica, il carattere auto correttivo della scienza, pag. 59-65

    Nella forma debole dell’argomento della sottodeterminazione, x e y sono empiricamente equivalenti in modo tale che y è compatibile con x. In logica, l’affermazione come tale può essere sia vera che falsa. I fatti, generali o particolari, sono entità logiche per cui dire che x appartiene a y è un enunciato proposizionale falso se y possiede a e b secondo le proprietà di a, b, mentre nell’entità in sé x appartiene a y e corrisponde solo in quanto y è elemento di x. Esso costituisce un asserto probabilistico, come il problema

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