Logica sulla base di principi generali
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Logica sulla base di principi generali - Rosanna Festa
633/1941.
Relazioni di variabili reali
La definizione dei sistemi complessi viene completata dal teorema di incompletezza di Godel, che afferma che: non esiste alcun sistema finito di assiomi che sia completo anche soltanto rispetto alle proposizioni aritmetiche e che l’affermazione di non-contraddittorietà di questi sistemi appartiene alle proposizioni indecidibili di quel sistema
. Dato che il problema viene computato nella sua interezza, se si suppone che le proposizioni aritmetiche sono dei sistemi formali riuniti in un sistema più grande, si tratta di variabili reali. Il sistema è quindi indecidibile e viene incrementato in base alle relazioni delle variabili reali. Quindi non si tratta di sistemi reali esistenti a priori, ma quantificabili su base analitica. La seconda affermazione si può collegare al principio di falsificazione, ovvero questo processo di antitesi è indeterminabile a priori, ma anch’esso viene stabilito su base analitica. Per questo il criterio di falsificazione è un fenomeno in cui il risultato analitico può essere sempre vero o falso. (1) I sistemi complessi sono invarianti perché sono costituiti da aggregati. Per questo, le dimostrazioni della fisica offrono un’interpretazione diversa dalla filosofia antica e moderna che guardano alla natura come sostanza: oltre alla massa, infatti, esistono unità energetiche invarianti nel divenire, e l’oggetto fisico è un nodo di invarianti
. Quindi, parlando della sostanza, si parla di variabili oggettivabili come nella filosofia della scienza, in particolare nella filosofia della fisica. La teoria della relatività, per esempio, tratta in modo speciale gli spazi matematici secondo il principio di indeterminazione, oltre ai continui euclidei. Fermo restando la natura delle leggi progressive della fisica, così come sostenuto da Feynman, la geometria dello spazio è una convenzione matematica, e quindi, dati i postulati della geometria, la teoria della relatività ristretta contiene inferenze della meccanica classica che attingono in modo prospicuo dai principi della dinamica. Nel campo della geometria curva Leibniz presuppone uno spazio relazionale, quasi metrico, per Newton esiste uno spazio assoluto, e la sua filosofia contiene una fenomenologia delle cause dirette della fisica classica. Poincarè presuppone una geometria che faccia ampio ricorso alla matematica e alla logica matematica. Lo scopo fondamentale in fisica e in matematica è la dimostrazione delle ipotesi complesse. La coerenza di un sistema è parte di un sistema complesso, per esempio lo scopo della teoria quantistica dei campi è unificare le teorie incompatibili della meccanica quantistica e della relatività generale in un sistema formale, dove le variabili reali siano anche una funzione del sistema. In fisica la gravità quantistica a loop non è dimostrata allo stato presente per mezzo della teoria quantistica dei campi, e del vuoto nell’effetto Unruh. Il bosone di Higgs è un’ipotetica particella elementare prevista dal modello standard della fisica delle particelle.
In fisica la gravità quantistica a loop non è dimostrata allo stato presente per mezzo della teoria quantistica dei campi, e del vuoto nell’effetto Unruh. Il bosone di Higgs è un’ipotetica particella elementare prevista dal modello standard della fisica delle particelle. Quindi la teoria delle superstringhe è coerente univocamente quando il numero di dimensioni dello spazio è superiore a tre.
(1) Boltzmann, modelli matematici, fisica e filosofia, Universale Bollati Boringhieri, pag. 154-157. Si suppone che possiamo affermare lo stesso principio di complementarietà di alcuni sistemi su base analitica, ma spesso esistono fasi complementari che si allontanano dal punto, essendo derivabili, e quindi contenendo proposizioni indecidibili di quel sistema. I numeri negativi indicano le oscillazioni anteriori a quella a cui abbiamo attribuito l’istante zero. In questo modo, possiamo rappresentare tutti i momenti con numeri positivi, negativi, interi frazionari o irrazionali, proprio come rappresentiamo le lunghezze attraverso il numero che indica quante volte esse contengano l’unità di lunghezza. La differenza dei numeri, che indicano due istanti dati, si dice intervallo di tempo fra l’uno e l’altro o differenza temporale o anche tempo trascorso. La nostra abituale unità di tempo è dedotta dal tempo di rotazione della terra, ma la sua uniformità nella deduzione dei principi della meccanica viene controllata meglio attraverso eventi più semplici, poiché senza conoscere le leggi meccaniche non è altrimenti evidente che la velocità di rotazione rimane la stessa in tutti i punti dell’orbita terrestre. Torniamo ora al nostro corpo K riferito al sistema di coordinate Ox, Oy, Oz, rigidamente connesso al sistema di riferimento scelto. Un punto, messo in risalto su di esso, si trovi in un determinato istante t in A, di coordinate cartesiane x,y,z. congiungiamolo con l’origine attraverso il segmento OA: questo segmento si chiama vettore posizione del punto A e le sue proiezioni sui tre assi sono le tre coordinate x,y,z. se il corpo ora compie un certo movimento, dobbiamo per ora rappresentare ogni istante del movimento con un numero, per esempio confrontandolo con il movimento contemporaneo del nostro cronoscopio. A ogni istante corrisponderà una determinata posizione del corpo, e quindi anche del suo punto A, e dunque anche determinati valori delle coordinate x,y,z che immaginiamo comunque rappresentati da numeri puri (multipli interi o frazionari dell’unità di lunghezza). Ad ogni valore numerico del tempo t è legato quindi un determinato valore numerico della coordinata x, cioè una chiara funzione di t, come lo sono y e z. scriviamo quindi x=φ (t), y=χ (t), z= v (t) e chiamiamo t l’argomento o variabile indipendente e x,y,z, le variabili dipendenti. Per il momento possiamo considerare come sufficientemente sicuro, basato sull’esperienza, il fatto che un corpo non sparisca mai all’improvviso da una posizione per riapparire nell’istante successivo in una diversa a distanza finita; questo vale anche per ogni parte di un corpo, per cui φ, χ e v sono funzioni continue del tempo, cioè il loro incremento è tanto più piccolo quanto più diminuisce l’intervallo di tempo corrispondente. La curva costituita dalle diverse posizioni del punto A nei diversi istanti viene chiamata traiettoria di questo punto, che corrisponde a tutte le posizioni attraversate in un dato intervallo di tempo, viene chiamata il cammino durante quell’intervallo. Se le funzioni φ, χ, v siano anche derivabili non è così sicuro quanto la loro derivabilità.
Quindi il concetto di limite viene correttamente esposto da Boltzmann come variazione algebrica (pag. 64-65), e quindi esistono relazioni interne di quel sistema sviluppati tramite metodi diversi (pag. 125-127).
L’analisi comparata
In analisi sperimentale analizziamo le verità di fatto (il loro opposto è possibile) e si studia se esse sono semi-decidibili. A parte il principio di non-contraddizione di Aristotele, possiamo affermare che il triangolo ha tre lati in quanto se x viene dimostrato per y attraverso il principio di identità, si hanno le proprietà nel principio.
Analisi sperimentale →→semi-decidibilità
Analisi comparativa →→condizione logica, o empirica
Analisi descrittiva e analisi matematica →→sistemi di equazioni
Non esiste un principio di evidenza senza aver precedentemente seguito un principio di non contraddizione. L’analisi comparativa analizza il fenomeno in base alle condizioni dei sistemi dati (1) , quindi l’affermazione x
non deve contrastare con le proprietà su y
, ed è y
a evidenziare le contraddizioni delle verità di fatto su x
. Una verità di ragione è coerente con le verità date dai sistemi complessi nelle ipotesi reali, nell’analisi e nel principio degli indiscernibili, per questo il risultato empirico serve per affermare assiomi di base e non per l’analisi comparativa (2), che serve per giustificare un dato empirico, per cui se x
è diverso da y
secondo la logica.
È possibile quindi comparare x
a y
e passare ai sistemi di equazioni, dato che x
presuppone un sistema dinamico o un sistema di forze che possiamo comparare facilmente per mezzo di y.
In analisi bisogna considerare le variabili che presuppongono l’apriorismo come una condizione necessaria e contingente, per questo si è portati a studiare un fenomeno attraverso l’analisi indiretta. Dati due eventi x e y in uno spazio tempo x,y, x accade simultaneamente a z. quindi in analisi dimostriamo, dati due eventi simultanei, che x è indipendente da z nonostante abbiano
— Le stesse proprietà (3)
— Le stesse commutazioni
— Semantiche algebriche simili
La metodologia, secondo l’induzione matematica, comprende in analisi
— Definizione dei dati sensibili
— Raccolta delle prove empiriche
— Relazione dei dati sensibili
— Grado di comparazione
— Analisi diretta
— Induzione matematica, ipotesi e proprietà
(1) I filosofi e le idee 2, Bruno Mondadori, 2005, pag. 449-450
(2) Popper, logica della scoperta scientifica, il carattere auto correttivo della scienza, pag. 59-65
Nella forma debole dell’argomento della sottodeterminazione, x e y sono empiricamente equivalenti in modo tale che y è compatibile con x. In logica, l’affermazione come tale può essere sia vera che falsa. I fatti, generali o particolari, sono entità logiche per cui dire che x appartiene a y
è un enunciato proposizionale falso se y possiede a e b
secondo le proprietà di a, b, mentre nell’entità in sé x appartiene a y
e corrisponde solo in quanto y è elemento di x
. Esso costituisce un asserto probabilistico, come il problema